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      Il Sindaco di Riace, Lucano, indagato per concussione e truffa

       

       

      Il Sindaco di Riace, Lucano, indagato per concussione e truffa

      06 ott 17 Il sindaco di Riace Domenico Lucano, famoso per l'accoglienza di migranti nel suo paese, è indagato dalla Procura di Locri per abuso d'ufficio, concussione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in relazione alla gestione del sistema di accoglienza. Con lui - scrive la stampa locale - è indagato Fernando Antonio Capone, presidente dell'associazione "Città Futura-don Pino Puglisi". Ieri la Guardia di finanza ha acquisito documenti in Comune e notificato a Lucano l'avviso di garanzia. Nelle scorse settimane Lucano si era detto "sfiduciato e indignato con lo Stato" dopo che Ministero dell'Interno e Prefettura di Reggio Calabria avevano sospeso l'erogazione dei fondi per presunte irregolarità. Lucano, grazie alla sua attività in favore dell'accoglienza, è stato inserito dalla rivista Fortune al 40/mo posto tra le personalità più influenti nel mondo. Rai Fiction ha anche annunciato la realizzazione di una fiction su Lucano che sarà interpretato da Beppe Fiorello.

      Sconcertato, non ho niente da nascondere. "Sono sconcertato e senza parole, ma per certi versi mi viene quasi da ridere perché non ho nessun bene nascosto. Non possiedo niente e non ho conti segreti. Allora ben vengano i controlli su di me e che siano il più approfonditi possibili". Così il sindaco di Riace Domenico Lucano, commenta l'avviso di garanzia ricevuto ieri dalla Procura di Locri nell'ambito di una inchiesta sulla gestione del sistema di accoglienza nel suo Paese. Un'inchiesta, ha spiegato Lucano, iniziata nel gennaio scorso dopo una relazione della Prefettura di Reggio Calabria e per la quale adesso la Procura ha chiesto la proroga. "Proprio il giorno prima - dice Lucano - ero a Roma ed avevo risolto i problemi con Viminale e Prefettura in merito al sostengo finanziario fornito per l'esperienza dei bonus e delle borse lavoro. E ora arriva questo. Svilisce l'entusiasmo. Da 20 anni sono in prima linea cercando di sviluppare attività collaterali per favorire l'integrazione dei migranti e la loro permanenza qui anche a conclusione dei progetti finanziati". "Da qui - aggiunge Lucano - sono nate le fattorie didattiche, i laboratori e le botteghe artigiane. Adesso abbiamo anche aperto un asilo multietnico. Stiamo cioè cercando di favorire l'integrazione dei migranti anche a conclusione dei progetti che li riguardano e per i quali sono pagati 35 euro a persona, favorendo percorsi DI lavoro che li invoglino a rimanere. Una politica che punta anche a far crescere il territorio". L'inchiesta, spiega poi il sindaco, mira a chiarire i rapporti del Comune con le associazioni che si occupano dell'accoglienza. "Vogliono verificare - dice Lucano - la rendicontazione degli ultimi due anni sugli aspetti gestionali. Per me possono fare tutti i controlli che vogliono. Anzi, li invito io a farli il più scrupolosi possibile. Non ho soldi e non ho proprietà. Ho un conto corrente con poche centinaia di euro su cui mi viene versata l'indennità. Mio padre, insegnante in pensione, ogni mese dà qualcosa a me e mio fratello. Mio figlio lavora a Roma come ingegnere informatico ed a Roma vive anche una mia figlia. L'altra vive a Siena con la madre. Se vogliono fare i controlli non c'è nessun problema. Il fatto è che vedo una sorta di insistenza. Alla relazione della Prefettura avevamo fatto delle controdeduzioni, che non sono state considerate, evidenziando anche che alcuni punti riguardavano più che altro le criticità del sistema di accoglienza italiano cui abbiamo cercato di sopperire proprio con i percorsi lavoro".

      Loiero: sua, storia di disinteresse. "Apprendo dai giornali fuori dalla Calabria che il sindaco di Riace, Domenico Lucano, è indagato dalla Procura di Locri per truffa, concussione e abuso d'ufficio. Senza nulla togliere alla Procura, che avrà avuto i suoi motivi per aprire l'inchiesta (ricordo che per indagare basta un'ipotesi di reato) faccio una grande fatica a ritenere che la storia di Lucano, che è una storia di disinteresse, apertura, di accoglienza e di straordinaria dedizione alle cause degli ultimi, come ce ne sono poche in Calabria e forse nel mondo, possa essere macchiata da reati gravi". Lo sostiene, in una dichiarazione, Agazio Loiero, ex ministro ed ex presidente della Regione Calabria. "Aspetto con grande fiducia - aggiunge Loiero - lo svolgimento delle indagini, sicuro che alla fine del percorso sarà restituita non contaminata ai calabresi la figura del personaggio così come l'ho conosciuto e apprezzato nel corso degli anni".

      Gasparri: bloccare fiction Rai su Lucano. "Apprendiamo che il sindaco di Riace, Domenico Lucano, molto impegnato nella gestione degli immigrati, è indagato dalla Procura di Locri che gli ha inviato un avviso di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sul sistema di accoglienza nel comune. Ovviamente, auguriamo al sindaco di uscire a testa alta da questa indagine. Ma ci chiediamo se sia il caso da parte della Rai di proseguire nella realizzazione di una fiction celebrativa di questo sindaco. Probabilmente sarà innocente, ma metterlo sugli altari televisivi anzitempo porta addirittura sfortuna visto quanto sta accadendo. Beppe Fiorello, un attore noto e amato dagli italiani, è stato chiamato a interpretare questo sindaco. Chiedo pubblicamente alla Rai un'immediata risposta su questa vicenda". Lo dichiara in una nota il sen. Maurizio Gasparri (FI). "Le fiction - prosegue Gasparri - fanno di fatto informazione, orientano le opinioni degli italiani e forse sarebbe meglio far passare un pò di tempo dalle vicende reali alle celebrazioni televisive, per evitare di lodare chi non lo merita. Chiedo trasparenza e chiarezza, e mi rivolgo anche pubblicamente ai consiglieri di amministrazione della Rai. Tutto finirà bene, il sindaco casomai sarà scagionato rapidamente. Ma questa politica filo immigrazione demagogica, che anche il servizio pubblico rischia di alimentare insieme a tante istituzioni, può portare a gravi errori. Bloccare la fiction - conclude Gasparri - è doveroso. Che cosa ci dice la Rai?".

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