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      Estorsioni a ditte per impedire lavoro, 3 arresti CC clan Piromalli. Sequestrati beni

       

       

      Estorsioni a ditte per impedire lavoro, 3 arresti CC clan Piromalli. Sequestrati beni

      16 dic 17 I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, con la collaborazione nella fase esecutiva dello Squadrone eliportato Cacciatori "Calabria" di Vibo Valentia, hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla Dda nei confronti di tre persone ritenute vicini alla cosca di 'ndrangheta Piromalli di Gioia Tauro, accusati, a vario titolo, di tentata estorsione, sequestro di persona, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo, lesioni aggravate ed illecita concorrenza con minaccia e violenza, con l'aggravante di aver commesso il fatto con l'utilizzo del metodo mafioso. Secondo l'accusa, i tentativi di estorsione sono stati compiuti ai danni delle società di logistica e trasporto Atre Express e Gls, tramite ripetute minacce, anche con l'uso di armi, e violenze ai danni degli autisti e dei corrieri delle società di distribuzione merci per impedirgli l'effettuazione di consegne nel territorio di Gioia Tauro, affinché il monopolio economico nel settore della consegna merci nell'intera Piana di Gioia Tauro potesse essere acquisito da un'altra società, la Mar.Sal.

      Beni per circa centomila euro sono stati sequestrati nell'ambito dell'operazione condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che stamani ha portato al fermo di tre persone ritenute vicine alla cosca Piromalli di Gioia Tauro. Il sequestro ha riguardato la società, la Mar.Sal., che era gestita, di fatto, da due dei fermati, i fratelli Domenico e Vincenzo La Rosa, di 27 e 25 anni - il terzo fermato è Fabio Sacco (24) - e che avrebbe dovuto beneficiare dell'abbandono della prestazione di servizi nella piana di Gioia Tauro di altre due aziende Atre Express e Gls, prese di mira dagli indagati. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno preso il via nel settembre scorso con il coordinamento della Procura di Palmi e della Dda di Reggio Calabria, allo scopo di fare luce su un'escalation nelle tentate estorsioni ai danni delle società di logistica e trasporto Atre Express e Gls. Dalle indagini sono emersi numerosi episodi, ravvicinati nel tempo, in occasione dei quali gli indagati avevano avvicinato gli autisti della Atre Express, affidataria del servizio di consegna merci in favore di terzi per conto della Gls per la Provincia di Reggio, minacciandoli di lasciare il territorio di Gioia Tauro. In un'occasione, gli indagati, insieme ad altre quattro persone non identificate, dopo aver condotto uno dei corrieri in una zona isolata, lo hanno privato della libertà per due ore, minacciandolo con una pistola ed imponendogli di non uscire dal veicolo a bordo del quale viaggiava e di non utilizzare il proprio telefono cellulare. "Singolare ed indicativo della metodologia tipicamente mafiosa utilizzata dal gruppo criminale", secondo gli investigatori, è l'episodio del 9 ottobre 2017 quando i tre fermati, in pieno giorno ed in una delle vie più trafficate di Gioia Tauro, dopo aver bloccato la strada ad un corriere della Atre Express, hanno colpito ripetutamente l'autista, minacciandolo di tagliargli la gola se non fosse andato via.

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