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Sindacati


In 45.000 contro la finanziaria.

 

Oltre 45.000 persone in sciopero in Calabria per dire no alla Finanziaria

25/11 Oltre 45 mila persone hanno partecipato, in Calabria, alle manifestazioni indette a livello provinciale in occasione dello sciopero generale di otto ore proclamato da Cgil Cisl e Uil contro la legge finanziaria. Una protesta che, nella Locride, ha assunto connotati di forte iniziativa di mobilitazione sui temi della criminalita' organizzata. A quaranta giorni dall' omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Fortugno, in tremila tra lavoratori e pensionati - ma c' erano anche sindaci della zona e dell' intera provincia reggina - si sono ritrovati fianco a fianco con i giovani artefici del movimento di sensibilizzazione contro la 'ndrangheta. Uno stato d' animo sintetizzato negli slogan scanditi lungo il corteo e negli striscioni contro le ''penalizzazioni della finanziaria'' per dire ''No alla 'ndrangheta''. Assieme ai rappresentanti dei sindacati sul palco per il comizio di chiusura, con il segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni e il segretario generale regionale della Cgil Fernando Pignataro, ha anche preso la parola uno studente in rappresentanza dei giovani di Locri. ''L' ultimo colpo d' assestamento negativo alla Locride - ha detto - e' stato dato dal Governo con l' approvazione della riforma del Tfr''. ''Lotta alla criminalita' e politiche per lo sviluppo - ha sostenuto Pignataro - sono aspetti strettamente legati. Per questo la protesta di otto ore oggi in Calabria e' rivolta contro la Finanziaria iniqua, ma riguarda anche la necessita' di rispondere all' attacco della 'ndrangheta''. Stessi toni anche a Catanzaro dove a causa della pioggia la manifestazione si e' trasferita nel Teatro Comunale. ''Lo sciopero generale di oggi - ha detto Luigi Sbarra, segretario regionale della Cisl - e' contro la politica economica del Governo che taglia risorse e investimenti al Sud e alla Calabria e che fa pagare agli enti locali il prezzo piu' alto, ma vuole essere anche un campanello d' allarme, un monito, per la Giunta regionale che deve passare dalle parole ai fatti dando risposte a vertenze che non possono rimanere in una condizione di perenne istruttoria''. Adesione molto alta nel settore pubblico e in quello privato anche a Castrovillari che ha ospitato la manifestazione per la provincia di Cosenza. ''La finanziaria invece di aiutare lo sviluppo e la crescita del paese, taglia, pesantemente, le risorse per le politiche sociali, riduce, drasticamente, gli investimenti al mezzogiorno, provocando maggiore poverta' e piu' disoccupazione nelle aree deboli del paese''. Soddisfazione per l' esito della mobilitazione nella citta' del Pollino e' stata espressa da Paolo Tramonti segretario provinciale della Cisl di Cosenza. A Vibo in cinquecento hanno partecipato al corteo che si e' concluso con gli interventi dei sindacalisti e del sindaco di Parghelia Vincenzo Calzona. Il primo cittadino ha manifestato il disagio che si vive negli enti locali a causa dei tagli della manovra. Manifestazione anche a Crotone. Secondo i dati resi noti dal sindacato risultano molto alte le adesioni: a Reggio oltre il 90% tra gli Lsu-Lpu, tessili e forestali; 75% per postali e elettrici; a Gioia Tauro adesione del 100% nel Porto e tra i marittimi; a Castrovillari e' del 100% tra i dipendenti delle aziende agricole e tra gli edili. A Cosenza adesione del 100% nei cantieri della A3, della Bocoge e in diversi enti locali, tra i quali spicca il 90% del Comune di San Giovanni in Fiore. Tra i lavoratori di Nuovo Pignone, Snam progetti e Agip di Vibo adesioni del 100%. Ferme anche a Crotone molte aziende dell' area industriale (Cellulosa 2000, Mazzei Costruzioni, Guffanti, Cosmic, Talarico). Le manifestazioni in Calabria sono state cinque con una massiccia presenza in tutte le province nonostante il maltempo. In Calabria lo sciopero e' stato di otto ore. A Catanzaro inizialmente 8.000 le persone dirottate al Teatro Comunale a causa della pioggia 5.000 Crotone, 6.000 Vibo Valentia, 4.000 Locri, 20.000 a Castrovillari.

Fammoni (CGIL) “Per la Calabria la Finanziaria significa ulteriore arretratezza”

25/11 In una piazza Municipio stipata dall'arrivo delle lavoratrici, lavoratori, pensionati, cittadini , 12 mila secondo la questura, e dove spiccava la presenza straordinaria degli studenti e di tantissimi giovani, Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, ha concluso a Castrovillari la manifestazione provinciale del cosentino promossa da Cgil, Cisl e Uil in occasione dello sciopero generale contro la legge Finanziaria. Un'astensione dal lavoro che in tutta la Calabria e' stata prolungata ad 8 ore e che, soprattutto dopo l'omicidio del vicepresidente del consiglio Regionale Fortugno, ha trovato nei temi della legalita', del rifiuto di ogni forma di criminalita', di intimidazione e, dunque, di freno allo sviluppo, ulteriori ragioni di partecipazione. Fammoni ha parlato di ''una legge finanziaria palesemente finta nelle entrate'' e che, quindi, ''scarichera' macerie sul futuro del Paese. Una manovra che non contiene nulla per il mondo del lavoro e dei pensionati e che -ha rimarcato- produce danni rispetto alle prospettive di sviluppo. In una terra come la Calabria, con quasi il 30% di disoccupazione e con una percentuale ancora piu' alta di sommerso e di lavoro nero -ha proseguito il sindacalista- la politica elettorale del governo Berlusconi e' un'ulteriore fonte di arretratezza e sottosviluppo''. Il sindacalista ha quindi lanciato un appello agli organi di informazione perche', ha detto Fammoni, ''i veri motivi dello sciopero ed il consenso straordinario che ha registrato trovino il giusto risalto nelle cronache della giornata''. ''Una Finanziaria palesemente finta nelle entrate e che, quindi, scarichera' macerie sul futuro del Paese''. ''Una manovra - ha aggiunto Fammoni - che non contiene nulla per il mondo del lavoro e dei pensionati e che produce danni rispetto alle prospettive di sviluppo. In una terra come la Calabria, con quasi il 30 per cento di disoccupazione e con una percentuale ancora piu' alta di sommerso e di lavoro nero, la politica elettorale del governo Berlusconi e' un' ulteriore fonte di arretratezza e sottosviluppo''

Presidente Loiero: “Una protesta giusta”

“Le motivazioni dello sciopero generale di oggi sono condivisibili. E’ la protesta di un paese che affanna e, per quanto ci riguarda, di una Calabria che non ci sta a essere la cenerentola d’Europa che aspira e si batte per un progetto di sviluppo che tenga che tenga conto di tante emergenze, come quella della Locride, diventata incandescente”. Lo afferma, tramite una nota del portavoce, il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero. “La manifestazione di Locri, alla quale aderiamo anche se non possiamo essere presenti – continua Loiero – intende promuovere e difendere i diritti fondamentali dei calabresi, il diritto al lavoro, alla sicurezza, a un futuro senza barbarie. Sono ancora molti i calabresi costretti a lasciare la loro terra per cercare lavoro in altre regioni. Ciò perché la Calabria è la regione più povera del Sud con un alto tasso di disoccupazione e forti carenza di infrastrutture”, “Per questo, come presidente di un governo regionale vicino ai bisogni della gente - conclude il presidente - invio un caloroso messaggio ai manifestanti. Con i sindacati abbiamo firmato un protocollo d’intesa per operare su una piattaforma comune, pur nel rispetto dei ruoli e delle prerogative. Con i calabresi confermiamo il nostro impegno a lavorare per una regione migliore dove siano garantiti i diritti di tutti”.

Soddisfazione di Castagna (UIL), sulla riuscita dello sciopero ma "se senza risposte, la Giunta regionale sarà il prossimo obiettivo"

25/11 “Altissima l'adesione allo sciopero sia nel settore pubblico che nel privato. importanti le manifestazioni nelle cinque province”. Da Castrovillari, il segretario della Uil calabrese, Roberto Castagna, parla di una finanziaria che, invece di aiutare lo sviluppo e la crescita del paese, taglia,pesantemente, le risorse per le politiche sociali, riduce, drasticamente, gli investimenti al mezzogiorno, provocando maggiore poverta' e piu' disoccupazione nelle aree deboli del paese. una finanziaria dannosa per i lavoratori e i pensionati e inutile per lo sviluppo. Castagna si e' soffermato, poi, sulla riforma costituzionale definendola “una sorta di babele che rischia di provocare danni irreparabili al paese ed in particolare ad una realta' fragile come la Calabria. su istruzione e sanita' il paese rischia di essere diviso e diseguale nella fruizione dei diritti civili e sociali. se dovesse essere applicata,si aprirebbe un divario incolmabile tra una sanita' di serie a nelle regioni piu' ricche e una di serie b nelle regioni piu' povere. e con una norma, di gravita' inaudita, si intenderebbe impedire, gia' dal gennaio 2006, ai cittadini del sud di potersi recare nelle strutture sanitarie del centro nord per ricevere cure ed assistenza. e' questo un motivo in piu' per vederci impegnati nel referendum per cancellare una legge che rappresenta una delle pagini piu' brutte nella storia costituzionale del nostro paese. Ma l'argomento piu' forte, il segretario della Uil lo ha riservato al tema della criminalita',riconoscendo ai giovani di Locri, unitamente a tanti giovani calabresi e di altre regioni, di aver saputo dare una grande risposta e di aver avviato una vera e propria stagione di riscatto e di lotta alla mafia e alla illegalita' diffusa. "Siamo con i giovani perche' sono l'unica grande speranza per un futuro migliore". Non basta, pero', affermare solo che siamo dalla loro parte, insieme dobbiamo far sentire la nostra voce a chi e' al governo del paese e della regione per pretendere una seria politica sul piano dello sviluppo e dell'occupazione. La Calabria sta vivendo un momento drammatico sul piano sociale, difficile sul piano economico. e' necessario un forte intervento dello stato sul versante della sicurezza accompagnato da una serie di interventi sul versante delle infrastrutture materiali e immateriali,l'introduzione di una fiscalita' di vantaggio che crei le condizioni favorevoli per l'insediamento di nuove imprese ma e' altresi' necessario che la classe dirigente calabrese si dia una scossa attivando, con comportamenti etici e trasparenti, interventi sul piano economico e sociale all'insegna del cambiamento e di discontinuita' con un passato fortemente negativo. Per il Segretario della Uil, la Giunta regionale non puo' pensare che alcune emergenze economiche e sociali possano continuare a rimanere in una fase di meditazione. Rilancio dell'apparato produttivo, stabilizzazione del precariato, politiche socio-sanitarie e politiche ambientali rappresentano le questioni piu' urgenti da affrontare e risolvere. Su questi, e altri argomenti, misureremo, nei prossimi mesi, l'effettiva volonta' dell'esecutivo Loiero,consapevoli che se non verranno risposte e soluzioni positive il prossimo bersaglio del sindacato sara' il governo regionale”.

Sbarra (CISL) “Protesta contro il Governo ma monito alla Giunta regionale”

25/11 ''Lo sciopero generale di oggi e' contro la politica economica del Governo che taglia risorse e investimenti al Sud e in Calabria, ma vuole essere anche un campanello d' allarme, un monito, per la Giunta regionale che deve passare dalle parole ai fatti dando risposte a vertenze che non possono rimanere in una condizione di perenne istruttoria''. Lo ha detto Luigi Sbarra segretario generale della Cisl calabrese intervenendo a Catanzaro alla manifestazione indetta per lo sciopero contro la Finanziaria del Governo Berlusconi. ''I forestali calabresi - ha aggiunto Sbarra - rischiano di non vedersi corrisposte le mensilita' di novembre, dicembre e la tredicesima; c' e' inoltre il crescente e progressivo disagio dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilita' allarmati non solo dai ritardi della stabilizzazione ma anche dall' assenza dalla finanziaria nazionale delle risorse necessarie a proseguire anche nel 2006''. ''In questo contesto - ha detto ancora Sbarra - si e' inteso richiamare l' esecutivo calabrese rispetto ad altre vertenze che hanno un loro carico di difficolta' come quelle relative alla Schillacium e Gerica da inquadrare in un rilancio complessivo delle attivita' produttive e di politica industriale della regione. Pensiamo - ha sottolineato ancora Sbarra - che il protocollo d' intesa sottoscritto con la Giunta regionale incentrato sul metodo della concertazione prevede la necessita' di realizzare tavoli permanenti per giungere ad una totale applicazione passando dalle cose scritte a quelle da fare''.

Tramonti (CISL): “La forte partecipazione a Castrovillari segno di una provincia che si ribella”

25/11 “La massiccia partecipazione di lavoratrici, lavoratori, pensionati, studenti, disoccupati alla manifestazione di Castrovillari, calcolata in circa 20.000 persone, è la dimostrazione di un territorio, quello della provincia di Cosenza, che si ribella, che dice NO a chi vorrebbe relegare al declino e al degrado questa parte della nostra Regione”. E’ quanto ha dichiarato il Segretario Generale della CISL di Cosenza Paolo Tramonti sulla partecipazione della manifestazione di Castrovillari. “Quanto deciso dal Governo nazionale –prosegue Tramonti- con l’ultima Finanziaria rappresenta un colpo decisivo alle speranze di riscatto del Sud privato di tutta la strumentazione legislativa esistente: abolizione del sistema degli incentivi, depotenziamento della Programmazione Negoziata, cancellazione del Reddito Minimo di Inserimento, della Legge Visco e del Bonus per l’Occupazione. A tutto questo si aggiungono i forti tagli nei confronti della Sanità e degli Enti Locali. E’ mancata e manca una politica di rivalutazione dei redditi da lavoro e da pensione, una politica di controllo dei prezzi a fronte di uno scivolamento consistente di intere fette della nostra società verso la soglia di povertà. Per la CISL cosentina è grave l’assenza di interventi adeguati a fronteggiare le questioni economiche e sociali della nostra Provincia in cui l’intero apparato produttivo viene messo in ginocchio, con lo smantellamento del già debole tessuto produttivo esistente: dal tessile al manifatturiero, all’informatica, al calzaturiero, alla sanità, ai trasporti, all’edilizia, all’energia, alla depurazione e ai rifiuti. Ad oggi non vengono date risposte neanche ai tanti giovani precari, in primo luogo LSU-LPU, per i cui processi di stabilizzazione non viene prevista alcuna copertura finanziaria. A tutto ciò si aggiunge il ruolo negativo delle Aziende a partecipazione pubblica (Enel, Poste, Telecom, Trenitalia, FFSS, RAI, Anas) che nel territorio provinciale hanno tagliato gli organici con punte fino al 50 %. Per la CISL cosentina l’altissimo livello di mobilitazione raggiunto con lo Sciopero Generale è la dimostrazione dello stato di disagio in cui vive ormai da più tempo una fascia sempre più alta della nostra popolazione: pensionati, giovani, disoccupati, precari, lavoratori per i quali sono in scadenza gli ammortizzatori sociali. I risultati dello Sciopero di oggi costituiscono uno sprone forte per il movimento Sindacale Confederale della nostra provincia che continuerà nella propria azione fino a quando non si registrerà una reale inversione di tendenza nelle politiche governative a favore del Mezzogiorno.

A Locri quattromila in piazza

Circa quattromila persone tra lavoratori, pensionati e moltissimi studenti, hanno partecipato a Locri alla manifestazione indetta per lo sciopero generale da Cgil, Cisl e Uil contro la Finanziaria. Il corteo si e' mosso dalla periferia nord della citta' le principali arterie fino a giungere in piazza Tribunale (che presto, per decisione della giunta comunale, si chiamera' piazza Francesco Fortugno) per poi concludersi in piazza dei Martiri. Presenti i deputati Marco Minniti e Domenico Bova dei Ds, e Luigi Meduri della Margherita. Numerosi i sindaci della Locride e della provincia di Reggio, in particolare dalla Piana di Gioia Tauro da dove sono giunti alcuni pullman con lavoratori e studenti degli istituti superiori. Per tutto il corteo sono stati scanditi slogan contro la legge finanziaria e per dire no alla criminalita' organizzata. Su uno striscione alcuni ragazzi hanno scritto ''No soldi a turismo, grandi opere pubbliche, grande distribuzione alimentare e ecoambiente, ma piu' soldi a giovani disoccupati, pensionati, piccole imprese, famiglie povere e scuola''. La manifestazione e' stata conclusa dagli interventi di Pino Zito, segretario provinciale della Uil di Reggio; Fernando Pignataro, segretario regionale della Cgil e Raffaele Bonanni segretario nazionale della Cisl

Pignataro (CGIL) “Contro la Finanziaria e contro la ndrangheta”

''Lotta alla criminalita' e politiche per lo sviluppo sono aspetti strettamente legati. Per questo la protesta di otto ore oggi in Calabria e' rivolta contro la Finanziaria iniqua, ma riguarda anche la necessita' di rispondere all' attacco della 'ndrangheta''. Lo ha detto Fernando Pignataro, segretario generale della Cgil calabrese, che ha parlato a Locri nel corso della manifestazione organizzata in occasione dello sciopero generale. ''Abbiamo voluto come sindacato questa manifestazione - ha aggiunto Pignataro - per dare un segnale ai ragazzi di Locri, raccogliendo il loro segnale di speranza. L' azione convinta che si concretizzera' anche negli Stati generali che si terranno a Reggio il 17 dicembre. La tensione istituzionale parte dalla pulizia nell' agire politico che deve essere trasparente''. Sulla specificita' della situazione calabrese, Pignataro ha detto che ''dopo la firma del protocollo d' intesa con la Giunta adesso bisogna puntare a soluzioni partendo dalle emergenze aperte. Il governo regionale ha dimostrato una maggiore autorevolezza rispetto al passato che deve utilizzare nei tavoli romani nella risoluzione di questioni come, la forestazione e la stabilizzazione degli Lsu e Lpu''.

A Locri slogan contro la Finanziaria e contro la ndrangheta

Slogan contro la criminalita' organizzata e le ''penalizzazioni della finanziaria'' e striscioni con su scritto ''No alla 'ndrangheta'' e ''Chi uccide non ha umanita''' sostenuti da studenti e lavoratori hanno aperto, a Locri, la manifestazione per lo sciopero generale proclamato da Cgil, Cisl e Uil. Lavoratori, pensionati, studenti si sono ritrovati da stamane per manifestare assieme la loro adesione alle ragioni della mobilitazione nazionale contro la manovra del Governo e per richiamare l' attenzione sulla necessita' di intervenire contro l' attacco della criminalita' organizzata. Assieme ai rappresentanti dei sindacati sul palco ha preso la parola uno studente in rappresentanza dei giovani di Locri. ''L' ultimo colpo d' assestamento negativo alla Locride - ha detto - e' stato dato dal Governo con l' approvazione della riforma del Tfr''.

Tripodi (PdCI) “Sciopero riuscito, Berlusconi cambi la Finanziaria”

25/11 “Sono inaccettabili le dichiarazioni di Berlusconi, secondo il quale quello di oggi è stato uno sciopero politico, inutile e contrario agli interessi dei lavoratori; si tratta come al solito di affermazioni che confermano l’incapacità del governo di tenere nella giusta considerazioni le sollecitazioni che provengono dalla società italiana. Oggi non ha protestato soltanto chi è tradizionalmente legato ai sindacati e alla sinistra; oggi in piazza è sceso il Paese reale, milioni di italiani che si sono astenuti dal lavoro e hanno manifestato contro le tante scelte del governo che penalizzano fasce sociali sempre più ampie e affossano l’economia”. L’ha detto il segretario regionale del PdCI, Michelangelo Tripodi, che ha commentato l’esito delle 5 manifestazioni organizzate in Calabria da Cgil, Cisl e Uil. “Berlusconi prenda atto della straordinaria riuscita dello sciopero – ha rimarcato il segretario – e abolisca dalla Finanziaria gli odiosi tagli che direttamente o indirettamente penalizzano la stragrande maggioranza degli italiani”. “I Comunisti Italiani della Calabria – ha proseguito Tripodi – hanno partecipato massicciamente alle iniziative del sindacato, poiché mai come in questo momento occorre far sentire al Paese la voce di un Mezzogiorno che giustamente si sente abbandonato, per via dei nuovi tagli agli incentivi allo sviluppo, ma anche ostacolato dalla devolution imposta dal governo che ha ceduto al ricatto politico della Lega. Bene ha fatto il sindacato ad organizzare a Locri una delle manifestazioni previste nella Regione, proprio a significare l’esigenza di collegare la lotta per lo sviluppo, alla battaglia contro la mafia di cui i giovani di questa realtà sono diventati il simbolo”. “La Finanziaria 2006 – ha concluso Tripodi - penalizza ancora una volta i lavoratori, i pensionati, i giovani, gli Enti Locali. Aderendo allo sciopero, il PdCI ha ribadito le sue proposte di sempre per ripristinare il sistema della fiscalità di vantaggio per le aziende che investono al Sud, per scoraggiare la delocalizzazione all’estero delle imprese italiane, per lanciare nel Mezzogiorno un programma per la realizzazione delle infrastrutture necessarie e per una lotta concreta alla mafia”.

Oliverio (DL) “Il Governo non rispetta i lavoratori del mezzogiorno”

''Le reazioni nervose ed offensive di numerosi dirigenti del centrodestra, a cominciare dal Presidente del Consiglio, allo sciopero generale confermano che questo governo e questa maggioranza non hanno il minimo rispetto per i lavoratori, tanto da considerarli non una risorsa ma un ingombro''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Nicodemo Oliverio, deputato della Margherita. ''La gravissima crisi economica e sociale in cui la politica economica della destra ha scaraventato l'Italia - aggiunge Oliverio - sta facendo crescere giorno dopo giorno il disagio e le difficolta' per milioni e milioni di donne e uomini. Tutto il Paese e' colpito. In tante aree del Mezzogiorno la situazione dell' occupazione e' drammatica, dopo anni di tagli alle risorse destinate al Sud e agli enti locali. Anni di politiche economiche inique, oltre che fallimentari, hanno arrestato prima ed invertito poi i processi di crescita e di assestamento della finanza pubblica realizzati dai governi di centrosinistra''. ''Il Mezzogiorno, i lavoratori e le famiglie italiane hanno gia' sofferto troppo - conclude Oliverio - e' ora che la destra vada a casa''.

In Abruzzo presente lo striscione bianco dei ragazzi di Locri

25/11 Hanno cominciato a muoversi poco prima delle 10, i due cortei che stamani daranno vita alla manifestazione regionale promossa da Cgil, Cisl e Uil all'Aquila, in occasione dello sciopero generale nazionale contro la Finanziaria 2006, sciopero che in Abruzzo sara' di otto ore, per richiamare l'attenzione sulla crisi del tessuto produttivo e, di conseguenza occupazionale. Dei due cortei l'uno, composto da lavoratori, si e' mosso dalla periferia Ovest della citta', dove ha sede il polo elettronico; l'altro, di studenti universitari e degli istituti superiori, e' partito dalla centrale ''Fontana Luminosa''. Si congiungeranno nei pressi della Villa Comunale e da li' raggiungeranno la piazza dinanzi al Municipio, piazza ''Palazzo'' dove e' prevista la manifestazione finale il cui slogan e' ''Studenti e operai uniti nella lotta''. Tra gli striscioni portati dagli studenti uno e' completamente bianco, senza quindi alcuna scritta, in segno di solidarieta' con gli studenti di Locri (Reggio Calabria) e la ''marcia della speranza'' promossa all'inizio del mese dai sindaci di Napoli e Cosenza, dopo l' omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. Un'altra manifestazione si sta svolgendo, per iniziativa dell'Ugl Abruzzo, ad Avezzano (L'Aquila)

Tripodi: “In piazza il Paese reale”

25/11 ''Oggi, in occasione dello sciopero generale, non ha protestato soltanto chi e' tradizionalmente legato ai sindacati e alla sinistra. Oggi in piazza e' sceso il Paese reale, milioni di italiani che si sono astenuti dal lavoro e hanno manifestato contro le tante scelte del governo che penalizzano fasce sociali sempre piu' ampie e affossano l'economia''. Lo ha detto, in una dichiarazione, il segretario regionale dei Comunisti italiani, Michelangelo Tripodi. ''Berlusconi - ha aggiunto Tripodi - prenda atto della straordinaria riuscita dello sciopero e abolisca dalla Finanziaria gli odiosi tagli che direttamente o indirettamente penalizzano la stragrande maggioranza degli italiani. Sono inaccettabili, tra l' altro, le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, secondo cui quello di oggi e' stato uno sciopero politico, inutile e contrario agli interessi dei lavoratori. Si tratta come al solito di affermazioni che confermano l'incapacita' del governo di tenere nella giusta considerazioni le sollecitazioni che provengono dalla societa' italiana. I Comunisti italiani calabresi hanno partecipato massicciamente alle iniziative del sindacato perche' mai come in questo momento occorre far sentire al Paese la voce di un Mezzogiorno che giustamente si sente abbandonato, per via dei nuovi tagli agli incentivi allo sviluppo, ma anche ostacolato dalla devolution imposta dal governo che ha ceduto al ricatto politico della Lega''. ''Bene ha fatto inoltre il sindacato - ha concluso Tripodi - ad organizzare a Locri una delle manifestazioni previste nella Regione proprio a significare l' esigenza di collegare la lotta per lo sviluppo a quella contro la mafia, di cui i giovani di questa realta' sono diventati il simbolo''.

 

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