NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . AreaUrbana . Video . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

      Il Raganello ha fatto 10 vittime, una strage. Sarà difficile dimenticare

       

       

      Il Raganello ha fatto 10 vittime, una strage. Sarà difficile dimenticare

      21 ago 18 Oggi il sole di questa strana estate picchia forte ventiquattro ore dopo la tempesta d'acqua che ha sconvolto e macchiato per sempre, con una tragedia, uno dei più straordinari angoli di Calabria, le Gole del Raganello. Dieci persone hanno perso la vita. Una strage. Dopo allarmi e timori che si erano rincorsi per ore, non ci sono dispersi al 99,9%, come rassicura il Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, a conclusione di un vertice operativo nel Municipio di Civita. Le tre persone di cui non si avevano notizie, facendo trepidare la macchina dei soccorsi, erano da tutt'altra parte e sono state rintracciate. Quarantaquattro le persone coinvolte dall'onda di piena del Raganello che si è abbattuta su gruppi organizzati ed escursionisti "fai da te". "C'era un'allerta gialla - ha detto il Capo della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli che domani sarà a Civita per un sopralluogo - e ricordo che con questa allerta ci possono essere morti". Una vicenda, quella del Raganello, che ha scosso il Paese, dei sentimenti del quale si é fatto interprete il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha detto di provare "grande tristezza per questa nuova tragedia", mettendo in evidenza la "consueta abnegazione" degli uomini del soccorso. Anche il premier Giuseppe Conte ha manifestato "apprensione e preoccupazione", aggiungendo il "grazie del Governo all'instancabile macchina dei soccorsi". Dopo un calvario durato quasi 24 ore di dolore e angoscia - come hanno riconosciuto il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, giunto in Calabria per esprimere la vicinanza del Governo, e il prefetto di Cosenza Paola Galeone - non ci dovrebbero essere altri tragici fatti nuovi. La speranza che la conta dei morti sia finita è stata suffragata anche dal clima di smobilitazione che si è respirato nel pomeriggio nella piazza di Civita, diventata, suo malgrado, l'epicentro del dolore per tante famiglie colpite dalla piena scatenatasi a monte del Ponte del Diavolo. Quella stessa piazza che, in una sorta di Spoon River del Raganello, é stata attraversata da storie di solidarietà e di lutto come quella dell'unica vittima calabrese, Antonio De Rasis, di 32 anni, guida esperta che era stato uno degli "angeli di Rigopiano", tradito da quelle forre che conosceva come le sue tasche, o quelle della coppia di coniugi campani, del padre coraggio di Brindisi, morto dopo avere messo in salvo i figli, delle due ballerine pugliesi, dell'escursionista bergamasca o di quello romano. Se la Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un'inchiesta contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissioni di atti d'ufficio, il ministro Costa si è detto intenzionato, con il Governo, a presidiare il fronte amministrativo della vicenda. "Il Paese è stanco di piangere i morti - ha detto Costa - e io sono qui proprio per capire chi doveva fare cosa e non l'ha fatto e se c'é stata sciatteria o negligenza da parte di qualcuno. D'intesa con il premier abbiamo chiesto alla Prefettura di Cosenza una relazione amministrativa. C'è un dovere di trasparenza che va rispettato". Anche Civita in queste ore ha avuto i suoi angeli, soccorritori che si sono calati con le funi e i verricelli subito dopo la tragedia per salvare vite umane. Almeno in 70, tra Soccorso alpino, con squadre provenienti anche da Campania, Basilicata e Umbria, speleo-fluviali dei vigili del fuoco, Protezione civile, carabinieri forestale e polizia, hanno partecipato senza sosta alle operazioni di recupero dei feriti e dei deceduti. I corpi delle vittime, dalla palestra comunale, dove sono stati effettuati i riconoscimenti ufficiali, sono stati portati nell'ospedale di Cosenza ed altri della provincia. Domani i corpi delle vittime, sui quali non sarà effettuata l'autopsia - su decisione della Procura di Castrovillari - saranno messi a disposizione delle famiglie che hanno espresso il desiderio di riportare a casa i loro cari per i funerali.

      Elenco ufficiale delle vittime.

      Antonio de Rasis, nato a Trebisacce (Cosenza), il 24 ottobre 1986, residente a Cerchiara di Calabria;

      Gianfranco Fumarola, nato a Martina Franca (Taranto) il 22 giugno 1975, residente a Cisternino (Brindisi), lascia la moglie e tre figli, due dei quali rimasti feriti nel torrente;

      Antonio Santopaolo, nato a Napoli l'11 ottobre 1974 e la moglie Carmela Tammaro, nata a Napoli il 19 settembre 1977, residenti a Qualiano (Napoli), genitori di Chiara, la bambina di 9 anni rimasta ferita e trasferita al Bambino Gesù di Roma e di un'altra piccola rimasta illesa;

      Maria Immacolata Marrazzo, nata a Torre del Greco (Napoli) il 26 agosto 1975, residente a Ercolano (Napoli), il cui marito ed il figli di 11 e 9 anni sono ricoverati in ospedale;

      i fidanzati Carlo Maurici, nato a Roma il 20 gennaio 1983 e Valentina Venditti, nata a Roma il 16 aprile 1984, residenti a Roma;

      Paola Romagnoli, nata a Bergamo, il 17 maggio 1963, residenza sconosciuta, moglie del cittadino olandese rimasto ferito;

      le amiche pugliesi Miriam Mezzolla, nata a Taranto il 7 gennaio 1991, residente a Torricelle (Bari) e Claudia Giampietro, nata a Conversano (Bari), l'11 giugno 1987, residente a Conversano (Bari).

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

      Cerca con Google nell'intero giornale:

      -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     
Pubblicità


Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione.
Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso non e' consentito