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      Dirigente di Calabria Verde e professionista arrestati per concussione dai CC Forestali

       

       

      Dirigente di Calabria Verde e professionista arrestati per concussione dai CC Forestali di Cosenza

      27 apr 18 Questa mattina i Carabinieri Forestali del Reparto Parco Nazionale della Sila hanno eseguito, al termine di una attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, due misure cautelari di arresti domiciliari nei confronti di un Dirigente di Calabria Verde, Antonella Caruso e di un libero professionista, l'agronomo Salvatore Procopio, per il reato di concussione in concorso. Riguarderebbe una tangente da 20 mila euro pagata per il rilascio di un'autorizzazione boschiva l'inchiesta della Procura della Repubblica di Castrovillari che ha portato stamattina all'arresto da parte dei carabinieri forestali di due persone con l'accusa di concussione. Gli arrestati sono Antonella Caruso, di 53 anni, funzionaria di "Calabria Verde" l'ente in house della Regione Calabria che gestisce il settore della forestazione, e Salvatore Procopio, di 60 anni, agronomo. Secondo l'accusa, Antonella Caruso avrebbe costretto imprenditore boschivo, Antonio Spadafora, di 35 anni, a consegnare i 20 mila euro per ottenere un importante appalto per un'attivitą di disboscamento nel territorio di Castrovillari. Procopio, a sua volta, sempre secondo l'accusa, avrebbe fatto da tramite, per la richiesta ed il pagamento della tangente, tra Antonella Caruso e l'imprenditore boschivo.

      Perquisizioni dei carabinieri forestali sono state effettuate negli uffici di Calabria Verde, ente in house della Regione Calabria, nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Castrovillari che stamani ha portato agli arresti domiciliari una dirigente dello stesso ente, Antonella Caruso, ed un agronomo, Salvatore Procopio, con l'accusa di concussione. Gli investigatori stanno perquisendo anche gli uffici dei due indagati alla ricerca di materiale che possa risultare utile alle indagini.

      Procuratore Facciolla: rimuovere chi incappa in giustizia. "Questa indagine mette il dito nella piaga del problema della gestione dei tagli dei boschi e, forse, anche degli incendi boschivi. Oggi documentiamo come vengono gestiti e affidati gli appalti per i tagli boschivi e cosa ci vuole per aggiudicarseli. Situazione che era già nota. Non avevamo la consegna materiale dell'illecito, ma avevamo già messo ben a fuoco com'era organizzata la situazione all'interno di Calabria verde". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, nel corso della conferenza stampa sull'operazione 'Sblocca tagli' che ha portato all'arresto per concussione di una funzionaria di "Calabria Verde", Antonella Caruso, e di un agronomo, Salvatore Procopio. Secondo l'accusa, Antonella Caruso, per il tramite di Procopio, avrebbe preteso una tangente di 20mila euro da un imprenditore, Antonio Spadafora, per sbloccare un appalto per circa 500 mila euro per il disboscamento di una vasta area nel territorio di Castrovillari, che lo stesso Spadafora si era aggiudicato qualche anno addietro. "Questi meccanismi - ha aggiunto Facciolla - erano già noti. Adesso bisogna rimuovere chi rimane incagliato nelle maglie della giustizia perché gli elementi emersi sono molto gravi. L'inchiesta su Calabria verde va avanti da diverso tempo attraverso filoni che sviluppiamo man mano che emergono nuovi elementi. Nel caso di specie, i carabinieri forestali sono riusciti ad acquisire la 'notizia criminis' ed a documentare poi il passaggio di denaro, avvenuto tra ottobre e novembre dello scorso anno". L'indagine si é avvalsa della collaborazione dello stesso imprenditore concusso, già in carcere perché coinvolto nell'operazione "Stige", condotta dalla Dda di Catanzaro, che nel gennaio scorso ha portato all'arresto di 169 persone. Sarebbe stato lo stesso Antonio Spadafora a rivelare ad inquirenti ed investigatori la richiesta di tangente rivoltagli da Antonella Caruso per ottenere lo sblocco dell'appalto e del ruolo di intermediario svolto nella vicenda da Salvatore Procopio. Le indagini dei carabinieri forestali, comunque, proseguono per mettere a fuoco l'intero sistema degli appalti gestito da "Calabria verde", e se ci siano altri casi di imprenditori costretti a pagare per ottenere o sbloccare gli appalti gestiti dall'azienda.

      Sospesi rapporti con arrestata. "Erano mesi che la direzione di Calabria verde non aveva alcun rapporto con la funzionaria arrestata stamattina per concussione". Lo afferma, in una dichiarazione, Aloisio Mariggiò, Commissario di 'Calabria verde', facendo riferimento ad Antonella Caruso, la funzionaria dell'ente in house della Regione Calabria che gestisce il settore della forestazione arrestata stamattina con l'accusa di avere preteso da un imprenditore boschivo, Salvatore Procopio, una tangente da 20 mila euro per ottenere un appalto per un'attività di disboscamento nel territorio di Castrovillari. "Come Direzione di Calabria Verde - ha aggiunto Mariggiò - i rapporti con la Caruso si erano interrotti sin dal momento del suo coinvolgimento nell'inchiesta della Procura di Castrovillari sulle false perizie per il disboscamento. Il nostro auspicio, a questo punto, é che le inchieste avviate si concludano consentendo di fare piena luce al più presto su quanto é accaduto, ponendo le basi per l'attuazione del nuovo corso nell'attività di 'Calabria verde' per il quale ci stiamo impegnando insieme alla Presidenza della Regione Calabria all'insegna della trasparenza e della legalità". Antonella Caruso svolgeva la sua attività di dirigente di 'Calabria verde' nel Distretto di San Giovanni in Fiore dell'ente. I fatti che la Procura di Castrovillari contesta a lei ed a Salvatore Procopio risalgono al mese di ottobre del 2017.

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