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      Maltrattamenti in una scuola elementare di Tortora, maestra sospesa

       

       

      Maltrattamenti in una scuola elementare di Tortora, maestra sospesa

      06 apr 18 Questa mattina, agenti del Commissariato di Polizia di Paola hanno eseguito la misura interdittiva di sospensione all'insegnamento per la durata di 6 mesi ad una maestra di una scuola elementare di Tortora. L'attività investigativa della Procura di Paola, diretta da Pierpaolo Bruni attraverso appositi servizi di monitoraggio ha immortalato più volte la donna praticare sistematiche violenze piscologiche e minacce da parte dell'insegnante nei confronti degli alunni.

      Clima di terrore in classe. Appellativi denigratori e punizioni quotidiane che avevano creato un clima di terrore nella classe. Era questo, secondo l'accusa, il comportamento dell'insegnante ultra sessantenne di una scuola elementare di Tortora, nel cosentino, sospesa per 6 mesi con l'accusa di maltrattamenti.    Dalle indagini è emerso che la donna, insegnante di storia e geografia, vessava sistematicamente i ragazzini della quinta classe, prendendo di mira a turno un alunno, senza che vi fossero dei fattori scatenanti.    Le indagini sono iniziate nel novembre scorso, dopo la denuncia di una coppia, alla quale, a breve distanza, se ne sono aggiunte altre tre. "Non si trattava di soli atteggiamenti punitivi, ma  di metodi di insegnamento fuori da ogni regola, basati su condotte vessatorie e atteggiamenti persecutori" ha detto il vicequestore aggiunto e dirigente del commissariato di Paola Domenico Lanzaro.    L'attività investigativa, coordinata dalla Procura di Paola diretta da Pierpaolo Bruni, ha consentito di immortalare la maestra durante le ore scolastiche mentre maltrattava, con sistematiche violenze psicologiche e minacce, gli alunni.    "Il comportamento dell'insegnante - ha commentato il questore di Cosenza Giancarlo Conticchio - colpisce perché dagli educatori ci si aspetta un comportamento diverso. L'invito che faccio ai genitori è quello di porre in essere una capacità di ascolto maggiore, perché i ragazzi ci dicono tante cose, non solo verbalmente ma anche con il comportamento".

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