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      Sfruttavano migranti, 2 fratelli di Amantea arrestati dai CC di Paola

       

       

      Sfruttavano migranti pagandoli in base alla pelle, 2 fratelli di Amantea arrestati dai CC di Paola

      22 ago 17 Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Paola hanno eseguito un’operazione di contrasto allo sfruttamento dei rifugiati ospitati nei centri di accoglienza con l’esecuzione di 2 misure cautelari agli arresti domiciliari a carico di due fratelli di Amantea, di 48 e 41 anni, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari Tribunale di Paola, dott.ssa Maria Grazia ELIA, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Gli arrestati sono accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, aggravati dalla discriminazione razziale. Il provvedimento prevede anche il sequestro preventivo dell’azienda e di altri beni mobili registrati di proprietà degli arrestati. Le indagini, condotte dai militari della Stazione di Amantea, sono iniziate nel giugno scorso sotto la direzione del Sostituto Procuratore titolare del fascicolo, Dott.sa Anna Chiara FASANO e il coordinamento del Procuratore Capo della Repubblica di Paola, Dott. Pierpaolo BRUNI. Gli elementi raccolti dai carabinieri hanno permesso di accertare che i rifugiati, principalmente provenienti dal Nigeria Gambia, Senegal e Guinea Bissau, venivano solitamente prelevati in una parallela del Centro di Accoglienza “Ninfa Marina” e portati a lavorare presso l’azienda agricola dei due fratelli arrestati. I rifugiati africani si trovavano a lavorare nei campi assieme ad altri lavoratori in nero provenienti principalmente dalla Romania e dall’India, ma, incredibilmente, la paga variava in base al colore della pelle. In particolare, i “bianchi” avevano diritto a 10 euro in più degli africani, infatti i primi prendevano 35 euro al giorno, mentre i secondi venivano pagati solo 25, ovviamente tutto in nero. Le indagini hanno fatto emergere anche le condizioni di lavoro degradanti a cui erano sottoposti i lavoratori in nero: dormivano in baracche, mangiavano a terra e erano sottoposti a stretta e severa sorveglianza da parte dei due fratelli arrestati.

      VIDEO: Caporalato ad Amantea: Paga in base alla pelle, 2 arresti dei CC

      Millantavano conoscenze con le forze dell'ordine per evitare che i lavoratori da loro sfruttati potessero ribellarsi, i due fratelli Francesco e Giuseppe Arlia Ciommo posti agli arresti domiciliari con l'accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, aggravati dalla discriminazione razziale visto che la paga 'a nero' variava a seconda del colore della pelle. I carabinieri della Compagnia di Paola, nell'operazione condotta stamani per l'esecuzione dei provvedimenti del gip, hanno sottoposto a sequestro preventivo l'azienda ed altri beni per un valore di circa 2 milioni di euro. Sequestrati anche 80 mila euro in contanti trovati nel corso dell'operazione. "La legge sul caporalato - ha detto ai giornalisti il cap. Giordano Tognoni, comandante della Compagnia di Paola - inizia a far sentire i suoi effetti, su una problematica molto diffusa nelle regioni del Sud e attenzionata anche dalla Procura di Paola. I due fratelli, uno titolare dell'azienda agricola e l'altro impiegato, per non destare sospetti andavano a recuperare i lavoratori in prossimità del centro di accoglienza di Amantea, in una strada parallela. I lavoratori sono prevalentemente richiedenti asilo, ma anche cittadini romeni o indiani. I lavoratori di colore prendevano 25 euro al giorno, mentre quelli di carnagione chiara 35 euro, quindi oltre al caporalato, anche la discriminazione razziale".

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