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      In 5000 protestano davanti Cittadella regionale "Serve cambio di passo"

       

       

      In 5000 protestano davanti Cittadella regionale "Serve cambio di passo"

      16 nov 17 Cinquemila persone, secondo una stima fornita dalla Digos, il doppio per gli organizzatori, hanno partecipato ad una manifestazione nel piazzale antistante la Cittadella regionale promossa dalla Cgil e dalla Uil. "Oggi - hanno sostenuto i segretari generali dei sindacati, Angelo Sposato e Santo Biondo - o si ascoltano le ragioni di questa piazza o si va allo sciopero generale. Il lavoro in Calabria non arriva per colpa della Regione e del Governo. Troppo fumo e poco arrosto per i calabresi. Spingeremo perché chi ha tradito la fiducia dei calabresi cambi passo. Abbiamo soluzioni e proposte per la sanità, l'ambiente, il lavoro. Per tutto". "Non abbiamo capito - hanno aggiunto Sposato e Biondo - i motivi dell'assenza oggi in piazza della Cisl dopo tre anni di lavoro insieme e di critiche ad Oliverio . Quello che sappiamo è che la Cisl ora fa iniziative con il Governo regionale invece di scendere in piazza con noi. Speriamo solo che se si arriva allo sciopero saranno accanto a noi perché i lavoratori devono stare uniti".

      La manifestazione si è poi conclusa verso le 14. "Oliverio - ha detto il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato - ha garantito ai forestali duecento milioni di euro, ma si tratta di fondi che erano già destinati a questo comparto. Far passare le cose ordinarie come straordinarie in Calabria è diventato ormai un metodo. E noi non siamo più disposti ad accettarlo. Per il mondo del lavoro gli annunci non servono più". "Siamo stanchi - hanno sostenuto alcuni lavoratori - perché non sappiamo, con quel poco che percepiamo, come fare per arrivare a fine giornata. Queste sono condizioni che alla lunga fanno veramente pensare di delinquere e non è giusto, non dovrebbe essere così. Lo diciamo ad Oliverio ed a tutti quelli che a fine mese arrivano con tranquillità. Questo è un Paese fondato sulla legalità e portare il popolo a pensare di commettere reati per sfamare i propri figli, è una vergogna". Alla manifestazione era presente anche don Ennio Stamile che ha spiegato i motivi del sostegno di Libera alla manifestazione. "Il lavoro - ha detto - è la chiave essenziale della questione sociale soprattutto in Calabria, che purtroppo vive il dramma della 'ndrangheta. Dove c'è la 'ndrangheta non c'è sviluppo. E allora, oltre all'azione straordinaria della magistratura e delle forze dell'ordine, occorre che le forze politiche creino più lavoro in Calabria. Noi siamo qui per manifestare la nostra vicinanza a chi in Calabria libero non è. E in Calabria non è libero chi non arriva alla seconda settimana con il proprio stipendio, i precari, i giovani che vanno via, gli immigrati costretti a lavorare sottopagati nei campi, chi paga il pizzo e i cittadini costretti a rivolgersi agli usurai. Siamo qui per loro".

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