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      Raid ultrà del Catania sulla A2: un arresto e 20 denunce

       

       

      Raid ultrà del Catania sulla A2: un arresto e 20 denunce

      30 apr 18 Sono stati tutti identificati gli autori del raid che ieri hanno fatto passare una mattinata di terrore a 4 docenti universitari tra la A2 e la stazione di Lamezia. Sono tifosi del Catania, diretti a Matera, che pensavano di avere a che fare con gli avversari del Siracusa, in trasferta a Castellammarte di Stabia. Chiarita anche la dinamica dei fatti. I quattro occupanti della Fiat Multipla sono stati affiancati dal gruppo di ultrà sulla A2, dopo un tallonamento iniziato a Pizzo Calabro, e, pensando di essere soggetti ad un controllo di una autocivetta della polizia hanno accostato sulla corsia di emergenza nei pressi dello svincolo di Lamezia. Ma a scendere dall'auto erano tifosi bardati da trasferta alcuni dei quali col volto travisato. A scatenare l'aggressione la maglietta bianca e azzurra di uno dei docenti scambiata dagli ultras per una magliatta dei tifosi del Siracusa da sempre acerrimi rivali degli etnei. A questo punto i docenti sono subito ripartiti inseguiti dagli ultrà. Non sapendo cosa fare, dall'auto dei docenti è partita una chiamata al 113. Gli agenti in servizio hanno chiesto loro di uscire allo svincolo di Lamezia e riparare presso la sede della Polizia Staradle la cui sede è proprio all'interno dello svincolo. Ma I docenti, con il seguito il corteo delle auto degli ultrà, non ha ben individuato la stazione della polizia stradale ed è arrivata fino alla stazione centrale di Lamezia, anch'essa nei pressi dello svincolo A2. Qui l'aggressione. Gli ultrà hanno circondato l'auto e l'hanno riempita di calci e bastonate. Hanno rotto il lunotto posteriore ed hanno buttato dentro il fumogeno acceso che ha iniziato ad alimentare le fiamme agli arredi dell'auto. La Multipla, tra l'altro, ha rischiato, se non fosse stato spento l'incendio in tempo, di esplodere, visto che è alimentata a Metano, e provocare una strage. Uno dei docenti è rimasto chiuso all'interno ed ha subìto alcune ustioni. Un'altro è stato riempito di botte. Tutti e quattro sono stati refertati all'Ospedale di Lamezia. A tutti, inoltre, è stato rubato il portafoglio. Durante l'impavida aggressione di questi criminali è intervenuto un agente della Polfer che nulla ha potuto fare contro il branco se non sparare colpi di pistola in aria per allontanarli. Soddisfatti del loro raid questi delinquenti hanno ripreso la loro marcia sull'autostrada anche se qualcuno, che si è reso conto di averla fatta grossa, sembra abbia preso la via del ritorno. I docenti invece sono andati in commissariato dove hanno sporto regolare denuncia. Così sono partite una decina di auto della stradale che sono riuscite ad individuare la banda di ultrà ed a identificarne ventuno, uno dei quali sarebbe stato arrestato. Altre indagini sono in corso alla luce dei filmati in possesso della polizia. Qualcuna delle posizioni potrebbe aggravarsi. Gli investigatori del Commissariato di Lamezia Terme e della Digos di Catanzaro con l'ausilio della Polstrada e delle Digos di Catania e Matera, sono riusciti a risalire all'identità degli aggressori che sono stati individuati nella notte. Il fermo è stato applicato all'autista di uno dei pulmini, che si sarebbe resa responsabile di rapina, danneggiamento, lesioni personali e detenzione illegale di materiale esplodente. A carico dei partecipanti al raid, tutti denunciati in stato di libertà, saranno avviate anche le procedure per l'applicazione di Daspo.

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