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      Nuovo avviso di garanzia per corruzione a Governatore Oliverio

       

       

      Nuovo avviso di garanzia per corruzione a Governatore Oliverio

      27 dic 18 La Procura della Repubblica di Catanzaro ha emesso un avviso di garanzia a carico del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, in cui viene ipotizzata a suo carico l'accusa di corruzione. L'avviso rientra nella stessa inchiesta, denominata "Lande desolate", che il 17 dicembre scorso aveva portato all'emissione di un obbligo di dimora nei confronti di Oliverio con l'accusa di abuso d'ufficio. L'inchiesta riguarda alcuni appalti gestiti dalla Regione Calabria. L'inchiesta della Dda di Catanzaro che ha portato all'emissione dell'avviso di garanzia a carico di Oliverio riguarda, in particolare, gli appalti per la realizzazione della sciovia di Lorica e dell'aviosuperficie di Scalea, appalti affidati entrambi all'impresa di costruzioni "Barbieri srl". Il titolare della stessa impresa, Giorgio Ottavio Barbieri, era stato arrestato nella stessa data del 17 dicembre scorso. Barbieri é ritenuto vicino alla cosca di 'ndrangheta dei Muto di Cetraro. Gli arresti domiciliari, nell'ambito della stessa inchiesta, erano stati disposti nei confronti del dirigente del dipartimento Programmazione nazionale e comunitaria della Regione Calabria, Luigi Zinno, mentre per un'altra dirigente regionale, Paola Rizzo, responsabile del Settore di coordinamento e sorveglianza Por Fesr, era stata sospesa. Complessivamente gli indagati nell'inchiesta sono 16.

      Difensore: labilità indiziarie evidenti

      "Poche ore or sono è terminata l'udienza presso il Tribunale della Libertà di Catanzaro nel corso della quale si è discusso il riesame dell'ordinanza del Gip, in relazione all'adozione della misura cautelare dell'obbligo di dimora adottata alcuni giorni or sono nei confronti del Governatore della Regione Calabria, on. Gerardo Mario Oliverio". Lo afferma, in una nota, l'avvocato Vincenzo Belvedere, difensore di Oliverio. "In data 24 dicembre, nella qualità di difensore - aggiunge l'avvocato Belvedere - avevo depositato una memoria a sostegno delle ragioni del Riesame. Non poco stupore ha suscitato in me e negli astanti il fatto che per resistere alle ragioni di un semplice abuso di ufficio abbiano addirittura partecipato ben tre procuratori della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, sostenendo ognuno a lungo le proprie ragioni, sovente uguali a quelle rese da chi era stato il primo ad intervenire. Ho chiesto che al verbale di udienza fosse allegata la mia dichiarazione di sbigottimento per l'accaduto, posto che tale è 'cortesia' riservata esclusivamente al presidente di una Regione e che mai ad alcuno è capitato di assistere ad analogo 'spiegamento di forze' per un'ipotesi di abuso di ufficio semplice. Ce ne faremo una ragione! Siamo fiduciosi che il Riesame intenda quali sono state le ragioni che hanno mosso l'agire politico (nel senso aristotelico) del Presidente, che sono di esclusivo fine pubblico e non per avvantaggiar taluno o penalizzar tal altro. L'opera in parola è stata realizzata, non è una 'landa desolata', come la pessima definizione data all'operazione vorrebbe far intendere. Tutto un territorio si avvantaggia del rifacimento di un obsoleto impianto di risalita e delle opere ad esso complementari". "Melius re perpensa (Rivalutata meglio la questione, ndr) - afferma ancora l'avvocato Belvedere - la Procura, sulla base dei medesimi fatti, quelli dell'assurda ipotesi di aver richiesto il rallentamento dei lavori di Piazza Bilotti in Cosenza, ha notificato al Governatore un'informazione di garanzia per il reato di corruzione di cui all'art. 319 c.p., in quanto avrebbe agito 'per un mero tornaconto politico'. Quanto mai destituita di fondamento questa ipotesi! Nessuna novità e nessun aggravamento di posizione, quindi. Anzi, correzioni improbabili (in corso d'opera) di tiro accusatorio, che denotano labilità indiziarie evidenti".

      Prima del nuovo avviso legali si erano detti fiduciosi

      "Abbiamo fornito tutti gli elementi a discarico rispetto ad accuse che riteniamo infondatissime. La Procura era rappresentata da tre pm che si sono divisi il compito di replicare alla difesa, ma lo hanno fatto malamente perché gli indizi a carico del nostro assistito sono davvero effimeri, se ve ne sono. Siamo fiduciosi che il nostro ricorso sarà accolto". Così l'avvocato Enzo Belvedere, difensore del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, dopo l'udienza del Tribunale del riesame di Catanzaro davanti al quale si é discusso il ricorso per chiedere la revoca dell'obbligo di dimora emesso il 17 dicembre scorso dalla Dda a carico del Governatore, accusato di abuso d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta "Lande desolate". Ad Oliverio vengono contestati due episodi di abuso d'ufficio in merito agli stati di avanzamento concessi all'impresa di costruzioni Barbieri che si era aggiudicata l'appalto per i lavori della sciovia di Lorica. La decisione del Riesame è prevista entro sabato.

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