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      Agguato a a calabrese a Pesaro: Vittima era in programma protezione

       

       

      Agguato a calabrese a Pesaro: Vittima era in programma protezione

      26 dic 18 Non era a Pesaro per scelta ma perché sottoposto a uno speciale programma di protezione in quanto fratello del collaboratore di giustizia Biagio Girolamo Bruzzese, Marcello Bruzzese, 51 anni, calabrese di Rizziconi (Reggio Calabria) ucciso ieri pomeriggio da due killer con i volti coperti da cappelli e sciarpe, che gli hanno esploso contro una trentina di colpi di pistola automatica cal. 9 mentre parcheggiava in garage sotto casa in via Bovio 28. Abitava con la famiglia in una casa pagata dal ministero degli Interni.

      Indaga la DDA

      Procura di Pesaro e Distrettuale antimafia di Ancona procedono contro ignoti per omicidio volontario premeditato con l'aggravante mafiosa nelle indagini per l'uccisione di Marcello Bruzzese, 51 anni, calabrese di Rizziconi (Reggio Calabria), fratello del collaboratore di giustizia Biagio Girolamo Bruzzese, sottoposto a programma di protezione, avvenuta ieri sera a Pesaro, a colpi di pistola, da parte di due killer a volto travisato. La pista privilegiata degli inquirenti è che sia stato un agguato di 'ndrangheta. Nel nutrito pool di magistrati delle due procure, che per il momento operano congiuntamente nel procedimento in via d'urgenza, con indagini affidate ai carabinieri, lavorano il procuratore di Pesaro Cristina Tedeschini, il pm Maria Letizia Fucci al fianco dei pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Ancona Daniele Paci e Paolo Gubinelli, in coordinamento con il procuratore distrettuale Monica Garulli. Superata la fase d'urgenza, del fascicolo si occuperà la Distrettuale con le necessarie sinergie. Gli inquirenti, secondo fonti vicine all'inchiesta, disporranno "tutte le attività investigative e gli accertamenti anche tecnici utili" all'individuazione dei responsabili e del movente dell'agguato.

      Fratello della vittima collaboratore dal 2003

      Ha iniziato a collaborare con la giustizia nel 2003 Biagio Girolamo Bruzzese, di Rizziconi, il cui fratello, Marcello, è stato assassinato ieri a Pesaro dove viveva da tre anni dopo essere entrato nel programma di protezione. Nel corso degli anni l'uomo ha collaborato a diverse inchieste e deposto in numerosi processi contro le cosche operanti nella piana di Gioia Tauro, in particolare contro la cosca Crea di Rizziconi. I Bruzzese, secondo quanto emerso dalle indagini svolte negli anni dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, erano storicamente alleati con la potente cosca dei Crea. Un'alleanza interrotta bruscamente nel 2003, quando, il 23 ottobre, Girolamo, all'epoca latitante, sparò tre colpi di pistola, uno dei quali lo raggiunse alla testa, contro il boss Teodoro Crea, anche lui latitante. Credendolo morto Bruzzese si costituì ai carabinieri - dopo sette anni di latitanza per una condanna per omicidio - ed iniziò la sua collaborazione con la giustizia. Crea - attualmente detenuto in regime di 41 bis - invece sopravvisse. Nel periodo della comune latitanza, Bruzzese e Crea si erano incontrati spesso ma alla fine sarebbero sorti dei contrasti che portarono Girolamo a sparare contro l'altro. L'anno successivo, nel febbraio del 2014, fu assassinato il suocero di Girolamo Bruzzese, Giuseppe Femia. Un delitto che gli investigatori collegarono con il tentato omicidio di Crea. In precedenza, nella notte tra il 17 ed il 18 luglio del 1995, in un agguato compiuto nelle campagne di Rizziconi, morì il padre di Girolamo Bruzzese, Domenico, assassinato insieme al genero Antonio Madafferi. Nell'occasione rimase ferito in maniera grave lo stesso Marcello Bruzzese.

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