Serie A
L’Inter come un treno allunga a +7. Roma
sconfitta pesante. Milan in piena crisi. Sorpresa Catania al quarto
posto
10/12 La corazzata nerazzurra non si ferma neanche ad Empoli (3-0)
e aspetta la risposta della Roma impegnata nel derby serale: ottava
vittoria consecutiva per l'Inter in campionato, superato l'ostacolo
più insidioso - quella di Cagni era la prima difesa del campionato
- dopo aver gestito il primo tempo e castigato gli avversari nella
ripresa. E' il solito Crespo a raccogliere da vero opportunista
un colpo di testa di Ibrahimovic finito sulla traversa e a sbloccare
il risultato, poi ecco lo stesso Ibra e Samuel per un 3-0 rotondo
ma lottato. Al settimo cielo, ossia al quarto posto e in piena zona
Champions League il Catania che si sbarazza dell'Udinese con un
gol di Spinesi: per la punta rossazzurra è l'ottavo gol nella
stagione. Marino intanto continua a professare umiltà e a
pensare alla slavezza. Ma senza la penalizzazione al quarto posto
ci sarebbe la Fiorentina con 26 punti: a secco Toni, i viola sbancano
Verona sponda Chievo con un gol sul filo del fuorigioco di Mutu,
al settimo sigillo stagionale. Ma comunque un risultato la squadra
di Prandelli l'ha raggiunto: con la vittoria del Bentegodi e gli
11 punti i viola sono per la prima volta nella stagione al di fuori
della lotta per la salvezza. Per Delneri si tratta di uno stop che
arriva dopo due vittorie. Tra le penalizzate continua il momento
no del Milan: a S.Siro Gilardino ha fallito un calcio di rigore
e il Toro ha colpito qualche legno. Troppe le assenze per Ancelotti,
ma la squadra di Zaccheroni sta trovando una sua dimensione: nelle
ultime 10 giornate ha perso una sola volta, un mese fa a Palermo.
Ma lo 0-0 tra Milan e Torino non è l'unico della giornata,
15/a dove non si è segnato moltissimo - 16 compresi i gol
degli anticipi - ma soprattutto poco nei primi tempi. A reti inviolate
sono finite anche Cagliari-Parma e Sampdoria-Siena (ma i blucerchiati
reclamano per l'annullamento di un gol di Flachi sembrato regolare).
La gara con più gol è intanto la rocambolesca Atalanta-Messina:
dal 3-0, al 3-2 finale. Primi gol stagionali per Bombardini e l'esterno
brasiliano Ferreira Pinto, ma anche per Arturo Di Napoli. Per i
siciliani si tratta della quarta sconfitta consecutiva, ma i bergamaschi
ora sono quinti, hanno raggiunto il Livorno e sognano l'Europa.
Mancini “Come la Juve di Capello? Dominiamo”
12/10 "E' stata una vittoria importantissima su un campo difficile
e contro la miglior difesa del campionato. Credo che poche squadre
riusciranno a fare tre gol all' Empoli. La rete nella ripresa ha
cambiato la partita". A fine gara, l'allenatore dell'Inter
Roberto Mancini analizza la gara ed esalta il secondo tempo neroazzurro.
"Anche se - prosegue - nel primo tempo siamo stati molto attenti
in difesa e non abbiamo mai rischiato niente, creando qualche occasione
in contropiede. Nella ripresa, invece, abbiamo cercato la vittoria
con più insistenza e siamo stati premiati, riuscendo a chiudere
definitivamente il match". L'ottava vittoria consecutiva dell'
Inter, rappresenta anche il record assoluto di successi eguagliato,
nella storia del club neroazzurro. "Questa serie di successi
ci inorgoglisce - continua Mancini - ma alla fine vuol dire poco.
L'importante, invece, sarà vincere alla fine del campionato".
L' Inter assomiglia sempre più alla Juve di Capello e Mancini
accetta il paragone: "Dominiamo come faceva la Juve, ma alla
fine tutte le squadre che giocano con questo atteggiamento si assomigliano".
Poi il pensiero va a Stankovic, schierato titolare, nonostante un
problema muscolare. "Non era in perfette condizioni e almeno
inizialmente - prosegue Mancini - ho deciso di non proporlo come
regista di centrocampo, ma in posizione arretrata vicino a Cambiasso
e con Zanetti davanti alla difesa per limitare Vannucchi. Non accusando
problemi fisici, ho deciso di invertirlo con Solari riportandolo
nella classica posizione di regista avanzato. Nonostante qualche
acciacco, però, la risposta è stata ottima".
Infine il pensiero torna alla gara di Monaco di Champions League.
"In molti - conclude - ci hanno accusato di essere andati a
giocare contro il Bayern Monaco senza la cattiveria e la voglia
di fare un risultato pieno, schierando le seconde linee. Credo che
oggi tutte queste critiche possano essere fugate: la squadra ha
dimostrato di essere un grande gruppo, dove non ci sono né
titolari, né riserve. I ragazzi che hanno preso parte ad
entrambe le gare, poi, sono stati eccezionali". Autore del
gol del raddoppio, Ibrahimovic è critico con l'approccio
alla gara della squadra. "Probabilmente - spiega l'attaccante
- nel primo tempo non eravamo così concentrati, come abbiamo
fatto nel secondo. Credo che l'Inter possa vincere tutte le partite
restanti fino a Natale. Gli scudetti si vincono soprattutto attraverso
affermazioni in campi difficili come Empoli". Adriano? "Possiamo
permetterci di aspettarlo".Zanetti, parla, invece, del record
ottenuto dalla squadra. "E' un grandissimo traguardo - afferma
il centrocampista argentino - ma a questo punto non possiamo fermarci
e dobbiamo continuare a vincere. E la vittoria odierna non è
stata una passeggiata".Dello stesso avviso anche Materazzi.
"L'importante - osserva - é proseguire su questa strada.
Sono tre punti fondamentali che danno continuità e serenità.
Ora è importante pensare alla prossima gara. Questo successo
è una tappa importante di avvicinamento al nostro obiettivo.
Per quanto riguarda la prova di Adriano, beh, credo che sia necessario
dargli ancora tempo". Infine l'autore del gol del vantaggio
neroazzurro, Crespo. "Avevo chiesto il cambio poco prima di
segnare - spiega l' attaccante - e fortunatamente sono riuscito
a trovare la rete che ha sbloccato la partita. Una gara complessa,
in cui segnare non è stato facile. Nel primo tempo abbiamo
risentito un po' dell'impegno e del viaggio di ritorno da Monaco
in Champions e abbiamo sbagliato troppo spesso l'ultimo tocco. Per
quanto riguarda la mia rete, sono felice: un attaccante vive per
il gol, li cerca sempre, ma soprattutto ci pensa continuamente".
Il Palermo alla brasiliana aspetta il Celta Vigo
e poi la Roma
10/12
Nessun riposo per il Palermo 'brasiliano', dopo lo squillante e
spettacolare 3-0 inflitto al Livorno, nell'anticipo di ieri. Il
Celta Vigo, ospite mercoledì sera nello stadio Barbera (con
inizio alle 20,45) e la Roma, avversaria domenica prossima all'Olimpico,
incombono. Per questo l'allenatore Francesco Guidolin ha preferito
tenere il suo gruppo unito. La squadra stamattina è tornata
nuovamente in campo per il consueto lavoro defaticante, mentre a
chi ieri sera non ha giocato è stata riservata una porzione
di pesante lavoro atletico. Nella squadra, che vola con i suoi brasiliani
doc Amauri e Simplicio, c'é una nuova consapevolezza: quella
di poter riacciuffare il secondo posto alle spalle dell'Inter, ma
anche di poter proseguire il cammino in Coppa Uefa. "Inter
e Roma sono più forti di noi - spiega l'allenatore Francesco
Guidolin - però noi siamo riusciti a fare 31 punti in 15
partite. Non è poco". E il brasiliano Fabio Simplicio,
che ieri sera è stato fra i protagonisti assoluti del 3-0
inflitto al Livorno, realizzando una doppietta, aggiunge: "Stiamo
cercando di diventare una grande squadra, ma Inter e Roma già
lo sono. Era comunque importante rimettersi in carreggiata, ritrovare
l'entusiasmo giusto, in modo da affrontare con serenità e
consapevolezza dei propri mezzi i due prossimi impegni contro Celta
Vigo e Roma". Il Palermo, che è tornato quasi al completo,
dopo le numerose defezioni fatte registrare nell'ultimo mese, è
apparso in grado di potersela giocare contro chiunque. "E'
vero - spiega il centravanti Amauri, autore di una rovesciata da
standing ovation contro il Livorno (al suo gesto atletico, il pubblico
palermitano ha voluto tributare un applauso di oltre 1') - Se in
forma, questo Palermo può fare faville. Contro il Livorno
non era una partita facile, ma siamo riusciti a vincere nettamente,
offrendo una grande prova di forza. Questo Palermo può far
bene, il nostro obiettivo è quello di qualificarci per la
Champions League, cercheremo di riuscirci fino alla fine".
Guidolin lo ha paragonato a Didier Drogba, centravanti ivoriano
del Chelsea Londra. Amauri ringrazia: "Se lo dice il tecnico...
Io, comunque, mi sento lusingato da questo accostamento. Drogba
è un grande campione, non lo scopro certo io".
Oriali smentisce l’arrivo di Beckam all'Inter
10 /12 Il presidente Moratti regalerà David Beckham all'
Inter? "Leggiamo, ma noi siamo contenti dei giocatori che abbiamo.
Difficilmente l'Inter a gennaio interverrà sul mercato".
Parola di Lele Oriali, consulente di mercato dell' Inter che, ai
microfoni di Italia 1 dopo il rotondo successo di Empoli, affronta
l'argomento contratto di Mancini. "Esperienze all' estero?
A chi non piacerebbe farne? Ma si sta bene qui all'Inter e credo
che il futuro sarà con Mancini in panchina". Prima di
parlare della squadra e della vittoria, Oriali ha ricordato il giornalista
Alberto D'Aguanno morto ieri, "un amico, un grande e serio
professionista"
Risultati della 15/a giornata di serie A
Atalanta-Messina 3-2
Cagliari-Parma 0-0
Catania-Udinese 1-0
Chievo-Fiorentina 0-1
Empoli-Inter 0-3
Lazio-Roma 3-0 (giocata alle 20.30)
Milan-Torino 0-0
Palermo-Livorno 3-0 (giocata ieri)
Reggina-Ascoli 2-1 (giocata ieri)
Sampdoria-Siena 0-0
|
Pt |
Pg |
V |
P |
S |
Gf |
Gs |
Inter |
39 |
15 |
12 |
3 |
0 |
32 |
14 |
Roma |
32 |
15 |
10 |
2 |
3 |
32 |
14 |
Palermo |
31 |
15 |
10 |
1 |
4 |
30 |
17 |
Catania |
23 |
15 |
6 |
5 |
4 |
20 |
26 |
Lazio |
21 |
15 |
7 |
3 |
5 |
25 |
13 |
Atalanta |
20 |
15 |
5 |
5 |
5 |
24 |
23 |
Livorno |
20 |
15 |
5 |
5 |
5 |
15 |
18 |
Empoli |
19 |
15 |
4 |
7 |
4 |
12 |
13 |
Siena |
18 |
15 |
4 |
6 |
4 |
13 |
16 |
Torino |
18 |
15 |
4 |
6 |
5 |
10 |
17 |
Sampdoria |
17 |
15 |
4 |
5 |
6 |
21 |
21 |
Udinese |
17 |
15 |
4 |
5 |
6 |
14 |
16 |
Cagliari |
16 |
15 |
2 |
10 |
3 |
13 |
14 |
Messina |
14 |
15 |
3 |
5 |
7 |
18 |
25 |
Milan |
13 |
15 |
5 |
6 |
4 |
14 |
14 |
Fiorentina |
11 |
15 |
8 |
2 |
5 |
22 |
15 |
Chievo |
10 |
15 |
2 |
4 |
9 |
13 |
20 |
Parma |
10 |
15 |
2 |
4 |
9 |
12 |
27 |
Ascoli |
6 |
15 |
0 |
6 |
9 |
10 |
23 |
Reggina |
5 |
15 |
5 |
5 |
5 |
17 |
20 |
Penalizzazioni: Siena -1, Lazio -3, Milan -8, Reggina e Fiorentina
-15.
Classifica dei marcatori di serie A alla 15/a giornata
9 reti: Riganò (2 rigori-Messina); Totti (2 rigori-Roma).
8 reti: Spinesi (2-Catania); Amauri (Palermo); Bianchi (2-Reggina).
7 reti: Mutu (Fiorentina); Crespo (Inter); Iaquinta (2-Udinese).
6 reti: Doni (2-Atalanta); Toni (Fiorentina); Ibrahimovic (Inter);
Corini (3-Palermo); Budan (Parma); Quagliarella (Sampdoria).
5 reti: Bjelanovic (Ascoli); Corona (Catania); Mauri e Oddo (1)
(Lazio); Di Michele (1) (Palermo); Frick (Siena).
4 reti: Ventola e Loria (Atalanta); Suazo (1-Cagliari); Pellissier
e Obinna (1) (Chievo); Stankovic (Inter); Rocchi (Lazio); C. Lucarelli
(Livorno); Cordova (Messina); Amoruso (Reggina); Perrotta (Roma);
Bonazzoli (Sampdoria).
3 reti: Zampagna (Atalanta); Mascara (Catania); Saudati (1), Buscé
e Vannucchi (Empoli); Pandev (Lazio); Danilevicius (1) e Bakayoko
(Livorno); Simplicio (Palermo); Montella, Panucci e Taddei (Roma);
G. Delvecchio, Flachi (2) e Volpi (Sampdoria); Stellone (Torino).
2 reti: M. Delvecchio (Ascoli); Conti (Cagliari); Caserta e Colucci
(Catania); Tiribocchi (Chievo); Matteini (Empoli); Jorgensen e Pazzini
(Fiorentina); Samuel, Cambiasso, Cruz e Materazzi (Inter); Makinwa
(Lazio); Floccari (Messina); Gilardino, Jankulovski, Kakà
(1) e Seedorf (Milan); Bresciano e Zaccardo (Palermo); A. Lucarelli
(Reggina); De Rossi e Mancini (Roma); Franceschini (Sampdoria);
Rosina e Comotto (1-Torino); Asamoah e Di Natale (Udinese).
1 rete: Pecorari e Perrulli (Ascoli); Migliaccio, Rivalta, Bombardini,
Ferreira Pinto, Soncin e Tissone (Atalanta); Capone, Bianco, Colucci,
D'Agostino, Esposito, Ferri e Pepe (Cagliari); Stovini (Catania);
Brighi, Mandelli e Zanchetta (Chievo); Almiron (Empoli); Dainelli
e Ujfalusi (Fiorentina); Burdisso, Grosso, J. Zanetti e Vieira (Inter);
Belleri, Foggia, Ledesma, Mutarelli e Siviglia (Lazio); Filippini,
Galante, Paulinho e Pfertzel (Livorno); Ogasawara (Messina); Brocchi,
Inzaghi, Kaladze, Borriello, Maldini e Oliveira (Milan); Di Napoli,
Zanchi (Messina); Barzagli, Biava e Tedesco (Palermo); Contini (1),
Dessena, Gasbarroni, Grella (1), Muslimovic e Morfeo (Parma); Leon,
Modesto e Tedesco (Reggina); Aquilani, Ferrari, Mexes, Okaka, Pizarro
e Rosi (Roma); Antonini, Brevi, Chiesa, Codrea, Cozza e Konko (Siena);
Franceschini e Muzzi (Torino); Felipe, Muntari e Obodo (Udinese).
1 autorete: Cudini (Ascoli), Rivalta (Atalanta); Pfertzel (Livorno);
Mauri (Lazio); Agliardi e Barzagli (Palermo);
Ferronetti (Parma); Bonanni (Sampdoria).
Prossimo turno della serie A 16/a giornata in programma
domenica 17 dicembre alle 15.00.
Ascoli-Torino
Catania-Empoli
Fiorentina-Milan (16 dicembre h. 18.00)
Inter-Messina
Livorno-Lazio
Parma-Chievo
Reggina-Sampdoria
Roma-Palermo (h. 20.30)
Siena-Atalanta
Udinese-Cagliari (16 dicembre h.20.30)
Il Messina si sveglia tardi dopo essere stata
sotto di tre gol
10/12 Prima l'Atalanta fa un'esibizione da calcio-spettacolo che
la porta sul 3-0. Poi incappa in una amnesia collettiva e il Messina
nel giro di un quarto d'ora arriva al 3-2 finale. Questo è
stata Atalanta-Messina, gara dominata per 75' dai bergamaschi, capaci
di esibire un grande Doni e un Ferreira Pinto che con un gol ha
festeggiato al meglio il suo 27/mo compleanno. Ma nell'ultimo quarto
d'ora i siciliani sono prima riusciti a trovare la via del 3-1 con
una splendida punizione di Cordova. Poi sono arrivati a ridurre
ulteriormente le distanze con Di Napoli. Ma era ormai troppo tardi.
La squadra di Colantuono ha meritato la vittoria perché tra
le due è stata quella che ha messo in mostra il miglior calcio.
Ben preparata fisicamente, e con un Doni davvero ispirato in cabina
di regia, l'Atalanta pur faticando a trovare il gol del vantaggio
ha dato l'impressione fin dal primo minuto che il gol sarebbe arrivato
da un momento all'altro. Così è stato: al 28' su traversone
di Ferreira Pinto è stato il 32/nne Bombardini (alla sua
prima rete in serie A) a infilare per la prima volta il portiere
Storari. Vantaggio indiscutibile: troppo superiore fino a quel momento
la prestazione dei bergamaschi rispetto a quella degli avversari.
Continuando a giocare bene l'Atalanta ha prima sfiorato il 2-0 al
40' (errore sottoporta di Zampagna), poi lo ha raggiunto al 12'
del secondo tempo, quando su lancio di Bernardini Ferreira Pinto
ha calciato in diagonale, per il più bel regalo di compleanno
che potesse farsi, Il tentativo di reazione dei siciliani si è
esaurito nel giro di pochi minuti (tiro dalla distanza di Coppola)
perché l'Atalanta ha continuato a mantenere il controllo
della gara arrivando ancora al gol al 21': Ferreira Pinto, ancora
lui, crossa verso il centro e Doni regala ai tifosi un gol-capolavoro,
stop di petto e rovesciata a seguire, per il 3-0 che, oltre a meritargli
una 'standing ovation', avrebbe anche dovuto chiudere definitivamente
la gara. Non era così perché è stato nei minuti
finali che il Messina ha finalmente avuto uno scatto d'orgoglio,
soprattutto grazie al gol del 3-1 siglato da Coppola (30'). Di Napoli,
mandato in campo da Giordano in sostituzione di Alvarez, al 39'
ha poi portato a due le reti dei siciliani. Ma per loro era ormai
troppo tardi.
Giordano polemico con i giornalisti “Io non sono in
discussione”
Con la sconfitta per 3-2 a Bergano Bruno Giordano ed il Messina
sono arrivati al quarto ko consecutivo. E l'allenatore risponde
con tono polemico quando su 'Italia 1' gli viene chiesto se la sua
panchina possa essere in bilico: "Siete sempre alla caccia
di scoop. Può succedere che si perdano delle partite, ma
subito si cominciano a fare ipotesi e dire cose non vere. Parlo
dei giornalisti in generale. Si arriva a dire che il presidente
ha visto persone e non è vero". Il riferimento non è
a Papadopulo, indicato come possibile successore, ma "all'
ex direttore sportivo". "Siete voi che state facendo un
film - ha aggiunto Giordano - Il presidente non mi ha mai messo
in discussione. Lui non parla, e quando ha parlato lo ha fatto per
dire che stiamo discutendo il rinnovo per il prossimo anno. Purtroppo
però fa più notizia quando l'allenatore viene cacciato
che quando viene confermato".
Atalanta - Messina 3-2 (1-0)
Reti: nel pt 28' Bombardini; nel st 12' Ferreira Pinto, 21' Doni,
30' Cordova, 39' Di Napoli.
Atalanta (4-4-1-1): Calderoni 6, Ariatti 6, Rivalta 6.5, Loria 6,
Bellini 6.5, Ferreira Pinto 7 (38' st Tissone sv), Migliaccio 6.5,
Bernardini 6, Bombardini 7 (19' st Adriano 6) Doni 7.5, Zampagna
6.5 (28' st Ventola sv). (18 Ivan, 23 Abeijon, 34 Defendi, 80 Carrozzieri).
All.: Colantuono 7.
Messina (4-5-1): Storari 6, Lavecchia 5.5, Zoro 5.5, Morello 6,
Parisi 5 (39' st Iliev sv), Alvarez 5.5 (33' st Di Napoli 6), Coppola
6, Sullo 5.5, Cordova 6.5, Masiello 6, Floccari 6. (88 Caglioni,
3 Minetti, 13 Rea, 3 Minetti, 67 Provenzano). All.: Giordano 5.
Arbitro: Farina di Novi Ligure 6.5.
Angoli: 5-3 per l'Atalanta
Recupero: 1' e 5'
Ammoniti: Bombardini, Ferreira Pinto e Ariatti per comportamento
non regolamentare; Sullo, Parisi e Coppola per gioco scorretto.
Spettatori: 11 mila.
Le reti
28' pt: rimessa laterale di Doni per Ferreira Pinto, il quale va
sulla linea di fondo e mette in mezzo per Bombardini che anticipa
Lavecchia e infila in rete.
12' st: lancio di Bernardini per Ferreira Pinto, che taglia verso
il centro e con un gran destro in diagonale supera Storari.
21' st: azione Zampagna-Ferreira Pinto, traversone: Doni stoppa
di petto e con una spettacolare rovesciata batte il portiere siciliano.
30' st: punizione da 4 metri fuori dall'area, gran tiro di Coppola,
che manda la palla ad insaccarsi all'incrocio dei pali.
39' st: punizione di Cordova, Loria si dimentica di Di Napoli,
il quale da pochi passi infila di testa in rete. (ANSA).
Pari da fischi tra Cagliari e Parma
10/12 Il Cagliari non sa più vincere. Contro un Parma ben
disposto in campo da Pioli, che si è difeso in maniera ordinata
per tutta la partita, la squadra di Giampaolo non è andata
oltre lo 0-0, secondo pareggio consecutivo in casa e decimo stagionale.
E' stata una brutta partita, controllata sì dai padroni di
casa, capaci, però, solo di un possesso di palla sterile
e di un dominio territoriale che quasi mai ha impensierito Bucci
e compagni. Il Parma, reduce dal passaggio del turno in Coppa Italia,
esce indenne anche dal Sant'Elia e compie un piccolo ma importante
passo in avanti in classifica. Buona la prestazione degli emiliani,
capaci anche di rendersi pericolosi in contropiede e che possono
recriminare per un gol annullato a Budan. Non ci sono sorprese,
rispetto alla vigilia, nelle formazioni che scendono in campo. Giampaolo
conferma la squadra che sette giorni fa aveva bloccato il Milan,
con Capone alle spalle di Suazo e gli esterni Esposito e D'Agostino
molto defilati sulle fasce, e spedendo Langella in tribuna. Una
mossa, questa, che il presidente Cellino, di ritorno da Miami, ha
condiviso. L'attaccante rossoblu non è mai stato nelle grazie
dell'allenatore e stavolta la rottura sembra insanabile: probabile
una cessione a gennaio. Ma alla luce dello scialbo pareggio a reti
inviolate, un giocatore delle caratteristiche di "Arrogu totu"
(in sardo spacco tutto, come lo chiamano i tifosi) sarebbe proprio
servito. Male Esposito, un fantasma; malino Capone (che non è
riuscito a bissare l'ottima prestazione fornita con il Milan); così
così Suazo, che quando parte in velocità è
sempre lui, ma oggi è sembrato meno in palla del solito ed
è stato tenuto a bada da un superlativo Couto. Pioli, dal
canto suo, manda in campo una formazione tutta nuova rispetto a
quella che tre giorni fa aveva superato il Napoli in Coppa Italia,
cambiando 11 giocatori su 11. Una squadra fresca, dunque, che si
difende bene, pronta a ripartire e cercare il gol in contropiede.
La cronaca segnala, infatti, ben due occasioni nitide per gli ospiti
nel primo tempo. Al 34', quando un retropassaggio errato di Bianco
libera Budan solo davanti a Fortin. Il vice di Chimenti, è
bravo nella scelta del tempo dell'uscita, e anticipa con una prodezza
l'attaccante croato. Al 38' l'episodio del go annullato: punizione-cross
di Gasbarroni, tocco al volo di Couto, respinta in tuffo di Fortin,
sulla quale s'avventa Budan che insacca, forse di mano. Ma l'arbitro
aveva già fischiato in quanto l'assistente aveva segnalato
una posizione di fuorigioco del difensore portoghese. Il Cagliari,
in precedenza, aveva sciupato un'occasione d'oro con D'Agostino,
al 22', servito con un tocco pregevole da Suazo, ma la conclusione
dell'ex atalantino è debole e centrale. Al 26' ci prova Suazo,
tiro debole parato da Bucci. Nella ripresa il Cagliari preme sempre
più sull'acceleratore alla ricerca del vantaggio. Giampaolo
tenta la carta Pepe, così come era successo col Palermo,
ma stavolta il gol al 90' non arriva. I sardi tengono palla, costringono
gli ospiti sulla loro metà campo, ma sono attacchi sterili,
senza mai un guizzo vincente. A destra Esposito è nullo,
al centro Suazo sbatte sovente contro Couto, il migliore in campo,
e anche a sinistra Pepe non sfonda. Ci prova allora l'altro neo
entrato, Budel, con alcune conclusioni dal limite, ma è il
Parma a sfiorare addirittura la beffa, su contropiede, quando Ciaramitaro,
solo davanti a Fortin, spreca calciando fuori.
La parola ai tecnici
Il Cellino che non t'aspetti. Torna a sorpresa da Miami, si sistema
al solito posto in tribuna tra gli amici, assiste ad uno scialbo
0-0 della sua squadra, alle prese anche con il caso Langella (non
convocato per scelta tecnica e anche lui in tribuna), ma alla fine
lascia lo stadio sorridendo e fiducioso per il futuro. "Il
risultato? Giusto - commenta il presidente del Cagliari - altre
volte abbiamo pareggiato partite che non meritavamo, stavolta invece
il pari ci sta tutto. Ma non ne faccio un problema, vorrà
dire che andremo a vincere fuori". Sabato prossimo ad Udine?
"No, il 23 a Roma. Me lo sento". Langella in tribuna?
"Rispetto la scelta dell'allenatore, ma domani parlerò
con entrambi, per capire meglio. Langella però non sta dando
quanto dovrebbe e non fatemi passare per quello che lo difende sempre".
Infine un commento su Giampaolo. "E' bravo e la sua mano si
vede. Forse gli manca un po' di fortuna, ma faremo un colpaccio
esterno". E lui, il tecnico specializzato in pareggi (secondo
consecutivo, decimo stagionale su 15 gare), dopo lo 0-0 col Parma
fa buon viso a cattiva sorte. "Non è stato il peggior
Cagliari dell' anno. La squadra è entrata in campo concentrata
e con la giusta tensione per fare risultato - commenta Giampaolo
- ma abbiamo subito incontrato difficoltà a trovare gli spazi.
Nel secondo tempo poi le squadre si sono allungate, anche per stanchezza,
il gioco si è fatto più aperto, abbiamo tentato un
assalto disperato, rischiando anche. Queste - conclude - sono partite
che devi vincere, ma non deve succedere che poi rischi magari di
perdere". Soddisfatto Stefano Pioli. Per la seconda volta consecutiva
il Parma non ha subito gol, fermando i temibili attacchi di Palermo
prima e Cagliari poi. "Siamo contenti, abbiamo giocato un'ottima
partita. Ogni gara va interpretata nel modo giusto e noi ci siamo
riusciti. Sapevamo che il Cagliari era molto pericoloso in avanti,
ma li abbiamo controllati bene, abbassando la linea difensiva e
togliendo spazio per le ripartente di Suazo. E poi anche noi le
nostre occasioni nitide da gol che le abbiamo avute. Stiamo migliorando
alla grande la difesa, ora però bisogna anche pensare di
fare qualche gol. La rete di Budan annullata? Ho chiesto spiegazioni
all'arbitro - conclude Pioli - e lui mi ha detto che l'assistente
aveva segnalato il fuorigioco di Couto".
Cagliari - Parma 0-0
Cagliari (4-2-3-1): Fortin 6, Ferri 6.5, Lopez 6, Bianco 6, Agostini
6 (42' st Pisano sv), Conti 6, Colucci 6, Esposito 5, Capone 5.5
(10' st Budel 6), D'Agostino 5.5 (10' st Pepe 6), Suazo 5.5. (1
Aresti, 22 Bizera, 13 Del Grosso, 8 Conticchio). All.: Giampaolo
5.
Parma (4-3-1-2): Bucci 6.5, Ferronetti 6, Couto 7, Contini 6.5,
Castellini 6.5, Dessena 6 (27' st Cigarini sv), Grella 6, Pisanu
5.5 (14' st Muslimovic 6), Ciaramitaro 5.5, Gasbarroni 6 (39' st
Dedic sv), Budan 5.5. (23 De Lucia, 33 Coly, 28 Paci, 6 Bolano).
All.: Pioli 6.
Arbitro: Ciampi di Roma 6.
Angoli: 5-2 per il Cagliari.
Recupero: 1' e 4'
Ammoniti: Ferronetti, Contini, Couto, Ciaramitaro per gioco scorretto;
Cigarini per proteste.
Spettatori: 10.000.
Un Catania stellare rimanda battuta l’Udinese
e si piazza al quarto posto
12/10 Il Catania vola con il suo gabbiano. L'ottava rete stagionale
permette a Gionatha Spinesi di vincere il duello a distanza con
Iaquinta lanciando i compagni verso il quarto posto in beata solitudine.
Il successo casalingo sull'Udinese regala alla formazione allenata
da Marino la zona Champions e fa scoppiare la festa del "Massimino",
dove la matricola catanese continua a stupire. Vittoria sofferta,
quella contro i friulani, che fanno meglio nel primo tempo e anche
nella ripresa reagiscono con vigore alla rete dei locali. Le prodezze
di Pantanelli, altro protagonista del successo rossazzurro, frustrano
però le speranze degli uomini di Galeone, che costruiscono
molto, ma non trovano mai il guizzo giusto. Marino conferma l'undici
di Ascoli impiegando Lucenti a sinistra e preferendo Del Core a
Millesi nel tridente. Galeone rimpiazza De Sanctis con Paoletti
tra i pali e, complice l'assenza di Asamoah, opta per il 4-4-2 con
Iaquinta e Di Natale in attacco. Bisogna attendere venti minuti
per assistere al primo tentativo in avanti. E' Iaquinta a girare
a lato di testa un cross di Muntari. Il Catania non trova profondità
nel gioco, le fasce vengono bloccate bene dagli ospiti e per i padroni
di casa non è semplice affacciarsi dalle parti di Paolucci.
Serve un calcio piazzato per vedere gli etnei pericolosi: Del Core
arriva in acrobazia su una punizione calciata da Colucci, ma non
trova la porta da pochi metri. Il Catania ci riprova con Lucenti,
autore di un tiro deviato da De Martino che per poco non beffa Paoletti,
ma il finale del primo tempo è tutto di marca friulana. Negli
ultimi dieci minuti l'undici di Galeone accelera mettendo sotto
pressione la difesa catanese. I locali se la cavano grazie a due
buoni interventi di Pantanelli, bravo a deviare in angolo un colpo
di testa di Di Natale e nell'opporsi a una girata da pochi metri
di Iaquinta, e con un pizzico di buona sorte al 42', quando Muntari
chiude una combinazione Di Natale-Zapata con un'elegante rovesciata
che scheggia la traversa. La ripresa comincia con l'Udinese che
prova a insistere con un paio di sortite di Iaquinta e Di Natale,
che trova pure il diagonale vincente, ma in posizione di fuorigioco.
Il Catania affida la sua replica a Caserta, abile nel farsi luce
al limite dell'area e nell'impegnare Paoletti con un destro angolato.
Dopo un tentativo dalla distanza di Di Natale, la partita si sblocca.
Merito di Spinesi, che di testa devia in rete un cross di Colucci,
ben attivato da un recupero di Baiocco. Galeone prova a dare maggiore
peso in attacco alla sua squadra inserendo Barreto, Marino inserisce
Izco al posto di Del Core per aumentare il filtro a centrocampo.
L'Udinese preme, cerca il tiro dalla distanza e al 38' va vicino
al pari con Di Natale, il cui destro dal limite viene respinto a
pugni chiusi da Pantanelli. I friulani hanno un'altra buona occasione
per riequilibrare i conti al 44': il fuorigioco rossazzurro non
scatta, Iaquinta è libero di tirare da ottima posizione,
ma il suo diagonale si perde sul fondo. L'ultima palla gol è
per Obodo, ma in mischia il colpo di testa del centrocampista bianconero
viene bloccato da Pantanelli.
Marino “Il nostro obiettivo la salvezza”
Catania quarto in classifica, e quindi in Champions League, almeno
per ora. Ma il tecnico dei siciliani Pasquale Marino si affanna
a spegnere gli eccessivi entusiasmi. "Il nostro obiettivo rimane
di salvarci bene - dice Marino ai microfoni di Sky - ma se abbiamo
la fortuna di arrivarci prima, continuiamo partita per partita e
poi tiriamo le somme". Ma qual è il segreto di questo
Catania? "La nostra forza è l'umiltà che mettiamo
durante la settimana - risponde Marino - e poi ci portiamo dietro
anche la domenica: sappiamo sempre lottare e soffrire". "Infatti
oggi - aggiunge l'allenatore del Catania parlando a Sky - abbiamo
sempre cercato di ribattere ogni situazione pericolosa che si veniva
a creare nella nostra area".
La parola ai tecnici
Il Catania da solo al quarto posto, in piena zona Champions, fa
sognare i tifosi etnei. La vittoria sull'Udinese porta i catanesi
sempre più in alto, ma in casa rossazzurra tutti cercano
di restare con i piedi per terra. "Il nostro obiettivo - spiega
il presidente Nino Pulvirenti - resta la salvezza, anche se la posizione
di classifica attuale ci consente di misurarci con prospettive differenti.
Prima di ogni cosa dobbiamo metterci al sicuro, solo dopo esserci
garantiti la permanenza in A potremo pensare ad altro". Pasquale
Marino è sulla stessa lunghezza d'onda del suo presidente:
"Non montiamoci la testa e continuiamo a pensare alla salvezza.
Il quarto posto ci rende orgogliosi, ma la strada é ancora
lunga. Il successo sull'Udinese è prezioso perché
ottenuto contro un avversario di valore. I friulani hanno confermato
di essere una squadra di qualità, dotata di elementi tecnici
e veloci, in grado di rendersi pericolosi in qualunque momento.
Dopo un discreto avvio, abbiamo sofferto nella parte finale del
primo tempo, ma nella ripresa siamo venuti fuori bene e il gol di
Spinesi ci ha premiato". Armando Pantanelli, protagonista del
match con le sue parate decisive, elogia i compagni: "Il Catania
ha confermato di essere una squadra di carattere. I miei interventi
sono stati importanti quanto il gol di Spinesi e il lavoro di tutti
gli altri. L'Udinese rappresentava un ostacolo non indifferente,
averla battuta è un segnale importante". Giovanni Galeone
è sconsolato. Il tecnico dell'Udinese, protagonista a fine
gara di un battibecco con Sottil, ha visto la sua squadra costruire
gioco e creare occasioni da rete, ma senza esito. "E' un periodo
- spiega l'allenatore dei friulani - in cui ci va tutto storto.
Il Catania ci ha castigato alla prima occasione, ma non meritavamo
certo di perdere. Abbiamo attaccato a lungo, purtroppo la buona
sorte non ci ha premiato. Perdere in questo modo non può
che lasciarci l'amaro in bocca"
Catania-Udinese 1-0 (0-0)
Rete: nel st, 23' Spinesi.
Catania (4-3-3): Pantanelli 7.5, Silvestri 6, Sottil 6, Stovini
6, Lucenti 6, Baiocco 6.5, Edusei 6, Caserta 6.5, Colucci 7 (40'
st Millesi sv), Spinesi 6.5, Del Core 5 (27' st Izco sv). (16 Polito,
2 Sardo, 3 Falsini, 5 Minelli, 9 Corona). All. Marino.
Udinese (4-4-2): Paoletti 6, Zenoni 6, Natali 6, Zapata 6, Felipe
6 (27' st Dossena sv), De Martino 5 (27' st Barreto sv), Obodo 6,
Pinzi 6, Muntari 6, Iaquinta 5.5, Di Natale 6.5. (88 Murriero, 4
D'Agostino, 6 Coda, 23 Eremenko, 32 Gerardi). All. Galeone.
Arbitro: Damato di Barletta 5.5.
Recupero 3' e 4'.
Angoli 8-4 per l'Udinese.
Ammoniti Pinzi per gioco falloso, Spinesi per proteste, Iaquinta
per comportamento non regolamentare. Spettatori ventimila.
Le reti
23' st: Baiocco recupera palla sulla trequarti e la porge a Colucci,
il cui cross viene raccolto da Spinesi, che batte Paolucci con un
preciso colpo di testa.
La Fiorentina vince di misura a Verona con il
Chievo
10/12 Il colpo di genio di Riccardo Montolivo e una zampata di
Adrian Mutu decidono la sfida tra Chievo e Fiorentina con una vittoria
della squadra di Prandelli che per la prima volta quest'anno porta
i viola fuori dalla zona retrocessione. Una gara combattuta, agonisticamente
accesa che i viola vincono grazie ad una condizione fisica apparentemente
migliore dei gialloblù. Match giocato alla pari, pressing
continuo, marcature strette e attente. A rompere l'equilibrio il
quarto d'ora finale, quando le due squadre si allungano pericolosamente.
E qui forse il Chievo di Del Neri è anche sfortunato. Perché
i veneti perdono subito Brighi e quando il tecnico friulano inserisce
Pellissier al posto di un Cossato costretto ad alzare bandiera bianca
per infortunio, è la mossa di Prandelli a risultare vincente.
L'ex fantasista dell'Atalanta prende il posto di uno spento Jorgensen
e rovescia la partita. Il Chievo, nonostante l'impegno delle punte,
tiene meno palla in attacco, la Fiorentina dispone di un giocatore
in mezzo al campo in grado non solo di alleviare il gioco di Liverani,
ma che ha nei piedi la misura del passaggio per una difesa del Chievo
colpevolmente in affanno. I centrocampisti gialloblù non
riescono più a pressare con quella maniacale continuità
con cui avevano spento il gioco della Fiorentina a lungo e ci vuole
qualche segnalazione dubbia dell'assistente Giordano a bloccare
i viola, soprattutto un Toni tutto solo davanti a Sicignano partito
chiaramente in posizione regolare. Fatto è che l'ennesimo
suggerimento di Montolivo trova Mutu tutto solo. Lanna tarda a salire
e il romeno ha buon gioco nel superare Sicignano anche se in maniera
fortunosa, visto che il sinistro dell'attaccante viola passa sotto
le gambe dell'estremo gialloblù. Una rete che premia la maggior
lucidità della squadra di Prandelli, molto abile a sfruttare
l'evidente calo fisico del Chievo. Una Fiorentina che trova nella
panchina la chiave di lettura per il successo. L'inserimento di
Montolivo obbliga Mutu e Toni a giocare più vicini e i due
dimostrano di integrarsi. E' sull'asse tra il romeno e l'azzurro
che giungono le occasioni migliori per i viola. Ci mette una pezza
Sicignano, qualche volta sbaglia la mira Toni, ma quando Montolivo
può innescare i due per il Chievo è notte fonda. La
squadra di Del Neri arriva alla fine in apnea, non riesce più
a essere corta così come era accaduto nella prima frazione
con Obinna appannato rispetto alle ultime due prestazioni.
La parola ai tecnici
Incassa senza accusare il colpo Gigi Del Neri. A lui il Chievo sconfitto
in casa dalla Fiorentina non è dispiaciuto. "Siamo stati
battuti da un episodio - dice -, ma la squadra ha retto molto bene,
ha giocato ad armi pari contro una formazione superiore, che tuttavia
abbiamo anche messo in difficoltà". "Questa sconfitta
non cambia nulla - rileva -, la strada che abbiamo intrapresa è
quella giusta, la salvezza resta il nostro obiettivo e sono convinto
che possiamo conquistarla senza grandi patemi". "Dobbiamo
andare avanti così - avverte -, lavorare bene come abbiamo
fatto in queste ultime settimane e non preoccuparci per questa sconfitta".
Del Neri sembra non preoccupato nemmeno dal fatto che la sfida con
la Fiorentina lascia un Chievo in emergenza in vista della delicata
trasferta di Parma. Oltre agli infortuni di Brighi e Cossato ci
sono da aggiungere le squalifiche di Mandelli e Obinna. "Non
è un problema - sottolinea Del Neri -, tutti i giocatori
che ho a disposizione sono giocatori da Chievo e quello che vedrete
all'opera domenica prossima sono convinto sarà il Chievo
migliore". Il tecnico viola Cesare Prandelli si prende invece
una pausa e diserta la sala stampa. A commentare la vittoria ci
pensa allora il match winner del Bentegodi, il romeno Adrian Mutu.
"E' una grande vittoria - dice Mutu -, perché il Chievo
è una squadra difficilissima da affrontare; nella prima frazione
hanno fatto un pressing incredibile, era difficile superare la loro
difesa". Commentando la giocata di Montolivo che lo ha poratto
al gol, Mutu rileva che "Riccardo ha quelle giocate, lo sappiamo
bene, a mio avviso la nostra vittoria è meritata perché
ci abbiamo creduto di più del Chievo".
Chievo-Fiorentina 0-1 (0-0)
Rete: 35'st Mutu.
Chievo(4-3-3): Sicignano 6, Malagò 6, Mandelli 6, D'Anna
6, Lanna 5, Sammarco 5,5, Zanchetta 6 (31' st Tiribocchi s.v.),
Brighi s.v. (16' pt Marcolini 6), Semioli 6, Cossato 7 (11' st Pellissier
6), Obinna 5,5 (18 Squizzi, 4 Mantovani, 47 Marchese, 55 Kosowski).
All: Del Neri 6.
Fiorentina (4-3-3): Frey 7, Ujfalusi 6, Dainelli 5,5, Gamberini
6 (36' st Kroldrup s.v.), Pasqual 6, Pazienza 5,5, Liverani 6 (39'
st Blasi s.v.), Donadel 6, Jorgensen 5 (20' st Montolivo 7), Toni
7, Mutu 7 (28 Lupatelli, 6 Potenza, 19 Gobbi, 29 Pazzini). All:
Prandelli 7.
Arbitro: Paparesta di Bari 6,5.
Ammoniti: Mandelli e Dainelli per gioco scorretto, Marcolini per
proteste, Obinna per simulazione.
Angoli: 3-2 per il Chievo.
Recuperi: 4' e 4'. Spettatori: 9509 incasso 140 mila 035 euro.
Le reti
35' st: Autentica invenzione di Montolivo che con un lancio a scavalcare
la difesa del Chievo pesca Mutu, tenuto in gioco da Lanna. Sinistro
del romeno che si infila sotto le gambe di Sicignano e si insacca
nella porta del Chievo.
L’Inter di Mancini vola nella storia. Tre
reti all’Empoli per l’ottava vittoria consecutiva
10/12
Mancini inserisce Recoba e scrive una nuova pagina degli annali
nerazzurri.E così il tecnico, al 12' della ripresa, toglie
Solari, un fantasma fino a quel momento, per far posto alla classe
di Recoba. Per l' Inter è l' ottava vittoria consecutiva
con tre gol all' Empoli. Il successo é un messaggio chiaro
al campionato. Una vittoria rotonda, quella dell' Inter, contro
la squadra che aveva la miglior difesa del torneo. Un successo importante,
che arriva in una gara difficile, in cui la squadra di Cagni per
un' ora toglie il fiato ai nerazzurri. Segnano Crespo, Ibrahimovic
e Samuel e nei primi due gol è decisiva la presenza di Recoba.
Già, Recoba. Quello che aspettano e che non arriva quasi
mai, ma quando c'é lascia il segno. Non è casuale
che l' Inter passi alla prima vera palla gol e la crea Recoba: un
guizzo a centrocampo, Tosto lo stende e per l' Empoli è notte.
La punizione del Chino è una pennellata da artista, Ibrahimovic,
con i suoi centimetri, va alto, stacca di testa e colpisce la traversa:
sulla ribattuta Crespo trova il guizzo del felino e la mette dentro.
Recoba era entrato da appena tre minuti. La chiave della partita
è qui. E la palla arcuata dell' uruguagio può segnare
la storia di questo campionato, oltre a quella dell' Inter che ora
ha Mancini con Cargnelli (stagione 39-40), Herrera (64-65), Trapattoni
(88-89) tra i tecnici capaci di vincere otto gare consecutive. Il
gol costruito dal trio Recoba-Ibrahimovic-Crespo è una liberazione.
L' Inter fino a quel momento soffre il tatticismo dell' Empoli.
Cagni infoltisce il centrocampo: due mediani bassi, due un po' più
alti, Vannucchi pronto a dare una mano, i due esterni difensivi
che salgono molto. Squadra aggressiva, che morde, e difesa attenta.
Così il rombo dell' Inter, con Zanetti al debutto nel ruolo
di mediano davanti alla difesa (é bravo a limitare Vannucchi),
fatica a fare gioco. Solari non c'é, Stankovic è acciaccato,
Cambiasso è ordinario e in questa situazione le punte non
hanno palle pericolose da spingere in porta. Nonostante tutto l'
Inter tiene sempre la partita in mano perché l' Empoli pensa
solo a non prendere gol. Nel primo tempo la squadra di Cagni si
vede solo con un tiro da fuori di Almiron che Julio Cesar respinge.
Ibra danza con il pallone tra i piedi e prova a far male, Crespo
gira a largo per cercare palloni giocabili: l' Empoli soffoca i
nerazzurri e la squadra di Mancini, senza accelerazioni e verticalizzazioni,
non riesce a pungere. Sarebbe continuato così per tutta la
gara se Mancini non avesse avuto l' idea Recoba. Con lui è
tutta un' altra storia: arriva il gol, Ibra sfiora il raddoppio
(17' st Balli respinge), ma sono episodi che svegliano anche l'
Empoli. I toscani, fino allora votati solo alla difensiva, si spingono
in avanti e minacciano la porta di Julio Cesar in un paio di occasioni.
Prima è una punizione di Vannucchi a sfiorare la traversa,
poi una triangolazione Saudati-Vannucchi porta il centrocampista
alla conclusione, ma il tiro non è efficace. L' Inter non
si scompone, mostra - come ormai da tempo - nervi saldi e concretezza.
Risponde con piglio e passa ancora. E il 2-0 (33' st) arriva di
nuovo con la complicità di Recoba che va a contendere una
palla a centrocampo a Vannucchi costringendo il capitano azzurro
ad un rinvio maldestro che è un assist per Ibra che questa
volta la mette dentro. L' Empoli finisce qui. Fallisce Vannucchi,
fallisce Almiron: loro sono gli uomini di maggior talento di questa
squadra e quando loro non girano, recuperare è difficile.
Il tecnico empolese ci prova mettendo anche Pozzi accanto a Saudati
e Gasparetto, che aveva preso il posto di Almiron. Nulla cambia
per i toscani. La strategia di Cagni, vincente per un'ora, salta
davanti alla spinta dei campioni nerazzurri: Recoba rivitalizza
la squadra, Crespo e Ibrahimovic la portano in alto. C'é
anche Adriano a partecipare alla festa, ma lui fa ancora la comparsa.
Scorre il tempo e arriva anche la terza rete, quella di Samuel (42'),
con un colpo di testa su assist di Burdisso. La miglior difesa del
campionato é sgretolata, l' ottava vittoria consecutiva è
centrata: messaggi importanti che arrivano da un campo difficile
in una gara non semplice. Le imprese si costruiscono anche così.
Mancini “Una grande squadra”
Bravura, fortuna, e la possibilità di avere una panchina
particolarmente ricca. Roberto Mancini, ai microfoni di Sky, spiega
così il cammino dell'Inter in campionato ed anche il successo
di Empoli. "La mia Inter assomiglia alla Juve di Capello? Non
lo so - dice il tecnico dei nerazzurri ai microfoni di Sky -. Io
posso dire che oggi è stata un'ottima Inter, contro una squadra
difficile come l'Empoli, che ha la miglior difesa del campionato.
Nel primo tempo non abbiamo corso rischi, nel secondo tempo abbiamo
chiuso la partita: aver vinto qui è stata una cosa da grande
squadra, che ci rende consapevoli di ciò che possiamo essere".
Un elogio a Ibrahimovic: "é in netto e continuo miglioramento
- dice Mancini -. Del resto ha le qualità del campione. Deve
solo crederci di più in certe cose, come il colpo di testa:
in quel modo potrebbe fare cinque o sei gol a campionato".
Quello del dopo-Empoli sembra un Mancini decisamente ottimista.
"Le cose non vanno bene a caso - dice -: uno vuole farle andare
bene. Poi ci vuole anche un po' di fortuna. La nostra forza è
di avere giocatori come Samuel, Solari, Burdisso e Gonzalez, che
non possono essere considerati riserve". E Adriano? "Non
fa gol - risponde l'allenatore dell'Inter - ma è utile in
altre situazioni".
Cagni contento, nonostante la sconfitta
Nonostante la sconfitta, l'allenatore dell'Empoli Luigi Cagni esalta
la prova degli azzurri. "Non ci crederete - spiega - ma sono
troppo contento. E non é possibile non esserlo dopo una prestazione
di questo tipo. Il risultato è assolutamente bugiardo ed
eccessivo. La squadra ha dimostrato un grande approccio alla partita
e siamo rimasti incollati al match anche dopo aver subito il gol
dello svantaggio. Purtroppo a Vannucchi è andata male: è
stata una questione di pochi centimetri. Io valuto sempre la prestazione
globale della squadra: contro l'organico più forte del campionato,
siamo andati davvero bene. L'Inter ha dimostrato una grande compattezza
in tutti i reparti e non a caso occupa il primo posto in classica
e ha centrato l'ottavo successo consecutivo". L'allenatore
dell'Empoli, passa poi ad analizzare i gol. "Una squadra come
l'Inter - prosegue - ha tanta qualità e anche sui calci piazzati
sa essere micidiale. Il primo gol è nato proprio da una punizione
calciata da Recoba, il secondo addirittura dopo un rimpallo a centrocampo.
Sinceramente, non riesco a vedere colpe nei singoli calciatori o
del reparto difensivo". In difesa si è segnalato l'ottimo
primo tempo dell'ex Daniele Adani, apparso fisicamente recuperato.
"Contro una squadra come l'Inter - spiega - un episodio può
decidere la partita in ogni frangente. E' stata una gara equilibrata
fino ai due gol nella ripresa, nati in modo abbastanza casuale.
Per quanto riguarda la prestazione dell'Empoli, credo che la squadra
abbia avuto un grande approccio alla partita. Personalmente - prosegue
- sono contento. Fisicamente sto bene e il merito è di questa
società e dello staff che mi hanno permesso di tornare in
condizioni ottimali. E a 32 anni, non è facile". Nel
primo tempo, Adani si è reso protagonista in un' incursione
sulla trequarti nerazzurra, con conclusione a lato. "Erano
alcuni anni - conclude - che non riuscivo a propormi in questo modo,
anche in fase offensiva". Infine un elogio alla squadra anche
dal collega di reparto Pratali: "Abbiamo giocato una grande
gara, decisa solo da due episodi. Con l'Inter ci sta di perdere,
purtroppo brucia ancora la sconfitta di Torino".
Empoli - Inter 0-3 (0-0)
Reti: nel st 15' Crespo, 33' Ibrahimovic, 42' st Samuel.
Empoli (4-2-2-1-1): Balli 6, Raggi 6, Adani 5.5, Pratali 5.5 (34'
st Pozzi sv), Lucchini 6 (1' st Tosto 5), Marianini 6, Almiron 5.5
(19' st Gasparetto 5.5), Buscé 5.5, Moro 6, Vannucchi 5,
Saudati 6 (1 Bassi, 15 Vanigli, 16 Marzoratti, 27 Ficini). Allenatore:
Cagni 6.
Inter (4-1-2-1-2): Julio Cesar 6, Burdisso 6, Materazzi 6, Samuel
6.5, Grosso 5.5 (4' st Maxwell 6) Zanetti 6.5, Stankovic 6, Cambiasso
6, Solari 5 (12' st Recoba 7), Ibrahimovic 7, Crespo 6.5 (17' st
Adriano 5.5) (1 Toldo, 77 Andreolli, 57 Filkor). Allenatore: Mancini
6.5.
Arbitro: Ayroldi di Molfetta 5.5.
Angoli: 2 a 2.
Ammoniti: Ibrahimovic e Raggi per simulazione, Saudati per proteste,
Stankovic e Materazzi per gioco falloso.
Recupero: 0' e 4'.
Spettatori: 12.000.
Le reti
15' st - Punizione di Recoba, il colpo di testa di Ibrahimovic si
stampa sulla traversa e sulla ribattuta irrompe Crespo che batte
Balli.
33' st - Vannucchi, nel tentativo di contrastare una palla a centrocampo
a Recoba calcia verso la propria area e innesca il contropiede di
Ibrahimovic che avanza solitario verso Balli e lo batte con un tiro
angolato.
42' st - Cross di Burdisso e colpo di testa vincente a centro area
di Samuel.
Le pagelle di Empoli Inter.
Empoli.
Balli 6 - Incolpevole sui gol, presente quando gli attaccanti
interisti sono giocatori normali e non marziani.
Raggi 6 - Contrasta e spinge. Mai timido davanti ai campioni.
Adani 5.5 - Quando l' Inter comincia a fare sul serio mostra limiti.
Pratali 5.5 - Perde Ibrahimovic nell' occasione che genera il primo
gol nerazzurro (34' st Pozzi sv).
Lucchini 6 - Controlla la fascia sinistra con sicurezza e spinge
quando può, pecca nei cross. Esce per un guaio muscolare
(1' st)
Tosto 5. Inutile il fallo su Recoba che genera la punizione che
permette ai nerazzurri di passare in vantaggio.
Marianini 6 - Lotta senza timori in mezzo al campo.
Almiron 5.5 - La condizione fisica non lo sostiene: per i mezzi
che ha non convince (19' st Gasparetto 5.5 - Non incide).
Buscé 5.5 - Tiene la posizione, ma non è incisivo
come altre volte.
Moro 6 - Moto perpetuo, si vede anche come spalla di Saudati.
Vannucchi 5 - L' uomo di maggior classe delude, calcia male la palla
del possibile 1-1 e fa un disastro in occasione del 2-0 lanciando
Ibrahimovic.
Saudati 6 - Lotta, ma là davanti è solo contro tutti.
Allenatore Cagni 6 - Prepara bene la partita, imbriglia l' Inter
per un'ora, poi gli episodi lo puniscono.
Inter.
Julio Cesar 6 - Inoperoso, ma respinge l' unico vero tiro che produce
l' Empoli.
Burdisso 6 - Attento e preciso. Serve a Samuel la palla del 3-0.
Samuel 6.5 - Il gol corona una prestazione senza sbavature: il migliore
del reparto.
Grosso 5.5 - Buscé e Raggi lo limitano. Esce per infortunio
(4' st Maxwell 6 - Un disimpegno da brivido, ma cresce col passare
dei minuti).
Zanetti 6.5 - Alla prima da mediano davanti alla difesa, limita
Vannucchi e gioca con sicurezza.
Stankovic 6 - Gioca limitato da un infortunio, non può fare
il massimo.
Cambiasso 6 - E' sempre essenziale, gara ordinaria.
Solari 5 - Non riesce mai a farsi notare per qualcosa di buono.
Mancini prova anche a cambiargli posizione, mandandolo sul centrodestra
per riportare Stankovic trequartista, ma la soluzione non dà
frutti. (12 st Recoba 7 - Entra e cambia la gara entrando nei primi
due gol nerazzurri: prima calcia la punizione che porta Crespo al
gol, poi costringe Vannucchi all' errore che libera Ibra).
Ibrahimovic 7 - Un gol, una traversa e molta vivacità. Crespo
6.5 - Non ha palle giocabili:la prima che gli capita la mette dentro
(17 st Adriano 5.5 - Deve ancora lavorare molto: le sue accelerazioni
non fanno ancora male).
Allenatore Mancini 6.5 - Indovina l'innesto di Recoba e vola. Centrato
l' ottavo successo consecutivo. E' nella storia dell' Inter eguagliando
Cargnelli, Herrera, Trapattoni.
Arbitro Ayroldi 5.5 - Non convince per certe ammonizioni e salva
Saudati dall' espulsione quando, già ammonito, entra duro
su Stankovic nel primo tempo.
La Lazio strapazza la Roma con tre gol
10/12 Una Lazio motivata, raccolta, concentrata, umile e rabbiosa
prende le misure alla Roma per poi darle una lezione che il popolo
laziale attendeva da anni. Un tiro a effetto di Ledesma, un rigore
di Oddo dopo una grigia da arrossire di Mexes, un gol di rapina
di Mutarelli confezionano una sconfitta esemplare che la Roma di
Spalletti si va caparbiamente a cercare con una condotta supponente,
inferiore di gran lunga ai suoi standard. ma quello che sorprende
è l'incapacità di reagire: dopo il 2-0 c'erano 40'
per cambiare volto alla gara. La Roma non riesce ad organizzarsi,
a cercare nuovi sbocchi, anche giocatori esperti come De Rossi e
Pizarro si lasciano trascinare nel grigiore generale. Totti, nervoso,
dà un calcio a Zauri a terra, non forte ma vendicativo. E
in occasione del rigore ci poteva stare pure l'espulsione di Doni.
I tanti ex laziali dell'Inter possono mandare pensieri affettuosi
a Rossi e compagni: ora il divario in classifica si fa netto, Mancini
comincia a pensare concretamente allo scudetto e la Roma deve anche
pensare che alle sue spalle incombe il Palermo, avversario tra una
settimana all'Olimpico. E Delio Rossi impartisce una dura lezione
a Spalletti. La Lazio costruisce il suo trionfo con una gara accorta,
anche rinunciataria nel primo tempo. Ma Oddo e Cribari tengono salda
la difesa con Peruzzi attentissimo, Ledesma e Mutarelli si mettono
sulle tracce degli avversari con abile opera di contenimento, poi
quando la Roma si arrende Mauri fa vedere la sua classe, Rocchi
crea varchi per gli inserimenti. E la Roma va ko. La umile Lazio
operaia di Delio Rossi va in paradiso e ha intenzione di restarci.
L'Europa è vicina e vincere così un derby contro una
Roma strafavorita consente alla Rossi-band di campare a lungo di
rendita nella particolare atmosfera capitolina. Il derby in notturna
raccoglie una folla da pienone, inusuale ormai negli stadi. I giocatori
osservano un minuto di silenzio in memoria del giornalista di Mediaset
Alberto D'Aguanno, morto l'altra notte e tutto il pubblico partecipa
compatto. E' una partita a scacchi: la Lazio intimorita si muove
con circospezione. La prima occasione è un gioco ad effetto
di Totti: al 22' vede Peruzzi avanzato e cerca la conclusione da
standing ovation con una conclusione da molto lontano. ma il portiere
in qualche modo riesce ad arrivarci. Al 28' la Roma comincia a manovrare
con passaggi di prima, ma la botta di Perotta viene respinta. Poi
un tiro di Totti al 38' viene parato. A quel punto la Roma fa un
po' di accademia in attesa della fine del tempo e la Lazio sfoga
la rabbia lungamente accumulato con 40' in sofferenza psicologica
con un doppio colpo micidiale. Al 43' su angolo Cribari si alza
bene di testa, il pallone viene sottratto alla destinazione finale
da uno scatto di reni di Doni che allunga la palla sulla trasferta.
Sul successivo angolo tiro da lontano estemporaneo ma micidiale
di Ledesma: il pallone prende una traiettoria maligna per Doni che
neanche si muove. Palla in rete, fine del primo tempo e facce sconvolte
del gruppo Spalletti. La Roma tenta rabbiosamente la rimonta e dopo
20" della ripresa un tiro di De Rossi di perde a lato. Ma Mexes
combina un impiccio imperdonabile dopo 4': si fa togliere il pallone
in area da Pandev costringendo Doni all'atterramento. Rosetti prima
non crede all'impatto, poi si fa convincere dal segnalinee. Prima
estrae il rosso poi dirotta sul giallo ma il rigore è ineccepibile
. E Oddo non dà scampo a Peruzzi. La partita diventa aspra
salita per i giallorossi. Totti ha un gesto di insofferenza dando
un calcetto a Zauri e se la cava con un giallo. La Lazio supera
ogni complesso e si getta in avanti: al 13' un tiro di Mauri si
perde di poco a lato, Doni al 15' esce a valanga su Rocchi lanciato.
Poi Totti scodella un pallone d'oro al 20' per Vucinic, subentrato
a Tonetto, ma la punta sbaglia goffamente il controllo. E la Lazio
gioca sul velluta, in poco tempo le condizioni della gara si sono
completamente ribaltate. E la Roma non esce dallo stato di incoscienza.
I tentativi di rientrare in gara evaporano e il contropiede apre
praterie ai laziali ormai al settimo cielo. Al 28' Rocchi apre coi
tempi giusti a Mauri che coglie la traversa sull'uscita di Doni.
Il pallone arriva a Mutarelli per la più facile delle trasformazioni.
Poi è caos Roma e azioni di alleggerimento laziali per il
trionfo finale. La Roma è lontana dalla corsa scudetto e
per i tifosi laziali questo vale più di questo 3-0 da tramandare
ai nipoti.
La parola ai tecnici
E adesso un tuffo nel Fontanone del Gianicolo, uno dei sette colli
della città, quello dal quale c'é forse la vista più
bella della capitale. Delio Rossi è romagnolo ma, un po'
come fece il suo grande corregionale Federico Fellini, si è
subito adeguato al clima di una città e di un derby unici
al mondo. Per questo Rossi, che prima di andare negli spogliatoi
a festeggiare con i suoi avrebbe dato dei "presuntuosi"
ad alcuni giocatori romanisti ("non è assolutamente
vero, non è mio costume insultare gli altri: mi sono solo
ricordato la partita dell'anno scorso e non voglio che mi si manchi
di rispetto", è la risposta), ora vuole mantenere una
promessa fatta alla vigilia, assieme alla tifosa 'doc' suor Paola.
"Non so chi si è venduto questa storia del tuffo nella
fontana - dice Rossi - però è vera e adesso dovrò
ottemperare...Comunque è un fatto privato, quindi non vi
dico quando lo faccio: potrebbe essere anche stanotte, o andrò
quando non ci sarete voi giornalisti". "Questa vittoria,
che dedico a quelli che mando in tribuna - continua - non è
stata la più grande soddisfazione della mia carriera, perché
spero di averne altre: il nostro campionato ricomincia domenica
prossima". Il tecnico della Lazio sottolinea che la vittoria
dei suoi è meritata, poi spiega che "abbiamo dimostrato
di avere forza e qualità, giocando ad altissimo livello,
altrimenti non saremmo riusciti a vincere 3-0 contro una squadra
forte come la Roma. I miei hanno messo bene in pratica le disposizione
tattiche: non dovevamo far giocare i loro due centrocampisti centrali
e poi Perrotta". Un complimento speciale Rossi lo fa a Mudingay:
"E' molto giovane, deve migliorare ma ha delle qualità
importanti. Ogni tanto si perde, ma io ho avuto Gattuso e lui ha
qualità simili". Ultima considerazione su un episodio
a fine partita, quando un addetto al campo, con giacca della Lazio
è andato in campo facendo il segno 'tre' con le dita ai giocatori
romanisti. "Non è stato un episodio simpatico - sottolinea
Rossi - ma solo chi non conosce Roma non può capirlo: qui
per il derby la tensione si taglia a fette". Luciano Spalletti
non ha la solità loquacità, ma spiega che "non
abbiamo sbagliato in nessuna situazione, stavamo facendo la partita,
e infatti ci erano capitati due o tre episodi favorevoli. Poi ci
sono stati il gran gol di Ledesma e poi, ad inizio ripresa, l'episodio
del 2-0. A quel punto la mia squadra si è demoralizzata e
tutto è diventato difficile. La partita é stata determinata
lì". Cos'é mancato alla Roma? "Ci è
mancato più fraseggio in mezzo - risponde Spalletti - che
ci permettesse il cambio di gioco". Ora Spalletti dovrà
lavorare per far assorbire il colpo ai suoi: "quando ci sono
momenti di difficoltà - spiega - bisogna trovare le energie
per riuscire a ricucire e credere nelle nostre possibilità.
Abbiamo ancora obiettivi importanti, come dire la nostra in questo
campionato, abbiamo ancora mire importanti. Le cose si rimettono
a posto attraverso la serietà e la continuità di lavoro.
Stanchi i miei? No, direi che casomai ha influito la tensione: alcuni
non erano sciolti come al solito, perché sentivano troppo
la partita". L'ultimo rimpianto è che "anche nella
ripresa, con Totti e Vucinic, abbiamo avuto due occasioni per accorciare
le distanze, ma non le abbiamo sfruttate. Comunque non ho appunti
da fare a nessuno, oggi meno di sempre perché se hanno commesso
qualche errore è stato per la tensione, la troppa voglia
di fare. Rossi ha insultato qualcuno dei miei? Se lo ha fatto ha
sbagliato, perché noi nel derby dell'anno scorso non avevamo
preso in giro nessuno"
Lotito “Possiamo competere con chiunque”
"Siamo stati molto bravi e la squadra ha giocato da grande".
Sono state queste le prime parole di un raggiante Claudio Lotito,
che quasi non credeva alla prestazione della sua Lazio. "Io
ho sempre creduto in questo gruppo di giocatori - ha spiegato il
presidente -, questa rosa è composta di giovani calciatori
che faranno grandi cose in futuro". "Sono particolarmente
soddisfatto per alcuni ragazzi - ha aggiunto - che in passato sono
stati molto criticati e oggi hanno sfoderato una prestazione superlativa".
Il riferimento è all' argentino Christian Ledesma che, fin
dall' inizio della stagione, è stato al centro di furiose
polemiche. "Il nostro obiettivo? E' quello di fare un campionato
più decoroso rispetto a quello dell' anno scorso. Ad ogni
modo ci tengo a fare i complimenti alla squadra, perché è
stata molto coesa ed hanno giocato tutti all' unisono. Questa, infatti,
è la vittoria del gruppo. Ribadisco che questa squadra può
competere contro chiunque".
Spalletti “Continueremo a lottare per lo scudetto”
"Finora dicevo che l'Inter avevo di più, adesso che
abbiamo perso il derby e c'é più distanza dico che
continueremo a lottare forte per contendere lo scudetto". Luciano
Spalletti ai microfoni di 'Controcampo' non getta la spugna: il
ko nel derby fa precipitare la Roma a -7 dai nerazzurri, ma i giallorossi
non si arrendono. Per il tecnico la Roma ha sentito più della
Lazio la tensione del derby. "C'era troppa attesa da parte
di qualche nostro giocatore, - dice - troppa tensione accumulata
in settimana. Ma a Roma il derby si vive così". Sulla
partita Spalletti dice che la Roma ha fatto bene fino al gol di
Ledesma. "Avevamo in mano la partita, l'incontro si stava delineando
come volevamo. Se non ci fosse stato quell'episodio la partita sarebbe
stata diversa". Sull'utilizzo di un Totti non al meglio dice:
"A lui rinuncio sempre malvolentieri. Non colpevolizziamolo".
Sulla direzione di gara di Rosetti invece nulla da dire: "Al
di là di qualche episodio - dice alla Domenica sportiva -
mi sembra che abbia arbitrato bene".
Totti: “Rosetti non all'altezza”
"Rosetti non è stato all'altezza". L'accusa è
di Francesco Totti intercettato dai giornalisti nel tunnel dell'Olimpico.
Il giallorosso insiste nel sottolineare il taglio riportato in uno
scontro con Zauri. E rispondendo a chi gli suggeriva che qualche
avversario doveva essere spedito prima del tempo sotto la doccia
ha confermato dicendo: "purtroppo si, ma una persona non l'ha
visto. La tutela? Ormai ci sono abituato non c'é e non ci
sarà mai". Arbitraggio di parte? gli è stato
allora chiesto. "No, no - ha risposto - Però riguardatevi
la partita. Chiedevano la mia espulsione, ma io ho uno sgarro sulla
coscia".
Lazio - Roma 3-0 (1-0)
Reti: nel pt 44' Ledesma, nel st 5' Oddo su rigore, 27' Mutarelli
Lazio (4-3-1-2): Peruzzi 6.5, Oddo 7, Cribari 6.5, Siviglia 6.5,
Zauri 6.5, Mudingayi 6, Ledesma 7, Mutarelli 6.5, Mauri 7 (46' st
Manfredini sv), Pandev 6 (26' st Makinwa sv), Rocchi 7 (38' st Foggia
sv). (32 Ballotta, 2 Stendardo, 7 Belleri, 4 Firmani). All. Rossi.
7.5
Roma (4-2-3-1): Doni 6, Panucci 5.5, Mexes 4.5, Chivu 5, Tonetto
5 (17' st Vucinic 5), De Rossi 5, Pizarro 6, Taddei 5, Perrotta
5, Mancini 4.5, Totti 5. (1 Curci, 19 Defendi, 77 Cassetti, 18 Virga,
28 Rosi, 9 Montella). All. Spalletti 4.5
Arbitro: Rosetti di Torino 5.5
Angoli: 5-4 per la Roma
Recupero: 1' e 3'
Ammoniti: Mutarelli, Mudingay, Totti e Doni per gioco scorretto,
Cribari per comportamento antiregolamentare.
Spettatori: 70 mila.
Note: osservato un minuto di silenzio in memoria del giornalista
Alberto D'Aguanno.
Le reti
44 pt: sugli sviluppi di un angolo dopo una traversa colpita da
Cribari, Ledesma raccoglie un pallone da fuori area e con un tiro
a effetto coglie l'angolo più lontano della porta di Doni.
5' st: grosso errore di Mexes che sul disimpegno si fa togliere
il pallone da Pandev che avanza, supera Doni che sul contrasto lo
manda a terra. Su segnalazione del guardalinee prima rosso e poi
giallo per il portiere. Il rigore viene trasformato da Oddo.
27 st: Lazio ormai padrona in contropiede. Rocchi apre a Mauri che
sull'uscita di Doni coglie la traversa, il pallone torna in campo
e Mutarelli lo deposita in rete.
Il Milan non sa più vincere. Ennesimo pari
con il Toro
10/12 Non serve a granché la novità del tridente,
non basta neanche un rigore perché Gilardino lo calcia sul
palo: il Milan non sa più vincere e fa una fatica tremenda
a segnare e, alla fine, può tenersi stretto il pareggio ottenuto
contro il Torino, visto che Muzzi nei minuti finali prende traversa
e palo nella stessa azione. Finisce 0-0 ma se ne va senza contestare
il pubblico rossonero, consapevole ormai che da questa stagione
è meglio non aspettarsi nulla, almeno in campionato. Festeggiano,
invece, le migliaia di tifosi granata al Meazza dopo un altro risultato
positivo della squadra di Zaccheroni che ha conquistato 10 punti
nelle ultime quattro partite e adesso può tranquillamente
guardare con ottimismo al suo futuro. Il Torino ha ritrovato finalmente
un suo assetto e una sua identità e, con un po' di coraggio
in più, forse avrebbe anche potuto proseguire la sua striscia
di vittorie. Il Milan, infatti, è in uno dei periodi più
bui della sua storia recente, con la rosa dimezzata dagli infortuni
e un gioco lento e prevedibile che Ancelotti ha provato a cambiare
oggi senza troppo successo. Per la prima volta, infatti, ha schierato
un tridente composto da Oliveira, Gilardino e Borriello, ma il numero
degli attaccanti non è stato direttamente proporzionale alle
occasioni create e, nel primo tempo, Abbiati ha dovuto compiere
una sola parata su tiro di Seedorf al 17'. Gourcuff ha fatto troppo
poco e solo il grande cuore di Maldini ha dato qualche scossa a
una manovra piatta e monotona, con palloni buttati in mezzo facile
preda di Cioffi e Franceschini. Il Torino ha fatto come molti altri
avversari arrivati al Meazza, e cioé ha giocato un primo
tempo di totale attesa, prudente e coperto per non offrire spazi
a Milan che ora però non è più lo stesso. Nell'intervallo,
Zaccheroni ha detto ai suoi di giocare più alti e Rosina
nei primi 5' della ripresa ha fatto impazzire la difesa rossonera:
prima Maldini lo ha chiuso bene, poi un suo cross è finito
sui piedi di Comotto che ha calciato di un pelo a lato e poi Kalac
ha dovuto compiere la parata più difficile del suo pomeriggio,
deviando in angolo un suo tiro. Dal tridente di Ancelotti, non è
praticamente arrivato alcun pericolo per il Torino, a parte un colpo
di testa di Oliveira ben controllato da Abbiati. L'ingresso di Inzaghi
al 26' ha dato un po' di vivacità al gioco rossonero e, dai
suoi piedi, è partito il pallone per Gilardino, steso in
area da Cioffi al 34'. Nessun dubbio per l'incerto Girardi e calcio
di rigore: assenti Kakà e Pirlo, è stato proprio Gilardino
a presentarsi sul dischetto, ma il suo destro è finito sul
palo (il 14/o della stagione del Milan) e la sua ribattuta di sinistro
fuori di un soffio con la porta spalancata. C'é stato però
poco tempo per prendersela con la fortuna, perché Muzzi al
44' ha preso prima la traversa e poi il palo nella stessa azione.
Sarà per questo che alla fine nessuno ha avuto la forza di
fischiare. Ma il quarto posto è a 10 punti di distanza, per
raggiungerlo ci vorrà un altro Milan.
Ancelotti “Facciamo fatica, ho troppi assenti”
Il Milan delude ancora e fa 0-0 a S.Siro contro il Torino, ma Carlo
Ancelotti ha una precisazione da fare. Ai microfoni di Sky il tecnico
dei rossoneri spiega infatti che "l'obiettivo del presidente
Berlusconi è di avere sempre una squadra di altissimo livello,
ma non credo che questa stagione debba già essere buttata
a Natale, anche se non possiamo più giocare per il primo
posto". Subito dopo Ancelotti indica ai suoi cosa c'é
da fare: "dobbiamo assolutamente arrivare fra i primi quattro
in campionato. E in Coppa Campioni il Milan può ancora dire
la sua, a condizione di poter recuperare i giocatori". Proprio
quello degli assenti sembra essere, per il suo allenatore, il grande
problema del Milan: "facciamo moltissima fatica - dice sempre
a Sky - e credo che sia anche normale. Abbiamo tanti indisponibili
di altissimo livello e la squadra è in un momento difficile:
fino a Natale sarà così. Oggi avremmo potuto vincere
ma anche perderla: ma quando hai dieci giocatori fuori, hai poche
possibilità di preparare le partite. Purtroppo é un
periodo così. Per fortuna adesso abbiamo una settimana di
tempo per lavorare e cercare di recuperare definitivamente Gattuso,
che oggi ho rischiato nel finale, Pirlo, Kaladze e Kakà"
La parola ai tecnici
Stringere i denti aspettando tempi migliori. Sperando, soprattutto,
nel rientro a breve di qualcuno degli infortunati eccellenti: è
il pensiero che aleggia in casa Milan, dopo il pari interno con
il Torino dell'ex Zaccheroni. A spiegare il concetto, in sala stampa,
è Carlo Ancelotti: "oggi avevo troppi giocatori fuori
e alcuni che ho dovuto schierare non al top. La scelta del modulo
a tre punte è stata di fatto obbligata: l'attacco è
l'unico reparto che avevo al completo". "In questa settimana
- aggiunge - possiamo recuperare alcuni giocatori fondamentali in
vista della trasferta di Firenze, come Kaladze, Kakà e Pirlo".
Ancelotti ammette che oggi il suo Milan ha perso una buona occasione
per riconquistare terreno in classifica. Ma la sua analisi della
partita non è del tutto negativa: "é stata positiva
l' applicazione della squadra in un sistema di gioco mai sperimentato,
quello con le tre punte. Nel primo tempo abbiamo fatto anche discretamente,
ma era difficile dare continuità a questo modulo per 90'.
Nella ripresa tutta la squadra ha quindi perso un po' di lucidità".
Il tecnico rossonero difende i singoli, punte comprese: "Gilardino
- spiega - in quel momento era uno dei due designati in caso di
rigore, l'altro era Jankulovski, e il fatto che si sia preso la
responsabilità di tirare è positivo". Anche sulla
prova un po' opaca di Gourcuff Ancelotti minimizza: "ha giocato
sei partite di fila, normale che, per chi non è abituato
a farlo, oggi non fosse al top". Anche per Alberto Zaccheroni
il risultato di oggi è in chiaroscuro. Per il tecnico granata,
l'analisi della partita del suo Toro va distinta nettamente tra
primo e secondo tempo: "nei primi 45 minuti ci siamo difesi
bene, forse però abbiamo avuto un po' troppo timore dell'avversario.
Avevo chiesto ai ragazzi alla vigilia tre ingredienti: umiltà,
solidarietà e coraggio. Diciamo che nel primo tempo c'é
mancato il terzo elemento. Nella ripresa, invece, ho visto il Toro
che piace a me, tosto e determinato. E forse abbiamo avuto anche
le occasioni più nitide, rigore sbagliato a parte, per portare
a casa i tre punti". Impossibile per un ex come lui non esprimere
un parere sul momento del Milan: "credo che paghi la penalizzazione
e la partenza ad handicap. Loro sono una squadra che dà il
meglio quando è avanti. Oggi ho visto una squadra determinata,
ma non completamente serena. Capisco come ci si senta in questi
momenti, li ho passati anch'io. Credo che debbano far quadrato e
ricompattarsi. Certo, che oltre alla partenza ad handicap ai rossoneri
manca un attaccante da 20 reti a stagione". Nessuna confessione
da Zaccheroni, invece, sulla frase che lui ha detto di non aver
gradito, pronunciata da Berlusconi nei giorni dell'esonero rossonero:
"era una sua opinione personale su di me che io non credevo
di meritare. Niente di offensivo, però, e come tutte le opinioni
io la rispetto".
Milan - Torino 0-0
Milan (4-3-3): Kalac 6, Cafu 6, Simic 6, Maldini 7, Jankulovski
6, Gourcuff 5 (16' st Gattuso 6), Brocchi 6, Seedorf 5.5, Oliveira
6 (26' st Inzaghi 6), Gilardino 5, Borriello 5.5 (30' st Bonera
sv). (29 Fiori, 31 Antonelli, 36 Darmian, 33 Di Gennaro). All.:
Ancelotti 6.
Torino (3-4-2-1): Abbiati 6.5, Brevi 6 (30' st Doudou sv), Cioffi
5.5, Franceschini 6.5, Comotto 6.5, Barone 6, De Ascentis 6, Balestri
6, Rosina 6.5, Lazetic 6 (38' st Ardito sv), Stellone 5.5 (29' st
Muzzi 6.5). (1 Taibi, 2 Pancaro, 7 Fiore, 19 Abbruscato). All.:
Zaccheroni 6.5.
Arbitro: Girardi di San Donà di Piave 5.5.
Angoli: 7-3 per il Milan.
Recupero: 2' e 5'
Ammoniti: Barone, Jankulovski e De Ascentis per gioco falloso.
Spettatori: 50.422
Note: al 34' st Gilardino ha fallito un calcio di rigore.
La Samp dorme e il pari va bene al Siena
10/12 La Samp si sveglia troppo tardi e spreca l'occasione per
decollare, lasciando al Siena tutte le soddisfazioni per un pareggio
che premia forse oltre misura gli ospiti. La squadra blucerchiata
ha pagato l'approccio sbagliato alla gara, con una impostazione
tattica che Novellino ha voluto bloccata sul classico 4-4-2 con
l'inserimento di Olivera sulla fascia destra a supporto di un centrocampo
con Volpi, Delvecchio e Franceschini. E proprio il modulo preferito
dal tecnico sampdoriano ha penalizzato il gioco dei padroni di casa,
vuoi per la non sempre lucida regia del capitano, debilitato da
una notte di febbre alta, vuoi per la scarsissima vena dell' uruguaiano,
oggi forse più portato al gioco degli scacchi, considerata
la sua propensione contemplativa. Il Siena ha avuto così
buon gioco per tutti i primi 45', il tempo necessario a Novellino
per accorgersi che le cose non andavano come sperato e modificare
in corsa con l'inserimento di Quagliarella prima al posto di Olivera
e di Palombo (reduce da un infortunio) poi per Franceschini. Il
modulo tattico ha rappresentato anche per il Siena la chiave di
volta della partita. Beretta ha infatti dapprima optato per un 4-3-1-2
con Locatelli a supporto delle punte Chiesa (un ex ancora molto
amato a Genova e a lungo applaudito dal pubblico quando è
stato sostituito) e Bogdani. Ma l'infortunio del trequartista (problemi
ad un ginocchio) ha obbligato il tecnico toscano a rivedere le mosse
e ritornare al vecchio schema con quattro centrocampisti. La bontà
delle scelte di Beretta e gli errori iniziali di Novellino sono
confermati dal predominio senese nel primo tempo, con i bianconeri
padroni del campo anche se mai pericolosi in avanti. Il grande demerito
dei toscani è stato proprio quello di non essere mai riusciti
ad impegnare il portiere Berti, di fatto inoperoso per tutta la
partita. La Samp ha annaspato con scarso costrutto e poca lucidità
per 45', infiammandosi poi ad inizio ripresa con 15' pirotecnici.
Ha costruito quattro palle gol abbastanza limpide (al 1' con Quagliarella,
al 7' con Zenoni, al 9' con Franceschini, al 10' con Flachi) e ha
continuato a spingere sull'acceleratore fino alla fine, obbligando
il Siena a subire senza la possibilità di qualche, seppur
timida, risposta. Tanto più che sul finire gli ospiti sono
stati costretti all' inferiorità numerica dall'espulsione
del giovane francese Konko, talentuoso ma ancora acerbo. I blucerchiati
sono anche riusciti ad andare in gol al 42' con un tiro di Flachi
dopo una corta respinta della difesa. Ma l'arbitro Squillace ha
imputato a Bonazzoli un intervento falloso su Rinaudo che ai più
è parso opera del portiere Manninger.
La parola ai tecnici. Novellino in silenzio stampa
Walter Novellino non si presenta nel dopo partita, confermando la
volontà di proseguire il silenzio stampa. Al suo posto l'amministratore
delegato della Sampdoria, Beppe Marotta. "Non intendo sostituirmi
all' allenatore, che non parla anche per un pizzico di scaramanzia,
visto che non abbiamo più perso. No, nessuna polemica con
il presidente o i tifosi. E' solo un momento così".
Nessuna polemica, da parte della Sampdoria, anche sull' arbitraggio,
malgrado il gol annullato a Flachi nel secondo tempo sia sembrato
regolare. "Confermo che dalle immagini televisive il gol risulta
valido - dice Marotta - e che l'arbitro si è sbagliato. E'
solo una sottolineatura, non una critica. Squillace è molto
giovane, merita considerazione e rispetto". Marotta annuncia
che la Sampdoria a gennaio tornerà sul mercato: "Anche
la gara di oggi ha suggerito alcune valutazioni (il riferimento
sembra diretto a Olivera, ndr), quindi ci muoveremo ma sempre nel
rispetto dei paletti di bilancio". Per la Sampdoria si profila
una difficile trasferta a Reggio Calabria, dove mancherà
la difesa titolare a causa delle assenze di Falcone e Sala (squalificati)
e di Terlizzi (infortunato). Delvecchio si candida: "Il mister
ha tutta la settimana per trovare una soluzione - commenta il centrocampista
blucerchiato - ma se serve posso sacrificarmi, il ruolo di difensore
centrale l'ho fatto qualche volta in serie C". Pietro Accardi
non si dà pace per il gol annullato a Flachi. "Potevamo
vincere - spiega - e lo avremmo meritato. Con la classifica così
corta ci saremmo ritrovati davvero in alto". Mario Beretta
accoglie con soddisfazione il pareggio di Marassi. "Abbiamo
provato una nuovo sistema di gioco - dice l'allenatore del Siena
- con buoni risultati, poi quando si è infortunato Locatelli
siamo stati costretti a tornare al 4-4-2. La Sampdoria ha avuto
un lieve predominio territoriale, ma non ha creato grandi occasioni.
Credo che il punto conquistato sia giusto, nel finale abbiamo anche
tentato di vincere, almeno sino all'espulsione di Konko". La
classifica del Siena resta molto buona. "Siamo in zona tranquilla
- sottolinea Beretta -; ora speriamo che l'infortunio di Locatelli
non sia grave, avendo fuori anche Cozza ci manca un elemento con
quelle caratteristiche".
Sampdoria e Siena 0-0
Sampdoria (4-4-2): Berti 6, Zenoni 6,5, Sala 6, Falcone 6, Accardi
6,5, Olivera 4,5 (1' st Quagliarella 6), Volpi 6, Delvecchio 6,
Franceschini 6 (33' st Palombo sv), Bazzani 6 (24' st Bonazzoli
6), Flachi 6,5 (1 Castellazzi, 7 Maggio, 11 Bonanni, 46 Pieri).
All. Novellino 5
Siena (4-3-1-2): Manninger 6, Negro 5, Portanova 6, Rinaudo 6, Molinaro
6,5, Konko 5, Candela 5,5 (36' st Alberto sv), Vergassola 6, Locatelli
5,5 (35' pt' Brevi 5,5), Chiesa 5,5 (17' Frick 6), Bogdani 5,5 (99
Pavarini, 21 Rossi, 23 D'Aversa, 46 Gastaldello). All. Beretta 6
Arbitro: Squillace di Catanzaro 6
Angoli: 9 a 0 per la Sampdoria
Recupero: 2' e 3'
Ammoniti: Accardi, Bogdani, Brevi, Falcone, Sala per gioco scorretto;
Delvecchio e Vergassola per reciproche scorrettezze.
Espulso: 40' st Konko per doppia ammonizione.
Spettatori: 18000 per un incasso lordo di 26673 euro.
Note: 42' st annullato gol di Flachi per precedente fallo su Rinaudo.
Serie B
Per la Juve primato e rientro di Del Piero
12/10 Juventus e Del Piero, Del Piero e Juventus. Tutti e due dalla
quindicesima giornata di campionato (Juve-Verona 1-0) hanno di che
trarre ottimi auspici. I bianconeri per una vittoria che li proietta
in testa alla classifica (aspettando che domani il Napoli dica la
sua sull' insidioso terreno del Cesena) e Del Piero per l' ottimo
rientro in campo (anche se solo per mezz' ora) dopo un mese di stop
causa infortunio. Come sempre il destino della Juventus e del suo
"cavaliere" sono strettamente legati. Anche se con il
Verona i bianconeri potevano sicuramente offrire qualcosa di più
che uno striminzito 1-0 (ma hanno costruito molto e non bisogna
dimenticare i meriti del portiere veronese Pegolo), la loro corsa
verso la A sembra irrefrenabile. Le prossime due giornate saranno
comunque assai importanti per gli uomini di Deschamps che in nove
giorni saranno impegnati prima col Cesena, in casa, e poi a Bologna,
dove dovranno dimostrare se sono veramente i dominatori incontrastati
di questo torneo cadetto. Certo la squadra di Deschamps sta superando
alla meglio un periodo difficilissimo, martoriata da infortuni e
squalifiche pesantissime come quella di 5 giornate a Nedved. La
notizia che Del Piero non solo è guarito, ma non ha nemmeno
perso lo smalto in seguito alla lunga assenza dal terreno di gioco
è dunque doppiamente importante per Deschamps. "Dopo
un mese di stop sono molto contento di essere rientrato in campo
nell'ultima mezz'ora della partita", scrive Del Piero sul suo
sito, e c' è da crederci. Nel match vinto con il primo gol
stagionale di Camoranesi, il capitano ha sfiorato tre volte la rete,
una volta tirando di testa, due di piede: tre azioni che se si fossero
trasformate in altrettante segnature sarebbero state dei gioielli.
Sempre dal suo sito Del Piero fa le condoglianze alla famiglia di
Alberto D'Aguanno, il giornalista di Mediaset, prematuramente scomparso
ieri (anche la squadra bianconera ieri lo ha ricordato sul sito)
Dal match con Verona è venuta anche la conferma del notevole
potenziale di giocatori esperti e giovani promesse in mano a Deschamps,
nonostante le cessioni estive di pedine fondamentali. La musica
ormai e sempre la stessa: la squadra vince anche se i personaggi
in campo cambiano. E il gol dell' italo-argentino campione del mondo
rafforza questa convinzione. "Nonostante gli infortuni, chi
è subentrato ha giocato molto bene: è questo lo spirito
vincente della nostra squadra. Vogliamo tornare in A il più
presto possibile", ha sottolineato Camoranesi che sul futuro
in maglia bianconera rimane sempre sul vago. A chi gli continua
a chiedere se le sue intenzioni siano quelle di restare con la Juventus,
ha risposto: "Per un giocatore quello che importa è
fare gol e farlo con una grande squadra, se sarà la Juve
meglio, se sarà con un' altra vedremo".
Il Napoli a Cesena per rimanere in vetta
10/12 Conquistare tre punti per mantenere il primato in classifica.
E' questa la missione a cui è chiamato il Napoli che domani
sera alle 20.45, affronterà, nel posticipo della quindicesima
giornata di serie B, il Cesena in trasferta. Gli azzurri, a 26 punti
in classifica assieme al Rimini, ma con una partita in meno rispetto
alle altre squadre, affronteranno gli uomini di mister Fabrizio
Castori con la consapevolezza che un passo falso potrebbe costare
molto caro, specialmente se si guarda al cammino della Juventus
che, con 28 punti, insieme con il Bologna, guida, anche se temporaneamente,
la classifica del campionato di serie B. La vittoria degli uomini
di mister Edy Reja, porterebbe la squadra a 29 punti, consentendole
così di mantenere il primato, anche se ravvicinato, in classifica,
mentre una sconfitta consentirebbe proprio al Cesena l'aggancio.
La partita di domani allo stadio Dino Manuzzi sarà anche
l'occasione per cancellare la brutta prestazione del Tardini dove
i partenopei hanno detto addio al passaggio del turno in Coppa Italia.
Reja, contro il Cesena, punterà sul 3-4-1-2 con Bogliacino
alle spalle delle due punte Pià e Calaiò. Tra gli
azzurri assente per squalifica Ruben Maldonado. Anche Roberto De
Zerbi non sarà della partita: non ha recuperato infatti da
quando ha avuto l'infortunio al dito del piede destro. In campo
il tecnico goriziano, da tre giorni in ritiro con la squadra ad
Imola, dovrebbe schierare Iezzo tra i pali, Cannavaro, Giubilato
e Domizzi in difesa, Trotta, Amodio, Dalla Bona e Grava a centrocampo,
e Mariano Bogliacino alle spalle dei due attaccanti. Sono oltre
1300 i tifosi che seguiranno gli azzurri a Cesena, 500 i tagliandi
venduti a Napoli mentre 800 sono stati venduti nella cittadina dell'Emilia
Romagna.
Serie C1
Risultati della 15/a giornata di serie C1.
Girone A:
Cittadella-Pistoiese 3-0
Grosseto-Ivrea 2-0
Lucchese-Cremonese 5-2
Massese-Pavia 1-0
Novara-Monza 2-0
Pisa-Pro Patria domani
Pizzighettone-Padova 1-1
Pro Sesto-Sangiovannese 1-2 (giocata ieri)
Sassuolo-Venezia 0-0
Classifica: Sassuolo 30 punti, Venezia e Monza 26, Lucchese 25,
Cittadella 22, Pisa e Pro Sesto 21, Novara e Grosseto 20, Padova
19, Sangiovannese e Pistoiese 18, Massese 17, Cremonese 15, Ivrea,
Pro Patria e Pavia 14, Pizzighettone 13.
Pisa e Pro Patria, una gara in meno.
Prossimo turno (domenica 17 dicembre ore 14.30):
Cremonese-Grosseto
Ivrea-Pizzighettone
Monza-Massese
Padova-Novara
Pavia-Pisa
Pistoiese-Sassuolo
Pro Patria-Pro Sesto
Sangiovannese-Cittadella
Venezia-Lucchese
Girone B:
Ancona-Taranto 1-1
Avellino-Sambenedettese 3-0
Foggia-Lanciano 1-1
Gallipoli-Manfredonia 2-1
Juve Stabia-Ravenna 2-1
Martina-San Marino 1-2
Perugia-Ternana 2-1
Salernitana-Giulianova 2-1
Teramo-Cavese 2-1
Classifica: Avellino 32 punti, Foggia 30, Ravenna 29, Taranto
26, Gallipoli e Salernitana 24, Cavese 23, Perugia 22, Teramo e
Lanciano 21, Juve Stabia 20, Ternana e Manfredonia 18, Ancona e
Sambenedettese 16, San Marino 15, Martina 9, Giulianova 5.
Avellino penalizzato di 2 punti.
Prossimo turno (domenica 17 dicembre ore 14.30):
Cavese-Perugia
Giulianova-Juve Stabia
Lanciano-Avellino
Manfredonia-Salernitana
Ravenna-Teramo (lunedi 18/12)
Sambenedettese-Ancona
San Marino-Gallipoli
Taranto-Foggia
Ternana-Martina.
I tabellini
ANCONA-TARANTO 1-1
RETI: 23' pt Borgese, 38' st Zito.
ANCONA (4-5-1): Farelli 6; Masiero 6 (43' pt Micallo 4.), Sgarra
6, Langella 6, Esposito 6; Teodorani 6.5, Cichella 6.5, Ceccobelli
6.5, Borgese 7 (30' st D'Aniello sv), Rizzato 6 (4' st Bodini 5.5);
Docente 6. In panchina: Morello, Fogacci, Rrudho, Mendil. Allenatore:
Monaco 5.
TARANTO (4-4-2): Pinna 6; Larosa 6 (22' st Danucci sv), Cosenza
6, Deliguori 6, Colombini 6; Toledo 6.5, Caccavale 5.5, Cejas 6.5
(3' st Zito 6.5), Mancini 6.5; Ambrosi 5.5, Deflorio 6.5 (18' st
Cammarata sv). In panchina: Fioschetti, Citro, Romito e Giglio.Allenatore:
Papagni 6.
ARBITRO: Mannella di Avezzano 6.
NOTE: giornata umida, terreno di gioco in buone condizioni. Circa
4.500 gli spettatori, con larga rappresentanza ospite. Espulso Micallo
per somma d'ammonizioni. Ammoniti: Masiero, Ceccobelli, Caccavale,
Cosenza e Mancini. Angoli: 7-2 per il Taranto. Recuperi: pt 3';
st 5'.
AVELLINO-SAMBENEDETTESE 3-0
RETI: 13'pt e 24' st Biancolino, 30'pt Grieco.
AVELLINO(3-4-1-2): Gragnaniello 6; D'Andrea 6, Bacis 6, De Angelis
6; Porcari 6, Riccio 6.5 (29' st Ulivi sv), Di Cecco 7.5, Moretti
6; Grieco 6.5 (33' st Rivaldo sv); Biancolino 7 (33' st Ascenzi
sv), Evacuo 6. In panchina: Milan, Ametrano, Puleo, Tufano. Allenatore:
Galderisi 6.5.
SAMBENEDETTESE(4-4-1-1): Consigli 5.5; Tinazzi 6, Esposito 5.5,
Landaida 5.5, Varriale 5.5; Visone 6 (1' st Olivieri 6),Loviso 6,
Fanelli 5.5, Della Rocca 5.5 (1' st Desideri 6); Carlini 6.5; Morante
6 (23' st Fragiello 5.5). In panchina: Chessari, Iovine, Giorgino,
Tripoli. Allenatore: Ugolotti 5.5.
ARBITRO: Zanichelli di Genova 6.
NOTE: giornata nuvolosa. Circa 5 mila gli spettatori. Ammoniti:
Riccio, D'Andrea, Moretti, Fanelli e Loviso. Angoli: 7-4 per la
Sambenedettese. Recuperi: pt 2'; st 3'.
FOGGIA-LANCIANO 1-1
RETI: 4' pt Colussi, 31'st Ingrosso.
FOGGIA (4-3-3): Marruocco 6; D'Alterio 6, Ignoffo 5.5, Moi 5.5,
Ingrosso 6.5; Cardinale 5 (1' st Quinto 6.5), Princivalli 5 (13'
st Colombaretti 6), Mounard 5.5; Salgado 6.5, Chiaretti 6, Dall'Acqua
5 (1' st Giordano 6.5). In panchina: Castelli, Pagliarulo, Zaccanti,
Shala. Allenatore: Bertoni 5.5
LANCIANO (4-4-2): Maurantonio 7; Vincenti 5.5, Molinari 5.5, Volic
6, Angeletti 6; Lanzillotta 6, Cerone 6 (15' st Cruciani 6), Carboni
6, Correa 6.5; La Camera 5.5 (30' st Vidalle' sv), Colussi 6.5.
In panchina: Guarna, Valdini, Rinaldi, Tarquini, Macciocca. Allenatore:
Campione 6.5.
ARBITRO: Baratta di Salerno 5.
NOTE: giornata di sole, terreno in buone condizioni. spettatori
circa 5 mila, con un centinaio di tifosi del Lanciano. In occasione
del pareggio del Foggia il gioco e' rimasto fermo per 4' minuti
a seguito di un infortunio occorso al portiere Maurantonio. Ammoniti:
Molinari, D'Alterio, Cardinale, Giordano, Ignoffo e Vincenti. Angoli:
10-0. Recuperi: pt 2'; st 7'.
GALLIPOLI-MANFREDONIA 2-1
RETI: 36' pt e 30' st (rig) Califano, 7' st Trinchera.
GALLIPOLI (3-4-3): Panico 6; Lomonaco 6, Minadeo 6.5, Di Sole 6;
Nigro 6, Cinelli 6.5, Campolattano 6, Franzese 6 (40' st Paschetta
sv); Cimarelli 6.5, Califano 7.5 (34' st Morello sv), Carrozza 7
(16' st Clemente sv).In panchina: Indiveri, Polo, Musca, Casisa.
Allenatore: Auteri 7.
MANFREDONIA (4-5-1): Sassanelli 5.5; Citro 6, Trinchera 6.5, De
Giosa 5.5, Di Simone 6; Machado 5.5 (1' st Librizzi 6), Togni 6,
De Santis 6, Piccioni 6, Pierotti 5.5 (1' st Brutto 6); Vadacca
6.5 (38' st Giglio sv) In panchina: Apuzzo, Giovannini, Scarlato,
Romito. Allenatore: D'Arrigo 6.
ARBITRO: Tommasi Bassano del Grappa 6.5.
NOTE: al 3' st espulso Piccioni per proteste. Ammoniti: Lomonaco,
Morello, Vadacca e Di Simone. Angoli: 4-4.
JUVE STABIA-RAVENNA 2-1
RETI: 32' pt Caputo (rig), 15' st Baclet, 39' st Succi.
JUVE STABIA (3-5-2): Benassi 7; Rinaldi 6.5, Viviani 6, Terracciano
6; Esposito A. 6.5, De Rosa 6, Esposito G. 6.5, (36' st Andreulli
sv), Femiano A. 6, Silvestri 6 (18' st Femiano F. 6); Caputo 6.5
(36' st Ancione sv), Baclet 7.In panchina: Franzese, Sannibale,
D'Anna, Vitale. Allenatore: Capuano 6.
RAVENNA (4-4-2): Capecchi 6; Dei sv (17' pt Dicuonzo 6), Gorini
5.5, Serafini 6, Fasano 5.5; Aloe 6 (8' st Volpe 5.5), Calzi 5.5
(21' st Cavagna 6), Affatigato 6, Pizzolla 6.5; Succi 6.5, Chianese
6.5.In panchina: Rossi, Nicoletto, Cossu, Gerbino. Allenatore: Simoniato
(Pagliari squalificato).
ARBITRO: Valeri di Roma 6.
NOTE: terreno di gioco in erab sintetica. Circa 2.500 gli spettatori.
Espulso al 39' st l'allenatore in seconda della Juve Stabia, Pepe.
Ammoniti: Gorini, Capecchi, Esposito G., Femiano A., Silvestri.
Recuperi: pt 4'; st 5'.
MARTINA-SAN MARINO 1-2
RETI: 30' pt D'Angelo, 5' st Ligoro, 31' st Cardascio (rig).
MARTINA (4-4-2): Lafuenti 7; Ranellucci 5.5, Del Tongo 5.5, Lisuzzo
5.5, Bianchi 5; Del Grosso 5 (1' st Bernardo 5), Coletti 5 (1' st
Pollini 6), Minorelli 5 (18' st Mancino 5.5), Cardascio 6; Perna
5.5, Arigo' 5.In panchina: Pirchio, Gambuzza, Gaveglia, Agostinone.
Allenatore: Pensabene 5.5.
SAN MARINO (4-4-2): Dei 7; Ferraro 6.5, D'Angelo 6.5 (41' st Amantini
sv), Di Maio 6.5, Florindo 6; Buda 6.5, Faieta 7, Berardi 6.5, Ferrari
6.5 (19' st Nossa 6); Abate 6, Ligoro 6.5 (30'st Blanco sv). In
panchina: Merola, Nevicati, Tedoldi, Giorgetti. Allenatore: Nicoletti
6.
ARBITRO: La Rocca di Ercolano 6.
NOTE: Oltre 800 gli pettatori. Ammoniti: Minorelli, Bianchi e Berardi.
Angoli: 9-7 per il Martina. Recuperi: pt 3'; st 5'.
PERUGIA-TERNANA 2-1
RETI: 28' pt Del Grosso, 35' pt Mamede, 43' pt Bernini.
PERUGIA (4-3-1-2): Pinzan 6.5; Rizzo 7, Mandorlini 6.5, Baldini
6.5, Sussi 6.5; Bernini 7, Mamede 7.5, Albino 6 (34' st Mocarelli
sv); Guadalupi 6.5 (34' st Goretti sv); Ginestra 6 (40' st Ardemagni
sv), Mazzeo 6. In panchina: Bianchi, Angeli, Rubino, Voria. Allenatore:
Cari 7.
TERNANA (4-3-2-1): Ginestra 5.5; Del Grosso 6.5, Ferrario 6 (30'
st Perna sv), Taccola 5, Danotti 5.5; D'Astolfo 6, Cardona 5 (1'
st Ciarcia' 6), Di Deo 6; Bonfiglio 6.5 (30' st Pacilli sv), Russo
6; Tozzi Borsoi 6.5. In panchina: Di Dio, Bono, Lucioni, Manoni.
Allenatore: Raggi 6.5.
ARBITRO: Barbirati di Ferrara 6.
NOTE: cielo grigio, terreno in perfette condizioni. Oltre 8 mila
gli spettatori, di cui mille provenienti da Terni. Ammoniti: Bernini,
Baldini, Goretti, Mamede, Russo, Ciarcia' e Di Deo. Angoli: 5-3
per il Perugia. Recuperi: pt 3'; st 6'.
SALERNITANA-GIULIANOVA 2-1
RETI: 23' pt Mattioli, 26' st Croce, 40' st Sestu.
SALERNITANA (4-3-3): Mancini 5; Gaeta 6, Coppini 6, Siniscalchi
6, Parisi sv (35' pt Bergamelli 6); Soligo 6, Caracciolo 6 (15'
st Agnelli 5.5), Cammarota 5.5; Mattioli 6.5 (20' st Improta 5),
Ferraro 6, Sestu 6.In panchina: Prisco, Romito, Fusco, Filippini.Allenatore:
Novelli 5.
GIULIANOVA (4-4-2): Visi 5; Pomante 5.5 (41' pt Cimina' 6), Servi
6, Latini 6, Ippoliti 5.5; Croce 6.5 (42' st Pirelli), Catalano
6, Corsi 5.5, Morello 6; Francia 5.5 (11' st Cardinali 6), Antenucci
5.5. In panchina: Ivaldi, De Maria, De Bonaventura, De Giglio. Allenatore:
Zucchini 5.5.
ARBITRO: Nasca di Bari 6.
NOTE: pomeriggio umido, terreno in discrete condizioni. Oltre 2.500
gli spettatori, di cui una ventina sostenitori ospiti. Ammoniti:
Soligo, Servi, Morello e Sestu. Angoli: 13-0 per la Salernitana.
Recuperi: pt 2'; st 4'.
TERAMO-CAVESE 2-1
RETI: 24' pt e 4' st (rig) Myrtaj, 26' pt Tarantino.
TERAMO (4-4-2): Paoloni 6.5; Maury 6.5, Cascone 7, Migliaccio sv
(23' pt Filippi sv, 45' pt D'Alessandro 6), Radi 6; Margarita 7,
Catinali 7, Capodoglio 6.5, Chiarotto 6; Amodeo 6.5 (26' st Turienzo
sv), Mirtaj 7.In panchina: Scarabattola, Romano, Grizolli, Luiso.Allenatore:
Gavetta 7.
CAVESE (4-3-3): Mancinelli 7; Arno 6, Pittilino 5.5, Cipriani 6,
Noverino 6; Alfano 5.5 (16' st Tatomir sv), Ronondini 6, D'Amico
6 (42'st Prevete sv); Tarantino 6.5, (29' st Albano sv), Ercolano
5.5, De Giorgio 5.5. In panchina: Rodomonti, Rossi, Volpecina, Sorbino.
Allenatore: Campilongo 6.5.
ARBITRO: Baracani di Firenze 5.5.
NOTE: Terreno buono, oltre 1.200 gli spettatori. Ammoniti: Radi,
Cascone, Capodaglio, Alfano, Pittilino e Tarantino. Angoli: 6-3
per la Cavese. Recuperi: pt 3'; st 5'.
Serie C2
Risultati della 15/a giornata di serie C2.
Girone A:
Biellese-Legnano 1-1
Carpenedolo-Portogruaro 3-0
Cuneo-Montichiari 2-1
Lumezzane-Olbia 0-1
Nuorese-Bassano 1-1
Pergocrema-Lecco 0-0
Sanremese-Pro Vercelli 0-0
Sassari Torres-Valenzana 3-0
Varese-Sud Tirol 0-0
Classifica: Nuorese 29 punti, Pro Vercelli 28, Bassano 27, Legnano
26, Lumezzane 24, Sud Tirol 22, Cuneo, Carpenedolo e Lecco 21, Olbia
20, Sassari Torres, Varese e Valenzana 19, Portogruaro e Pergocrema
18, Montichiari 12, Sanremese 11, Biellese 6. Lecco e Biellese una
gara in meno.
Sassari Torres
penalizzato di 2 punti.
Prossimo turno (domenica 17 dicembre ore 14.30):
Bassano-Lumezzane
Lecco-Sanremese
Legnano-Varese
Montichiari-Nuorese
Olbia-Cuneo
Portogruaro-Sassari Torres
Pro Vercelli-Pergocrema
Sud Tirol-Carpenedolo
Valenzana-Biellese
Girone B:
Bellaria-Prato 2-3
Boca S.Lazzaro-Paganese 1-3
Cisco Roma-Rovigo 1-2
Foligno-Carrarese 2-1
Giugliano-Cuoio Cappiano 2-2
Poggibonsi-Castelnuovo 1-1
Rieti-Viterbese 1-0 (giocata venerdì)
Sansovino-Gubbio 2-1
Spal-Reggiana 2-2
Classifica: Rovigo 31 punti, Spal 30, Paganese, Foligno e Cisco
Roma 24, Reggiana 22, Prato, Castelnuovo e Viterbese 21, Gubbio
20, Carrarese 19, Cuoio Cappiano 17, Sansovino, Bellaria e Boca
S.Lazzaro 15, Rieti 14, Poggibonsi 13, Giugliano 11.
Giugliano penalizzato di 2 punti.
Prossimo turno (domenica 17 dicembre ore 14.30):
Carrarese-Giugliano
Castelnuovo-Rieti
Cuoio Cappiano-Foligno
Gubbio-Boca S.Lazzaro
Paganese-Bellaria
Prato-Sansovino
Reggiana-Cisco Roma
Rovigo-Spal
Viterbese-Poggibonsi
Girone C:
Cassino-Melfi 0-0
Catanzaro-Nocerina 2-1
Gela-Pro Vasto 2-1
Monopoli-Sorrento 2-1
Potenza-Celano 2-0
Real Marcianise-Igea Virtus 1-1
Rende-Vibonese 2-1
Val di Sangro-Benevento 1-0
Vigor Lamezia-Andria BAT 1-0
Classifica: Sorrento 32 punti, Gela, Monopoli e Vigor Lamezia
27, Potenza 26, Benevento 24, Andria BAT 23, Vibonese, Cassino e
Real Marcianise 21, Val di Sangro 20, Igea Virtus 18, Catanzaro
17, Nocerina 15, Melfi e Celano 13, Pro Vasto 12, Rende 10.
Vigor Lamezia penalizzato di 2 punti.
Prossimo turno (domenica 17 dicembre ore 14.30):
Andria BAT-Real Marcianise (venerdì 15/12)
Benevento-Vigor Lamezia
Celano-Gela
Igea Virtus-Val di Sangro
Melfi-Catanzaro
Nocerina-Cassino
Pro Vasto-Rende
Sorrento-Potenza
Vibonese-Monopoli.
Tabellini
CASSINO-MELFI 0-0
CASSINO (4-3-2-1): Saviano 6; Raia 6, Di Nunzio 6.5, Esposito 6,
Padovani 5.5; Carcione 6.5, Salvagno 6.5, Iozzi 6 (16' st Rallo
6); Migliorelli 6.5 (23' st Niccolini 6), Crisci 6.5 (1' st Parasmo
6); Improta 6.5. A disp.: Rossi, Vitali, Nardoianni, Nardone. All.:
Grossi 6.
MELFI (4-4-2): Curci 6.5; Marcuz 6.5 (35' st Bifara ng), Ungaro
6.5, Patarini 6.5, Buonanno 6; Campione 6, Cianni 6, Mitra 6, Paris
7; Petagine 6.5 (8' st Lauria 6), Chafer 6. A disp.: Coscia, Schettino,
Costantini, Marano, De Lucia. All.: Castellucci 6.
ARBITRO: Fatta di Palermo 6.
NOTE: spettatori oltre 1500 con sparuta rappresentanza ospite. Espulso
al 21' st Padovani per doppia ammonizione. Ammoniti: Improta, Migliorelli,
Niccolini, Mitra. Angoli 9-4 per il Cassino. Recupero: pt 1'; st
3'.
CATANZARO-NOCERINA 2-1
MARCATORI: 41' pt Falomi (N), 46' pt Bueno (C) su rig; 42' st Merito
(C).
CATANZARO (4-4-2): Botticella 6; Gimmelli 5,5, Angan 6, Ballanti
6,5, Morleo 6; Ruscio 6, Wahab 6,5 (29' st Merito 7), Coppola 6,
Cunzi 6 (49' st Priolo ng); Siclari 5 (38' st Mazzoli 6), Bueno
6. A disp.: Tomasig, Caroleo, Corapi, Pironaci. All.: Domenicali
6,5.
NOCERINA (4-4-2): Capasso 6; Dionisio 5,5, Mengo 7, Pascuccio 6,
Galliano 6; Rosamilia 6, Lo Petrone 6,5 (43' st Marrazzo ng), Giugliano
6, Rocco 6,5 (33' st Amenta 5,5); Greco 6 (30' st Okolie 5,5), Falomi
6,5. A disp.: Fanini, Mansi, Giordano, Scotti. All.: Specchia (in
panchina Erra) 6.
ARBITRO: Spadaccini di Vasto 5,5.
NOTE: cielo poco nuvoloso, spettatori paganti 1466 per un incasso
di 8.642 euro. Ammoniti: Pascuccio, Ruscio, Dionisio, Ballanti e
Giugliano. Angoli: 2-2. Recupero: pt 1'; st 5'.
MONOPOLI-SORRENTO 2-1
MARCATORI: 16' st Memmo (M), 18' st Maraucci (S), 37' st Galetti
(M).
MONOPOLI (4-4-2): Efficie 6; Paris 6, Caridi 6, Tangorra 6, Pugliese
6.5; Sifonetti 6.5 (26 st G. Loseto ng), Menga 6.5 Cazzaro' 6.5,
D'Allocco 6; Galetti 6.5, Garofalo 6 (1' st Memmo 6.5). A disp.:
D'Urso, Colella, Vittorio, Lorusso, Bonfardino. All.: D. Bitetto
6.5.
SORRENTO (4-3-1-2): Mennella 5.5; Ferrara 6.5, Maraucci 6.5, Braca
6, Pezzella 5.5; Marciano 5.5, Ottobre 6, Maiorano 5.5 (38' st Sibilli
ng); Russo 6; Ripa 5.5, Rastelli 6. A disp.: Ambra, Solimene, Ruotolo,
Gargiulo, Teta, Iorio. All.: Cioffi 5.5.
ARBITRO: Ferrandini di Sondrio 6.
NOTE: spettatori 3.500 circa, con discreta rappresentanza ospite.
Ammoniti: Cazzaro' e Russo. Angoli 8-4 per il Monopoli. Recupero:
pt 1'; st 4'.
GELA-PRO VASTO 2-1
MARCATORI: 24' pt Volpato (PV), 28' pt Corapi (G); 35' st Ceccarelli
(G).
GELA (4-4-2): Recchi 6; Sapienza 6, D'Aiello 6, Fabbro 6, Bacchi
6; Corapi 6,5, Berti 6 (27' st Golia 6), Comandatore 6, Di Franco
6 (27' st Ike 6); Cirillo 6, Ceccarelli 6 (45' st Parisi). A disp.:
Spanu, Fattoni, Farrauto, Ciani. All.: Napoli 6.
PRO VASTO (3-4-1-2): Aridita' 6; Paruta 6, Rapino 6, Milana 6,5
(44' st Negro ng); Mottola 6, Testa 6, Cazzola 7, Vitale 6; Biagianti
6,5; Volpato 6,5, Ceravolo 6 (28' st Somma 6). A disp.: Sollitto,
Borriello, Maccagnan, Palmiero, Crisci. All.: Puccica 7.
ARBITRO: Doveri di Roma 6.
NOTE: 1800 spettatori circa. Ammoniti: Berti, Fabbro, Testa, Rapino,
Cazzola, Milana. Espulsi al 39' st Paruta per proteste, 46' st Rapino
per gioco violento. Angoli 6-4 per la Pro Vasto. Recupero: pt 2';
st 4'.
POTENZA-CELANO 2-0
MARCATORI: 15' pt Nole'; 32' st Nole'.
POTENZA (4-4-2): Iuliano 6,5; Di Giorgio 6,5, Colletto 6, Cagnale
6, Meme' 6; Grillo 6 (29' st Gona ng), Alfieri 6,5, Dettori 7, Berretti
6; Nole' 7, Pignalosa 6 (18' st Delgado 6,5). A disp.: Signorile,
Cilibrizzi, D'Agostino, Pagano, Paonessa. All.: Dellisanti 7.
CELANO (4-4-2): Bartoletti 6,5; Ciotti 6, Pepe 5,5, Galluzzo 6,
Spoltore 5,5; Cesaro 5 (8' st Russo 5), Amenta 6, Giacalone 6, Gentili
6; Ambrosini 5, Ciofani 5 (8' st Campanile 6). A disp.: Vurchio,
Gabrieli, Scibilia, Villa, Di Luca. All.: Petrelli 5,5.
ARBITRO: De Toni di Schio 6.
NOTE: spettatori 1000 circa. Allontanato dalla panchina il tecnico
del Celano Petrelli per proteste. Ammoniti: Gentili, Campanile,
Cagnale, Giacalone, Delgado. Angoli 6-5 per il Potenza. Recupero:
pt 0'; st 3'.
REAL MARCIANISE-IGEA VIRTUS 1-1
MARCATORI: 42' pt Bonaffini (I); 23' st Vanacore (M).
REAL MARCIANISE (4-4-2): Della Corte 6; Piscitelli 6, D'Apice 5,5,
Filosa 6, Pagano 6; Manco 6,5, Romano 6 (32' st Della Ventura ng),
Di Napoli 6, Vanacore 6,5; Mariniello 5,5 (32' st Molino), Poziello
6. A disp.: Armellini, Ciano, Ferrara, Amita, Marzullo. All.: Chiancone
6.
IGEA VIRTUS (4-4-2): Leacche 6,5; Palma 6, La Spada 6, Alizzi 6,
Tamburro 6; Panarello 6, Matinella 6, Bonaffini 6,5, Doumbia 6 (25'
st Ricciardo ng); Sanguinetti 6,5, Frisenda 6 (14' st Mauro 6).
A disp.: Ambrosi, Occhipinti, Fazio, Condello, Alosi. All.: Bianchetti
6.
ARBITRO: Candussia di Cervignano del Friuli 5.
NOTE: spettatori 1000 circa. Ammoniti: Manco, Romano, Poziello,
Alizzi, La Spada. Angoli 4-3 per il Real Marcianise. Recupero: pt
3', st 4'. Al 41' pt Della Corte para un rigore a Frisenda. Al 19'st
Leacche para un rigore a Manco.
RENDE-VIBONESE 2-1
MARCATORI: 22' pt Riolo (R); 16' st Campo (V) su rig., 19' st Catalano
(R).
RENDE (4-4-2): Pellegrino 6; Bernardi 6, Morelli 6, David 6,5, De
Miglio 6,5; Occhiuzzi 6, Benincasa 6, Catalano 7, Riolo 7; Criniti
6 (37' st D'Agostino ng), Piemontese 6 (11' st Novello 6 e dal 47'
st Caruso ng). A disp.: Galeano, Ciotti, Petrucci, Covelli. All.:
Giugno 6.
VIBONESE (4-4-2): Bastiera 6; Orefice 6, Moschella 5, Calabro' 5,
De Falco 6; Catalucci 5 (26' st Zampaglione ng), Cordiano ng (14'
pt Falivena 5), Di Mauro 5, Campo 5; Alessandri' 5 (36' st Khoris
ng), D'Amble' 5,5. A disp.: Graci, De Pascali, Vitiello, Cutrupi.
All.: Zampollini 5,5.
ARBITRO: Paparazzo di Catanzaro 5.
NOTE: spettatori 700 circa. Espulso Benincasa al 46' pt per doppia
ammonizione. Ammoniti: Benincasa, Moschella, Novello, Falivena.
Angoli 4-2. Recupero: pt 3'; st 4'.
VAL DI SANGRO-BENEVENTO 1-0
MARCATORE: 7' st Bruno.
VAL DI SANGRO (4-4-2): Furlan 6; Gioffre' 6,5, Adani 6,5, Martinelli
P. 6,5, Orsinetti 6,5; Berardini 6, Capece 6, Bruno 7, Vitone 5,5;
Innocenti 6, Pagana 7. A disp.: Zaina, Lieti, Zuppardo, Velardi,
Chiopris Gori, Sivilla, Del Pinto. All.: Cosco 7.
BENEVENTO (4-4-2): Gori 5,5; Martinelli E. 5,5, Castaldo 5,5, Pedotti
6, Palermo 6; Imbriani ng (25' pt Liberti 5,5), Vagnati 6, Maisto
6, Masciantonio 5,5 (18' st Esposito 5); Polani 6, Taua 5,5 (1'
st Marasco 6,5). A disp.: Amabile, Di Fiordo, Palo, Marmorini. All.:
Simonelli 6.
ARBITRO: Manna di Isernia 6.
NOTE: spettatori 700 circa con nutrita rappresentanza campana.
Ammoniti: Berardini, Masciantonio, Orsinetti, Marasco, Liberti,
Castaldo. Angoli 1-1. Recupero: pt 2'; st 5'. Nei primi minuti della
partita, scontri tra tifosi del Benevento e forze dell'ordine, fortunatamente
senza conseguenze.
VIGOR LAMEZIA-ANDRIA BAT 1-0
MARCATORE: 13' st Alessandri' su rig.
VIGOR LAMEZIA (4-4-2): De Felice 6; Petrassi 7,5, Porpora 7, Di
Muro 7, Pippa 7; Riccobono 6 (16' st Facci 6 ), Zaminga 6,5, Battisti
7, Alessandri' 6,5; Sergi 6 (25'st Martone 6), Lisi 7 (31' st Picci
6). A disp.: Parrotta, Bilotta, Ursino, Rocca. All.: Provenza 6,5.
ANDRIA BAT (4-3-2-1): Romano 6,5; Scopelliti 6, Gritti 6,5, Rizzo
6, Cioffi 6 (39' st Leone ng); Di Toro 6,5 (14' st Caligiuri 6),
Spinelli 6,5, Armenise 7; Cavaliere 6,5, Pisciotta 6 (45' st Girillo
ng); Marchano 6. A disp.: Di Bitonto, Patane', De Gennaro, Lo Piccolo.
All.: Di Leo 5.
ARBITRO: Pagano di Torre Annunziata 6.
Ammoniti: Cioffi, Gritti, Alessandri'. Angoli 3-0 per l'Andria.
Recuperi: 3' pt; 3' st
NOTE: spettatori 1.500 circa tra cui 150 ospiti. Paganti e incasso
non comunicati.
La Vigor ha giocato con il lutto al braccio per la scomparsa della
madre del tecnico della Vigor, Nicola Provenza, e per la quale e'
stato osservato un minuto di raccoglimento. Ricordati anche Salvatore
Oliverio, tifoso della Vigor scomparso, ed Egidio Ventura, lametino,
commissario speciale Aia deceduto improvvisamente. La gradinata
est ha esposto due striscioni sui quali c'era scritto: "Ciao
Salvatore" e "Mister la est e' con il tuo dolore".
Serie D
Scontri tra polizia e tifosi in Alessandria-Savona
10/12 Scontri fra tifosi e forze dell' ordine pochi minuti prima
dell'inizio della partita tra Alessandria e Savona (serie D) all'estero
dello stadio Giuseppe Moccagatta di Alessandria. Tre agenti sono
rimasti feriti dopo il lancio di alcune bombe carta da parte dei
tifosi del Savona. Un tifoso biancoblù di circa 60 anni è
stato trasferito all'ospedale di Alessandria per una ferita alla
testa. Salvo complicazioni guarirà in sette giorni. Un altro
giovane supporter savonese è stato soccorso sul posto dai
militi e dal 118 di Alessandria. Al termine della partita, conclusasi
0 a 0, i pullman dei savonesi sono stati scortati così come
i tifosi che sono rientrati a Savona in treno. Secondo quanto si
è appreso il pullman dei tifosi del Savona una volta arrivato
ad Alessandria avrebbe fatto scendere i sostenitori. Qualcuno di
questi ha provato a forzare l'ingresso, stanco della lunga attesa,
quando ad un certo punto, intorno alle 14, 15, sono iniziati le
prime parole tra i supporter savonesi e le forze dell'ordine, sfociati
poi in una carica della polizia.
Girone A:
Alessandria-Savona 0-0
Borgomanero-Lavagnese 1-0
Canelli-Voghera 2-1
Imperia-Casale 0-5
Orbassano Cirie'-Saluzzo 1-0
P.B.Vercelli-Giaveno 0-1
Rivarolese-Castellettese 2-1
Sestri Levante-Canavese 2-1
Vado-Casteggio Broni 1-1
Girone B:
Alghero-Solbiatese 1-0 (sabato)
Calangianus-Tritium 1-1
Como-Atletico Calcio 2-0
Merate-Arzachena 3-0
Olginatese-Colognese 2-1
Palazzolo-Fanfulla 2-1
Renate-Seregno 2-2
Turate-Tempio 0-2
Villacidrese-Uso Calcio 1-2
Girone C:
Belluno-Montecchio M. 0-0
Bolzano-Montebelluna 1-0
Cassola-Tamai 2-3
Itala S. Marco-Union Quinto 2-0
Rivignano-Jesolo 0-2
Sacilese-Vecomp Verona 2-1
Sambonifacese-Mezzocorona 0-0
Sanvitese-Porfido Albiano 3-1
Trentino-Pordenone 3-1
Girone D:
Carpi-Castellarano 1-0
Castellana-Reno Centese 2-0
Cervia-Salo' 1-2
Chioggia-Darfo Boario 3-0
Este-Giacomense 0-2
Mezzolara-Piovese 4-0
Russi-Fidenza 2-5
Santarcangelo-Castel S.Pietro 0-2
V.Castelfranco-Rodengo Saiano 3-2
Girone E:
Aglianese-Esperia Viareggio 2-3
Armando Picchi-Sangimignano 1-2
Arrone-Fo.Ce.Vara 1-2
Cecina-Cascina 1-0
Forte Dei Marmi-Sestese 1-1
Fortis Juventus-Sansepolcro 1-1
Montevarchi-Forcoli 1-0
Pontedera-Figline 0-2
Sarzanese-Orvietana 1-1
Girone F:
Avezzano-R.Curi Angolana 0-1 (sabato)
Cagliese-Maceratese 1-0
Cattolica-Tolentino 2-2
Centobuchi-Verucchio 0-2
Grottammare-Fano 2-0
Penne-Morro D'Oro 2-2
Real Montecchio-Riccione 1-0
Sangiustese-Pergolese 0-1
Santegidiese-Pescina 1-1
Girone G:
Albalonga-Guidonia 1-0
Astrea-Anziolavinio 1-1
Bojano-Scafatese 0-4
Civitavecchiese-Pisoniano 2-3
Monterotondo-Narnese 4-0
Morolo-Campobasso 0-0 (sabato)
Sibilla Cuma-Isola Liri 3-2
Tivoli-Ferentino 0-0
Venafro-Ostia 1-1
Girone H:
Altamura-Lavello 1-2
Aversa Normanna-Petacciato 3-1
Barletta-Ischia 0-0
Brindisi-Francavilla 2-3
Ebolitana-Bitonto 2-2
Matera-Grottaglie 0-2
Noicattaro-Viribus Unitis 3-1
S.Antonio Abate-Ippogrifo Sarno 2-0
Turris-Genzano 2-1
Serie D Girone I
Adrano - Paterno' 1 - 2
Castrovillari - Ragusa 0 - 1
Comiso - Sapri 3 - 1
Cosenza - Angri 1927 0 - 0
Licata - Campobello 0 - 0
Rossanese - Pomigliano 1 - 2
Sangiuseppese - Acicatena 3 - 3
Savoia - Paolana 2 - 0
Siracusa - Giarre 3 - 0
Classifica: Neapolis Sangiuseppese 31, Savoia 29 , Angri 1927 27
, Siracusa 25, Ragusa 24 , Castrovillari 23, Pomigliano 22, Comiso
20 , Adrano 18, Giarre 18, Cosenza 17, Licata 17 , Paterno' 16 ,
Acicatena 15 , Campobello 12, Rossanese 9 , Sapri 6 , Paolana 6
Prossimo Turno
15^ Giornata di Andata - 17/12 - Ore 14.30
Acicatena - Adrano
Angri - Rossanese
Campobello - Sapri
Giarre - Savoia
Licata - Cosenza
Paolana - Castrovillari
Paterno' - Siracusa
Pomigliano - Sangiuseppese
Ragusa - Comiso
I Tabellini
Adrano-Paternò 1-2 (1-0)
Reti: 44’ Elamaraoui (A), 62’ Lococo (P), 93’
Catania (P)
ADRANO: Saia 5.5, Cutrufello 5.5 (71’ Aiello C. 5.5), Castronuovo
6, Oliva 6, D’Angelo 5.5, Vassallo 6, Giuffrida 5, Aiello
S. 6.5, Truglio 5 (38’ Elamraoui 6.5), Guastella 6 (73’
Zumbo 6), Amico 6. All. Di Maria
PATERNÒ: Cicutti 6.5, Scalia 5.5 (57’ Varrica 6.5),
Zappala` 6, Lunetto 6.5, Fascetto 7, Pasca 6.5, Rizzo 6.5, Candido
6 (81’ Fallea sv), Lococo 7, Catania 7, Cervillera 6 (84’
Raneri sv). All. Busetta
Arbitro: Mirko Oliveri
Ammoniti: D’Angelo, Pasca, Candido, Catania
Espulsi: 72’ Giuffrida (A)
Recuperi: 4’, 4’
Spettatori: 2000
Castrovillari-Ragusa 0-1 (0-0)
Reti: 86’ Rosa (R)
CASTROVILLARI: De Vona 6, Costanzo 6, Papasidero 6.5, Romeo 6.5,
Andreoli 6 (69’ Tuoto 6), Scafaro 6.5, Ferrari 6 (52’
Fasano 5.5), Favasuli 5.5, Cambria 5.5 (69’ De Luca 5.5),
Micieli 6, Saffioti 5.5. All. Viola.
RAGUSA: Merletti 7.5, Vitetta 6, Boemia 6, Cosenza 5.5, Catalano
6,
Ruggiero 6, Melillo 6, Bufalino 6, Rosa 6.5 (88’ Federici
sv), Pirrone 5.5, Gulino 5 (83’ Peeter sv). All. Galfano
Arbitro: Massimiliano De Benedictis
Ammoniti: Miceli, Scafaro, Vitetta, Boemia, Pirrone, Cosenza
Recuperi: 3’, 5’
Spettatori: 900
Comiso-Sapri 3-1 (1-0)
Reti: 37’ Contino (S), 85’, 90’ Garufi (C), 92’
Micheli (S)
COMISO: lotta 6, Ferrara 5.5 (89’ Dali` sv), Scoppetta 6,
Carrozza 5.5, Alderuccio 6.5, Santonocito 6.5, Privitera 6.5, Cangiano
7, Contino 6 (68’ Garufi 8), Mandarano 6.5 (79’ Arena
sv), Corbino 6.5. All. Romano
SAPRI: Radunanza 5 (57’ Albano 5), Piccirillo 5.5, Manganaro
6, Della Bianchina 5.5 (64’ Nunnari 5.5), Marciano 6, Spadaio
5.5 (57’ De Villo 6), Pecora 6, Scutumella 6, Guaita 6, Saliu`
6, Micheli 6.5. All. Belotti
Arbitro: Marco Bellotti
Ammoniti: Scoppetta, Della Bianchina
Espulsi: 69’ Carrozza (C)
Recuperi: 2’, 4’
Spettatori: 200
Cosenza-Angri 0-0
COSENZA: Spingola 6.5, Di Donato 6, De Pasquale 6, Vanzetto 6, Scorrano
5.5, Ambrosecchia 6.5, Stringaro 5.5 (65’ De Rosa 6), Di Maio
5.5 (75’ Gasparini sv), Mazzeo 6.5, Orlando 6, Prete 6.5.
All. Rigoli
ANGRI: Valiante 6.5, Baio 6.5, Loreto 6.5, Coppola 6, Grillo 7,
Manzo 6.5, Di Ruocco 6, Amarante 7, Crisantemo 6, Piemonte 6, Majella
5.5 (70’ Ferraioli 6.5). All. Di Nola
Arbitro: Nicolo` Calo` (Molfetta)
Ammoniti: Piemonte, Stringaro, Di Donato
Recuperi: 2’, 4’
Spettatori: 1500
Licata-Campobello 0-0
LICATA: Lo Galbo 6.5, Manfrini 6.5, Gnoffo 6, Gallo 7, Accetta 6,
Grillo 6, Marino M. 5.5 (80’ Rolla sv), Casisa 6, Lasme` 6.5,
Marino F. 6, Nave S. 5.5 (61’ Concialdi 6). All. Vassallo
CAMPOBELLO: Tarantino 6.5, Fedele 6, Ulma 6.5, Puglisi sv (26’
Trovato 6), Perricone 6, Colletto 6.5, Crollo 5.5, Taormina 6, Pannatteri
5.5 (50’ Lauricella 6.5), Bellavia 6.5, Comparato 6 (81’
Alessandro sv). All. Bucaro
Arbitro: Marcello Terzo
Ammoniti: Casisa, Marino F., Taormina, Bellavia
Recuperi: 4’, 4’
Spettatori: 500
Rossanese-Pomigliano 1-2 (1-2)
Reti: 22’ De Luca (R), 40’ Baratto (P), 41’ Monaco
(P)
ROSSANESE: Russo 5.5, Magliarella 5.5, De Luca 6.5, Agosto 5, Carrieri
5 (63’. Palopoli 6), Leone 6, Scalise 6, De Simone 5, Apa
5, Criniti 5, Radicchio 6. All. Bavaro
POMIGLIANO: Rocco 6.5, Ceci 6, Barbaro 5.5, Basile 5.5, Ferullo
6, Logoluso 6, Formisano 6, Barone 6 (93’. Di Palma sv), Sarubbo
6.5, Baratto 6.5 (75’ D’Avanzo sv), Monaco 6.5 (82’.
Castaldi sv). All. Pinto
Arbitro: Fabio Giuseppe Giallanza
Ammoniti: De Luca, Agosto, Apa, De Simone, Basile, Monaco, Barone,
D’Avanzo
Espulsi: 43’ De Simone (R)
Recuperi: 3’, 5’
Spettatori: 800
Sangiuseppese-Acicatena 3-3 (0-2)
Reti: 30’ Celso (A) rig., 45’ Aleo (A), 62’ Assensio
(A), 69’ De Cesare (S), 82’ Corsale (S), 95’ De
Luca (S)
SANGIUSEPPESE: Iaccarino 5, Civita 5.5, Mannone 5 (49’ Dallo
6), Condo` 6, Scognamiglio 6, Parisi 6.5, Vitagliano 5 (49’
De Luca 7), Corsale 6.5, Varriale 6, Moxedano 5 (49’ Venditto
6.5), De Cesare 6.5. All. Mandragora
ACICATENA: Di Mauro 5.5, Merlino 6, Celso 5.5, Pipito 6, Privitera
5.5, Cocuzza 6, Porzia 6, Napoli 6.5, Assensio 7, Costa 6 (73’
Gangemi 6), Aleo 6.5 (70’ Leotta 6). All. Tosto
Arbitro: Gianluca Aureliano
Ammoniti: Parisi, Pipito, Porzia, Assensio
Espulsi: 71’ Celso (A)
Recuperi: 1’, 5’
Spettatori: 1000
Savoia-Paolana 2-0 (1-0)
Reti: 42’ Pinto (S), 52’ Ruggiero (S)
SAVOIA: Romagnini 6.5, Costantino 6.5, Caldore 6.5, Carlino 7, Abate
6.5, Scognamiglio 6.5, Porzio 6 (88’ Sessa sv), Malgieri 6.5,
De Biase 6 (60’ Cesarano 6), Pinto 8 (93’ Parrigiano
sv), Ruggiero 7.5. All. Anastasio
PAOLANA: Kutsnetsov 6.5, Treviso 6 (65’ Vincenti 6), Ghilardo
6, Colombo 5.5, Chiappetta 5, Fiscina 6, Versace 5, Petrungaro 6
(69’ Azzarelli sv), Gallo sv (35’ Luchetta 6), Lorenzini
6.5, Iervasi 6. All. Ferta
Arbitro: Vincenzo Todaro
Ammoniti: Malgieri, Vincenti
Espulsi: 32’ Chiappetta (P)
Recuperi: 2’, 4’
Spettatori: 3500
Siracusa-Giarre 3-0 (1-0)
Reti: 35’, 68’ Palumbo (S), 80’ Bonarrigo (S)
SIRACUSA: Casadei sv, Chianiello 7, Alletto 7 (63’ Nuvoli
7.5), De Pascale 7.5, Perrelli 8, Pannozzo 7.5, Bosneagu 7 (46’
Spano` 7), Pellegrino 7.5, Palumbo 7.5, Bonarrigo 7 (85’ Messina
sv), Romano 7. All. Giacomarro
GIARRE: Silvestri 7, Vezzosi 5.5, Oliveri 5, Cacciola 6.5, Nobile
6, Filistad 6.5, Napoli 6, Bruno 6 (59’ Cilio 6), Domicoli
5 (59’ Cortese 5), Puglisi 6, Intagliata 6.5. All. Foti
Arbitro: Gianluca Mercante
Ammoniti: Chianiello, Pannozzo, Bosneagu, Vezzosi, Nobile, Bruno
Espulsi: 48’ Romano (S) e Oliveri (G)
Recuperi: 4’, 3’
Spettatori: 3000