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      Mons. Savino "Timida ripresa economica inavvertita da più poveri"

       

       

      Mons. Savino "Timida ripresa economica inavvertita da più poveri"

      19 dic 17 "Le ferite economiche, sociali ed esistenziali si aprono o si acutizzano in prossimità del Natale quando sembrano amplificarsi tutti i bisogni insoddisfatti di felicità e di amore mentre il cuore di molti si apre all'attesa e alla speranza di un, sia pur minimo, alleviamento di disagi economici e sofferenze avvilenti. La realtà che viviamo sembra essere caratterizzata da una timida ripresa economica che stenta a essere percepita dai più impoveriti". Ad affermarlo è stato il vescovo di Cassano mons. Francesco Savino nel corso dell'incontro nella Basilica Cattedrale con i sindaci e i rappresentanti istituzionali dei 22 Comuni del territorio della Diocesi per lo scambio di auguri in vista delle festività natalizie. "Gli indicatori economici nazionali e internazionali - ha aggiunto il Presule - sembrano orientarsi verso la positività, ma intanto aumentano fenomeni di avversione aggressiva, di violenza fisica, verbale e mediatica, di odio feroce e dichiarato verso le donne, i poveri, gli immigrati, i disabili. L'odio reciproco, il gusto di gettare fango su coloro che si ritengono nemici, l'intento demolitorio di ogni riferimento sono traboccati dal sistema virtuale delle reti telematiche alle relazioni dirette delle persone, le più fragili, più vulnerabili, ridotte a bersagli da colpire e abbattere. Viviamo una 'emergenza di umanità'! Il modello di sviluppo liberista e selvaggio, in cui domina l''homo homini lupus' è assunto come modello culturale e antropologico. Lo Stato stesso perde consistenza, sia per via delle grandi organizzazioni politiche ed economiche internazionali che filtrano la volontà popolare fino ad annullarla in complessi apparati tecnocratici, sia per via del localismo che frantuma le comunità nazionali in molteplici centri di spesa e di controllo sotto la pretesa di libertà e di autonomia in cui si registra un deficit di responsabilità". "Occorre - ha sostenuto mons. Savino - che prendiamo atto e ci liberiamo da alcune costanti del pensiero che, illudendoci di assicurare la felicità, uccidono l'umanità: il realismo, lo scientismo e la disintermediazione". "La politica - ha proseguito - viene vista con sempre maggior disinteresse da parte dei cittadini perché ha dimenticato i cittadini, gli uomini in carne ed ossa, i loro bisogni reali, i loro sogni, i loro organi di rappresentanza, il loro diritto di curarsi, il diritto d'istruirsi senza dover inseguire l'ultima sperimentazione scolastica, il diritto di lavorare senza dover sacrificare i propri affetti con incessanti turni di lavoro, il diritto di accrescere, con il lavoro onesto e competente, il proprio reddito e la propria aspettativa di vita fino a poter ritirarsi dal lavoro salariato e sentirsi diversamente utili alla comunità e ai propri affetti per un periodo non troppo breve della vita. La politica trova il suo senso e il suo significato e diventa credibile se, partendo dalle 'periferie umane', mette al primo posto la promozione della giustizia e dell'uguaglianza rispetto alle stridenti ed evidenti disuguaglianze. La politica non deve lasciarsi asservire al potere economico o tecnologico (cfr. Papa Francesco in Laudato Si), ma media e governa gli interessi contrapposti in modo tale da redistribuire la ricchezza e la dignità a vantaggio di chi non ha ricchezza e dignità o ne ha meno". Mons. Savino, al termine, ha chiesto l'impegno dei politici e delle istituzioni nel contrastare "la ludopatia con l'eliminazione delle slot machine e delle sale gioco, con sgravi fiscali per gli esercenti che vogliano collaborare", nel definire "piani territoriali, ispirati da una visione strategica e non da una logica meramente prestazionistica", e nel "favorire una mappatura reale dei bisogni dei propri territori che, insieme al coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore e ad un'adeguata infrastruttura professionale, faciliti l'applicazione del Reddito di inclusione".

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