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      Smantellata a Crotone dalla Gdf una centrale della frode, 17 arresti

       

       

      Smantellata a Crotone dalla Gdf una centrale della frode, 17 arresti

      26 apr 18 E’ in corso da questa mattina d parte della Guardia di Finanza di Crotone l’operazione denominata “Ciclope”, che ha portato all’arresto di 17 persone fra Crotone e Verona, il sequestro preventivo per equivalente del valore di 12 milioni di euro, il sequestro di 118 mezzi e 3 società sottoposte ad amministrazione giudiziaria.
      Da questa mattina all’alba l’operazione vede impegnati i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Crotone e della Compagnia di Soave nel veronese, nei comuni di Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Crotone, Rocca di Neto, Belfiore e Cologna Veneta in provincia di Verona.
      Il Gip della Procura della Repubblica di Crotone ha accolto l'esito delle indagini coordinate con la Gdf di Crotone ed ha emesso 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere e per altre 12 persone sono stati disposti gli arresti domiciliari. in tal modo viene smantellata una agguerrita associazione operante nel settore delle frodi fiscali e del riciclaggio del profitto del reato. gli investigatori del nucleo di Crotone hanno quantificato in 5.599.591,48 euro la somma sottratta al fisco fra ires, iva ed irap.
      Il gruppo delinquenziale: l’associazione a delinquere è stata costituita, promossa e organizzata da Aversa De Fazio Antonio di anni 56 di Melissa (kr), imprenditore da tempo trasferitosi a Belfiore (vr), ove ha intrapreso un importante attività economica nel settore del commercio di inerti e dell’autotrasporto. costui ha sempre mantenuto stretti legami con il territorio d’origine, tant’è che, dell’organizzazione, fa parte la sua longa manus cutrese Minervino Alfredo, 56 anni, quale promotore e organizzatore, con compiti di reclutamento dei sodali. inoltre sono stati arrestati e tradotti in carcere, Tucci Raffaele cl. 77 Arena Rocco cl. ‘71 Migale Vincenzo cl. ‘77 tutti di cutro.
      Agli arresti domiciliari sono finiti invece: Arena Domenico, cl. 69 (fratello di Rocco), Menzà Ferdinando cl. 58, Muto Caterisano Franco cl. 78, Macrì Pasquale cl. ‘70, Maggiore Francesco cl ‘69, anch’essi cutresi, nella loro qualità di associati, con il compito di riciclare gli importi derivanti dalle false fatture.
      Stessa sorte è toccata a Della Rovere Giovanni cl. ‘54 a cui, in concorso con Renato Domenico cl. 53, viene contestato il reato di corruzione, nella loro qualità di dipendenti comunali di Cutro.
      Martino Giuseppe cl. ‘78, di Cutro, Pizzimenti Giovanni cl. ‘88, Pizzimenti Giuseppe cl. ’78, (quest’ultimo già detenuto per la nota operazione antimafia “stige”), Nicastro Salvatore cl. ‘71, questi ultimi di Isola di Capo Rizzuto sono stati arrestati per emissione di F.o.i. da parte delle ditte/società ad essi riconducibili.
      le indagini:
      attività di analisi svolta sulle segnalazioni inviate alla guardia di finanza di crotone dai finanzieri scaligeri e su una nutrita serie di
      A partire da marzo 2015, in relazione ad una profonda
      Segnalazioni per operazioni sospette, le cd. sos fatte dalle banche e/o
      Dagli intermediari finanziari, il nucleo di polizia economico-finanziaria pitagorico avviava le indagini, anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, che permettevano di scoprire l’esistenza di una radicata associazione a delinquere, avente lo scopo di realizzare ingenti risparmi di imposta attraverso l’emissione e l’utilizzo di false fatture riciclandone, successivamente, i proventi.
      Durante le operazioni si acquisivano elementi inconfutabili circa la violazione della normativa sui sub appalti e sulla corruzione di due funzionari pubblici del comune di Cutro i quali, al fine di favorire un imprenditore locale, procedevano a disporre il pagamento dei lavori da questo effettuati in violazione dell’art. 21 della l. 646/82, accettandone in cambio regalie.
      La complessiva e sinergica attività di polizia tributaria e valutaria svolta prima dai finanzieri scaligeri e poi da quelli crotonesi, permetteva di individuare i singoli ruoli dei sodali, dagli organizzatori e promotori agli interpositori fittizi. da sottolineare anche la collaborazione con il gruppo interforze della prefettura di verona che, mentre si sviluppavano le indagini, perveniva all’emissione di informazioni antimafia interdittive su alcuni dei soggetti/società oggi attinti dalle misure e dai sequestri.
      L’attività prevedeva principalmente 3 fasi:
      fase 1: Aversa De Fazio Antonio, in qualità di rappresentante legale e/o amministratore della Euro inerti s.r.l., Aversa s.r.l., autotrasporti Aversa De Fazio S.R.L. e a.d.f. s.r.l., impartisce disposizioni a minervino alfredo, suo referente sul territorio di cutro, per la predisposizione di false fatture da far emettere nei confronti delle sue società al fine di aumentare fittiziamente i costi e creare un indebito credito iva;
      fase 2: Minervino Alfredo crea società «cartiere», intestate a se stesso o a soggetti compiacenti appositamente reclutati, con il solo fine di emettere fatture per operazioni inesistenti a favore delle società riconducibili All’aversa De Fazio;
      fase 3: una volta che le società ricevono i pagamenti per le false fatture, il denaro viene fatto sparire mediante prelevamenti per cassa, bonifici e/o assegni da parte di soggetti riciclatori su disposizione del Minervino.
      Srquestrati: 114 fra camion, rimorchi e autoveicoli, 18 unità immobiliari, 33 fra conti correnti, conti deposito, polizze, conti gestione portafoglio, certificati di deposito, conti gestione risparmio, per un valore equivalente al profitto dei reati fiscali ed al valore delle somme riciclate, di circa 12 milioni complessivamente.

      Società cartiere chiudevano dopo un anno. "L'operazione Ciclope è un'attività esemplare di come la Guardia di finanza lotti contro le frodi fiscali e contro ogni crimine economico finanziario ergendosi a baluardo della società civile e della sua crescita e sviluppo". Lo ha detto il colonnello Emilio Fiora, comandante provinciale di Crotone della Guardia di finanza, illustrando ai giornalisti il risultato dell'operazione che ha portato all'arresto di 17 persone per frodi fiscali tra Calabria e Veneto. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Crotone Luisiana Di Vittorio, hanno preso il via nel 2008 con i primi controlli all'azienda che faceva capo ad Antonio Aversa De Fazio, di 53 anni, di Melissa trasferitosi da tempo a Belfiore (Verona). Successive segnalazioni di operazioni bancarie sospette hanno messo in allarme i finanzieri. Il nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di finanza di Crotone, guidato dal tenente colonnello Giuseppe Laterza, ha cominciato a seguire il percorso dei soldi di una serie di aziende facenti capo proprio ad Aversa De Fazio, attraverso controlli fiscali, pedinamenti e soprattutto le intercettazioni. "E' stata svolta un'attenta attività di analisi - ha spiegato Laterza - ed in particolare sono state verificate 24 operazioni bancarie sospette, ognuna delle quali riguardava diversi fatti e diversi conti correnti. E' stata un'attività complicata anche perché alcune imprese, costituite solo per fare false fatture, duravano al massimo un anno e mezzo". La Guardia di finanza di Crotone, ha detto Fiora, ha svolto "una manovra di accerchiamento" controllando una per una le aziende sospette senza che l'associazione potesse comprendere che stavano indagando su tutte. Alla fine è stata scoperta un'evasione di oltre 5 milioni di euro di Iva, Irpef e Ires: "Questa associazione - ha detto Laterza - permetteva di evadere il fisco e realizzare appalti a prezzi concorrenziali penalizzando le imprese oneste".

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