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Cronaca
Sgrena libera/Ucciso Calipari

 

Da lunedì gli accertamenti sull’auto. Secondo Palazzo Chigi il Sisimi operò secondo direttive

07/05 Che arma ha sparato? Quanti colpi hanno raggiunto l'auto e qual'era il punto esatto in cui si trovava il militare che ha aperto il fuoco? E ancora, che traiettoria, angolazione e forza avevano i proiettili che hanno colpito la Toyota Corolla, uccidendo la sera del 4 marzo scorso a Baghdad il funzionario del Sismi Nicola Calipari e ferendo Giuliana Sgrena e un altro 007? A queste domande si cerchera' di rispondere a partire da lunedi', quando i cinque periti nominati giovedi' scorso dalla procura di Roma - esperti di balistica della scientifica della Polizia di Stato, dei Ris dei Carabinieri e del Politecnico di Torino - cominceranno ad analizzare la Toyota. Accertamenti importanti, soprattutto dopo la pubblicazione dei due rapporti conclusivi dell'indagine congiunta Italia-Usa che, seppur simili nei contenuti, raccontano nelle conclusioni due verita' diverse su quanto accadde al posto di blocco 541 sull' 'Irish Route'. E proprio su quelle due versioni e' tornato ancora una volta Palazzo Chigi, rispondendo al presidente emerito Francesco Cossiga che aveva chiesto ''chiarezza'' al governo, in particolare sul ruolo avuto dal Sismi. '''Il Sismi ha operato secondo le direttive del governo - dice in una nota Palazzo Chigi - che ne ha approvato l'operato e che conferma la piena fiducia nel generale Pollari e nel suo servizio, anche nei confronti dei paesi alleati''. L'auto su cui viaggiava Nicola Calipari, dopo esser rimasta dieci giorni in un hangar dell'aeroporto militare di Pratica di Mare accanto allo scheletro ricostruito del Dc9 dell'Itavia esploso nel cielo di Ustica, e' arrivata oggi nel 'Balipedio'. E sara' proprio in questo laboratorio all'avanguardia nei sotterranei della Direzione Anticrimine centrale (Dac) della polizia, guidata dal prefetto Nicola Cavaliere, che gli esperti esamineranno l'auto centimetro per centimetro cercando quelle risposte che ancora mancano. Si parte da alcune certezze: gli almeno 11 fori sulla carrozzeria, innanzitutto, anche se bisognera' stabilire se siano d'entrata o d'uscita. Ma anche, particolare non secondario, il fatto che il blocco motore e' integro, essendo stato raggiunto da un solo colpo di rimbalzo. Cosi' come le gomme, ad eccezione dell'anteriore sinistra colpita anch'essa da un proiettile di rimbalzo. I cinque esperti avranno a disposizione per gli esami il meglio che la tecnologia mette a disposizione: l'auto sara' bloccata su una piattaforma rotante e poi 'scannerizzata', in modo da poterne ricreare una copia virtuale al computer sulla quale verranno posizionati i manichini con le fattezze dei tre occupanti. L'analisi sara' eseguita con apparecchiature laser in modo da avere misurazioni precise al millimetro. I primi passi dell'indagine tecnica punteranno dunque a stabilire la differenza tra foro d'entrata e d'uscita, se esistono e quanti sono i colpi 'ritenuti' all'interno dell'auto o che l'hanno attraversata, qual'e' la traiettoria seguita dai proiettili e il loro punto d'origine. Un ulteriore punto da chiarire riguarda i vetri della Toyota: dalle immagini trasmesse da Baghdad pochi giorni dopo la sparatoria si vedevano integri sia il parabrezza sia il vetro posteriore sinistro. All'arrivo in Italia il 26 aprile, pero', l'auto aveva tutti i vetri rotti tranne il parabrezza. Una volta avute le risposte da tutti questi esami, inoltre, non e' escluso che si possano effettuare ulteriori e piu' approfonditi accertamenti.

Cossiga: “Su Pollari il Governo faccia chiarezza”

07/05 Sul caso Calipari ''e' necessario ed indispensabile e' che il governo faccia immediata chiarezza e certezza: o conferma che il Sismi ha operato secondo le direttive del governo, ne approva l'operato e conferma la sua fiducia nel generale Pollari, anche nei confronti dei paesi alleati e dei loro servizi di intelligence, o lo rimuove immediatamente dall'incarico con i suoi piu' alti e diretti collaboratori e provvede alla nomina di un nuovo vertice''. E' quanto afferma il senatore Francesco Cossiga, per il quale e' inoltre necessario che il Governo smentisca o faccia tacere, ''se e' vero che vi siano, le fonti dell'attacco interne all'amministrazione dello Stato'' nei confronti del direttore del servizio segreto militare. Secondo l'ex Capo dello Stato, e' ''ormai indifferibile procedere ad una riforma dei servizi nel senso 'unitario' auspicato dallo stesso ministro dell'Interno e dallo stesso Sisde, con l'opposizione del ministero della Difesa''. Una riforma che ''consacriil carattere di agenzia di intelligence generale e non militare dell'attuale Sismi, anche eventualmente rinforzando l'attuale struttura di intelligence e sicurezza militare propria dello Stato Maggiore della Difesa, in modo che anche via XX settembre abbia il suo''giocattolo'', e cessi la polemica su l'impiego nei servizi di intelligence dei 'poliziotti', carabinieri, finanzieri e della Poliziadi Stato''. Francesco Cossiga aveva previsto l'attacco ''di enorme violenza'' nei confronti del generale Niccolo' Pollari, ''dopo un solo momento di unita' dei sentimenti del paese, dei partiti e egli organi della pubblica informazione per la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena.'' La giornalista del 'Manifesto, aggiunge l'ex Capo dello Stato, ''sequestrata da elementi delle ex-strutture di sicurezza del regime di Saddam Hussein che l'accusavano di aver svolto sotto copertura di 'sinistra' opera di spionaggio durante e contro il regime baatista, addolorata e dolorante per la morte dell'autore finale dell'operazione, l'agente Nicola Calipari, caduto sotto 'fuoco amico' di una pattuglia americana''. ''Ho sempre ritenuto che il Sismi abbia operato, anche tenendo all'oscuro gli americani sulle finalita' e modalita' operative dell'operazione Calipari , su direttiva e dietro istruzioni politiche del g.a.t.t.'' aggiunge Cossiga secondo il quale la chiarezza '' e' quanto ci si attende da un governo responsabile, a difesa della sicurezza dello stato e della comunita' civile oltre che per il buon nome del nostro servizio nella comunita' internazionale di intelligence e per l'onore ed il rispetto dovuto alla memoria della medaglia d'oro Nicola Calipari.''

Palazzo Chigi replica a Cossiga: “Il Sismi operò secondo le direttive del governo”

''Il Sismi ha operato secondo le direttive del governo, che ne ha approvato l'operato e che conferma la piena fiducia nel generale Pollari e nel suo servizio, anche nei confronti dei paesi alleati''. E' quanto sottolinea una nota di Palazzo Chigi che risponde cosi' alla richiesta di chiarimenti sul caso Calipari venuta dal senatore a vita Francesco Cossiga. Ecco il testo integrale della nota del governo: ''Per dovere e per scelta abbiamo rinunciato sin dall'inizio a rincorrere le mille voci, le insinuazioni, le presunte indiscrezioni e le tante malignita' che hanno accompagnato in questi giorni le notizie e i commenti sul caso Calipari. Inutile il gioco delle smentite di fronte all'evidenza di una strumentalizzazione ispirata da ben altri motivi e mirata ad altri fini. Il silenzio era anche il modo migliore di rendere omaggio alla memoria di Nicola Calipari caduto in servizio. Di fronte pero' al tentativo di strumentalizzare perfino il silenzio, denunciato dal presidente emerito Cossiga, e' doveroso infrangere, almeno per una volta, quella regola e rispondere senza esitazione. Il dilemma posto da Cossiga ha una risposta sola, la prima: 'Il Sismi ha operato secondo le direttive del governo, che ne ha approvato l'operato e che conferma la piena fiducia nel generale Pollari e nel suo servizio, anche nei confronti dei paesi alleati''


 

Ministro Martino: “Il Governo aiuterà la magistratura in tutti i modi”

07/05 ''La magistratura italiana sta conducendo un'inchiesta e il governo la appoggera' in tutti i modi possibili per arrivare ad una soluzione soddisfacente''. Lo ha detto il ministro della difesa, Antonio Martino. Martino, parlando con i giornalisti a bordo dell'aereo che lo ha portato ad Abu Dhabi, in vista di una visita ai militarti italiani in Afghanistan, ha detto che ''ci sono state conclusioni diverse da parte italiana e americana sulla dinamica degli eventi. Da questo punto di vista il discorso ormai e' chiuso''. Secondo Martino e' un fatto senza precedenti che in una commissione di inchiesta militare Usa siano stati invitati a farne parte rappresentanti di un altro paese. Immaginate - dice, rivolgendosi ai giornalisti - se ci fosse un incidente che coinvolgesse militari italiani e ci fosse una commissione di inchiesta militare se verrebbe considerato normale invitare a farne parte rappresentanti di un altro paese. E' stato un gesto di amicizia nei confronti dell'Italia, significativo''. Poi, ''il fatto che si arrivi a conclusioni diverse non e' eccezionale: certamente - afferma il ministro - questo non influisce sui rapporti tra Stati Uniti ed Italia''. ''La magistratura - dice ancora Martino - fara' quello che e' possibile fare e sulla base di quello che e' in grado di fare perverra' a delle conclusioni''. A chi gli fa notare analogie sulle vicenda del Cermis, Martino risponde: ''Almeno una differenza c'e' ed e' che quella volta non venne chiesto agli italiani di partecipare alla commissione di inchiesta''. Il ministro della Difesa sottolinea inoltre che ''su un fatto c'e' stata concordia tra le parti e cioe' che si e' trattato di un tragico incidente, non c'e' stata intenzionalita'. Il problema e' vedere se ci sia stata negligenza e questa e' una questione molto piu' piccola. In questo caso un eroico servitore dello Stato ha perso la vita ed e' un fatto gravissimo. Che si sia d'accordo sul fatto che non c'e' stato dolo, che non e' stato un fatto intenzionale, mi sembra la cosa principale. E' stato un tragico incidente: bisogna vedere - aggiunge Martino - se si sarebbe potuto evitare comportandosi in modo diverso''. Infine sul comportamento del Sismi Martino taglia corto: ''Mi state chiedendo giudizi su una vicenda che e' stata gestita direttamente dalla presidenza del Consiglio'', si limita a rispondere.

Rizzo (PdCI) “Alle aprole di Martino corrispondano i fatti”

''Le dichiarazioni del ministro Martino sul caso Calipari sarebbero condivisibili. Il punto e' che alle parole dovrebbero corrispondere i fatti. Ma cosi' non puo' essere. Come fa il ministro Martino, infatti, a dichiarare che la magistratura italiana avra' tutto il supporto del governo se gia' da subito, in loco, si sono verificate manomissioni ed omissioni ad opera degli Usa?''. Marco Rizzo, presidente del gruppo del Pdci al Parlamento europeo e' scettico sugli sviluppi dell' inchiesta e rinnova l'nvito al governo a ritirare il contingente italiano di fronte all' atteggiamento assunto dagli americani. ''Il punto - osserva Rizzo - non e' arrivare ad una soluzione soddisfacente, che tranquillizzi le coscienze e salvaguardi tutti. Un uomo e' stato ammazzato mentre portava a termine una delicatissima missione in nome e per conto dello Stato italiano, alleato degli Usa in questa guerra ingiusta. Il punto dunque non e' fare una mediazione e coprire qualcuno, il punto e' scoprire e divulgare la verita', per rispetto alla famiglia e agli italiani''. ''Ma tutti sappiamo - sottolinea l'esponente del Pdci - che i soldati statunitensi godono di una immunita' e impunita' assoluta. Essi hanno questa garanzia: quella di rimanere impuniti e cosi' l'esercito Usa puo' mantenere alto il morale delle truppe tanto che, se sei un soldato americano, potresti anche uccidere per gioco o per sbaglio''. ''Non sarebbe stato opportuno - chiede Rizzo - di fronte all'omerta' Usa su chi e perche' sparo' a Calipari, sull' onda di un doverosissimo scatto d'orgoglio nazionale, disporre il ritiro immediato delle truppe italiane dal pantano iracheno? Perché Berlusconi non lo ha fatto?'' ''Le dichiarazioni del ministro Martino sulla permanenza dei nostri soldati in Iraq in queste condizioni di incertezza e insicurezza totale - conclude Rizzo - non possono pertanto risuonare come una macabra danza?''.

Il documento italiano (in formato pdf)

Il documento americano con gli omissis (in formato pdf)

Il documento americano senza le censure (in formato word)

 

 

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