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Sport: Calcio

 

Commissario Rossi “Sono a metà dell’opera, mi serve altro tempo”

09/09 Il commissario straordinario della Federcalcio difende il suo operato e chiede tempo. Guido Rossi a cuore aperto in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport nella quale ripercorre i 117 giorni da numero 1 del calcio italiano. "Ho avuto un doppio mandato - spiega Rossi -: portare il calcio fuori dallo scandalo e poi riscrivere le regole, sono a meta' dell'opera. Ora viene il bello". Rossi rivela di non aver mai pensato alle dimissioni e a chi sostiene che "calciopoli" si e' chiuso "a tarallucci e vino", risponde cosi': "Non e' assolutamente vero. Intanto la vicenda e' finita nell'ambito della giustizia sportiva e non al di fuori di essa come era giusto. e questa e' una vittoria dello sport. Ci sono state sanzioni importanti e le sentenze vanno rispettate". Rossi parla anche della ministro Melandri e di Petrucci. "Il Coni viene prima del ministero, ma ho sentito vicini tutti e due, non farei classifiche". Tanmto lavoro in questi 117 giorni, tra nomine, assegnazioni di scudetti e tanto altro. "Rifarei tutto perche' ho sempre rispettato le regole". Il 30 novembre scadra' il suo mandato. "Avro' bisogno di altro tempo", dice Rossi che adesso dovra' pensare a riscrivere le regole. "Due saranno i principi ispiratori: trasparenza e necessita' di evitare i conflitti di interesse. Tra le priorita' completare la riorganizzazione della giustizia sportiva e degli organi di controllo". Tra le idee di Rossi anche "parlare con tutti i presidenti di club, anche con Berlusconi, ma il primo passo lo faro' con l'Assocalciatori. Penso ad una completa liberalizzazione dei contratti dei giocatori. Bisogna farla finita con i balletti di chi firma contratti pluriennali e poi fa il diavolo a 4 per cambiare club". TRa gli obiettivi di Rossi anche l'assegnazione degli Europei del 2012. "Mi batto per averli: sto anche costruendo la nuova struttura che dovra' sostenere la candidatura a dicembre e la successiva fase organizzativa". Tra i meriti che Rossi si prende c'e' la conferma di Lippi prima del Mondiale. "Le uniche pressioni importanti che ho ricevuto nell'ambito del mio mandato sono state quelle per allontanarlo, ma ho tenuto duro e ho fatto bene. Mi basto' vederlo un'ora al lavoro a Coverciano per apprezzare la sua personalita', per capire che era l'uomo giusto al posto giusto". Molte perplessita' ha suscitato la nomina di Donadoni, gia' in discussione dopo le prime tre gare. "Con Lituania e Francia eravamo in ritardo: ora avremo modo di recuperare, sono molto fiducioso".

Matarrese “E’ l’anno della purificazione”

09/09 ''Questo e' l'anno della purificazione dopo lo scandalo del calcio, ma non partiamo da zero''. Antonio Matarrese, presidente della Lega calcio, descrive con queste parole, in una intervista a Dribbling, l'avvio del campionato post-calciopoli con quattro squadre penalizzate e la Juventus in serie B. ''Come ho trovato il calcio italiano dopo alcuni anni? Da rivalutare, ma con radici profonde e solide. Abbiamo vinto la Coppa del mondo, ora proviamo e riusciamo -ha aggiunto- a renderlo credibile. Bisogna rispettare le istituzioni, le regole, ma soprattutto la storia del calcio italiano''. Al fianco di Matarrese ai vertici della Lega calcio c'e' una donna: Rosella Sensi. ''Fa bene all'immagine del calcio. Rosella Sensi rappresenta un grande club e la storia del calcio anche grazie a suo padre Franco Sensi. Sono convinto si potra' lavorare bene. I miei rapporti con Galliani? Per ora rapporti non ci sono perche' e' inibito. Con Della Valle e Lotito? Lo stesso. Se sono ottimista? Sempre fa parte della mia vita'', conclude Matarrese.

Il Genoa compra una pagina sui giornali per chiedere il rispetto delle regole

09/09 Una pagina a pagamento su alcuni importanti quotidiani che contiene "una sintesi comparativa degli elementi salienti dei fatti, per come si sono succeduti a 12 mesi di distanza, tra il caso Genoa 2005 e calciopoli 2006". Una lettera aperta "a tutti gli sportivi e appassionati di calcio" per dichiarare "un rinnovato impegno al rispetto delle regole, alla probità e alla rettitudine comportamentale, alla lealtà e correttezza, nel nome dello sport giocato". Così il Genoa ha inteso celebrare il campionato che sta per iniziare, senza però dimenticare il passato e soprattutto quella che i rossoblù giudicano "la sproporzione tra la pena inflitta al Genoa nell'estate 2005 e quelle inflitte a Juventus Fiorentina, Lazio, Milan e Reggina", riaffermando "per il futuro l'auspicio dell'uguaglianza di fronte alle regole, perché senza la consapevolezza della necessità di rispettarle nessun rinnovamento, nessun risanamento può essere realizzato". La pagina a pagamento è stata pubblicata oggi dai quotidiani genovesi, da quelli sportivi e dal Corriere della sera. "Non vuole essere una rivendicazione - spiega il patron rossoblù Enrico Preziosi -, non c'é intento polemico e non c'é acredine. Ma non ci sembra che certe cose siano state sottolineate adeguatamente. Abbiamo scelto questo modo per offrire dei dati e per permettere un attimo di riflessione oggettiva". Nella "lettera aperta a tutti gli sportivi", il Genoa, senza voler reclamare "sconti o riparazioni", propone due tabelle: da una parte la cronologia del caso Genoa 2005, dall'altra quella di calciopoli 2006. "Questi - viene sottolineato in chiusura - sono soltanto alcuni, tra i più evidenti, degli elementi di disparità di trattamento che la comparazione tra i due casi, a pochi mesi di distanza, rivela. A ciò si aggiungano altre valutazioni di sgradevoli e personali attacchi di dubbio gusto ai vertici della società, una sistematica campagna mediatica e, fatto non secondario, una valutazione sostanziale: il risultato sul campo oggetto dell'accusa di illecito sportivo contestato al Genoa nell'estate 2005 (vittoria del Genoa sul Venezia per 3 a 2), si manifestò, ex post, ininfluente ai fini della conquista della promozione in serie A dello stesso Genoa". "Ci auguriamo con questa lettera - chiude la pagina - di riuscire a consegnare al futuro una più equa e corretta rivisitazione di alcuni fatti della storia recente del calcio in Italia"

Teo Teocoli presenta la sua domenica sportiva

09/09 Comicità, divisa tra gag, personaggi e aneddoti di vita vissuta allo stadio, e "commenti seri da sportivo", sono gli ingredienti che Teo Teocoli userà per conquistare il pubblico de 'La domenica sportiva' che torna la domenica su Raidue alle 22.35 spengendo 54 candeline, condotto da Jacopo Volpi. L'artista milanese, che oggi ha incontrato il direttore di Rai Sport Fabrizio Maffei, sta ancora lavorando su personaggi e performance: "é ancora un po' tutto in via di definizione, nelle prime puntate mi limiterò a intervenire con qualche aneddoto su fatti che mi sono successi allo stadio - dice l'attore all'Ansa - e mi dedicherò principalmente ai lati curiosi dello sport, poi, più avanti spazierò con qualcosa di più adatto a me". Ma il pubblico affezionato ai personaggi di Teocoli non rimarrà deluso, perché l'artista non rinuncia di certo ai suoi famosi travestimenti: "I personaggi ci saranno, all'inizio solo parlanti, poi - scherza - se Volpi mi farà da spalla sono disposto a travestirmi. Ce ne saranno di nuovi, ma anche qualcuno storico e poi, potrà mai mancare un Galliani disperato che vive alla stazione centrale con una bicicletta e tanti sacchetti di plastica?". L'idea è anche quella di dare vita a personaggi "che i giovani non ricordano più, magari persone lontane dalla tv da alcuni anni". Ma l'attore-trasformista, che non farà mancare al repertorio un Rino Gattuso, per 'La domenica sportiva' si trasformerà appunto anche in un serio commentatore sportivo. Di fede milanista, promette: "interverrò anche da sportivo e cercherò, in quel caso, di essere il meno tifoso possibile. Lascerò intendere la mia fede calcistica, ma quando c'é da commentare, è giusto farlo seriamente e super partes". Una veste inedita per l'artista, che definisce il 2006 "l'anno delle prime volte" menzionando anche la partecipazione da Fabio Fazio. "Questo mi sembrava l'anno adatto per un programma del genere. Per il calcio è un anno zero, per me un po' un anno nuovo e sopratutto, è un'occasione per tornare in tv in un momento in cui non c'e più spazio per il varietà e per le persone che lo fanno. E poi così anche il pubblico mi rivedrà finalmente in tv - continua - Credo di essere nel posto giusto al momento giusto e sono contento di partecipare alla più antica e prestigiosa trasmissione sportiva". Per Teocoli, assente nella seconda puntata perché impegnato in Spagna con uno spettacolo, la nuova stagione si dividerà tra tv e teatro. Oltre a partecipare per l'intera stagione a 'La domenica sportiva', porterà in giro per il quarto anno consecutivo il suo sempre rinnovato 'One man show' che quest'anno si intitolerà 'Il salame di Milano' e debutterà a dicembre al Teatro Smeraldo di Milano.

Serie A

L’Inter mata la Fiorentina

09/09 L'Inter supera il primo ostacolo e all'esordio in campionato espugna il "Franchi" battendo 3-2 la Fiorentina al termine di un match pieno di emozioni. I nerazzurri sembrano partire contratti ed e' di Toni la prima occasione per i padroni di casa. Ma i campioni d'Italia dimostrano subito pericolosita' e al 9' Crespo impegna Frey. Un minuto dopo arriva il gol del vantaggio: Crespo innesca Ibrahimovic che serve Cambiasso per l'1-0 firmato con un bel diagonale di sinistro. Il ritmo si mantiene abbastanza alto, anche se i viola insistono troppo nel cercare i lanci lunghi per Toni. La migliore occasione per la Fiorentina capita al 17' con Mutu che salta Maicon e impegna severamente Toldo: non e' un caso che sia stato proprio il rumeno a creare pericoli. Nel finale di tempo Figo trova il varco giusto sulla destra e va al cross: Crespo, contrastato, non arriva ma c'e' ancora Cambiasso che per la seconda volta si trova smarcato e raddoppia, in questo caso con un colpo di testa. Nella ripresa l'Inter fa tris al 16' con Ibrahimovic, pescato benissimo da Cambiasso ma quando la partita sembra chiusa si scatena Luca Toni che, al 23' e al 34', va in rete, sempre di testa, prima su un cross di Mutu e poi su un assist di Reginaldo. Forcing finale dei viola ma il risultato non cambia, primi tre punti per i nerazzurri.
Gli applausi per Facchetti
Solo applausi per ricordare la scomparsa di Giacinto Facchetti nell'anticipo serale della prima giornata di campionato allo Stadio Franchi di Firenze tra Fiorentina e Inter. Dalla curva dei sostenitori viola un lungo striscione con su scritto: "Si ammaina un'altra bandiera di un calcio di un'altra era. Ciao Giacinto". Saluto ripreso anche dai circa 2.500 sostenitore nerazzurri giunti fino a Firenze. Nel settore loro riservato un altro striscione riportante la frase: "Ciao Giacinto eterna bandiera". Durante il minuto di silenzio l'intero stadio ha tributato all'ex calciatore e dirigente nerazzurro un lungo applauso al quale si sono unite le due squadre radunate attorno al cerchio di centrocampo. Fiorentina in campo con una maglia speciale per celebrare gli 80 anni di storia societaria: sul fondo viola nome, numero e sponsor sono riportati con caratteri dorati. Per lo stesso motivo di fronte alla tribuna coperta dello Stadio Franchi campeggia un'insolita Torre di Maratona interamente illuminata. Non sono mancati prima del match riferimenti alla vicenda calciopoli da entrambe le tifoserie. Sul fronte dei padroni di casa cori contro il commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi e uno striscione contro i nerazzurri: "Sospette telefonate 19 punti ci sono costate, un passaporto falsato e lo scudetto regalato". Dall'altra parte grande voglia di applaudire il medesimo quattordicesimo scudetto conquistato per decisione della Federcalcio. Opposte infine le reazioni delle due tifoserie di fronte all'arrivo del proprietario e presidente onorario della Fiorentina Diego Della valle in tribuna d'onore. Mentre l'intero stadio gli tributava un lungo applauso dal settore degli ospiti non sono mancati ripetuti cori offensivi. Ultimo atto prima del fischio d'inizio la consegna della scarpa d'oro Luca Toni sostenuto a gran voce dalla curva dei viola al grido "Toni-gol".

Fiorentina-Inter 2-3
Marcatori: 11'pt e 41'st Cambiasso, 16'st Ibrahimovic, 23'st e 34'st Toni.
Fiorentina (4-3-2-1): Frey 6; Ujfalusi 6.5 (26'st Potenza 6), Dainelli 5.5, Gamberini 5, Pasqual 5.5; Donadel 6, Liverani 5.5 (9'st Montolivo 6), Blasi 6; Mutu 7, Gobbi 5 (9'st Reginaldo 6.5); Toni 7. A disp.: Lobont, Kroldrup, Jorgensen, Paolucci. All.: Prandelli 6.5.
Inter (4-3-1-2): Toldo 6; Maicon 5, Cordoba 5.5, Materazzi 6 (14'st Samuel 5.5), Zanetti 6; Vieira 6 (31'st Stankovic 6), Cambiasso 7.5 (39'st Grosso sv), Dacourt 6.5; Figo 6.5; Ibrahimovic 6.5, Crespo 6. A disp.: Carini, Gonzalez, Cruz, Adriano.
Allenatore: Mancini 6.5.
Arbitro: Rosetti di Torino 6.
Note: serata fresca, terreno in buone condizioni.
Spettatori: 40mila circa.
Ammoniti: Toni, Donadel, Pasqual, Ibrahimovic.
Angoli: 5-2 per la Fiorentina.
Recupero: 0', 3'.

Taccuino:

Primo Tempo
5': azione personale di Toni che conclude dal limite dell'area nerazzurra ma il suo tiro e' debole e Toldo controlla senza problemi.
9': Crespo parte in contropiede, penetra in area e lascia partire un diagonale che Frey devia in corner. Sull'angolo successivo ancora Crespo di testa, ma la palla finisce alta.
11': Inter GOL. Combinazione orizzontale tra Crespo e Ibrahimovic, assist dello svedese per Cambiasso che con un rasoterra diagonale dalla sinistra non lascia scampo a Frey, portando in vantaggio i suoi.
18': gran botta dalla distanza di Mutu, Toldo respinge con i pugni.
21': dalla sinistra Crespo mette in mezzo, la palla corre lungo tutta la linea di porta viola ma nessun giocatore dell'Inter riesce a intervenire.
30': pallone vagante in area viola, Vieira si avventa per primo ma svirgola dall'altezza del dischetto.
36': ancora una conclusione da fuori di Mutu, il tiro pero' e' centrale e Toldo blocca.
41': Inter GOL. Cross dalla destra di Figo, Crespo manca l'impatto ma da dietro arriva Cambiasso che, lasciato solo, incorna di testa e sigla il raddoppio nerazzurro.

Secondo Tempo
12': cross dalla sinistra per Toni che pero' colpisce debolmente di testa, senza impensierire Toldo.
13': gran punizione di Ibrahimovic dal limite, Frey si salva respingendo con i pugni.
16': Inter GOL. Cambiasso, con un millimetrico lancio dalla mediana, pesca Ibrahimovic in area, lo svedese lascia rimbalzare il pallone e poi di destro trafigge ancora una volta il portiere francese della Fiorentina.
23': Fiorentina GOL. Mutu ruba palla sulla sinistra a Maicon, va sul fondo e mette al centro dove Toni gira bene di testa alle spalle di Toldo.
25': Reginaldo crossa dalla destra, rovesciata di Toni ma Toldo c'e' e blocca il pallone con una parata plastica.
34': Fiorentina GOL. Ancora Reginaldo che si invola sulla destra, altro pallone al centro e l'ennesimo colpo di testa di Toni si rivela fatale per Toldo.
44': ci prova Blasi dalla distanza, ma la sua conclusione e' sballata.
45': Crespo serve Figo a centro area, ma il portoghese tira male e la palla si spegne sul fondo.

La Roma vince 2 a 0. Mancini e De Rossi abbattono il muro del Livorno

09/09 Roma-Livorno dice soprattutto due cose: che Francesco Totti quando parla di terzo posto come obiettivo massimo è scaramantico; che lo stesso è assai più sincero quando chiede tempo prima di tornare in nazionale. Perché il capitano ritrova l'Olimpico dopo sette mesi, ma appare ancora lontano dalla forma migliore, come dimostra il rigore tirato alto in avvio di ripresa. Però, nonostante un Totti a mezzo servizio ed un Pizarro anonimo (e parso seccato della sostituzione), la Roma supera in scioltezza un Livorno apparso meno malleabile di quel che dice il risultato, soprattutto nel primo tempo. Anche grazie alla prestanza in difesa di Mexes ed alla confortante prova di Ferrari, cui l'anno passato in Inghilterra sembra aver restituito sicurezza. Ma la partita dice pure che i toscani devono recuperare in fretta il loro bomber Lucarelli, apparso spento più mentalmente che fisicamente, svogliato. E mal assistito sulle fasce. Un lusso che il Livorno non si può concedere perché tolto lui, in attacco resta ben poco. E' duro il ruolo di favorita e la Roma ne ha conferma per tutti i primi 45'. I toscani restano arroccati nella loro metà campo, affidandosi alla sporadiche sortite di Filippini, Lucarelli e Vigiani. Dietro l'arrivo di Kuffour ha dato solidità ed il ghanese non fa sconti agli ex compagni. Veloce, preciso, duro quando serve, dà sicurezza a tutto il reparto e minuto dopo minuto Totti&C. scoprono quanto sia difficile avvicinarsi. Anche perché Pizarro appare timido ed arrugginito nel ruolo di suggeritore. I suoi lanci quasi mai hanno il crisma della pericolosità ed il più delle volte costringono Totti e Perrotta a scatti estenuanti. Se si aggiunge il clima che per umidità e temperatura sembra quello di una foresta del Borneo, ecco spiegate le maglie dei protagonisti ben presto fradice. In più Perrotta rimedia una testata al 3' e si ritrova con una palpebra da pugile. Complice la stanchezza da inizio campionato che ben presto si fa sentire, il muro livornese tiene ed Amelia è impegnato seriemente solo al 31', quando una triangolazione tra Totti e Perrotta porta quest'ultimo al tiro. Il portiere amaranto respinge e sullo sviluppo dell'azione Aquilani tenta la rovesciata che esce di poco. Quando sembra proprio che si vada al riposo sullo 0-0, ecco la perla di Daniele De Rossi. Quella barriera non si scavalca? Allora buttiamola giù. Ci pensa un tracciante del neo campione del mondo che di destro, al 45' e ben da fuori area, spezza l'equilibrio e porta in vantaggio la Roma. Come spesso accade in questi casi, chi ha retto sul filo dei nervi fino a quel momento, cade. E' appena scoccato il 2' della ripresa, quando Grandoni stende Mancini - apparso in assoluto il più in forma dei suoi, peccato che esca dolorante sul finire -. Totti va sul discetto e i tifosi non aspettano altro che il suo ritorno al gol. Invece il tiro gli esce fiacco ed impreciso. Poco male per la Roma, perché basta attendere il 9' e Mancini sigla il 2-0. Merito di Taddei, appena entrato, e del suo tiro che Amelia non trattiene. Il Livorno rincula sempre più, il centrocampo ha ormai smesso di fare filtro ed a nulla servono le sostituzioni di Arrigoni che toglie Pasquale e Vigiani per Cesar Prates e Danilevicius. Mancini continua ad imperversare sulla fascia sinistra, ma sul suo suggerimento, al 18', Totti è in ritardo. Poi impegna Amelia su punizione (22') e resta sempre pericoloso fin quando chiede la sostituzione dopo uno scatto. Il Totti mondiale si vede al 44', quando con un violento tiro da fuori area costringe il portiere alla respinta. Sul finale c'é gloria anche per Doni bravo, devia su Danilevicius. E' l'unica sua vera parata, per la Roma è buona la prima. E ancora non sono al massimo gli attori protagonisti.

Roma - Livorno 2-0 (1-0).
Marcatori: 45' De Rossi; 54' Mancini.
Roma (4-2-3-1): Doni 6, Panucci 6.5, Ferrari 6.5, Mexes 6.5, Tonetto 6, De Rossi 7, Pizarro 5 (9' st Taddei 6), Mancini 7.5 (36' st Montella sv), Perrotta 6.5, Aquilani 6.5 (42' st Rosi sv), Totti 5.5. (1 Curci, 77 Cassetti, 14 Faty, 35 Okaka). All.: Spalletti 7.
Livorno (4-4-1-1): Amelia 5.5, Balleri 5.5, Kuffour 6, Grandoni 5, Pasquale 6 (14 st Cesar Prates 5.5), Pfertzel 6, Morrone 6, Passoni 5.5, Filippini 5.5 (28' st Vidigal 5), Vigiani 5.5 (14' st Danilevicius 5.5), Lucarelli 5. (23 Manitta, 5 Argilli, 6 Galante, 20 Bakayoko). All.: Arrigoni 5.5.
Arbitro: Messina di Bergamo 6.5.
Angoli: 9-5 per la Roma.
Recupero: 2' e 4'.
Ammoniti: Kuffour, Balleri, Aquilani e Tonetto per gioco falloso.
Spettatori: 40.000.
Note: al 2' della ripresa Totti ha calciato alto un rigore concesso per fallo di Grandoni su Mancini.

Taccuino

- 45' pt: visto che la Roma non riesce a superare il muro livornese, De Rossi decide di provarci da fuori. Riceve da Tonetto, arma il destro e scarica un tracciante che Amelia guarda infilarsi a fil di palo.
- 9' st: Taddei, appena entrato, scarica un tiro violento che Amelia può solo respingere. La palla finisce tra i piedi di Mancini che appoggia in rete il 2-0.

Serie B

Classifica

Classifica

Pt

V

P

S

F

S

Napoli

3

1

0

0

4

2

Lecce

3

1

0

0

3

1

Brescia

3

1

0

0

2

0

Crotone

3

1

0

0

3

2

Genoa

3

1

0

0

2

1

Bologna

3

1

0

0

1

0

Verona

3

1

0

0

1

0

Triestina

2

1

0

0

1

0

Mantova

1

0

1

0

1

1

Rimini

1

0

1

0

1

1

Bari

0

0

0

1

2

3

Albinoleffe

0

0

0

1

1

3

Frosinone

0

0

0

1

0

1

Modena

0

0

0

1

0

1

Pescara

0

0

0

1

0

1

Piacenza

0

0

0

1

0

2

Treviso

0

0

0

1

2

4

Vicenza

0

0

0

1

1

2

Cesena

0

0

0

0

0

0

Spezia

0

0

0

0

0

0

Arezzo

-5

0

1

0

1

1

Juventus

-16

0

1

0

1

1

(NB: Triestina 1 punto di penalizzazione, Arezzo 6 punti penalizzazione, Juventus 17 punti penalizzazione)

Risultati

Arezzo-Mantova 1-1 (giocata ieri)
Brescia-Piacenza 2-0
Crotone-Bari 3-2
Lecce-Albinoleffe 3-1
Modena-Verona 0-1
Napoli-Treviso 4-2
Pescara-Bologna 0-1
Rimini-Juventus 1-1
Trestina-Frosinone 1-0
Vicenza-Genoa 1-2
Spezia-Cesena (lunedì 11 settembre, h 20.45)

Partenza sprint per il Brescia che batte il Piacenza

09/09 Servono solo 37' al Brescia per inaugurare con tre punti la propria stagione, e viceversa fornire spunti di riflessione a un Piacenza da lavori in corso: ancora molto lento e oltretutto orfano del bomber Caccia, accantonato per scelta tecnica. Dal canto suo, il Brescia, senza strafare, ha confermato le buone indicazioni già fornite in Coppa Italia. La partita si anima e comincia a crescere d'intensità dopo una ventina di minuti. E' il Brescia a tenere il pallino del gioco contro un Piacenza che imposta tutto sulla difesa. Al 25' ha del clamoroso l'occasione fallita da Possanzini messo a tu per tu con Coppola da un passaggio di testa smarcante di Serafini: la palla termina a lato di un soffio. Non fallisce invece, due minuti più tardi, Zoboli, che irrompe in una situazione di mischia, innescata da una rimessa di Stankevicius, infilando difesa piacentina e Coppola con una bella girata. Il Piacenza ha un sussulto, prova a reagire e per poco al 31' la squadra di Iachini non riesce ad acciuffare il pari: Rantier scambia in velocità con Riccio che a due passi da Viviano spara però alto. Ma è solo una fiammata perché è sempre la squadra di casa, pur non girando a mille, a gestire la partita. Il maggior possesso palla si traduce nel 2-0 al 37' quando Del Nero conclude dal limite trovando Coppola pronto a respingere, ma non a trattenere. Sul pallone si avventa Serafini che al momento di agganciare la sfera si ritrova però arpionato e messo giù da Olivi: espulsione per il difensore piacentino e rigore per il Brescia che Possanzini trasforma. Ad inizio ripresa, né Somma né Inchini effettuano variazioni. La gara, con il risultato che appare già acquisito si fa francamente noiosa, e nessuna delle due squadre riesce a confezionare cose degne di nota. Almeno fino al 29', quando Del Nero, dopo una discesa sulla destra, sfiora il tris lambendo il palo. In chiusura il Piacenza accorcia le distanze su angolo, ma l'arbitro annulla per fuorigioco.

Brescia - Piacenza 2-0 (2-0)
Marcatori: 27' Zoboli, 38' Possanzini su rigore.
Brescia (4-2-3-1): Viviano, Stankevicius, Mareco, Zoboli, Cortellini, Jadid (21' st Hamsik), Piangerelli, Mannini (34' st Alfageme), Serafini, De Nero, Possanzini (46' st Maccan). (31 Ambrosio, 26 Santacroce, 30 Fiumicelli, 32 Cerci). All.: Somma.
Piacenza (4-2-3-1): Coppola, Nef, Miglionico, Olivi, Gemiti, Riccio (36' st Degano), Nocerino (21' st Padalino), Stamilla, Patrascu, Rantier, Pellicori (16' st Simon). (86 Capodici, 15 Anaclerio, 28 Gobatto, 36 Iorio). All.: Iachini
Arbitro: Giannoccaro di Lecce
Angoli: 10-2 per il Piacenza.
Recupero: 2' e 3'.
Espulsi: nel pt al 37' Olivi per fallo in area.
Ammoniti: Gemiti, Piangerelli, Nocerino, Nef, Hamsik per gioco falloso.
Spettatori: 3.500.

A Crotone spettacolo e gol.

09/09 A Crotone il campionato di serie B inizia con spettacolo e reti. La squadra allenata da Gustinetti batte meritatamente il Bari che deve recriminare per qualche occasione di troppo sciupata dai suoi attaccanti. La squadra di casa parte lentamente. Anche il Bari inizia studiando l'avversario. Bastano, però, pochi minuti al Crotone per passare in vantaggio. Si gioca il 10' quando una incursione di Lopez mette in movimento Sedivec che al limite dell'area lascia la sfera a Giampaolo che s'incunea, supera Gervasoni e batte Gillet in uscita. Il Crotone prova a mettere la parola fine alla gara con una incursione di Galardo al 16' che scambia con Lopez ma il tiro è deviato da Gillet. Il Bari inizia a guadagnare terreno e mette in difficoltà la retroguardia del Crotone perché a centrocampo manca il filtro necessario per fermare le incursioni di La Vista e Bellavista. Così arriva il meritato pareggio pugliese: al 23' angolo per i biancorossi di Maran, il pallone respinto dalla difesa finisce nei piedi del capitano Bellavista che con un gran tiro batte Soviero. Il pareggio diventa meritato e forse stretto quando La Vista al 32' su punizione manda la palla a colpire l'incrocio dei pali con Soviero battuto.Al 36' ancora il Bari sbaglia una clamorosa occasione con Ganci che non raccoglie un traversone di Micolucci. Gol sbagliato , gol subito. E' ancora il 'vecchietto' Giampaolo a spedire in gol al 43' quando approfitta di una generale dormita della difesa del Bari e su un angolo di Sedivec toccato da Rossi devia in gol di testa anticipando Gervasoni. Nel secondo tempo Giampaolo resta negli spogliatoi per un infortunio: al suo posto il debuttante Petrilli. Il Crotone passa ad un 4-4-2 ma sono gli ospiti ad essere pericolosi e al 3' sfiorano il pari con Santoruvo che, tutto solo in area, non trova la porta. Al 6' ancora Bari pericoloso con un colpo di testa di ganci Ganci sul quale è decisiva la deviazione di Soviero che si fa aiutare dalla traversa. Ancora una volta il Crotone è cinico e dopo aver subito il Bari lo mette al tappeto al 21' quando Galardo, il migliore dei suoi, mette a segno la terza rete con uno splendido tiro da fuori area. Il Bari non ci sta ma continua attacca, ma sbagliare ancora troppo sottoporta soprattutto con Ganci che al 25' manda fuori da buona posizione. Al 27' il Bari accorcia con un eurogol dell'ex Vantaggiato che raccoglie un assist di Santoruvo. Alla mezzora Bari ancora pericoloso e alla ricerca del pari ma il tiro di Ganci passa alto sulla traversa. Il Crotone resiste fino alla fine e porta a casa i suoi primi tre punti della stagione.

Crotone-Bari 3-1 (2-1).
Crotone (4-3-2-1): Soviero; Rossi, Fusco (dal 30' s.t. Borghetti), Maietta, Bonomi; Cardinale, Piocelle, Galardo; Sedivec (dal 42' s.t. Gentile), Giampaolo (dal 1' s.t. Petrilli); Lopez. In panchina 1 Padelli, 23 Fumasoli, 22 Veron, 99 Plasmati. Allenatore: Gustinetti.
Bari (4-2-3-1): Gilet; Dilani, Gervasoni, Esposito (dal 20' s.t Rajcic), Micolucci; Gazzi, Bellavista (dal 32' s.t. Di Vicino); La Vista (dal 7' s.t. Vantaggiato), Ganci, Gabbiani; Santoruvo. In panchina: 23 Aldegani, 21 Pianu, 31 Mora, 20 Fusani. Allenatore: Maran.
Arbitro: Lops di Torino.
Marcatori: 10’ e 43’ Giampaolo, 23’ Bellavista, 66' Galardo, al 72' Vantaggiato.
Angoli 4-3 per il Crotone.
Recupero 2' e 6'
Ammoniti: Ganci, La Vista, Gazzi, Rossi, Fusco, Santoruvo.
Spettatori: 1064.

Il Lecce di Zeman batte l'albinoleffe di Mondonico

09/09 Il Lecce targato Zeman inizia la sua avventura in serie B col piede giusto. L'Albinoleffe, avversario di turno, si è dimostrato avversario fragile dinanzi alla squadra giallorosa che, pur senza strafare ma con rapide accelerazioni, ha dato seri scossoni alla gara mettendo in evidenza le pecche del reparto difensivo della formazione bergamasca. Sul Lecce, radicalmente rinnovato, c'era molta curiosità, soprattutto per il difensore Petras, per il centrocampista Juliano e per l'attaccante Osvaldo. Mentre Petras ha avuto un compito facilissimo contro l'inconsistente attacco avversario, Juliano si è inserito organicamente nella manovra e Osvaldo, oltre a siglare la terza rete, è stato una spina nel fianco della difesa dell'Albinoleffe. La squadra leccese è stata sospinta da un brillante Valdes, controllando sempre la gara senza vedere mai impegnato il proprio portiere. Degli ospiti si sono salvati Rabito e Ferrari. La prima rete del Lecce è stata frutto di un'ottima manovra collettiva, con Valdes che ha servito Osvaldo: il suo tiro è stato respinto dal palo e il più lesto è stato Giacomazzi, che ha scaraventato la palla in rete. Il rigore del raddoppio è stato provocato da un intervento falloso di Santos su Angelo: lo ha trasformato Valdes. Facile e indisturbata la conclusione di Osvaldo sul terzo gol (assist di Valdes), poi in pieno recupero Gori in mischia ha segnato la rete della bandiera per i lombardi. In definitiva, il Lecce è partito bene ma va visto all'esame con squadre più consistenti dell'Albinoleffe.

Lecce - Albinoleffe 3-1 (1-0).
Reti: 32' Giacomazzi; 49' Valdes (rigore), 73' Osvaldo, 91' Gori.
Lecce (4-3-3): Benussi; Angelo, Diamoutene, Petras, Rullo (21' pt Polenghi); Giacomazzi, Juliano, Camorani (15' st Vives); Babu (32' st Triarico), Osvaldo, Valdes. (27 Rosati, 9 Tulli,23 Schiavi, 25 Herzan). All. Zeman.
Albinoleffe (4-1-4-1): Acerbis; Innocenti, Donadoni, Dos Santos, Dal Canto; Del Prato; Madonna (1' st Gori), Belingheri, Caremi (1' st Colombo), Rabito (22' st Previtali); Ferrari. (17 Offredi, 19 Cellini, 23 Poloni, 44 Austoni). All. Mondonico.
Arbitro: Lena di Ciampino.
Angoli: 4-2 per il Lecce.
Recupero: 3' e 3'.
Espulso: Dal Canto al 10' st per doppia ammonizione.
Ammoniti: Caremi per proteste, Innocenti, Belingheri, Polenghi, Camorani e Petras per gioco falloso.
Spettatori: 5.500.

Il Verona in dieci batte il Modena

09/09 Gran colpo del Verona che comincia il campionato espugnando con merito un campo 'importante' come quello del Modena dopo una partita anche molto sofferta. Perché la squadra di Ficcadenti è stata costretta a giocare con un uomo in meno dal 41' del primo tempo dopo la seconda ammonizione subito da Cossu per aver calciato con rabbia a gioco fermo il pallone. Un gesto dettato soltanto da un controllo sbagliato del veronese che comunque ha spinto l'arbitro ad applicare il regolamento in modo forse anche troppo severo. Nonostante l'inferiorità numerica (al 91' fuori pure Turati, anche lui per il secondo giallo, anche lui dopo aver allontanato il pallone a gioco fermo) il Verona non è mai andato in affanno sfruttando la giornata no di un Modena all'altezza dell'impegno solo nel primo tempo. Nella ripresa infatti, quando era logico aspettarsi una reazione da parte dei padroni di casa, la truppa emiliana è andata completamente in confusione senza mai riuscire a calciare nello specchio della porta per cercare almeno il pareggio. Il gol vittoria è stato firmato da Comazzi abile nel correggere in rete di testa dopo un'azione condotta dall' ottimo Italiano. Prima della rete decisiva, Frezzolini ha rischiato grosso al 26' quando Tamburini ha sfiorato l'autogol di testa. L'unica azione degna di nota da parte del Modena al 45' quando dopo una percussione di Abate, Pinardi, solo in area, ha calciato sul fondo.

Modena– Verona 0-1 (0-1)
Marcatore: nel pt, 29' Comazzi.
Modena (4-3-3): Frezzolini, Antonazzo, Ungari, Perna, Tamburini, Campedelli, Luisi, Tisci (22' st Gilioli), Abate (5' st Sforzini), Colacone, Pinardi. (14 Narciso, 2 Ricchi, 11 Bentivoglio, 18 Troiano, 26 Chiecchi). All.: Zoratto.
Verona (4-3-3): Pegolo, Turati, Sibilano, Comazzi, Teodorani, Pulzetti (7' st Mancinelli), Italiano (40' st Mazzola), Guarente, Cossu, William, Iunco (27' st Foderaro). (13 Vanstrattan, 2 Perticone, 10 Cutolo, 27 Pederelli). All.: Ficcadenti
Arbitro: De Marco di Chiavari.
Angoli: 8-5 per il Modena.
Recupero: 2' e 6'.
Espulsi: Cossu al 41' pt e Turati al 46' st per doppia ammonizione.
Ammoniti: Guarente, Tamburini, Perna per gioco scorretto, Pergolo per comportamento non regolamentare, Campedelli per proteste.
Spettatori: 7000 circa.

Il Napoli batte il Treviso con un eurogol di Della Bona

09/09 Dopo due anni di purgatorio il Napoli ritrova la serie B, ma lo scenario, nel frattempo, è cambiato da così a così. L' ultima volta in seconda categoria, prima del fallimento della società, era stata con Colomba in panchina, in uno stadio semivuoto e con la squadra che concluse a metà classifica. Oggi il Napoli si è ripreso un mondo da sogno, forte di una società solida grazie all' impegno economico di Aurelio De Laurentiis ed a quello dirigenziale di Pierpaolo Marino, in un torneo nobilitato dalla presenza di squadre molto importanti, capeggiate dalla Juventus, sotto gli occhi di un pubblico entusiasta. La partita d' esordio con il Treviso è poco più che una formalità, nonostante qualche distrazione della difesa che, per un paio di minuti nel finale, rianima le speranze del Treviso. Finisce 4-2, ma quel che più impressiona non è il punteggio, quanto la solidità complessiva della squadra di Reja ed il velenoso cinismo del suo attacco. Il Treviso è un buon complesso, ben organizzato ed ottimamente disposto in campo da Bortoluzzi. I veneti per una buona parte del primo tempo mantengono anche il predominio del gioco, ma il loro problema è nelle difficoltà del duo d' attacco Acquafresca-Beghetto a rendersi pericolosi. Le loro iniziative si infrangono sistematicamente contro i bastioni centrali della difesa napoletana, Paolo Cannavaro e Domizzi. Dalla parte opposta Bucchi e Calaiò sembrano sonnecchiare, ma al momento opportuno mettono a segno la zampata e per i trevigiani si fa notte fonda. Poi nel Napoli c'é De Zerbi. Bortoluzzi sceglie di attaccargli alle costole Gissi che sacrifica al centrocampo e la scelta si rivela infelicissima. De Zerbi, il migliore in campo in assoluto, porta l' avversario in giro per il campo e fa sempre quel che vuole. Non a caso i primi due gol del Napoli derivano da sue fantasiose iniziative. Nel secondo tempo la fisionomia della gara cambia radicalmente. Il Treviso è costretto a tentare la rimonta ed il Napoli in contropiede è in grado di fare partire a ripetizione le sue frecce. Arriva il 3-0 su rigore. Poi in un minuto di follia, la squadra di Reja mette a rischio addirittura la vittoria. Segna Beghetto e subito dopo Domizzi fa un' autorete. Ma dopo altri due minuti ci pensa Dalla Bona con un tiro al volo di sinistro da 30 metri a ristabilire le distanze. Come inizio per il Napoli va bene così.

Napoli - Treviso 4-2 (2-0).
Marcatori: 29' e 56’ rig Bucchi, 42' Grava; 76' Beghetto, 77' aut. Domizzi, 79' Dalla Bona.
Napoli (4-3-1-2): Iezzo, Grava, P. Cannavaro, Domizzi, Savini, Amodio, Bogliacino, Dalla Bona, De Zerbi (41' st Maldonado), Bucchi (47' st Capparella), Calaiò (30' st Pià).(Gianello, Giubilato, Gatti, Sosa). All.: Reja.
Treviso (4-4-2): Avramov, Valdez, Viali, Cottafava, Giuliatto, Vascak, Baseggio, Gissi, Quadrini (16' st Russotto), Acquafresca, Beghetto. (Montresor, Moro, Boumsong, Mallus, Bradaschia, Fabris). All.: Bortoluzzi.
Arbitro: Dondarini di Finale Emilia.
Angoli: 6-0 per il Treviso.
Recupero: 1' e 3'
Ammoniti: Cottafava, Dalla Bona, Vascak e Savini (scorrettezze); Valdez e Baseggio (proteste)
Spettatori: 45.000.

Il Bologna alla distanza batte il Pescara

09/09 Troppo forte il Bologna per questo Pescara. Evidente il gap fisico e tecnico tra le due squadre con il Pescara comunque pericoloso nella prima frazione. Poi nella ripresa, la squadra di Ulivieri, pur senza esaltare, ha dominato la scena trovando il gol vittoria con il migliore in campo, Amoroso. In partenza il tecnico biancazzurro Ballardini 'irrobustisce' il Pescara, smentendo le ipotesi della vigilia: dentro Aquilanti e Vicentini al posto di Carozza e Gimenez. Nel Bologna tutto confermato, con Marazzina inizialmente in panchina. Moduli speculari, ritmo subito brillante, con il Bologna a fare la partita. Il primo squillo è dei felsinei: tiro cross di Costa su cui Meghni non riesce ad arrivare (5'). La risposta del Pescara non si fa attendere: combinazione Antonelli-Ferrante, Terzi è provvidenziale e manda in angolo. Dialogo che si ripete quattro minuti dopo, testa dell'ex granata su preciso invito di Antonelli, palla che si spegne nelle braccia di Antonioli. Ancora protagonista il portiere rossoblu al 33': prodigioso il suo balzo sulla punizione dal limite di Rigoni. Il Pescara prende fiducia, Bologna troppo lezioso in avanti, Ferrante ha la palla del vantaggio, il suo tiro affrettato per il ritorno di Brioschi, finisce a lato (35'). L'ultima nota di cronaca della prima frazione è targata Bologna: Nervo crossa dalla destra, Bellucci, in perfetta solitudine, manda di testa a lato (42'). Inizio di ripresa sotto il segno del Bologna: Meghni (9') si beve la difesa abruzzese, uno-due con Zauli, il suo tiro da posizione decentrata, finisce a fil di palo. Ancora il talento francese alla ribalta al 16': tiro dal limite su cui Spadavecchia deve compiere il miracolo deviando in angolo. Pescara sulle gambe, il Bologna preme sull'acceleratore. E, quasi fisiologico, arriva il gol del Bologna, casuale nella preparazione, magistrale nella conclusione. Mingazzini spara dal limite, il suo compagno Della Rocca, sulla traiettoria, respinge inavvertitamente, Amoroso è il più lesto a catapultarsi sulla sfera e a trafiggere Spadavecchia sulla sua destra. Ultimi minuti senza storia, con il Pescara in evidente difficoltà fisica ed incapace di rendersi pericoloso.

Pescara –Bologna 0-1 (0-0).
Marcatore: 80' Amoroso.
Pescara (4-2-3-1): Spadavecchia; Zoppetti, Gonnella, Delli Carri, Vicentini; Moscardi (39' st Luci), Papini; Antonelli (26' st Gautieri), Aquilanti, Rigoni (39' st Di Matteo); Ferrante. (24 Tardioli, 5 Gimenez, 15 Carozza, 23 Olivieri). All. Ballardini.
Bologna (4-2-3-1): Antonioli; Brioschi, Terzi, Castellini, Costa; Mingazzini, Amoroso; Nervo (22' st Filippini), Meghni, Zauli (17' st Della Rocca); Bellucci (44' st Smit). (15 Colombo, 9 Torrisi, 20 Morosini, 41 Marazzina). All. Ulivieri.
Arbitro: Tagliavento di Terni.
Angoli: 6-1 per il Bologna.
Recupero: 0' e 3'.
Ammoniti: Costa, Vicentini e Bellucci per gioco falloso, Castellini per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 5.000.

La Juve pareggia a Rimini

09/09 "Sapevamo che la strada sarebbe stata difficile. Oggi lo abbiamo capito meglio". Didier Deschamps ha preso subito atto della situazione in sere B. "Purtroppo è arrivato questo pareggio. Quando siamo passati in vantaggio e poi con il Rimini in 10 pensavo di vincere la partita perché credevo di mantenere il vantaggio. Proprio per questo - ha spiegato sotto il profilo tattico - ho levato Giannichedda inserendo Nedved al centro perché pensavo che potesse tenere più palla. Ma abbiamo commesso un errore grossolano in difesa ed è arrivato il loro gol. La cosa che mi dispiace è non aver avuto nei giorni scorsi tutta la squadra a mia disposizione, purtroppo abbiamo avuto tanti nazionali fuori e oggi praticamente era la prima volta che giocavamo insieme. I ragazzi hanno anche sicuramente patito questa grande attesa che c'era intorno alla squadra e oggi abbiamo scoperto quello che ci aspetta durante questo anno". Al di là dei rimpianti ha ammesso: "Sicuramente il Rimini nella prima parte ha fatto qualcosa in più di noi e abbiamo perso troppi palloni permettendo a loro di recuperarli. Lo sappiamo, adesso è ora di mettersi a lavorare con la testa a posto". E ha proposito di testa Buffon è stato esplicito: "Abbiamo iniziato subito a soffrire, purtroppo oggi le gambe giravano ma era la testa che non era quella giusta. Dobbiamo immediatamente calarci in questa categoria perché se continueremo a giocare con questa superficialità andremo incontro a delle magre figure come quella di oggi, anche se bisogna fare i complimenti al Rimini che ha sfruttato nel migliore dei modi le occasioni che gli sono capitate". Anche per lui ci sono state infatti due belle parate: "Qualche buon intervento effettivamente l'ho fatto, soprattutto sul colpo di testa di Matri, però quello che mi scoccia è che ho preso tre schiaffi pochi giorni fa in Francia, oggi ne ho preso un altro. E' ora di invertire la rotta. Bisogna che noi ci caliamo in questa nuova avventura con intelligenza". Felice, ovviamente, Acori: "Il Rimini ha giocato una gran partita. Essere in inferiorità numerica e sotto contro la Juve e riuscire ad arrivare al pareggio è stata un' ottima cosa. I miei non hanno mai pensato perso la testa. Abbiamo sempre giocato concentrati e determinati. I ragazzi hanno dato il 110%. E' stata una festa vera, abbiamo fatto un miracolo vero e proprio a fermare questo squadrone. Sicuramente l' arma vincente é stata il fatto che noi eravamo molto più avanti di loro come condizione fisica perché noi abbiamo iniziato il 15 luglio con tutti gli effettivi - ha generosamente commentato - mentre la Juventus aveva molti nazionali fuori e fino all' ultimo ha faticato a chiudere i ranghi"
Ricciuti contentisismo
L'eroe di Rimini lo era già. Da oggi però, magari, gli dedicheranno una piazza. Adrian Ricchiuti da Lanus, la stessa città argentina che dette i natali a Diego Armando Maradona, si è tolto la soddisfazione di segnare il primo gol della storia della Juventus in serie B. "Il gol - ha detto, entusiasta, dopo la partita - è stato un gentile regalo dei due difensori centrali che si sono 'impicciati'. Io ho preso palla e ho puntato la porta, l'ho colpita bene, di collo pieno, in diagonale e ho sperato che andasse dentro. Fare gol a un campione del mondo è una soddisfazione enorme, l'ho dimostrato con quella corsa che mi ha lasciato senza fiato". Ricchiuti, è a Rimini da cinque anni e ha accompagnato la squadra locale nella cavalcata dalla C2 alla B, guadagnandosi sul campo anche i galloni di capitano. La città romagnola ormai lo ha adottato e lui ha ricambiato l'affetto baciando la maglia dopo il gol che ha regalato l'insperato pareggio alla banda di Acori. "Quello di Rimini è un pubblico fantastico - ha detto - peccato che oggi lo stadio abbia dimostrato di essere inadeguato per un palcoscenico del genere. Credo che ai giocatori della Juventus non abbia fatto piacere prepararsi alla partita in uno spogliatoio così...". Alla vigilia Ricchiuti aveva invitato Del Piero allo scambio di maglia a fine partita. Oggi che il Del Piero lo ha fatto lui, il compagno di squadra Jeda lo ha preceduto nella corsa alla maglia numero 10 bianconera. Lui si è 'consolato' scambiando il souvenir con Camoranesi. Nonostante Del Piero a Rimini non abbia brillato, la sua stima per il capitano juventino è immutata: "Spero che chi mi ha fatto una foto ad inizio partita con Del Piero me ne dia una copia. Altrimenti mia mamma si arrabbia con me...".
I nipoti dell'avvocato Agnelli su una tribuna di uno stadio abituato ad ospitare soprattutto la serie C, un paio di migliaia di tifosi juventini che contestano la società con striscioni inequivocabili: e intorno tutto un riempire piadine per la gioia del palato degli oltre 10mila stipati al 'Romeo Neri' per non mancare l'appuntamento con la storia della Juve in B. Forse è questa l'immagine più eloquente con cui l'Italia del pallone riparte dopo calciopoli. In terra di Romagna, da sempre un feudo bianconero, l'attesa per il debutto della Juventus è cresciuta per tutta la settimana, con i biglietti esauriti da giorni e con il favore del sorteggio che ha datto una spinta alla campagna abbonamenti riminese. Biglietti esauriti e stadio vestito a festa. Gli addobbi non sono però riusciti a nascondere l'inadeguatezza del 'Neri', del tutto impreparato ad ospitare un avvenimento come la prima storica della Juve in cadetteria. Quasi 300 i giornalisti accreditati, con il solo inconveniente che i posti in tribuna stampa erano una cinquantina e con i giornalisti delle testate straniere fatti accomodare in tribuna laterale in mezzo ai supporter riminesi. E in questo clima, a metà strada fra il campionato del mondo (bene o male in campo c'erano tre campioni) e la sagra di paese, é sembrata ancora più irreale la contestazione della curva juventina alla società. Due strisconi che non hanno lasciato grandi spazi alle interpretazioni. 'Non abbasseremo i nostri bandieroni, voi avete abbassato i pantaloni' (chiaro il riferimento alla ritiro del ricorso al Tar) e 'In curva veri juventini, in societa' solo burattinì. Gli ultras se la sono presa anche con i giocatori che se ne sono andati ('Da Cannavaro a Viera, 6 mercenari senza dignita") e perfino con la memoria di Giacinto Facchetti, intonando cori anti-Inter durante il minuto di raccoglimento per ricordare il mitico capitano della nazionale. Nessun riferimento invece a Luciano Moggi, principale responsabile del fatto che dalla geografia juventina è scomparso San Siro, per lasciar spazio ad improbabili stadi di provincia.
I tifosi alla Società: Avete abbassato i pantaloni
Ai tifosi della Juventus non è andata giù la decisione della società di ritirare il ricorso al Tar contro le sentenze di Calciopoli. Lo hanno ribadito anche con uno striscione esposto in curva durante la partita che diceva: "Non abbasseremo i nostri bandieroni, voi avete abbassato i pantaloni".
Montezemolo, meglio che stia zitto
Sulla situazione del calcio italiano il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, dovrebbe dire cose "sgradite", "perché ci sono cose che non mi sono piaciute. Dunque sto zitto". Così Montezemolo ha risposto oggi a Monza ai cronisti che gli chiedevano cosa pensasse di una Juventus che gioca per la prima volta nella sua storia la sua prima partita in serie B. "Spero solo - ha detto - che i giocatori della Juve abbiano lo stesso attaccamento, la stessa determinazione e la stessa passione per la maglia che indossano di quanto hanno avuto per tanti anni i tifosi della Ferrari nei confronti dei loro colori, anche quando le cose non andavano bene. Se uno ha amore, ha attaccamento, i risultati arrivano, la storia della Ferrari è lì a dimostrarlo. Spero che la Ferrari - ha concluso - sia di buon auspicio anche per la Juventus".

Rimini e Juventus 1-1 (0-0).
Reti: 60' Paro, 74' Ricchiuti.
Rimini (4-2-3-1): Handanovic 6, Vitiello 6, Peccarisi 6.5, Milone 6.5, Regonesi 6, Cristiano 5, Barusso 7, Pagano 6 (21' st Baccin 6), Ricchiuti 7.5, Jeda 6.5 (32' st Tasso sv), Matri 6 (30' st Moscardelli). (1 Pugliesi, 3 Bravo, 7 Valiani, 31 Digao). All.: Acori 6.5.
Juventus (4-2-3-1): Buffon 6.5, Birindelli 6.5, Kovac 4, Boumsong 5, Chiellini 5.5, Paro 6.5, Giannichedda 5.5 (18' st Bojinov 6), Nedved 6.5, Del Piero 5 (40' st Palladino sv), Marchionni 6.5 (33' st Camoranesi sv), Zalajeta 5.5. (12 Mirante, 14 Balzaretti, 15 Marchisio, 23 Guzman). All.: Deschamps 5.5.
Arbitro: Saccani di Mantova 5.5.
Angoli: 6-4 per la Juve.
Recupero: 0' e 5'.
Espulso: Cristiano al 25' st per doppia ammonizione (gioco scorretto).
Ammoniti: Giannichedda, Barusso, Birindelli per gioco scorretto, Zalajeta per fallo di mano.
Spettatori: 10.000 circa.

Taccuino
15' st - Nedved colpisce al volo sfruttando un calcio d'angolo, Paro è il più svelto a raccogliere la ribattuta della difesa e a trafiggere Handanovic.
29' st - Kovac e Boumsong perdono palla sulla trequarti, gliela ruba Ricchiuti che si presenta davanti a Buffon e lo batte.

La Triestina batte il Frosinone di misura

09/09 Vittoria di misura - Rossetti in apertura di ripresa - per la formazione giuliana che, dopo un primo tempo equilibrato, prende progressivamente il largo nel corso della seconda frazione di gioco, con il coriaceo Frosinone costretto a giocare in inferiorità numerica per più di mezz' ora. Gli ospiti, dal canto loro, sono andati vicini ad un clamoroso vantaggio a pochi secondi dal fischio iniziale ma, nelle ultime battute del confronto, hanno rischiato addirittura il tracollo sotto le iniziative locali. Dopo un minuto di raccoglimento in memoria di Giacinto Facchetti, si apre un confronto inedito (le due squadre non si erano mai affrontate in precedenza) che la Triestina di Andrea Agostinelli affronta dopo aver eliminato Siena e Atalanta in Coppa Italia. Il tecnico giuliano, alle prese con una rosa completamente a sua disposizione (eccetto lo squalificato Pivotto, costretto anche alle terapie dopo una piccola frattura alla settima costola) e con l' ultimo arrivato Abruzzese non ancora pronto per i galloni da titolare, schiera Azizou sulla corsia difensiva destra (bocciato il greco Kyriazis) e Gorgone (preferito a Briano) in mediana con Allegretti. L' obiettivo dello schieramento 4-4-2 è quello di esordire con un successo, per convincere gli euforici sostenitori alabardati (oltre cinquemila gli abbonati per la prima stagione completa sotto l' egida dei Fantinel), ma anche di affrontare con impeto la partenza ad handicap provocata dal punto di penalizzazione che, tuttavia, potrebbe essere tolto nei prossimi giorni. Il Frosinone di Ivo Iaconi (il tecnico, esperto in promozioni, era squalificato e il suo posto in panchina è stato preso dal vice Umberto Marino) scende in campo galvanizzato dal ruolo di matricola. In estate il presidente, Maurizio Stirpe, aveva rivoluzionato la squadra e, a fine mercato, in casa ciociara sono giunti anche Lacrimini, Rimoldi, Galasso e Cannarsa: gli ultimi tre risultano titolari al fischio iniziale sull' erba del Rocco. Il 4-3-2-1 di Iaconi vede così Chiodini tra i pali (solo panchina per Zappino), mentre l' ex Di Venanzio stringe i denti nonostante il dolore all' anca della vigilia. Ospiti vicini al clamoroso vantaggio dopo meno di sessanta secondi: Di Venanzio scende sulla sinistra e serve un traversone per Margiotta, protagonista di un colpo di testa che Rossi respinge d' istinto. Blanda risposta al 5' dei padroni di casa (calcio piazzato di Allegretti, che non impensierisce Chiodini) mentre, al 18', è il nigeriano Eliakwu a impegnare l' estremo difensore laziale con un diagonale da destra, propiziato da Graffiedi. In pieno recupero ancora Allegretti impegna Chiodini su punizione. A inizio ripresa, Agostinelli apporta due variazioni decisive: dentro Briano e Rossetti, fuori Azizou e l'infortunato Gorgone. Dopo soli 25', Graffiedi conclude sul fondo un ottimo servizio di Eliakwu, ma al 4' è proprio il neoentrato Rossetti a regalare il vantaggio alabardato, con una conclusione a botta sicura dopo un batti e ribatti in area ospite. Tutto difficile per il Frosinone che, al 13', si ritrova anche in inferiorità per l' espulsione di Cannarsa, colpevole di aver colpito Lima al volto con palla lontana. La gara, a questo punto, è virtualmente chiusa. Rimane spazio solo per una lunga serie di opportunità locali, per ottenere un possibile raddoppio. Al 40' il rapido Eliakwu ruba un pallone a un difensore avversario (difficile identificarlo a causa dei numeri gialli sulle casacche, praticamente indecifrabili) e sfiora il raddoppio con sfera salvata sulla linea della porta laziale. Poco dopo il nigeriano fugge ancora in contropiede, dopo l' ennesima sfera carpita, e lancia Graffiedi che, a sua volta, serve a Ruopolo una ghiotta opportunità, ma la sua conclusione viene respinta da Chiodini. Ultima emozione al 47', con Graffiedi a calciare di poco alto.

Triestina - Frosinone 1-0 (0-0)
Marcatori: 49' Rossetti.
Triestina (4-4-2): Rossi, Azizou (1' st Briano), Lima, Mignani, Pesaresi, Marchini, Allegretti, Gorgone (2' st Rossetti), Testini (32' st Ruopolo), Graffiedi, Eliakwu. (1 Dei, 2 Kyriazis, 29 Abruzzese, 18 Piovaccari). All. Agostinelli.
Frosinone (4-2-3-1): Chiodini, Carbone, Cannarsa, Pagani, Di Venanzio (32' st Mastronunzio), Perra, Rimoldi (36' st Bellé), Galasso, Lodi, Castillo, Margiotta (17' st Antonioli). (30 Zappino, 10 Di Nardo, 33 Lacrimini, 80 Anaclerio). All. Iaconi.
Arbitro: Iannone di Napoli.
Angoli: 5 a 2 per il Frosinone.
Recupero: 3' e 4'.
Espulso: Cannarsa al 13' per aver colpito un avversario.
Ammoniti: Mignani, Pagani e Perra per gioco falloso.
Spettatori: 7.500.

Genoa corsaro a Vicenza

09/09 Inizio alla grande il campionato del Genoa che espugna il Menti di Vicenza e comincia con tre punti pesanti. La formazione ligure, indicata come una delle favorite per il salto di categoria, ha meritato il successo che ha saputo ottenere nonostante l'ultima parte di gara giocata in inferiorità numerica. La squadra di Gasperini apparsa già in buona condizione fisica soprattutto nel primo tempo ha letteralmente dominato la gara. Da parte sua il Vicenza, non ancora al meglio della condizione, ha sofferto per un' ora e dopo aver trovato il pareggio, in undici contro dieci ha addirittura sognato il successo pieno ma è stata castigato, sugli sviluppi di un angolo, dal difensore De Rosa autore di entrambi i gol. E' il Genoa a fare subito la partita anche se la prima conclusione è del vicentino Cavalli, il cui debole tiro è parato da Barasso. Poi sale in cattedra il Genoa: al 12' punizione da 25 metri da Adailton che Guardalben devia sulla traversa; mentre al 23' un tiro a colpo sicuro di Botta si stampa sulla base del palo. E' il preludio al gol che arriva in minuto dopo: angolo dalla destra di Adailton e colpo di testa da centro area di De Rosa, "dimenticato" dai difensori di casa. La difesa del Vicenza è più volte in affanno ma al 42' i veneti vanno vicino al pareggio con una conclusione di Cavalli, ben servito da Sgrigna che finisce sul fondo. Vicenza più convinto nella ripresa: al 7' Pietribiasi si fà respingere la conclusione da Barasso da pochi passi; mentre al 10' una conclusione di Cavalli finisce alta. Al 24' il pareggio: incursione sulla sinistra di Sgrigna e cross al centro dove Raimondi appoggia in rete. Il portiere genoano Barasso, già ammonito, molto ingenuamente si porta a centro campo per protestare e l' arbitro estrae il secondo cartellino giallo che costringe il tecnico Gasperini a inserire il secondo portiere Rubinio. Gli ospiti, pur in dieci trovano il gol vittoria al 36'. Angolo di Adailton dalla sinistra e ancora De Rosa che di testa batte Guardalben.

Vicenza- Genoa 1-2 (0-1).
Vicenza (4-4-1-1): Guardalben, Martinelli, Fissore, Pesoli, Padoin, Raimondi, Zanini (28' st Vailatti), Helguera, Sgrigna, Pietribiasi (36' st Crovari), Cavalli (18' st Schwoch). A disposizione: 12 Zancopé, 23 Trevisan, 20 Turchetta, 10 Paonessa). All.: Camolese.
Genova (3-4-3): Barasso, Biasi, De Rosa, Stellini (18' st Pedro Lopez), Rossi (15' Bega), Milanetto, Coppola, Fabiano, Adailton, Greco, Botta (25' st Rubinho). A disposizione: 14 Sculli, 87 Tiago Pires, 18 Aurelio, 30 Tavarez). All.: Gasperini.
Arbitro: Salati di Trento.
Reti: nel pt 24' De Rosa; nel st 24' Raimondi, 36' De Rosa.
Recupero: 0 e 4'.
Angoli: 7-4 per il Genoa.
Note: Espulso al 24' st Barasso per doppia ammonizione.
Ammoniti: Zanini ed Helguera per proteste, Bega per gioco falloso, Stellini per comportamento non regolamentare.

 

SerieC

Serie D

Punghellini attacca Campana “Un ritardoincocepibile” che replica “Pensi a giocare”

09/09 Una notte passata in bianco per stilare gironi e calendari, tanta rabbia in corpo per un ritardo non certo preventivato. La Serie D ha finalmente presentato la sua nuova stagione, al via da domenica 17 settembre, dopo aver atteso nel tardo pomeriggio di ieri le decisioni della Cca del Coni, che ha riammesso il Casale, decretato la 'scomparsa' di Latina, Modica e Forli' e portato al ripescaggio di Avezzano, Pergolese e Narnese. Per questo il presidente del Comitato Interregionale William Punghellini parla di una "presentazione sofferta", di una giornata "che dovrebbe essere di festa e che invece e' piena di amarezza". Il ritardo ha infatti gravato sulle societa' che, in oltre un mese di preparazione, hanno fin qui giocato solo la Coppa Italia mentre tutti gli altri campionati erano gia' stati illustrati e vivisezionati. "E' un ritardo inconcepibile ed impressionante - ha sottolineato calmo ma fermo Punghellini - Non c'e' stata alcuna collaborazione ed attenzione da parte della Lega di C, i club che hanno atteso cosi' a lungo li ritengo vittime di un sistema. Non si puo' arrivare a meta' settembre per sapere in che campionato si stara' e anche il format della C deve cambiare, tra questa e la D c'e' uno squilibrio che finisce per appiattire e mortificare il nostro calcio". "Pensiamo al calcio - e' stata l'immediata replica del presidente della Lega C Mario Macalli - Il nostro auspicio e' che non succedano in futuro altre situazioni simili. La Serie C e' gia' partita, lo avremmo fatto anche molto prima: non voglio commentare queste dichiarazioni". Punghellini, che ha annunciato di voler chiedere i danni per questo avvio ritardato, alza la voce: "Non siamo piu' disponibili ad accettare questo sistema, vogliamo siano ridotti i gradi di giudizio. E bisogna che sia rivisto il lodo Petrucci, un meccanismo diabolico messo in piedi per cercare di togliere il diritto a partecipare ad un campionato nel rispetto delle regole e che da' la possibilita' alla politica di infiltrarsi in campi che non le competono. Bisogna ripristinare le regole vigenti sino a qualche anno fa che avevano fatto la fortuna del calcio". Punghellini chiede norme "chiare e certe, non carbonare" anche per i ripescaggi: "Il calcio italiano e' in ostaggio degli avvocati, le societa' debbono rientrare nella logica che il diritto si acquisisce sul campo, non nei tribunali. Detto anche che la Serie D proseguira' il suo rapporto con la Rai e tirate le orecchie agli arbitri sulla richiesta del 10 per cento sui diritti tv ("Il loro ruolo resta di servizio"), il presidente dell'Interregionale lancia anche un appello a Coni e a Figc, nella persona del commissario Rossi, "per una maggiore tutela del mondo dilettantistico, che ha bisogno di essere difeso e supportato economicamente".
Campana replica “Ora si pensi a giocare”
- "Preferisco non commentare le dichiarazioni di William Punghellini". Mario Macalli, presidente della Lega Professionisti Serie C non vuol replicare alle frasi rilasciate oggi dal numero 1 del comitato Interregionale ("Non c'e' stata attenzione e collaborazione da parte della Lega di C", ndr). Punghellini, si e' detto amareggiato per il ritardo con cui sono stati presentati oggi i calendari della Serie D e Macalli replica cosi': "Pensiamo al calcio. Il nostro auspicio e' che non succedano in futuro altre situazioni simili. La Serie C e' gia' partita, lo avremmo fatto anche molto prima...non voglio commentare queste dichiarazioni...", ribadisce in chiusura Macalli.

Il calendario della D girone I

1a GIORNATA (And. 17 Set - Rit. 14 Gen)
Adrano - Licata
Campobello - Rossanese
Castrovillari - Acicatena
Comiso - Paterno'
Ragusa - Paolana
Sangiuseppese - Cosenza
Sapri - Giarre
Savoia - Pomigliano
Siracusa - Angri

2a GIORNATA (24 Set - 21 Gen)
Acicatena - Comiso
Angri - Savoia
Pomigliano - Castrovillari
Cosenza - Adrano
Giarre - Ragusa
Licata - Siracusa
Paolana - Campobello
Paterno' - Sapri
Rossanese - Sangiuseppese

3a GIORNATA (1 Ott - 28 Gen)
Adrano - Rossanese
Campobello - Sangiuseppese
Castrovillari - Angri
Comiso - Pomigliano
Paolana - Giarre
Ragusa - Paterno'
Sapri - Acicatena
Savoia - Licata
Siracusa - Cosenza

4a GIORNATA (8 Ott - 4 Feb)
Acicatena - Ragusa
Angri - Comiso
Pomigliano - Sapri
Cosenza - Savoia
Giarre - Campobello
Licata - Castrovillari
Paterno' - Paolana
Rossanese - Siracusa
Sangiuseppese - Adrano

5a GIORNATA (15 Ott - 11 Feb)
Campobello - Adrano
Castrovillari - Cosenza
Comiso - Licata
Giarre - Paterno'
Paolana - Acicatena
Ragusa - Pomigliano
Sapri - Angri
Savoia - Rossanese
Siracusa - Sangiuseppese

6a GIORNATA (22 Ott - 18 Feb)
Acicatena - Giarre
Adrano - Siracusa
Angri - Ragusa
Pomigliano - Paolana
Cosenza - Comiso
Licata - Sapri
Paterno' - Campobello
Rossanese - Castrovillari
Sangiuseppese - Savoia

7a GIORNATA (29 Ott - 25 Feb)
Campobello - Siracusa
Castrovillari - Sangiuseppese
Comiso - Rossanese
Giarre - Pomigliano
Paolana - Angri
Paterno' - Acicatena
Ragusa - Licata
Sapri - Cosenza
Savoia - Adrano

8a GIORNATA (1 Nov - 4 Mar)
Acicatena - Campobello
Adrano - Castrovillari
Angri - Giarre
Pomigliano - Paterno'
Cosenza - Ragusa
Licata -Paolana
Rossanese - Sapri
Sangiuseppese - Comiso
Siracusa - Savoia

9a GIORNATA (5 Nov - 11 Mar)
Acicatena - Pomigliano
Campobello - Savoia
Castrovillari - Siracusa
Comiso - Adrano
Giarre - Licata
Paolana - Cosenza
Paterno' - Angri
Ragusa - Rossanese
Sapri - Sangiuseppese

10a GIORNATA (12 Nov - 18 Mar)
Adrano - Sapri
Angri - Acicatena
Pomigliano - Campobello
Cosenza - Giarre
Licata - Paterno'
Rossanese - Paolana
Sangiuseppese - Ragusa
Savoia - Castrovillari
Siracusa - Comiso

11a GIORNATA (19 Nov - 25 Mar)
Acicatena - Licata
Pomigliano - Angri
Campobello - Castrovillari
Comiso - Savoia
Giarre - Rossanese
Paolana - Sangiuseppese
Paterno' - Cosenza
Ragusa - Adrano
Sapri - Siracusa

12a GIORNATA (26 Nov - 1 Apr)
Adrano - Paolana
Angri - Campobello
Castrovillari - Comiso
Cosenza - Acicatena
Licata - Pomigliano
Rossanese - Paterno'
Sangiuseppese - Giarre
Savoia - Sapri
Siracusa - Ragusa

13a GIORNATA (3 Dic - 15 Apr)
Acicatena - Rossanese
Angri - Licata
Pomigliano - Cosenza
Campobello - Comiso
Giarre - Adrano
Paolana - Siracusa
Paterno' - Sangiuseppese
Ragusa - Savoia
Sapri - Castrovillari

14a GIORNATA (10 Dic - 22 Apr)
Adrano - Paterno'
Castrovillari - Ragusa
Comiso - Sapri
Cosenza - Angri
Licata - Campobello
Rossanese - Pomigliano
Sangiuseppese - Acicatena
Savoia - Paolana
Siracusa - Giarre

15a GIORNATA (17 Dic - 25 Apr)
Acicatena - Adrano
Angri - Rossanese
Pomigliano - Sangiuseppese
Campobello - Sapri
Giarre - Savoia
Licata - Cosenza
Paolana - Castrovillari
Paterno' - Siracusa
Ragusa - Comiso

16a GIORNATA (23 Dic - 29 Apr)
Adrano - Pomigliano
Campobello - Cosenza
Castrovillari - Giarre
Comiso - Paolana
Rossanese - Licata
Sangiuseppese - Angri
Sapri - Ragusa
Savoia - Paterno'
Siracusa - Acicatena

17a GIORNATA (7 Gen - 6 Mag)
Acicatena - Savoia
Angri - Adrano
Pomigliano - Siracusa
Cosenza - Rossanese
Giarre - Comiso
Licata - Sangiuseppese
Paolana - Sapri
Paterno' - Castrovillari
Ragusa - Campobello

 

 

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