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Gigliotti “Tesseramento del PD anomalo e sospetto, azzerare vertici”

 

Gigliotti “Tesseramento del PD anomalo e sospetto, azzerare vertici”

16 apr 10 “Nel ringraziare l’On.le Rosa Calipari per la chiara presa di posizione assunta con la nota pubblicata sul quotidiano “Europa”, a proposito della necessità di fare tabula rasa dei dirigenti del PD in alcune realtà del Mezzogiorno, rilanciamo e riproponiamo la necessità di verificare il tesseramento calabrese che, a nostro giudizio e denuncia, è stato anomalo e sospetto fin dal 2007, quando si è consumata un’Opa in piena regola per il controllo del partito e, quindi, per il controllo del fiume di danaro pubblico e comunitario, di cui ben poca traccia è rimasta in favore della Calabria e dei Calabresi”. Così la consigliera nazionale del PD Fernanda Giogliotti insieme ad altri iscritti scrive in una lettera inviata al segretario del PD Bersani, al coordinatore nazionale Cambiaitalia, Meta, ed ai componenti della Direzione Nazionale del PD in quota area Marino. “Un tesseramento anomalo e sospetto – è scritto nella missiva- confermato dal risultato elettorale che ha rivelato come questa classe dirigente sia stata eletta grazie ad un congresso e a primarie dopate dalla presenza di candidature e di votanti provenienti per buona parte dal centrodestra o da altri partiti del centrosinistra che, con il loro voto, ne hanno condizionato in modo rilevante l’esito determinandone la nomina in quegli organismi del partito, ridotti a strumenti al servizio di quei pochi che, al PD e alla Politica, hanno anteposto l’interesse della propria elezione e rielezione in Consiglio regionale. E con ciò facendo hanno consegnato la Regione Calabria nelle mani di Scopelliti e del centrodestra. Al di la del risultato elettorale, che già di per se è una sentenza di condanna inappellabile e che avrebbe già dovuto indurre molti ad assumere con dignità decisioni irrinviabili, vi è che non si possono seriamente affrontare i prossimi congressi di circolo (che nella maggioranza dei casi sono inattivi o inesistenti), e i conseguenti congressi provinciali, sulla scorta di un tesseramento falsato e illegittimo che non risponde al partito reale, ma al partito trasversale che vince sempre chiunque sia il Presidente e che oggi ha fatto vincere Scopelliti. La Direzione Nazionale del PD, quindi, faccia tabula rasa della dirigenza calabrese e nomini un commissario o altra figura di supplenza autorevole e non meramente burocratica, che sappia: 1) partire dai circoli realmente esistenti e presenti sui territori e dagli amministratori locali eletti nelle liste del PD; 2) tracciare un percorso virtuoso per la selezione e la costruzione di una classe dirigente e di una proposta politica di seria opposizione e controllo dell’operato della giunta Scopelliti; 3) ricostruire un tessuto sano nel partito con gli uomini e le donne che hanno aderito al PD liberamente e non perché facenti parte di un “elenco di proscrizione”; 4) ricreare e intercettare il consenso sulla base di una proposta politica alternativa a quella del centro destra e non sulla clientela e sul voto di scambio e trasversale, che hanno reso tutti i partiti politici calabresi permeabili alle stesse logiche di gestione delle associazioni criminali. 5) dare voce e chance a donne e uomini che, già ultra trentenni, quarantenni e cinquantenni, sono stati marginalizzati dalla vecchia oligarchia DS e PDM, che ha occupato il PD calabrese fin dalla sua nascita, vanificando la costruzione di quel nuovo partito politico che, in Calabria più che altrove, piuttosto che essere privo di anima condivisa, non è mai veramente nato. Il commissariamento del partito, inoltre, riporterebbe la discussione e un’analisi serena del voto all’interno dei circoli, interrompendo la violenta, sterile e per molti versi ridicola resa dei conti scoppiata fra gli ex sodali del 2 febbraio 2010, quelli dell’unità di interessi ritrovata nella nota assemblea di Caposuvero - come ammesso senza pudore dal segretario regionale Guccione sul “Quotidiano della Calabria” - che oggi si accusano reciprocamente della sconfitta sulla stampa e non nelle sedi democratiche, ingenerando ancora più sconcerto fra i nostri iscritti ed elettori". Seguono le firma degli iscritti al PD: Antonio Tursi, Peppino Pirillo, Gaetano Miele, Giovanni Caporale, Martire Valentina, Barca Pietro Salvatore, Barca Giulia, Malito Orlando, Martire Francesco, Curcio Giuseppe, Malito Anna Maria, Martire Francesco Leonardo, Berardi Concetta, Scarcelli Francesco, Mendicelli Francesco, Ingrid Carbone, Francesco Madrigrano, Alessandro Madrigrano, Giancarla Lorello, Tiziana Cadavero, Anna Licursi, Leucino Cavuoto, Anna Franca Visciglia, Michele Caparelli, Antonio Cappellano, Giuseppe Mollo, Ilaria Cappellano, Lena Grisolia, Vincenzo Visciglia, Ivan Romania, Giovanni Sansone, Mario Occhinero, Danilo Amendola, Nadia Lazzaro, Angelo Serio, Filomena Serio, Iolanda Maiorana, Walter Brunelli, Oreste Giovanni Guadagna, Mollo Fabrizio, Sacco Giovanni, Maritato Franca, Senatore Mario, Daniela Lappano, Roberto De Seta, Franca Maritato, Giovanni Sacco, Daniela Lappano, Andrea De Seta, Maurizio Tricoli, Peppe Gallucci, Arane Francesco, Scarpino Giuseppe, Claudio Saraco, anuela Poggi, Zurlo Francesco, Condello Gennaro, Maria Sorrenti, Gullo Giuseppe, Ceneviva Graziella, Ceneviva Antonio, Perugino Giulio, Virginia Sgromo, Russo Palmiro, Granata Assunta, Panzarella Francesca, Gullo Nicola, Gullo Vincenzo, Mario Gravina.

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