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      In libreria "La passione pazza del diavolo" di Antonio Sergi

       

       

      In libreria "La passione pazza del diavolo" di Antonio Sergi

      15 nov 17 È meglio guardare che essere guardati, è meglio ascoltare che essere ascoltati ed è meglio amare che essere amati. È questa la cifra di riconoscibilità del nuovo libro del giornalista Antonio Sergi: “La passione pazza del Diavolo”. Il volume (Comet Editor Press) fabbrica la preziosa arte di trasformare persino un attimo in qualcosa di più, attraverso uno sguardo che vede le cose in modo diverso, anche e soprattutto quel che più non c’è e che resta o quel che mai è stato e che, a maggior ragione, resta. Ed ecco un’immagine, un pensiero, un luogo, una fragranza, un bacio, un amore o un sorriso anche a mezza bocca come la malinconia o l’incanto dolce e delirante che nel dettaglio si cela. Non consolatorio, “La passione pazza del Diavolo” di Antonio Sergi, dà valore alle sfumature della vita e a quell’aura interiore e invisibile che però si mostra, per chi ha occhi e cuore per riconoscerla. Oscenità, trascendenza, racconti senza tempo e senza retorica, oltre lo zeitgeist. Insegue la vita, Sergi, insegue con passione tutte le vite possibili e lo fa nelle parole barocche e taglienti della sua scrittura. “La passione pazza del Diavolo” è caratterizzato, inoltre, dai contributi di giornalisti e autori che hanno analizzato e commentato il volume: Pietrangelo Buttafuoco, Fulvio Abbate, Bruno Giurato, Livia Blasi, Antonella Grippo, Flavio Nimpo e Franco Laratta. La copertina del libro è un’opera dell’artista Nick Alm. «“La passione pazza del Diavolo” di Antonio Sergi è l’ordinario quando trova un approdo, lo straordinario. La quotidianità che s’accosta all’eterno. L’istante che s’apre in uno squarcio di prossimità all’armonia. Quella del granello verso cui le sfere celesti rivolgono l’inchino dovuto all’imponderabile: il così è del così fu, sempre», così Pietrangelo Buttafuoco sull’ultimo libro di Sergi, giornalista che ricorda Carmelo Bene, come anche rimarcato nella postfazione da Fulvio Abbate: «Antonio cerca di raggiungere il cuore delle cose, il primo solco dell’albero, la sua profondità, il tutto». La vita di ognuno, nel libro, diventa come mare aperto, rendendo il respiro accorata preghiera rivolta all’Assoluto, attraverso suggestioni pronte a tratteggiare l’infinito novero di possibilità che ogni incontro spalanca e gli infiniti sussulti che ogni scelta determina. Emozioni strappate alla quotidianità da Antonio Sergi, capace di individuare la meraviglia anche nel momento in cui, nella stanchezza o nella distrazione, c’è un istante di bellezza da acciuffare.

      Antonio Sergi è giornalista pubblicista, ricercatore sociale e scrittore. È nato il 6 luglio 1988 a Cosenza. Cresciuto a Reggio Calabria, dopo gli studi universitari si è specializzato in cooperazione internazionale e ha conseguito master in diritto. Ha pubblicato libri di poesie e saggi. Tra le sue opere letterarie “La lucerna di Psiche” (Falco Editore), “Folle” (Falco Editore), “Biondo e smeraldo” (Falco Editore) e “Assoggettati” (Comet Editor Press). Autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi, ha lavorato e collaborato per diverse emittenti televisive locali e nazionali, in particolare Metrosat, Ten e La7. È stato docente in istituti scolastici superiori e in corsi di alta formazione dell’Università della Calabria in qualità di esperto di giornalismo televisivo e di crossmedialità. Autore di numerose inchieste giornalistiche e report televisivi è stato insignito di premi e riconoscimenti istituzionali. Attualmente lavora per Gazzetta del Sud e collabora con ilGiornale e ilGiornaleOff.

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