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      Operai periti sotto crollo muro a Crotone, reazioni e dichiarazioni

       

       

      Operai periti sotto crollo muro a Crotone, reazioni e dichiarazioni

      05 apr 18 Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, esprime cordoglio e la vicinanza alle famiglie dei lavoratori deceduti nell'incidente di Crotone, "un altro tragico caso di morte sul lavoro, che rinnova il dolore suscitato da analoghi episodi, gli ultimi dei quali accaduti recentemente". E fa sapere di aver convocato, per martedì 10 aprile, un incontro per "un esame della situazione in tema di sicurezza dei luoghi di lavoro", al quale parteciperanno i rappresentanti dell'Ispettorato nazionale del lavoro, dell'Inail e dell'Inps. In vista della riunione, spiega ancora una nota del ministero del Lavoro, Poletti "ha inoltre chiesto all'Ispettorato e all'Inail di predisporre, riguardo agli aspetti di loro competenza, un'informativa puntuale sui tragici episodi di incidenti mortali sul lavoro verificatisi in queste ultime settimane, che servirà da base per la discussione che verrà sviluppata nell'incontro"

      "E' un evento devastante, che mi addolora profondamente. Provo un dolore immenso, indescrivibile. Una giornata tra le più tristi della storia della città. Una tragedia immane che colpisce tutta la comunità cittadina. Mi stringo al dolore delle famiglie degli operai insieme a tutta la gente di Crotone". Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, facendo riferimento all'incidente sul lavoro in cui sono morti due operai ed un terzo é rimasto ferito. Il sindaco si é recato stamattina sul luogo in cui é avvenuto l'incidente sul lavoro. "Ho già convocato la Giunta comunale - aggiunge Pugliese - per esprimere pubblicamente il cordoglio della città nelle forme dovute".

      "Esprimiamo profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie degli operai che hanno perso la vita nel tragico incidente occorso stamane nel cantiere che opera per il prolungamento del marciapiede sulla strada per Capo Colonna in viale Magna Grecia". Lo affermano, in una nota, le parlamentari crotonesi del Movimento 5 Stelle Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado. "Confidiamo - aggiungono - nell'attento lavoro delle autorità che accerteranno l'esatta dinamica e le eventuali responsabilità del triste episodio. Augurandoci che l'accaduto non sia imputabile alla violazione delle norme di sicurezza, ci preme comunque sottolineare il preoccupante dato emerso dalle verifiche effettuate dall'Ispettorato del lavoro di Crotone nel corso del primo trimestre del 2018: in materia di sicurezza il 93% dei cantieri edili è risultato irregolare. Un dato inaccettabile, una situazione non nuova nel nostro territorio, dove il rispetto delle norme, anche quelle a tutela della vita umana, è considerato un optional". "Occorre, comunque - concludono le due parlamentari M5S - attuare da subito una radicale inversione di rotta contro l'assuefazione alla quotidiana illegalità, da cui ci si risveglia, solo temporaneamente, in occasione di tragedie annunciate. Noi, di certo, faremo la nostra parte".

      "Gli operai deceduti a Crotone, che lavoravano alla ristrutturazione della strada che conduce a Capocolonna, rappresentano un tragico evento di fronte al quale ci uniamo al dolore dei familiari, dei cari, di tutta la cittadinanza e che non deve restare per l'ennesima volta una notizia di cronaca destinata ad attendere la successiva". Lo dichiara, in una nota, il Coordinamento regionale di Forza Italia. "Più volte - aggiunge Fi Calabria - abbiamo sollevato in passato il problema delle morti bianche in una terra come la Calabria dove l'upgrade delle Infrastrutture, e quindi del lavoro edile di tanti attori del settore, rappresenta una assoluta priorità. In base ai dati raccolti dall'Osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro di Bologna, organismo di monitoraggio nato nel 2007 dopo le tragiche morti degli operai arsi vivi nell'altoforno della Thyssen di Torino, sono 154 le persone che hanno perso la vita dall'inizio del 2018. Una seria analisi in Parlamento sul tema della sicurezza sul lavoro non é più rinviabile. Pertanto tutta la deputazione calabrese di Forza Italia sarà impegnata a sollevare la discussione ed a sollecitare le istituzioni a tutti i livelli per interventi volti al controllo ed alla prevenzione di altre tragedie".

      "Si conferma la preoccupante inversione di tendenza sul versante della sicurezza nei luoghi di lavoro, che si registra ormai da alcuni mesi. Una vera e propria emergenza nazionale. Per questo è arrivato il momento che tutti, a partire dalle istituzioni, facciano la loro parte". Così in una nota la Cgil nazionale, dopo che "anche oggi, purtroppo, due operai sono morti ed uno è rimasto ferito in un incidente sul lavoro avvenuto a Crotone". La Cgil, prosegue, "esprime cordoglio e vicinanza alle famiglie che hanno perso i lori cari e ai loro colleghi di lavoro. Chiede che venga al più presto fatta chiarezza sui motivi dell'incidente e che siano colpite eventuali responsabilità". Cgil, Cisl e Uil, conclude la nota, "hanno deciso di dedicare la manifestazione nazionale del Primo maggio, che si svolgerà quest'anno a Prato, al tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per richiamare ancora di più l'attenzione su questo tema e rilanciare l'impegno di tutto il mondo del lavoro".

      "L'ennesimo mortale incidente sul lavoro accaduto stamattina a Crotone nel quale hanno perso la vita due operai e un altro è rimasto seriamente ferito, ci consegna la triste realtà della garanzia del diritto alla sicurezza sul proprio posto di lavoro". Lo afferma in una nota la parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio. "Andare a lavorare - prosegue - non può significare, ancora negli anni 2000, rischiare la vita. Tanto più se si considera che molti di questi incidenti capitano, come quest'ultimo, in cantieri di opere pubbliche nei quali i dispositivi di sicurezza dovrebbero essere controllati e verificati con scrupolosa attenzione. In attesa dei risultati delle indagini della magistratura sui fatti accaduti che dovranno accertare eventuali responsabilità, omissioni o comunque limiti nell'osservanza dei dispositivi di sicurezza di quel cantiere, mi farò promotrice dell'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo al sistema della sicurezza e della tutela della salute nei luoghi di lavoro. Sono infatti convinta che questo problema debba essere affrontato con particolare attenzione dal Parlamento sia in termini di conoscenza sia di intervento normativo e una commissione d'inchiesta può essere lo strumento più adatto per realizzare questi obiettivi". "Penso - conclude Enza Bruno Bossio - che sia anche questo il modo migliore per onorare la memoria di Giuseppe Greco e Chiriac Dragos Petru e dare risposta al bisogno di giustizia delle loro famiglie".

      "Desidero esprimere tutta la mia vicinanza alle famiglie dei due operai rimasti uccisi nell'incidente che ancora una volta vede coinvolti dei lavoratori sul posto di lavoro. Un terzo operaio è rimasto ferito e mi auguro che le sue condizioni possano migliorare. L'ennesimo episodio di cronaca ci consegna un quadro preoccupante sul quale occorre intervenire con un deciso cambio di rotta culturale, che metta al centro il lavoratore e che inverta questa tendenza. Non si può morire di lavoro e non è tollerabile che non ci si possa sentire sicuri mentre si svolge il proprio dovere". Così in una nota Cosimo Maria Ferri, Sottosegretario al ministero della Giustizia. "Il lavoratore - prosegue - deve sentirsi più coinvolto e responsabilizzato al momento della formazione che deve essere un momento di crescita e di stimolo. E' necessario un confronto continuo e aperto tra i lavoratori, i loro rappresentanti e i datori di lavoro per rafforzare il sistema di prevenzione. Un confronto che muova dalla consapevolezza che investire in sicurezza fa risparmiare e conviene. Gli investimenti in sicurezza devono consentire alle aziende di beneficiare di incentivi e sgravi fiscali secondo un meccanismo che premi le realtà più virtuose. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità".

      "E' con grande dolore che apprendiamo dell'incidente sul lavoro occorso questa mattina in un cantiere finalizzato ai lavori di prolungamento del lungomare cittadino". Lo afferma il presidente della Camera di commercio di Crotone Alfio Pugliese. "Incidente - prosegue - di gravità enorme se si pensa che due lavoratori hanno perso la vita ed uno versa in gravi condizioni. E' impensabile che ai giorni nostri ci si debba ancora rattristare per episodi di morti bianche seppure le rigide norme della sicurezza sul lavoro dovrebbero impedire tali infausti accadimenti. E' importante che tutti i soggetti impegnati nel mondo dell'occupazione si impegnino all'assoluto rispetto delle vigenti normative: dalle imprese alle istituzioni chiamate a vigilare, nonché agli stessi lavoratori, che mai più debbano correre il rischio di incorrere in infortuni così gravi o addirittura nel decesso". "Ai familiari dei lavoratori deceduti - conclude Pugliese - intendiamo porgere le più sentite condoglianze dell'Ente camerale".

      Le segreterie provinciali di Cgil Cisl e Uil di Crotone hanno comunicato che le loro rispettive sedi sono rimaste chiuse "in segno di protesta per le morti avvenute sul cantiere di lavoro relativo al prolungamento del lungomare di Crotone". Le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil stanno pure preparando un incontro "per fare il punto della situazione e decidere quali azioni intraprendere rispetto all'ennesimo episodio di morti bianche (che di bianco non hanno assolutamente nulla) che stavolta hanno interessato tragicamente e direttamente il nostro territorio".

      "Non si possono più tollerare morti sul lavoro. Quanto successo nel cantiere per la costruzione del nuovo lungomare di Crotone è gravissimo e scuote le nostre coscienze. Due operai sono morti e un terzo è in fin di vita per l'ennesimo dramma sociale che non può lasciarci indifferenti". Ad affermarlo è il segretario generale della Ugl Calabria Ornella Cuzzupi. "Questa volta - prosegue - non ci accontenteremo di parole di cordoglio e di vicinanza alle famiglie da parte delle Istituzioni. Vogliamo segnali concreti, a partire dalla convocazione di un vertice regionale con tutti i soggetti interessati per fare un punto sulla sicurezza del lavoro in Calabria. L'Ugl chiede inoltre che la deputazione calabrese, senza distinzione di colore, investa immediatamente il governo nazionale del problema. Servono fatti e servono regole perché i nostri operai non possono continuare a rischiare la vita sul loro posto di lavoro".

      "Il tragico incidente sul lavoro a Crotone, dove due operai sono morti e uno è rimasto ferito, ripropone per l'ennesima volta un problema che non può più essere eluso, né ridotto a pura e semplice notizia di cronaca nera: la sicurezza sui luoghi di lavoro è diventata una delle emergenze nazionali". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. "Ormai - aggiunge - è uno stillicidio, dal Nord al Sud del nostro Paese, in situazioni e località di tutti i tipi: si muore sulle strade, nelle grandi fabbriche, nei piccoli opifici. Faccio mio in questa drammatica situazione l'appello dei giorni scorsi del Presidente della Repubblica Mattarella: è intollerabile quello che sta avvenendo. L'inchiesta aperta a Crotone si incaricherà di dare risposte sul perché del crollo del muro che ha portato alla morte dei due operai e al ferimento di un loro compagno". "Da parte mia - conclude il presidente Oliverio - esprimo tutto il mio dolore e la vicinanza alle famiglie, auspicando che davvero si operi per porre un alt a questa drammatica scia di sangue sui luoghi di lavoro".

      "Gli operai deceduti a Crotone in un cantiere sono solo gli ultimi nomi che si aggiungono a un triste muro del pianto, quello delle morti bianche, che purtroppo sta assumendo dimensioni troppo consistenti per non richiamare le istituzioni a un necessario intervento, in termini di prevenzioni e controlli". Ad affermarlo è il senatore del Pd Ernesto Magorno, che ha presentato un'interrogazione al Ministro del Lavoro "per richiamare immediatamente - é detto in un comunicato - l'attenzione delle istituzioni ed ha immediatamente contattato il capogruppo a palazzo Madama, Andrea Marcucci, affinché il gruppo del Pd si possa fare promotore di una discussione parlamentare sull'emergenza morti bianche in Italia". "In un cantiere edile lungo il viale che porta alla zona archeologica di Capo Colonna - afferma Magorno nell'interrogazione - è crollato un muro di contenimento che ha travolto gli operai presenti. Il cantiere prevedeva interventi di ristrutturazione del lungomare verso Capo Colonna; si tratta di una tragedia che ripropone ancora una volta il tema della sicurezza sul lavoro soprattutto in una terra dove il lavoro spesso non c'è. Si chiede di sapere se il Governo è e conoscenza di quanto riportato in premessa e quali iniziative intenda assumere per accertare quanto accaduto e per rafforzare l'attività ispettiva sul territorio al fine di scongiurare il ripetersi di simili tragici episodi".

      "Profondo dolore per i lavoratori edili morti oggi in un cantiere a Crotone", dice la leader della Cisl, Annamaria Furlan: "E' una tragedia continua che ogni giorno colpisce centinaia di famiglie, cui siamo vicini. Ma la solidarietà non basta. La sicurezza sul lavoro deve diventare la priorità del paese". La segretaria generale esprime così "il cordoglio e la vicinanza della Cisl alle famiglie dei lavoratori edili che hanno perso oggi la vita in un incidente sul lavoro a Crotone su cui - sottolinea una nota - la magistratura dovrà fare piena luce per accertare le responsabilità".

      "Altri due morti sul lavoro a Crotone. Quasi 160 morti ufficiali nei primi giorni del 2018 e chissà cosa accade nel sottobosco del lavoro nero...". Lo scrive su Facebook Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali. "Una vera e propria guerra contro i lavoratori - prosegue il leader di SI - di cui buona parte della politica continua a non occuparsi. Si continuano a sperperare risorse per gonfiare le tasche dei soliti mentre - conclude Fratoianni - si continua a tagliare su sicurezza e controlli"

      "Siamo colpiti e addolorati da questo ennesimo incidente sul lavoro che ha provocato a Crotone la morte di due lavoratori e un grave ferito. Ormai siamo di fronte a una sequela infinita di morti cosiddette bianche cui bisogna porre assolutamente riparo. E' una calamità che deve essere affrontata come priorità dal nostro futuro governo che spero possa costituirsi rapidamente. Investire nella prevenzione e nella sicurezza del lavoro fornendo alle imprese strumenti e risorse deve essere la strada da intraprendere con urgenza. Un'attività che deve camminare insieme con i controlli sui luoghi di lavoro, che invece spesso latitano, e sul rispetto delle regole". Lo dichiara il senatore di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori.

      "Condividiamo il dolore dei familiari delle vittime di Crotone e ci stringiamo al loro fianco. È una tragedia infinita. Non può continuare così, non passa giorno senza incidenti mortali sul lavoro. Serve una strategia nazionale per la prevenzione: sarà una delle priorità che chiederemo venga inserita nell'agenda del prossimo Governo". E' quanto afferma il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, dopo l'ultimo incidente sul lavoro che è costato la vita a due operai a Crotone.

      "Abbiamo assistito con profondo sgomento, in queste ultime settimane, a tragedie prevedibili e ingiustificate", che "dimostrano quanto sia ancora lontana l'era della sicurezza negli ambienti di lavoro": lo afferma il presidente nazionale Anmil (associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro), Franco Bettoni, dopo la morte di due operai in un cantiere a Crotone. Purtroppo, prosegue, "con la ripresa economica, sono tornati ad aumentare infortuni e morti sul lavoro e, secondo i dati Inail, il trend, che per quasi 10 anni ha registrato una lieve ma costante diminuzione, sembra essersi arrestato". Nel 2017, ricorda l'Anmil, in Italia le denunce di infortunio sul lavoro sono state 635.433 (-0,2% sul 2016) e 1.029 quelle relative ai casi mortali (+1% sul 2016). "Per questo chiediamo con forza al Parlamento e al nuovo Governo che la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro vengano inserite tra le priorità dell'agenda istituzionale", aggiunge il presidente dell'Anmil, con "l'investimento di adeguate risorse per la diffusione e per il rispetto della prevenzione, il potenziamento dei controlli e dell'attività ispettiva, nonché il rafforzamento di azioni mirate alla formazione dei lavoratori cominciando dal mondo della scuola, come facciamo noi da oltre 20 anni"

      Cgil, Cisl e Uil Calabria, congiuntamente alle strutture regionali di Filca-Fillea-Feneal, "denunciano l'ennesimo episodio di infortunio sul lavoro, avvenuto questa mattina a Crotone nel cantiere per i lavori comunali di ampliamento del Lungomare, che ha coinvolto due operai che hanno perso la vita ed un terzo che versa in gravi condizioni". "Ancora una volta - è scritto in una nota - morti sul lavoro e questa volta in un cantiere pubblico che dovrebbe essere maggiormente ossequioso oltre che vigilato rispetto all'applicazione delle norme di sicurezza. Il fenomeno di recrudescenza degli infortuni mortali che in questi giorni stiamo registrando in tutto il paese, e che verranno ricordati il giorno del Primo Maggio a Prato da Cgil, Cisl e Uil, non può essere legato ad eventi fortuiti ma ha una sua origine rispetto alla mancata sicurezza dei luoghi di lavoro, alla inosservanza delle più elementari norme sulla prevenzione e ai relativi controlli. Anche per questo motivo chiediamo l'apertura di Tavoli con le Prefetture della nostra regione necessari a fare il punto sulla verifica e applicazione delle norme sulla sicurezza per il lavoro nei cantieri edili e nei siti produttivi di maggiore rischio e fin da ora chiediamo di poter programmare accessi nei luoghi di lavoro per un'azione di prevenzione congiunta del sindacato e delle competenti istituzioni". "Ci stringiamo al dolore delle famiglie degli operai deceduti - concludono i sindacati - e oltre ad esprimere un profondo cordoglio alle stesse rassegniamo fin da ora la disponibilità a sostenerle e a contribuire con tutti gli strumenti necessari al fine di chiarire dinamiche e responsabilità su quanto accaduto con le conseguenti azioni da intraprendere, compresa la costituzione parte civile".

      "Sono crotonesi le due ultime morti bianche. In Italia non si può più morire di lavoro". Così Dorina Bianchi, sottosegretario al Mibact. "Mi stringo attorno alle famiglie di questi due lavoratori - prosegue - che oggi hanno perso la vita semplicemente facendo il proprio dovere, per assicurare benessere e serenità ai propri cari. Contestualmente, attendiamo di conoscere se si è trattato di una tragica fatalità o ci sono responsabilità oggettive che dovranno essere accertate. È urgente intervenire nelle coscienze di tutti per agire una definitiva rivoluzione che porti ad una diffusa cultura della sicurezza e della prevenzione".

      "Quella degli omicidi sul lavoro è una strage continua a cui occorre rispondere chiamando i lavoratori alla mobilitazione": è quanto afferma l'Unione sindacale di base Lavoro privato proclamando lo sciopero generale di tutto il settore privato per le ultime due ore di ogni turno di lavoro per la giornata di domani, venerdì 6 aprile. Si tratta, afferma ancora l'Usb dopo l'ultimo incidente mortale sul lavoro a Crotone, di "una prima e immediata mobilitazione che segna l'avvio di una campagna per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per fermare la strage, che si articolerà nei prossimi giorni e mesi con ulteriori iniziative di lotta". Dallo sciopero, spiega inoltre l'Usb, "sono esentate le aziende del privato soggette alla legge 146/90", la legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, "che, come per tutto il pubblico impiego, non possono scioperare in conseguenza di questa legge che chiediamo di abolire". Per l'Usb si è "di fronte alla totale assenza di prevenzione e alle nefaste leggi che hanno deresponsabilizzato i datori di lavoro, ridotto la possibilità di effettuare controlli da parte degli organi ispettivi". E, per questo, chiede al nuovo parlamento modifiche legislative e "di finanziare la prevenzione e i servizi ispettivi".

      "Quella degli omicidi sul lavoro è una strage continua a cui occorre rispondere chiamando i lavoratori alla mobilitazione. Anche oggi a Crotone ci sono stati due omicidi in un cantiere ed un altro operaio versa in gravi condizioni". É quanto si legge in una nota dell'Esecutivo nazionale Usb Lavoro Privato annunciando lo sciopero di tutto il settore privato per le ultime due ore di ogni turno di lavoro per la giornata di domani, venerdì 6 aprile. "Di fronte alla totale assenza di prevenzione e alle nefaste leggi che hanno deresponsabilizzato i datori di lavoro, ridotto la possibilità di effettuare controlli da parte degli organi ispettivi, con personale ormai ridotto al lumicino, alle ridottissime risorse economiche che lo stato destina ai servizi di prevenzione delle ASL, spesso anch'essi privi di personale, alle folli regole che impediscono lo sciopero in settori importanti del mondo del lavoro anche in presenza di questi gravi fatti - prosegue la nota - i lavoratori non possono che reagire additando i veri responsabili di queste stragi: i governi e i parlamenti che hanno consentito queste leggi e favorito la strage. Dall'inizio dell'anno sono ormai 154 gli omicidi sul lavoro e decine di migliaia gli infortuni. Precarietà, mancanza di investimenti per la prevenzione e formazione sulla sicurezza, leggi scellerate che favoriscono il padronato e mettono a rischio l'incolumità dei lavoratori, sono da combattere con determinazione. Come Usb Lavoro Privato abbiamo fatto scioperi locali, nazionali, presidi, manifestazioni, ma evidentemente non sono stati sufficienti. Chiediamo al nuovo Parlamento di fermare la strage e modificare le leggi liberticide che la consentono e di riconsegnare il diritto di sciopero a tutti i lavoratori e alle lavoratrici. Chiediamo al parlamento di finanziare la prevenzione e i servizi ispettivi, stanziando adeguate risorse economiche ed assumendo il personale necessario nei servizi di igiene e sicurezza del lavoro delle ASL e presso gli ispettorati". "Per questo - conclude la nota - l'Unione sindacale di Base Lavoro Privato proclama lo sciopero generale di tutto il settore privato per le ultime due ore di ogni turno di lavoro per la giornata di venerdì 6 aprile. Dallo sciopero sono esentate le aziende del privato soggette alla L. 146/90 che, come per tutto il pubblico impiego, non possono scioperare in conseguenza di questa legge che chiediamo di abolire. Una prima e immediata mobilitazione che segna l'avvio di una campagna per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per fermare la strage che si articolerà nei prossimi giorni e mesi con ulteriori iniziative di lotta".

      "Non è possibile che ancora oggi si esca da casa per andare a lavorare e non vi si faccia ritorno. Da Nord a Sud è una catena di vittime la cui unica colpa è stata quella di lavorare. Il 2017 si è chiuso con 1350 morti e in questi primi mesi del 2018 siamo già a 151 a cui si aggiungono i due operai di Crotone". Ad affermarlo è il parlamentare di Leu Nico Stumpo. "Tante, troppe famiglie distrutte, tanti - prosegue - i morti dimenticati. Non si può parlare di morti bianche e nemmeno di fatalità, ma il risultato tragico di norme non rispettate e tutele insufficienti. La sicurezza deve essere al primo posto dell'agenda politica di ogni partito. Dopo il grave incidente accaduto oggi, diciamo basta alle continue morti sul lavoro richiamando alla massima attenzione sul problema della sicurezza. Oggi siamo a piangere la morte di due lavoratori della Crotonscavi e siamo vicini alle famiglie dei lavoratori. Esprimiamo il nostro dolore interpretando il pensiero di tutti i lavoratori. Richiamiamo tutte le forze politiche affinché si ponga fine a questa strage. Occorre effettuare più controlli e maggiori monitoraggi, esigere il rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Si impone una seria, rigorosa indagine da parte della magistratura per stabilire come ciò sia potuto accadere e accertare le eventuali responsabilità. Il Comune di Crotone si costituisca parte civile nell'eventuale procedimento giudiziario". "Da parte nostra - conclude Stumpo - riteniamo necessario avviare nell'immediato un confronto serrato con le parti sociali per porre in atto tutte le azioni utili a scongiurare il ripetersi di tragedie come questa".

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