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      Oliverio indagato: Pressioni per danneggiare sindaco Occhiuto

       

       

      Oliverio indagato: Pressioni per danneggiare sindaco Occhiuto

      17 dic 18 Un rapporto di scambio "che appare riduttivo definire clientelare, potendo ben sconfinare nel terreno della corruzione". Non usa parole leggere il gip distrettuale di Catanzaro Pietro Carè nella sua ordinanza con la quale ha disposto l'obbligo di dimora nel comune di residenza per il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e varie misure per altre 15 persone coinvolte nell'inchiesta "Lande desolate" coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dalla Guardia di finanza di Cosenza. Parole dure con le quali il giudice descrive la richiesta che secondo l'accusa Oliverio avrebbe rivolto all'imprenditore Giorgio Barbieri per bloccare i lavori in pizza Bilotti a Cosenza allo scopo di danneggiare il sindaco forzista Mario Occhiuto. Richiesta avanzata, scrive il gip, "con il contributo causale di Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio" e che risponde "ad un fine di lotta politica sebbene di quella più deteriore che si possa immaginare provenire da parlamentari o ex parlamentari della Repubblica". Un ritratto poco lusinghiero respinto "a 360 gradi" da Oliverio, che incontrando i giornalisti a San Giovanni in Fiore, dove da oggi è costretto a vivere senza muoversi, si definisce "indignato" e bolla come "assurdo" tutto quanto si sta verificando. "Non posso accettare in nessun modo che si infanghi la mia persona e la mia condotta di pubblico amministratore" scandisce il Governatore. "Sarebbe come accettare di aver tradito la fiducia dei cittadini" prosegue invocando chiarezza e promettendo di lottare "con tutte le mie energie perché si affermi la verità". Oliverio tiene poi a sottolineare come la gara di appalto per i lavori della sciovia di Lorica sia stata fatta prima del suo arrivo alla presidenza della Regione. "Mi sono solo preoccupato di portare a termine l'opera e tra l'altro abbiamo interloquito con un amministratore nominato dalla stessa Procura che oggi mi indaga" afferma. E l'impresa, aggiunge, "l'ho vista solo una volta durante un sopralluogo, quando ero preoccupato che i lavori andassero a buon fine, ma non lo conoscevo prima ne l'ho visto dopo". "Non accetto da chicchessia che si infanghi la mia vita e il mio impegno al bene comune" chiude il Governatore della Calabria.

      Le pressioni

      Una serie di "interferenze incrociate" del mondo della politica si sono innestate sui lavori di piazza Bilotti a Cosenza. E' quanto scrive il gip distrettuale di Catanzaro nella sua ordinanza dell'inchiesta "Lande desolate". La circostanza emerge da una lunga conversazione di Francesco Tucci, condirettore dei lavori affidati alla ditta Barbieri Costruzioni ritenuta dalla Dda di Catanzaro espressione del clan Muto, con Gianluca Guarnaccia, dipendente della "Barbieri Costruzioni. "Tucci - è scritto nell'ordinanza del gip - riferisce che Mario Occhiuto, da pochi giorni dichiarato decaduto dalla carica di Sindaco di Cosenza, gli aveva chiesto di rallentare i lavori di Piazza Bilotti per evitare che l'opera potesse essere inaugurata dal Commissario Prefettizio, nominato per governare l'ente sino alle elezioni di giugno, ma non mancava di evidenziare che la stessa richiesta, per finalità politiche opposte, gli era pervenuta dal presidente della Regione Mario Oliverio. Non solo. Aggiunge che il rispetto dell'impegno gli era stato sollecitato sia da Nicola Adamo, con cui era stato costretto a 'giustificare' il procedere dei lavori, sia da Enza Bruno Bossio che gli aveva chiesto di non far entrare in cantiere l'ex sindaco Occhiuto e l'ex assessore Fresca, quindi direttamente dal presidente Oliverio ('me lo ha fatto dire dal Presidente, io ho avuto una riunione con il Presidente ed il Presidente m'ha detto 'ti devi fermare su Piazza Bilotti''". Enza Bruno Bossio è deputata del Pd in carica e Nicola Adamo, suo marito, è stato in passato parlamentare e consigliere regionale Pd. Entrambi non sono indagati. Per quanto riguarda la Bruno Bossio, già in carica ai tempi dell'inchiesta - il 2015 - si tratta, sottolinea il gip, di intercettazioni "casuali", scaturite dal monitoraggio di altri indagati. Tucci, quindi, prosegue l'ordinanza, "ammette di aver già dato disposizioni per rallentare i lavori ma confida di sentirsi pressato, quasi 'costretto' ad assecondare la richiesta 'bipartisan' della politica ('ti ricattano, tu ci chiedi un favore a loro e loro subito ti ricattano') per non subire ritorsioni".

      Occhiuto: Grave tentativo di danneggiarmi

      "Sono sempre stato garantista e lo sono anche oggi. Certo, però, se venisse confermato che sono stati spesi milioni di euro per danneggiare i cittadini di Cosenza e per impedirmi di concludere i lavori di piazza Bilotti, sarebbe davvero grave anche alla luce degli altri lavori che sono in corso a Cosenza e che dipendono dalla Regione Calabria. Questa è una giornata triste per tutti i calabresi". E' quanto afferma, in una nota, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto in relazione a quanto emerso dalle intercettazioni dell'inchiesta "Lande desolate" della Dda di Catanzaro che vede coinvolto il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Nella nota si fa riferimento all'ordinanza nella quale - "per quanto si apprende dalle cronache giornalistiche - compare un passaggio in cui si legge che a suo tempo i lavori pubblici di piazza Bilotti a Cosenza sarebbero stati rallentati ad arte 'per pregiudicare così sul piano politico-elettorale il sindaco uscente di Cosenza Mario Occhiuto'".

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