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      Dal Parco del Pollino un piano di contrasto agli incendi

       

       

      Dal Parco del Pollino un piano di contrasto agli incendi

      11 lug 17 E' stato presentato stamane nella sede del Parco del Pollino a Castrovillari il piano Anti Incendi Boschivi (Aib) 2017 dell'Ente Parco Nazionale del Pollino. Il piano prevede, come è avvenuto negli anni scorsi, il coinvolgimento delle associazioni di volontariato. Quest'anno saranno coinvolte 26 realtà di cui 17 calabresi e 9 lucane, con il coinvolgimento di 1.104 volontari operativi, 601 calabresi e 501 lucani. I mezzi Pick Up dell'Ente Parco che saranno utilizzati, è stato annunciato nel corso della presentazione, saranno 10, quelli in dotazione alle associazioni: 38 (7 in Calabria e 31 in Basilicata), e 19 fuoristrada (13 in Calabria e sei in Basilicata). Il piano antincendi boschivi predisposto dal Parco per il quinto anno consecutivo prevede l'utilizzo di alcuni detenuti della carcere di Castrovillari. "Sarà stipulato anche quest'anno - è stato detto nel corso della presentazione - il protocollo d'intesa con l'Istituto penitenziario di Castrovillari e l'Associazione Anas per l'impiego di alcuni detenuti nella sorveglianza di alcune zone del territorio protetto dalla località Petrosa, di Castrovillari. Il piano prevede 40 punti fissi per avvistamento che sarà svolto anche con l'utilizzo di velivoli ultraleggeri e di 2 droni di cui uno donato dal Club Rotary di Castrovillari. Il budget del Piano Aib 2017 è di 240 mila euro.

      "Quest'anno, dal punto di vista del contrasto agli incendi boschivi sul Parco del Pollino, sarà un anno molto particolare. Molto difficile". A sostenerlo è stato il presidente del Parco del Pollino, Mimmo Pappaterra, nel corso della presentazione nella sede del Parco a Castrovillari del Piano Anti incendi boschivi realizzato dall'Ente. "Sarà un anno - ha evidenziato Pappaterra - nel quale si registrerà il passaggio delle competenze per la lotta attiva agli incendi dall'ex Corpo Forestale dello Stato ai vigili del Fuoco. Non vorremmo, come abbiamo già detto la settimana scorsa al ministro dell'Ambiente, Galletti, che questo passaggio sia pagato dai nostri boschi, dai nostri luoghi straordinari, dai nostri territori perché io credo che quello che avevamo creato e acquisito negli anni passati da quest'anno non sarà più a disposizione. Prima avevamo tanti direttori delle operazioni di spegnimento, i cosiddetti Dos. Ogni comando stazione Forestale ne era dotato. Adesso i Dos, che sono in capo ai vigili del Fuoco, sono pochissimi e devono arrivare, nel caso del Pollino calabrese, da Cosenza o nel caso del Pollino lucano da Potenza". "Poiché negli anni passati la chiave di successo dei risultati ottenuti - ha detto ancora il presidente del Parco del Pollino - era la capacità di arrivare immediatamente nell'innesco dell'incendio, quest'anno sarà più difficile e questo comporterà che gli incendi faranno più danni. L'altra questione che voglio sottoporre all'attenzione è il fatto che molti incendi nascono a ridosso dei cigli stradali o delle scarpate. Molte di queste strade sono provinciali e le Province, per le difficoltà in cui sono state messe dalla recente riforma anche sul piano finanziario, non sono in condizioni di intervenire. Le Province ci sono e quindi fin quando ci saranno con queste competenze è giusto che vengano dotate di tutte le risorse umane e finanziarie per poter fronteggiare questa situazione. Per ultimo, bisogna fare i conti anche con i cambiamenti climatici che stanno provocando un mutamento delle nostre stagioni. In queste condizioni o c'è da parte di tutti una sana collaborazione oppure rischiamo di avere delle brutte sorprese"

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