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Studente di Cosenza arrestato per estorsione

 

Studente di Cosenza arrestato per estorsione

03 apr 10 Uno studente universitario incensurato,F.L., di 24 anni, è stato arrestato dalla polizia a Cosenza con l’accusa di avere attuato un’estorsione ai danni di una commerciante di arredamenti. L’operazione che ha portato all’arresto di Ligato è scattata dopo che la commerciante ha denunciato alla Squadra mobile di Cosenza di avere trovato nei pressi del suo negozio un biglietto con la richiesta di consegnare seicento euro. I poliziotti hanno organizzato, nel punto concordato per la consegna del denaro, un servizio di appostamento sorprendendo il giovane mentre ritirava la busta contenente il denaro. In casa dello studente gli agenti hanno anche trovato il pennarello con il quale era stato scritto il biglietto con la richiesta estorsiva. L’ipotesi che viene fatta dagli investigatori è che Ligato abbia messo in atto l’estorsione su mandato di esponenti della criminalità che si sta cercando adesso d’identificare.

L’esigenza di contrastare e meglio circoscrivere nel Capoluogo tutti quegli episodi delittuosi tesi ad aggredire il patrimonio, hanno indotto il Questore di Cosenza dr G.B. SCIFO ad intensificare al massimo la pressione investigativa della Squadra Mobile, diretta dal Vice Questore aggiunto dr. Fabio Ciccimarra che, nella tarda serata di ieri 2 aprile 2010, al termine di indagini hanno arrestato nella flagranza di reato uno studente, incensurato residente a Mendicino (CS) F.L. di 24 anni. Il giovane dovrà rispondere del reato di estorsione. Le indagini hanno avuto fatto registrare una forte accelerazione in seguito alla denuncia resa dalla titolare d’un negozio per la vendita di arredamenti d’interno, sito in questa via Trento e Trieste di Cosenza che, presso gli uffici della 1^ Sezione della Squadra Mobile riferiva d’aver ricevuto nella mattinata una busta – posta sotto l’ingresso del negozio – al cui interno contenuto un manoscritto che recitava : SE NON VUOI TROVARE IL NEGOZIO INCENERE SEGUI LE ISTRUZIONI: METTI 600 EURO IN QUESTA BUSTA E ALLE ORE 8 DI STASERA PORTALA ALLA VILLA E LASCIALA ALL’ANGOLO DOVE CI SONO I FIORI. Ritenendo che si potesse trattare d’uno scherzo la donna inizialmente non dava peso alla richiesta estorsiva salvo poi cambiare idea e decidere di raccontare il tutto agli investigatori della Questura. Dopo aver sequestrato la lettera contenente l’anonima richiesta estorsiva, realizzata attraverso l’utilizzo d’un pennarello verde, gli investigatori pianificavano un servizio di osservazione nei pressi del luogo ove convenuto l’incontro, e dove, peraltro la donna aveva intanto collocato la medesima busta, stavolta, però piena del denaro richiestole. Mentre la vittima depositava il denaro, tutto intorno erano posizionati - in modo tale da poter osservare colui che eventualmente avrebbe preso la busta - i poliziotti della I Sezione dell’Ispettore Capo Paolo Le Coche coordinati operativamente dal Commissario Capo Antonio Miglietta - neo assegnato alla Questura di Cosenza -. Dopo alcuni minuti, infatti, veniva notato un giovane con giubbotto nero e jeans che, dopo essersi coperto il capo con il cappuccio della felpa indossata, si chinava raccogliendo la busta che riponeva immediatamente dopo nella tasca sinistra del pantalone. A quel punto l’intervento che avviene sotto gli occhi di numerosi passanti incuriositi da ciò che stava accadendo. In Questura il ragazzo non ha inteso rispondere alle domande né, tanto meno, riferire in merito ad eventuali complici. Il giovane al Dirigente della Squadra Mobile si è limitato a dire che il gesto era una sua iniziativa presa per fare un dispetto alla titolare del negozio, versione che però ritenuta poco convincente. Intanto, al termine d’una perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione del giovane la Polizia rinveniva nella sua camera da letto un pennarello marca Uniposca in tutto e per tutto compatibile con quello utilizzato per realizzare la richiesta estorsiva. Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi necessari per verificare il coinvolgimento nella vicenda di altre persone che la Squadra Mobile ritiene debbano rintracciarsi fra le fila della locale criminalità e che, non si esclude, nelle prossime ore potranno essere individuati compiutamente. Il giovane è stato associato presso la Casa Circondariale di Cosenza a disposizione della A.g. . Della vicenda informato il P.M. Antonello Tridico titolare dell’inchiesta.

 

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