Scopelliti si è costituito nel carcere di Arghillà

05 apr 18 L'ex governatore della Regione ed ex sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, si è costituito poco fa nel carcere di Arghillà dellla città dello Stretto. A d accompagnarlo un parente che lo ha lasciato davanti la struttura che si trova in collina in una zona a nord della città. Poi, da solo, si è presentato al cancello. Qui gli agenti della Polizia penitenziaria lo hanno riconosciuto e fatto entrare per il disbrigo delle pratiche. Scopelliti è stato condannato ieri in via definitiva dalla Cassazione a 4 anni e 7 mesi per la vicenda del buco in bilancio e delle parcelle pazze avvenuto all'epoca in cui era primo cittadino di Reggio. La Cassazione ha ridotto di 5 mesi la condanna a Scopelliti per la prescrizione dell’accusa di abuso di ufficio. Una decisione che conferma in sostanza il verdetto della Corte d'Appello di Reggio che aveva ridotto da 6 a 5 anni la condanna. La Corte Suprema ha infine sostituito l'interdizione perpetua dai pubblici uffici all'interdizione per soli cinque anni.

Nato a Reggio Calabria il 21 novembre 1966, Scopelliti ha iniziato giovanissimo l'attività politica. Segretario nazionale del Fronte della gioventù nel 1993, è stato eletto consigliere regionale due volte - diventando il più giovane presidente dell'assemblea a soli 29 anni nel '95 - e poi, nel 2002 sindaco di Reggio. Mandato confermato 5 anni dopo con il 70% dei consensi dei reggini, per arrivare all'elezione a Governatore della Calabria nel 2010. Carica lasciata il 29 aprile 2014 con le dimissioni seguite alla condanna di primo grado e anticipando di quattro giorni la sospensione scattata per effetto della legge Severino. Dopo il fallito tentativo di essere eletto al Parlamento europeo quello stesso anno, Scopelliti si era defilato dalla scena politica ma senza abbandonarla del tutto. Tanto che negli ultimi mesi si era riaffacciato aderendo al Movimento nazionale per la Sovranità e contribuendo al buon risultato della Lega nel reggino alle politiche del marzo scorso. Una ripresa dell'attività che probabilmente, nelle sue intenzioni, doveva segnare il ritorno ad una politica attiva che però, almeno al momento, la Cassazione ha stoppato.