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![]() Derby Cosenza-Catanzaro
Il Presidente dei Giornalisti Soluri sul derby Cosenza-Catanzaro “Superare i rancori” 20 nov 08 Il derby di calcio di seconda divisione
Cosenza-Catanzaro, in programma l'8 dicembre prossimo e che sarà
trasmesso in diretta televisiva "può diventare una fenomenale
occasione per riproporre storia e valori condivisi e per mettersi
alle spalle rancori e contrasti che travalichino la normale rivalità
sportiva". A sostenerlo è Giuseppe Soluri, presidente
dell'Ordine dei giornalisti della Calabria. "L'8 dicembre prossimo
- afferma Soluri - la Calabria ha la possibilità di dimostrare
a tutto il Paese, in diretta televisiva, che questa non è per
fortuna soltanto una terra sfregiata dalle azioni criminali della
'ndrangheta, ma anche e soprattutto una terra di grande civilta' in
cui le nobili tradizioni, la storia millenaria, la cultura dell'accoglienza
e dell'amicizia, riescono sempre ad avere il sopravvento". "Se
i derby, sia dell'andata che del ritorno, tra Cosenza e Catanzaro,
che tornano dopo vari lustri e dopo varie e diverse traversie sportive
sopportate negli ultimi anni - prosegue Soluri - dovessero giocarsi
senza la presenza, rumorosa e colorata, dei tifosi della squadra ospitata,
sarebbe una cocente sconfitta per lo sport ma anche, se non soprattutto,
per la grande storia e le nobili tradizioni delle due città.
E' comprensibile che il ministero dell'Interno, attraverso l'Osservatorio
sulle manifestazioni sportive, abbia negli ultimi anni esercitato
una forte e doverosa stretta a seguito di eventi luttuosi ed inconcepibili
registrati all'interno ed all'esterno di vari stadi italiani, ma il
fine di questa stretta non è la sterilizzazione di una delle
componenti più genuine del calcio, vale a dire il tifo, bensì
la presa di coscienza del fatto che la violenza va bandita dagli impianti
sportivi e che ogni partita di calcio deve tornare ad essere, in ogni
caso, quello che era una volta: vale a dire una festa dello sport
e per gli sportivi". "Cosenza-Catanzaro - afferma Soluri
- partita considerata a rischio dall'Osservatorio, è l'occasione
giusta per voltare pagina, per superare barriere, per riaffermare
quei valori e quelle caratteristiche di cui la gente di Calabria,
dal Pollino fino allo Stretto, è sempre stata depositaria:
intelligenza, tolleranza, accoglienza, rispetto nei confronti degli
altri. Credo che, dopo tanti anni di scontri, ci siano le condizioni
per riportare una partita come Cosenza-Catanzaro nel giusto alveo,
quello della rivalità sportiva anche accesa, degli striscioni
ironici ma non volgari, degli slogan 'acuminati' ma non offensivi,
del rispetto degli avversari. E credo che questa consapevolezza si
sia fatta strada anche all'interno delle due tifoserie che vogliono
vivere da protagoniste l'evento derby con il gusto della presenza
allo stadio dei tifosi avversari e si rendono conto che tutto ciò
può passare solo attraverso la presa di coscienza che gli stadi
non possono essere più improvvisati campi di battaglia ma devono
tornare ad essere luoghi di aggregazione e di espressione di una comune
passione sportiva. Già da oggi cercherò di coinvolgere
tutte le autorità direttamente interessate (il prefetto e il
questore di Cosenza Fallica e Salerno; il prefetto e il questore di
Catanzaro Calvosa e De Felice; gli arcivescovi di Cosenza e Catanzaro,
mons. Nunnari e mons. Ciliberti; il presidente della Regione Loiero,
i presidenti delle Province di Cosenza e Catanzaro, Mario Oliverio
e Wanda Ferro; i sindaci di Cosenza e Catanzaro, Perugini e Olivo)
affinché sposino con determinazione il tentativo di restituire
alle due città un evento bello e coinvolgente depurato da inutili
tensioni o anacronistiche contrapposizioni. E sono sicuro che anche
i tifosi, dell'una e dell'altra squadra, che si sono sempre segnalati
per l'attaccamento ai colori della propria città e per la forza
d'animo mantenuta anche quando tutto, per vicende diverse, sembrava
dovesse spazzare via la loro passione, sapranno dare il proprio indispensabile
e fondamentale contributo all'avvio di una nuova stagione". "Se
si riuscisse - conclude Soluri - l'8 dicembre, a far stringere la
mano, in diretta tv internazionale, prima della partita, a rappresentanti
dell'una e dell'altra tifoseria sarebbe un grande successo per tutti:
per i tifosi, per le due società, per le due città,
per il ministero dell'Interno e, anche e soprattutto, per la civiltà
di questa regione e di questo Paese. Forse si tratta di un'utopia,
ma anche l'avvento di Obama alla Casa Bianca sembrava esserlo ed è
invece oggi una realtà"
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del 28/01/2004
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