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La Regione nomina i dirigenti della sanità.

 

Lo Moro: I nuovi DG lavorino per ridare fiducia ai cittadini

01/12 ''La sfida che i nuovi direttori generali hanno davanti in Calabria e' innanzitutto quella di ricostruire un rapporto di fiducia fra i cittadini e le strutture sanitarie pubbliche. In questo contesto, i privati sono chiamati a concorrere per garantire la migliore risposta possibile alle legittime aspettative della popolazione, sul presupposto di un' assoluta qualita' del servizio''. Lo ha detto l' assessore regionale alla Salute, Doris Lo Moro, intervenendo a Roma alla presentazione del terzo rapporto dell' Aiop sull' attivita' ospedaliera in Italia. ''In Calabria - ha aggiunto Doris Lo Moro, unico assessore regionale ad intervenire - esistono 42 ospedali pubblici e 30 case di cura private. I primi sono troppi ed alcuni dovranno essere riconvertiti, mentre, per quanto riguarda le seconde, il loro numero e' spropositato. Piu' che in termini di servizi la risposta data dai privati e' stata in alcuni casi di tipo alberghiero. Contro i privati non ci devono essere pregiudizi, ne' bisogna elevare barriere di tipo ideologico, ma occorre che i cittadini possano liberamente scegliere dove curarsi, optando eventualmente per gli ospedali o per le cliniche private, nella certezza di trovare livelli qualitativi elevati''. Il modello sanitario calabrese, ha detto ancora Doris Lo Moro, ''avra' come punti di riferimento gli ospedali, a partire dalle tre grandi strutture pubbliche regionali di Catanzaro, Cosenza e Reggio. Noi vogliamo frenare il fenomeno dell' emigrazione sanitaria, garantendo in Calabria le stesse possibilita' di cura che un ammalato puo' trovare fuori dalla nostra regione. Pubblico e privato possono integrarsi e garantire insieme questo obiettivo. La Calabria deve poter offrire anche le prestazioni di alta specializzazione. In ogni caso l' emigrazione sanitaria non dovra' essere giustificata dall'esigenza di sottoporsi a terapie ordinarie che i nostri ospedali dovranno essere in grado di assicurare''.

Adamo: “Grande coerenza nelle nomine, scelti manager di indubbia competenza”

''Per determinare un vero cambiamento in Calabria occorre il coraggio delle scelte. Un coraggio che sia espressione di assunzione di responsabilita' e di un alto grado di coerenza per scelte di qualita'. Il presidente Loiero, l' assessore Doris Lo Moro, la Giunta regionale all' unanimita' hanno deliberato la nomina dei manager delle Asl con piena attinenza a questi principi''. A sostenerlo e' stato il vice presidente della Regione, Nicola Adamo, commentando le nomine decise dalla Giunta e che hanno provocato alcune critiche anche in settori della maggioranza di centrosinistra. ''Sono stati scelti - ha aggiunto Adamo - direttori generali di indubbia professionalita', competenza ed esperienza manageriale. Non si e' proceduto secondo un criterio di lottizzazione politica, ma attraverso l' esclusiva valutazione dei curricula. Si e' affermato il principio della discontinuita' con il passato per segnare un vero e proprio nuovo inizio nella gestione del servizio sanitario. E' questa una condizione imprescindibile, necessaria anche se non sufficiente, per sostenere un programma di razionalizzazione, ottimizzazione della spesa e dell' organizzazione del sistema al fine di elevare la qualita' dei servizi''. ''Chi si attarda a non comprendere o a contrastare il significato delle scelte fatte - ha sostenuto Adamo - crea oggettivamente una difficolta' ad un governo che deve produrre innovazione e riforme. Gli stessi partiti del centrosinistra che hanno assunto solennemente un impegno di fronte ai calabresi sin dall' assemblea dei Grandi elettori dello scorso anno debbono coerentemente porsi all' altezza di questo impegno. La sfida non e' una competizione per il potere fine a se stesso nelle pratiche gestionali, ma quella di competere in una gara tra chi propone e sostiene il piu' alto livello possibile della qualita' delle scelte che il Governo regionale e' chiamato a fare''.

Principe: “Un giudizio estremamente positivo alle nomine. Nessuna lottizzazione”

01/12 E' un giudizio ''estremamente positivo'' quello espresso dall' assessore regionale alla Cultura, Sandro Principe, in merito alle nomine dei direttori generali delle Aziende sanitarie ed ospedaliere fatte dalla Giunta regionale. Principe ha sottolineato come sia stata rotta ''anche la pratica negativa della lottizzazione. Avendo seguito criteri ben determinati non c' e' stata alcuna lottizzazione''. ''Il mio - ha detto Principe - e' un giudizio estremamente positivo di un Presidente e di una Giunta che hanno onorato il mandato del corpo elettorale. E' un principio basilare delle democrazie. Io sono perche' i gruppi dirigenti decidano. Quando si presentano alla competizione con un progetto e poi ottengono la fiducia debbono onorare il mandato ricevuto''. Principe ha anche sostenuto di non rendersi conto della sostanza delle critiche mosse, anche da settori della maggioranza: ''e' una critica che non capisco, ma non voglio certo dire che non sia legittima, per carita', visto che siamo in democrazia''. L' assessore ha giudicato ''estremamente positivo il principio di discontinuita'. Non perche' - ha spiegato - ho una mentalita' epuratoria, visto che mi reputo un riformista che riflette e che non ha mai assunto posizioni faziose. Pero' noi ci siamo presentati all' opinione pubblica dicendo che la Calabria ha grandi problemi, in modo particolare nel settore della sanita' e che noi ci candidavamo per cercare di risolvere questi problemi pur gravissimi. Una volta che c' e' stata la fiducia dell' elettorato sul cambiamento, avevamo il dovere di non utilizzare personale che aveva avuto incarichi importanti con la precedente gestione. Guardando i risultati nessuno puo' dire che la sanita' in Calabria brilli per efficacia, per funzionalita', per assistenza di qualita'. Non e' stato, quindi, un giudizio sulla singola persona, ma un ragionamento politico-istituzionale. I dati ci dicono che le cose, nella sanita', sono andate male. Allora, senza voler dare un giudizio su Tizio o Caio, siccome il giudizio complessivo oggettivo e' negativo, abbiamo pensato di rinnovare''. Per quanto riguarda i nomi scelti, Principe ha sottolineato che la decisione presa ''e' stata collegiale ed all' unanimita' e per la parte che mi riguarda ho votato convintamente. Ho fiducia totale nell' istruttoria che ha fatto Doris Lo Moro per la quale nutro la massima stima. Si e' trattato di valutare non so quante centinaia di curricula. Una volta applicati i principi del rinnovamento, della professionalita' e del valore, la collega ha espunto da una lunga lista i curricula a suo dire piu' significativi e noi abbiamo preso atto con favore di questo dato. Conosco personalmente Pelaia e Aquino e trovo che il giudizio di alto profilo indicato dalla collega per tutti i prescelti si applica perfettamente per loro''.

Pirillo: “Polemiche sterili”

01/12 Le sterili polemiche che stanno accompagnando in questi giorni le nomine nella sanità, rischiano di svilire un atto che, al contrario delle preoccupazioni sollevate, darà l’input necessario al riordino del settore. Le decisioni assunte dal Presidente Loiero, dall’assessore alla sanità e dall’intera Giunta, vanno naturalmente contro gli spasmi di chi, in questi anni, ha rappresentato la sanità calabrese in modo sonnecchiante, millantando risultati inesistenti, piegandola nei suoi assi portanti di sviluppo economico. Ho approvato il forte segnale di discontinuità che si è voluto imprimere, teso a valorizzare le professionalità, scartando gli interessi di bottega. Mi chiedo a quale prezzo si cerca, attraverso improduttive e quanto mai inutili dichiarazioni, di mortificare le decisioni prese, e su quale altare esse debbano essere immolate, se in nome di strategie politiche o in cambio di cosa. Anche il sottoscritto aveva nel cassetto una serie di curricula, che non sono stati presi in considerazione perché non rispondenti al metro di misura qualitativo che il presidente Loiero ha voluto dare. In questo momento di grave difficoltà per la sanità calabrese tutte queste parole sembrano le immagini sbiadite di un vecchio film muto, che non appartengono alla nostra politica, dove qualità vuol dire discontinuità.

Incarnatao: “Le appartenenza politiche non giovano”

''Mi auguro che il monito giunto dalla Margherita e da altri partiti sulle nomine nella sanita' ci aiuti a trovare anche la sintesi tra la Giunta regionale, il consiglio e le forze politiche''. Lo ha detto, parlando con i giornalisti a Cassano allo Ionio, l' assessore regionale ai Lavori pubblici, Luigi Incarnato. ''Noi abbiamo operato - ha aggiunto Incarnato - guardando i curricula dei singoli interessati. Poi, pero', si e' appreso che c' era qualche appartenenza politica e questo e' un dato che non giova chiaramente perche' noi, in qualche modo, abbiamo tentato di dare alla Giunta regionale un' impronta di rinnovamento e di cambiamento generale che riguarda il merito e le competenze dei nominati, in modo particolare nella Sanita'. La Margherita, evidentemente, ha assunto una posizione rivendicativa che riguarda tutto il complesso dell' azione di governo che, a mio avviso, e' giusta perche' credo che abbiamo bisogno dell' aiuto di tutti per rilanciare l'azione di governo''.

Castagna (UIL) “Scelte in netta discontinuità”

01/12 ''Giudicheremo i manager della Sanita' su quello che sapranno fare nel complesso e delicato settore, ma e' indubbio che le scelte, nella maggior parte dei casi, appaiono in netta discontinuita' non solo con il passato quanto, soprattutto, con il sistema della lottizzazione dei partiti''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Roberto Castagna, segretario generale della Uil Calabria. ''I pesanti strali venuti, in buona parte, dal partito del Presidente Loiero - aggiunge Castagna - fanno pensare ad una scelta coraggiosa svincolata dal solito metodo di occupazione, magari di soggetti cosiddetti 'trombati', imposto dai partiti. Ma cio' che conta sono i fatti che i nuovi manager sapranno produrre in un settore attraversato da interessi interni ed esterni molto forti e caratterizzato da carenze organizzative e disfunzioni accentuate, in modo particolare, in alcuni territori pesantemente condizionati dalla mafia. Il delitto Fortugno, tra i tanti problemi, ha acceso i riflettori anche su questo settore, sollecitando una attenzione straordinaria e segnali di incoraggiamento affinche' qualcosa cambi veramente. Saremo attenti e rigorosi nel lavoro che l' assessore alla Sanita' e i nuovi manager metteranno in campo e pretenderemo un confronto serrato sui problemi che interessano i cittadini e i lavoratori del settore. Lo stesso faremo per le tante emergenze e per le politiche di sviluppo che questo esecutivo regionale e' chiamato ad affrontare''. ''Al presidente Loiero - conclude Castagna - chiediamo di attuare una feconda fase di concertazione con le forze sociali e produttive sui problemi del lavoro e dello sviluppo, consapevoli, come dovremmo essere tutti, che la difficile situazione calabrese, piu' che di equilibri partitici, ha bisogno di forti segnali sul piano del cambiamento e della voglia di fare''.

Occhiuto (Udc) “Venute meno le condizioni democratiche”

01/12 “Probabilmente, tra qualche giorno Loiero e quel che rimane della sua maggioranza si metteranno d’accordo sulle nomine di secondo livello (direttori amministrativi e sanitari) e ci diranno, attraverso qualche dichiarazione sui giornali, che non è successo nulla”. Esordisce cosi una dichiarazione di Roberto Occhiuto (Udc), vicepresidente del Consiglio regionale, che, a proposito delle polemiche tra la Margherita e il presidente Loiero, puntualizza: “Credo che, se le parole hanno un senso, è evidente che non ci sono più in Regione, dopo appena otto mesi di legislatura, le condizioni democratiche indispensabili per lo svolgimento della funzione politica ed amministrativa”. Aggiunge l’esponente dell’Udc: “Il passo successivo, se le critiche mosse dai partiti del centrosinistra al presidente Loiero non sono strumentali, è un dibattito in Consiglio per rendere trasparente, nella sede più idonea, questa traumatica crisi politica, al fine di risolverla alla luce del sole o di dichiarare conclusa questa sfortunata legislatura regionale”. Argomenta Occhiuto: “Se la maggioranza non c'è, non ha alcun senso tenere in piedi, per altri quattro anni, un sistema politico improduttivo, non in grado di risolvere i problemi dei calabresi, volto all'azzeramento della politica e quasi alla nascita di un partito di Loiero all'insegna di una Grosse Koalition in salsa calabrese”. Conclude il Vicepresidente del Consiglio regionale: “Scoppiata la crisi politica, responsabilità vuole che i partiti prendano in mano la situazione e lo facciano attraverso i consiglieri regionali nell'Aula del Consiglio. Un'altra via, quella delle minacce politiche a mezzo stampa o degli accordi di potere nelle segreterie, non risolverebbe i problemi, perché la situazione è assai più grave di quanto appare e non coinvolge, come asseriscono i sindacati, soltanto la sanità. In pochi mesi, questo governo regionale ha espresso tutto ciò che di negativo hanno collezionato altre esperienze in cinque anni”.

 

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