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      Morto a Montauro il poliziotto della Mobile di Palermo noto come Faccia d'angelo

       

       

      Morto a Montauro il poliziotto della Mobile di Palermo noto come Faccia d'angelo

      21 ago 17 E' morto stamani, stroncato probabilmente da un malore, Giovanni Aiello, l'ex poliziotto della Mobile di Palermo con passato nei servizi, conosciuto alle cronache come "Faccia da mostro" e al centro di una serie di vicende misteriose e controverse. L'uomo, che da anni viveva a Montauro, sulla costa ionica catanzarese, è deceduto tra i bagnanti mentre cercava di portare a riva la propria barca. Dopo avere tirato su l'imbarcazione assieme ad altri bagnanti che lo hanno aiutato, Aiello si è accasciato. I pentiti lo chiamavano "Faccia da mostro", per quel volto sfigurato da una fucilata. Per anni - secondo i collaboratori di giustizia - si sarebbe aggirato come un'ombra nella Palermo delle stragi e degli omicidi eccellenti: dal fallito attentato dell'Addaura, alla strage di via D'Amelio, fino all'omicidio del poliziotto Nino Agostino e di sua moglie Ida incinta di 5 mesi. L'ex poliziotto, che sarebbe stato al centro di una ragnatela di mafia e apparati deviati dello Stato, ha sempre negato ogni coinvolgimento. Indagato da diverse procure e considerato personaggio chiave di tanti misteri siciliani anche se non è mai arrivato a processo, era attualmente un ex poliziotto in pensione, in congedo dal 1977. A luglio scorso Giovanni Aiello è stato indagato anche dalla Procura di Reggio Calabria che ha coordinato l'inchiesta sui mandanti degli attentati ai danni dei carabinieri compiuti nel 1994 a Reggio Calabria, svelando la presunta complicità nella strategia terroristico-mafiosa di Cosa nostra e 'ndrangheta. Aiello, che è entrato nelle indagini della Dda di Palermo più volte, ultima quella sull'omicidio mai risolto dell'agente Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, nell'inchiesta reggina risponde di induzione a rendere dichiarazioni false all'autorità giudiziaria. Lo scorso anno, in un confronto all'americana, il padre del poliziotto Nino Agostino lo riconobbe come colui che era andato a cercare il figlio pochi giorni prima dell'agguato. "Quando lo vidi, lo scorso anno, non mi sembrò un uomo di 70 anni ma un atleta - dice oggi Vincenzo Agostino all'ANSA - non capisco perchè avrebbe avuto un infarto. Che qualcuno lo abbia tolto di mezzo? La sua è stata una morte accidentale o una uccisione di Stato per togliere di mezzo un soggetto divenuto fastidioso per tanti apparati?". Vincenzo Agostino - che da 28 anni non si taglia la barba, ha giurato di non farlo fino a quando non saranno in cella gli assassini di figlio e nuora - è infatti convinto che Aiello sia stato "il basista dell'uccisione di mio figlio e mia nuora". Per gli avvocati Eugenio Battaglia e Ugo Custo, difensori dell'ex poliziotto, "Giovanni Aiello è morto da innocente, la sua famiglia, dopo anni di sofferenze, non merita ulteriori atti di sciacallaggio". Ma il deputato Pd Davide Mattiello, invita a disporne l'autopsia e il sequestro dei beni. "Aiello morendo - dice il deputato - porta nella tomba tante domande che riguardano i tragici fatti della stagione stragista mafiosa e non soltanto".

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