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      Truffa a Regione e Provincia, Gdf sequestra beni per 1.6 mln ad Amantea, si dimette assessore

       

       

      Truffa a Regione e Provincia, Gdf sequestra beni per 1.6 mln ad Amantea, si dimette assessore Comune

      26 lug 17 Beni per 1,6 mln di euro sono stati sequestrati dai finanzieri della Tenenza di Amantea nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Paola su una evasione fiscale ed una presunta truffa ai danni della Regione Calabria e della Provincia di Cosenza in cui sono indagate 5 persone tra le quali l'assessore al bilancio dal Comune di Amantea Rocco Giusta, commercialista, che si è dimesso ieri proprio in conseguenza dell'indagine. Giusta è indagato, in qualità di commercialista, insieme ad un imprenditore di Amantea che sarebbe stato l'ideatore della truffa, e di tre legali rappresentanti di società e associazioni no profit che in realtà sarebbero solo dei prestanome. Dalle indagini, coordinate dal procuratore di Paola Pierpaolo Bruni e dal pm Maria Francesca Cerchiara, è emerso un sofisticato meccanismo di false fatturazioni, pari a circa nove milioni di euro, emesse da una serie di società - due delle quali estere, in realtà fittiziamente create al solo scopo di rendere più difficoltose le indagini - enti morali e associazioni no profit, intestate "prestanome" al fine di evadere le imposte e creare un indebito credito Iva nei confronti dell'Erario che poi veniva utilizzato per compensare debiti Iva, ritenute d'acconto operate nei confronti di numerosi soggetti e mai versate. Una parte delle false fatture è stata utilizzata come giustificativo di spesa nell'ambito di un progetto di formazione professionale per l'apprendistato denominato "Addetto al ricevimento", nonché nell'ambito di corsi di formazione organizzati nei settori di "Gestione dell'azienda agrituristica", "Tecnologia informatica nella gestione e promozione dell'agriturismo", "Agricoltura sostenibile, rispetto per l'ambiente e qualità dell'azienda turistica". Le operazioni illecite venivano "schermate" da scritture contabili opportunamente predisposte che secondo l'accusa hanno permesso di veicolare oltre 1,6 milioni di euro a beneficio del truffatore il quale ha in parte trasferito il denaro su conti correnti esteri.

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