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Papa Benedetto XVI

Papa Benedetto legge saluta i giornalisti

La prima udienza pubblica del Papa è con i giornalisti

23/04 E' un successo la prima udienza pubblica di Benedetto XVI, concessa ai giornalisti ma aperta a sorpresa ad alcune scolaresche che si lanciano in cori da stadio. E il nuovo Papa si caratterizza subito per un suo stile, diverso da quello del grande predecessore, ma ugualmente capace di catturare attenzione e simpatia. Restano pero' un po' perplessi spagnoli e latinoamericani, perche' nel discorso e nei saluti lo spagnolo viene ignorato: il Papa parla in italiano, inglese, francese con un bell'accento, e nella sua ''lingua materna''. Le mani incrociate e sollevate, il sorriso incredulo e accattivante, la cordialita' spontanea dei modi e la capacita' di parlare in varie lingue, con ottimo accento e fluenza. Cosi' si presenta papa Ratzinger alle quattromila persone radunate nell'aula Paolo VI in Vaticano: in gran parte sono giornalisti, nelle prime file ci sono dipendenti vaticani e poco prima dell'arrivo del Papa entrano gruppi di studenti dalla Sardegna e da Vicenza. Nelle prime sedie Paolo Mieli, Carlo Rossella, Clemente Mimun, Fabrizio Del Noce, Fabio Cattaneo, Paolo Gambescia. Nelle sedie piu' indietro c'e' Lucia Annunziata. Benedetto XVI entra direttamente sul palco dell'aula, non percorre quindi il corridoio centrale e restano delusi quanti sperano di salutarlo da dietro le transenne. L'applauso che lo accoglie e' lungo ma compatibile con la cortesia; subito dopo cominciano degli assordanti cori da stadio a cura degli studenti, che agitano cappellini gialli e bianchi e scandiscono il nome del Papa. Questi prende posto nella grande sedia ai piedi della Resurrezione di Pericle Fazzini, a destra siede il prefetto della Casa pontificia mons. James Harvey e a sinistra il suo segretario mons. Georg Gaenswein incaricato di porgere gli occhiali al Pontefice prima del discorso e di ritirarli alla fine. Sul palco, nelle file a sinistra di papa Ratzinger, c'e' lo staff del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, il cui presidente, mons. Foley, rivolge il saluto iniziale. Ce' anche il cardinale Ersilio Tonini, che si guadagno' la porpora con Wojtyla per il suo ruolo di buon comunicatore televisivo e l'ex segretario del Pontificio consiglio, mons. Pierfranco Pastore. Il Papa esordisce in italiano, ringraziando gli operatori dei media per l'impegno nelle ''diverse settimane in cui l'attenzione del mondo intero e' rimasta fissa sulla basilica, sulla piazza san Pietro e sul palazzo apostolico''. La ''copertura mondiale'' della morte del Pontefice e della scelta del successore, ''eventi ecclesiali di storica importanza'' e' stata possibile, ricorda, ''anche per vostro merito''. Un accenno alle potenzialita' dei mezzi di comunicazione di massa e ribadisce la volonta' della Chiesa di un ''dialogo aperto e sincero'' con gli operatori delle comunicazioni. Tale dialogo, vissuto da Giovanni Paolo II, papa Ratzinger desidera ''proseguire'' nella certezza di quanto i media possono fare per ''servire il bene comune''. Il Papa ricorda la ''responsabilita' etica'' di chi fa informazione e la necessita' della ''salvaguardia della centralita' della dignita' della persona''. Sviluppa questi concetti nelle diverse lingue, al momento di parlare in tedesco avvisa: ''passo adesso alla mia lingua materna'' e si guadagna un applauso; lo stesso accade alla fine: ''finalmente, essendo a Roma, ritorniamo all'italiano'', dice mentre i ragazzi in fondo all'aula cominciano a fare un gran chiasso e invocare ''Benedetto, Benedetto''. Sono ammessi a salutarlo i membri del Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali ma vengono esclusi i dipendenti della sala stampa. ''Grazie e arrivederci'', conclude il Papa, si alza in piedi e si trattiene a lungo a guardare le persone, molti tra il pubblico riflettono sul fatto che da anni non vedevano un papa in piedi e camminare. ''Anche in pubblico e' se stesso'', commenta il portavoce vaticano Joaquin Navarro Valls - e' molto umano e ha un pensiero profondo''. ''Certamente - aggiunge il portavoce per consolare i suoi connazionali - parlera' in spagnolo la prossima volta, oggi credo volesse fare una cosa breve''.

Il papa entra nella sala

Il saluto privato con i direttori dei media prima dell’udienza

23/04 I direttori dei media presenti all'udienza del Papa di questa mattina sono stati ammessi, poco prima della fase pubblica dell'incontro, a cinque minuti di colloquio con Benedetto XVI. Erano presenti Dino Boffo, Paolo Mieli, Franco Bechis, Paolo Garimberti, Clemente Mimun, Carlo Rossella, Paolo Gambescia, Fabrizio Del Noce e il direttore generale della Rai Flavio Cattaneo. C'e' stato un cordiale scambio di battute tra Paolo Mieli e il Papa, che lo scorso gennaio si erano trovati insieme nella veste di conferenzieri durante la presentazione a Roma dell'ultimo libro di Giovanni Paolo II, ''Memoria e identita'''. Mimun, che ha radici ebraiche, ha sottolineato con il Papa che oggi cade la pasqua ebraica. Fabrizio Del Noce si e' presentato come figlio del defunto filosofo Augusto e papa Ratzinger ha replicato: ''Me lo ricordo bene, mi difendeva sempre''. Hanno partecipato al breve incontro con il Pontefice anche Salvatore Mazza, vaticanista di Avvenire e presidente della Aigav, l'associazione dei vaticanisti, e Antonio Pelayo, prete e giornalista, presidente della Stampa estera.

la sala gremita di giornalisti

Il discorso integrale di Benedetto XVI ai giornalisti

Ecco il testo integrale del discorso tenuto da Benedetto XVI ai rappresentanti dei mezzi della Comunicazione Sociale ricevuti in udienza questa mattina nell'aula Paolo VI in Vaticano, ed enunciato dal Pontefice in italiano, francese, inglese e tedesco:
“Illustri Signori, gentili Signore! E' con piacere che incontro e cordialmente saluto voi, giornalisti, fotografi, operatori televisivi e quanti, a vario titolo, appartenete al mondo della comunicazione. Grazie per la vostra visita e particolarmente per il servizio che avete reso in questi giorni alla Santa Sede e alla Chiesa cattolica. Un cordiale saluto rivolgo a Monsignor John Patrick Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, e lo ringrazio per le parole che mi ha indirizzato a nome dei presenti''. ''Si puo' dire che, grazie al vostro lavoro, per diverse settimane l'attenzione del mondo intero e' rimasta fissa sulla Basilica, sulla Piazza San Pietro e sul Palazzo Apostolico, all'interno del quale il mio Predecessore, l'indimenticabile Papa Giovanni Paolo II ha chiuso serenamente la sua terrena esistenza, e dove in seguito, nella Cappella Sistina, i Signori Cardinali hanno eletto me come suo Successore''.
''Questi eventi ecclesiali di storica importanza hanno avuto anche per vostro merito una copertura mondiale. So bene quanta fatica cio' ha comportato per voi, costretti a restare lontani dalla famiglia e dalle vostre case, lavorando con orari prolungati e in condizioni non sempre agevoli. Mi sono note la competenza e la dedizione con cui avete svolto questo non facile compito. Di tutto vorrei ringraziarvi a nome mio personale e specialmente dei cattolici che, vivendo in Paesi assai distanti da Roma, hanno potuto condividere questi momenti emozionanti di fede in tempo reale. Prodigi e straordinarie potenzialita' dei mezzi moderni di comunicazione sociale!''
Al promettente sviluppo di questi strumenti guardava gia' il Concilio Vaticano II. Ad essi, infatti, i Padri Conciliari vollero dedicare il primo dei loro documenti in cui si afferma che tali mezzi ''per loro natura sono in grado di raggiungere e muovere non solo i singoli uomini, ma le stesse moltitudini e l'intera umanita''' (Inter mirifica, 1). Dal 4 dicembre 1963, quando venne promulgato, il Decreto Inter mirifica ad oggi l'umanita' ha conosciuto ed e' tuttora testimone di una straordinaria rivoluzione mediatica, che ha investito ogni aspetto e ambito dell'umana esistenza. Consapevole della sua missione e dell'importanza dei media, la Chiesa, specialmente a partire dal Concilio Vaticano II, ha cercato la collaborazione con il mondo della comunicazione sociale''.
''Grande artefice di questo dialogo aperto e sincero e' stato senz'altro anche Giovanni Paolo II che con voi, operatori delle comunicazioni sociali, ha intrattenuto in oltre 26 anni di Pontificato costanti e fecondi rapporti. Ed e' proprio ai responsabili delle comunicazioni sociali che egli ha voluto dedicare uno dei suoi ultimi documenti, la Lettera Apostolica dello scorso 24 gennaio nella quale ricorda che ''la nostra e' un'epoca di comunicazione globale, dove tanti momenti dell'esistenza umana si snodano attraverso processi mediatici, o perlomeno con essi devono confrontarsi'' (Il rapido sviluppo, 3)''.
''E' mio desiderio proseguire questo fruttuoso dialogo, e condivido, in proposito, quanto ha osservato Giovanni Paolo II che cioe' 'il fenomeno attuale delle comunicazioni sociali spinge la Chiesa ad una sorta di revisione pastorale e culturale cosi' da essere in grado da affrontare in modo adeguato il passaggio epocale che stiamo vivendo'(ibid., 8)''
'' Perche' gli strumenti di comunicazione sociale possano rendere un positivo servizio al bene comune, occorre l'apporto responsabile di tutti e di ciascuno. E' necessaria una sempre migliore comprensione delle prospettive e delle responsabilita' che il loro sviluppo comporta in ordine ai riflessi che di fatto si verificano sulla coscienza e sulla mentalita' degli individui come sulla formazione della pubblica opinione. Non si puo' poi non porre in evidenza il bisogno di chiari riferimenti alla responsabilita' etica di chi lavora in tale settore, specialmente per quanto riguarda la sincera ricerca della verita' e la salvaguardia della centralita' e della dignita' della persona. Solo a queste condizioni i media possono rispondere al disegno di Dio che li ha posti a nostra disposizione ''per scoprire, usare, far conoscere la verita', anche la verita' sulla nostra dignita' e sul nostro destino di figli suoi, eredi del suo Regno eterno'' (ibid., 14)''.
''Illustri Signori, gentili Signore, vi ringrazio ancora per l'importante servizio che rendete alla societa'. A ciascuno giunga il mio cordiale apprezzamentocon l'assicurazione d'un ricordo nella preghiera per tutte le vostre intenzioni. Estendo il mio saluto alle vostre famiglie e a quanti fanno parte delle vostre comunita' di lavoro. Per intercessione della celeste Madre di Cristo, invoco abbondanti su ciascuno i doni di Dio, in pegno dei quali a tutti imparto la mia Benedizione''.

I giornalisti attenti al discorso del Papa

Il rito di intonizzazione che avverrà domenica

Un rito di intronizzazione ricco di novità quello che è stato studiato per Benedetto XVI con cui domani inizierà ufficialmente il suo ministero petrino. Novità che riguardano sia il rito che i simboli scelti. È quanto spiega monsignor Crispino Valenziano, consultore dell'ufficio delle celebrazioni liturgiche, durante un breafing tenuto questa mattina. Un rito che è stato presentato al neo-eletto il 20 aprile alle 16,30 all'indomani della sua elezione. Le novità riguardano la sosta che il Papa farà, insieme ai cardinali e ai patriarchi delle Chiese Orientali, nel sepolcro di Pietro, il pallio utilizzato per Benedetto XVI (che per la prima volta sarà lungo due metri e sessanta e scenderà lungo la spalla sinistra per accentuarne il valore liturgico) e l'anello del pescatore, che insieme rappresenterà il sigillo papale. Di particolare rilevanza assumono anche i luoghi in cui si compiono le celebrazioni, ad indicare il legame con l'apostolo Pietro e il suo martirio. Per questo la messa di inizio si tiene in san Pietro. La celebrazione, che durerà circa due ore, si concluderà con il Regina Coeli che verrà cantato dal neo-pontefice.

MESSA DI INTRONIZZAZIONE

Fu Paolo VI l'ultimo Papa che celebrò la messa di incoronazione, con la consegna della tiara. Dopo di lui si cercò qualcosa di innovativo, fino ad arrivare a Giovanni Paolo II che adottò il rituale dell'intronizzazione, in attuazione alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. Con Joseph Ratzinger si parla per la prima volta di "Rito pro ministero petrino del Sommo Pontefice".

IMPORTANZA DEI LUOGHI

I luoghi in cui si svolge il rito di intronizzazione sono estremamente importanti. La missione del Papa dovrebbe iniziare dalla Basilica di San Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma. Perché dunque l'avvio di pontificato si tiene a san Pietro? Non è una novità che i Papi inizino la loro missione proprio dalla basilica vaticana, per il particolare accostamento luogo-teologia, ad indicare che il servizio petrino inizia proprio dal luogo del martirio dell'apostolo Pietro.

INIZIO DEL RITO: SOSTA AL SEPOLCRO DI PIETRO

Il rito inizia con una sosta del pontefice alla sepoltura dell'apostolo Pietro, accompagnato dai cardinali. Successivamente, insieme ai patriarchi delle Chiese orientali, il Papa scenderà alla tomba di san Pietro per un momento di preghiera. Qui, infonderà l'incenso nel turibolo e nel Trophaeum apostolico. Intanto, due diaconi prendono la casella con il pallio e con l'anello del pescatore per portarli in processione sull'altare della celebrazione. Già da questa sera nel sepolcro saranno poggiati l'anello del pescatore e il pallio. Dalla loggia delle Benedizioni penderà un arazzo della pesca miracolosa che raffigura il dialogo di Gesù con Pietro. Il Vangelo sarà recitato in latino e in greco e, in seguito, il Papa non benedirà immediatamente l'assemblea. Infatti, Ratzinger riceverà prima l'anello del pescatore e il pallio. Con questi due simboli, infatti, si attua la sua funzione petrina.

LA FORMULA DI INVESTITURA

Sarà il protodiacono, Jorge Arturo Medina Estevez, lo stesso che, dalla loggia delle Benedizioni, ha annunciato al mondo l'elezione di Joseph Ratzinger, ad imporre al nuovo pontefice il sacro pallio, recitando la formula in latino: "Sia benedetto Dio, che ti ha scelto come pastore di tutta la Chiesa, affidandoti il ministero apostolico. Che tu possa risplendere gloriosamente durante lunghi anni di vita terrena, fino a quando, chiamato dal tuo Signore, sia rivestito di immortalità nell'ingresso del regno celeste".

IL PALLIO

Il pallio, che ha sostituito nel 1978 la tiara, è una fascia di lana bianca, lana di pecora e agnelli. Per Ratzinger si utilizzerà un nuovo pallio: una lunga striscia gli penderà sul lato sinistro, quasi fino ai piedi, con la parte terminale in seta nera. Il pallio è decorato con cinque croci di seta rossa, a rappresentare le piaghe del pastore, agnello crocifisso per le sue pecore. Fissano la sciarpa tre spilloni, simbolo dei chiodi delle piaghe. Già per la notte di Natale del 2000, Giovanni Paolo II indossò un pallio nuovo, di forma medievale. Ma fu solo per quella occasione. Per Ratzinger, il consultore dell'ufficio delle celebrazioni liturgiche afferma che "è il pallio più antico che siamo riusciti a trovare. È largo undici centimetri e lungo due metri e sessanta".

L'ANELLO DEL PESCATORE

Durante la messa di intronizzazione, il Papa verrà insignito anche dell'anello del pescatore, fabbricato in oro per ciascun nuovo pontefice, così detto perché la figura dell'impronta che rappresenta l'apostolo Pietro su una barca in atto di tirare le reti della pesca. Per Joseph Ratzinger, l'anello è stato prodotto dal vicepresidente dell'associazione degli orafi romani. Il 20 aprile, in mattinata, "l'abbiamo fatto vedere al Papa - ha detto Valenziano - gli è piaciuto e ha anche commentato: 'porto la misura 24, mi piace, perchè è il doppio di 12'". Di forma ovale, non più alto di due centimetri, l'anello ha inciso il nome del Papa. Sarà il vicedecano, il cardinale Angelo Sodano, ad infilare l'anello nella mano sinistra del neo-eletto.

INDOSSERA' LA CASULA DI WOJTYLA

Per la messa di domani Benedetto XVI indossera' una casula gia' usata da Giovanni Paolo II, in occasione di una messa di canonizzazione. Il paramento sacro e' stato realizzato dalle suore benedettine di Rosano ed e' ricamato con fili color oro antico, che risalteranno, ha detto mons. Valenziano, il bianco del pallio. Il calice sara' scelto tra quelli che sono presenti nella sagrestia papale della cappella Sistina.

IL RITO DELL'OBBEDIENZA

Cambia anche il rito dell'obbedienza, quello che in passato vedeva i cardinali inginocchiarsi davanti al nuovo pontefice. Saranno invece 12 persone, con il ricordo del numero degli apostoli, a portare il segno di rispetto al nuovo pontefice: tra queste, oltre ai rappresentanti del clero, anche laici come una coppia di sposi e due bambini cresimati.

LA VISITA ALLA TOMBA DI SAN PAOLO

Per ribadire il legame con i fondatori della chiesa, Benedetto XVI andra' anche alla basilica di San Paolo Fuori le Mura. Lunedi' andra' a rendere omaggio alla tomba dell'apostolo, leggendo l'introduzione della lettera di San Paolo ai Romani, anche a testimoniare il legame con la citta'. Un rito che veniva fatto anche in passato, ma che e' ora stato pensato quasi in simultanea con la celebrazione in San Pietro.

L'INSEDIAMENTO IN SAN GIOVANNI IN LATERANO

Il Laterano e' la cattedrale del vescovo di Roma, dedicata al Salvatore come tutte le cattedrali dei patriarchi. Il papa ci va per l'insediamento, li' viene ''incattedrato'', in quanto quella e' la sua sede. Prima la cerimonia avveniva in un giorno determinato della liturgia, ora ci andra' in un giorno dedicato a questo scopo con cerimonia ad hoc, incentrata sullo Spirito Santo. Ma ci sara' anche la novita' dell'insediamento con una formula: la cattedra cosmatesca di San Giovanni ha due ripiani e sette gradini. Il Papa salira' fino al primo ripiano e restera' fermo li': il vicario di Roma gli dira' di andare piu' in alto, per guardare piu' lontano non perche' e' superiore agli altri. Altre frasi saranno: ''Il tuo onore e' vero se non oscura l'onore dei tuoi fratelli. Dopo tutto tu sei il servo dei servi di Dio''. Anche a San Giovanni ci sara' il rito dell'obbedienza, che sara' fatto sempre da 12 persone.

SANTA MARIA MAGGIORE

Il Papa concludera' i riti di inizio pontificato con la visita alla quarta basilica: tornando in vaticano da San Giovanni, passera' da Santa Maria Maggiore, a venerare l'icona di Maria, ''Salus populi romani''. Qui leggera' un antico testo di Germano di Costantinopoli, patriarca orientale, con una particolare preghiera alla Madonna. Infine il suo ritorno in Vaticano.


Mercoledì a Cosenza la messa di ringraziamento per l’elezione del Pontefice

La Chiesa di Cosenza-Bisignano rende lode al Signore per il dono del nuovo Pontefice Benedetto XVI. Padre Salvatore Nunnari, Arcivescovo Metropolita, presiederà mercoledì 27 aprile alle ore 19.00, nella Cattedrale di Cosenza, una solenne celebrazione eucaristica di ringraziamento alla quale tutti sono invitati a partecipare.

Lunedì la messa di ringraziamento a Catanzaro

Una messa ''pro Pontifice'', per l' elezione di Papa Benedetto XVI, sara' celebrata lunedi' 25 aprile nel Duomo di Catanzaro. La concelebrazione sara' presieduta da mons. Antonio Ciliberti, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace. La celebrazione che si terra' all' indomani della messa che dara' il via al pontificato di Benedetto XVI e' stata programmata ''per ringraziare il Signore - e' scritto in un comunicato - del dono fatto alla sua Chiesa e per invocare lo Spirito Santo perche' assista il nuovo pontefice nel suo ministero petrino''

 

Il Presidente Loiero presente alla messa di insediamento di Papa Benedetto XVI

Il presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero, partecipera' domani alla messa di insediamento di Papa Benedetto XVI, primo atto del nuovo pontificato. Si tratta della prima uscita ufficiale di Loiero dopo l' insediamento nella carica di presidente della Regione. Alla messa di Benedetto XVI parteciperanno circa 140 delegazioni internazionali, tra le quali figurano, oltre a quella italiana con il presidente Carlo Azeglio Ciampi, quella tedesca con il presidente Horst Koehler e il cancelliere Gerard Schroeder, quella francese, con il primo ministro Jean Pierre Raffarin, ed il ministro degli Esteri Michel Barnier, quella spagnola con re Juan Carlos e la regina Sofia accompagnati dal ministro degli Esteri Miguel Angel Moratinos, quella statunitense con il governatore della Florida Jeb Bush. Inoltre e' annunciata la presenza di almeno 300 autorita' italiane.


Il fratello del Papa, arrivato dalla Germania, allogia nell’ex casa di Ratzinger

Il fratello di papa Benedetto XVI, Georg Ratzinger e' giunto nel palazzo di piazza della Citta' leonina al numero 1, dove il papa abitava quando era cardinale, e dove George alloggera' in questi giorni. Scortato dalle forze dell'ordine italiane e' giunto da pochi minuti a Roma a bordo di una'automobile di marca tedesca, per assistere alla cerimonia di inizio del ministero petrino del nuovo pontefice che si terra' domani. Insieme a lui c'era Ingrid, la collaboratrice del papa.

Il trasloco

Avvenuto il trasloco della vecchia abitazione del Papa

Mobili semplici e essenziali, praticamente spartani, tra cui un grosso archivio in legno di quelli che si usavano prima dell'avvento dei computer e dell'archiviazione elettronica. E scatoloni di cartone come quelli che si vedono nei film americani, chiusi con il nastro adesivo marrone. Il tutto e' stato scaricato dal quarto piano del palazzo di piazza della Citta' leonina, al numero 1, dove il papa viveva quando era cardinale. Con un camion che ha fatto vari viaggi gli effetti personali del pontefice sono stati trasportati nella nuova dimora, l'appartamento papale al terzo piano del palazzo apostolico che da' su piazza San Pietro. Da li' Benedetto XVI si affaccera' per benedire i fedeli riuniti la domenica per l'Angelus. Anche oggi piazza della Citta' leonina e' stata affollata da curiosi, fotografi e cineoperatori, che si sono accontentati di sbirciare le cose del Papa, non potendolo vedere di persona. Questo pomeriggio infatti Benedetto XVI non e' andato nel suo vecchio appartamento all'interno 8 del palazzo, dove si era recato per due giorni di seguito dopo l'elezione, a preparare discorsi e dare le istruzioni per l'imballaggio di oggetti, libri e documenti. Probabilmente questa notte papa Ratzinger dormira' ancora alla Casa Santa Marta, che lo ha ospitato nei giorni del conclave; il trasloco nell'appartamento papale dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. La maggior parte dei fedeli, pur non sapendo cosa stesse accadendo, e' accorsa numerosa con macchine fotografiche e telefonini. C'erano anche molti turisti, che nel sabato di primavera affollano la citta' e i dintorni del Vaticano. Dopo i due bagni di folla che nei giorni scorsi papa Ratzinger si e' concesso entrando ed uscendo dal suo vecchio appartamento qualcuno ancora spera di poterlo incontrare e magari far baciare il proprio bambino. Invece le uniche cose visibili del papa sono stati i suoi umili armadi, le librerie, i comodini e tanti scatoloni di cartone. Intanto i negozi di souvenir hanno fatto rifornimento di gadgets di Benedetto XVI che ora si affiancano, spesso in spazi separati, a quelli di Giovanni Paolo II. Lungo via della Conciliazione, intorno a piazza San Pietro e via di Porta angelica c'e' un fiorire di foto di tutte le dimensioni, poster, rosari con l'immagine di papa Ratzinger, segnalibri, cartoline, e persino bandiere della Germania. L'investimento per procurarsi un ricordo del Papa accontenta tutte le tasche: si parte da 0,40 euro.

Il tarsloco

Tutto è pronto per l’arrivo dei pellegrini in San Pietro. Allestiti 4 maxischermi

"La macchina è pronta a partire per questo nuovo arrivo di pellegrini che giungeranno tra oggi e domani nella capitale per la Santa Messa di Papa Benedetto XVI", lo ha dichiarato la dottoressa Postiglione dirigente del Dipartimento della Protezione civile. Il dirigente ha sottolineato che è tutto pronto per l'assistenza sanitaria dei fedeli che tra oggi e domani affoleranno la capitale. La Protezione civile userà le stesse modalità già sperimentate per i funerali di Giovanni Paolo II. "Sono stati predisposti dei punti per la distribuzione dell'acqua e dei punti di informazione dove i pellegrini di lingua tedesca troveranno i volontari provenienti da Bolzano per aiutarli in ogni situazione" ha continuato la dottoressa Postiglione. Sono stati montati 4 quattro maxischermi a via della Conciliazione e altri due in piazza Risorgimento e Castel Sant'Angelo, per dare la possibilità ai fedeli di poter seguire comunque la messa del Santo Padre. Roma quindi è pronta anche questa volta ad ospitare gli oltre 500mila pellegrini che giungeranno da ogni parte del mondo e d'Italia, ma in particolare dalla Germania. Per questo motivo, sostiene la Protezione civile, tra gli oltre 2mila volontari ci sono molti giovani provenienti dalle zone del nord-Italia di lingua tedesca. La dottoressa Postiglione sottolinea tra le altre cose che sono a disposizione tutti i parcheggi romani, tranne il parcheggio adiacente lo stadio Olimpico, a causa della partita di calcio che si disputerà domani allo stadio.

Si mette in moto l’organizzazione dell’accoglienza

E' pronta a rimettersi in moto a Roma la macchina dell'accoglienza dei fedeli che domani parteciperanno in piazza San Pietro alla messa di inizio pontificato di Benedetto XVI. L'apparato organizzativo, messo a punto dal Comune di Roma e gia' sperimentato con successo in occasione dei funerali di Giovanni Paolo II e di altri grandi eventi, e' pronto a ripartire. ''Siamo pronti a questa ulteriore prova - ha detto il direttore della protezione civile del Comune di Roma Patrizia Cologgi - la nostra priorita' sara' agevolare in tutti i modi l'afflusso dei fedeli che a piedi raggiungeranno l'area di San Pietro''.
LA CARICA DEI TEDESCHI: La macchina organizzativa e' pronta ad accogliere circa 500.000 fedeli, provenienti soprattutto dalla Germania, specie dalla Baviera terra natale del nuovo Papa, da diverse parti d'Italia e, naturalmente, dalla stessa Roma.
GIA' CHIUSA VIA CONCILIAZIONE: Le principali chiusure al traffico sono previste nell'area del Vaticano. La prima, riguardante via della Conciliazione, e' gia' scattata dalle 11 di oggi per permettere l'installazione delle transenne e agevolare l'afflusso dei fedeli. Le altre, hanno spiegato i vigili urbani, partiranno dalla mezzanotte per essere completamente operative dalle 5. La pedonalizzazione dell'area durera' fino alle 14 o comunque fino al termine del deflusso e sara' garantita da 12 km lineari di transenne.
IL CORRIDOIO PER LE DELEGAZIONI: Le delegazioni italiane e straniere percorreranno un apposito corridoio: saranno quindi chiuse al traffico e riservate al passaggio delle autorita' via delle Botteghe Oscure, via Arenula, Ponte Garibaldi; il Lungotevere da Ponte Risorgimento a Ponte Garibaldi; la Galleria Pasa e via Gregorio VII; via delle Fornaci. Restera', invece, aperta al traffico pubblico via dei Fori Imperiali. Anche Corso Vittorio restera' aperto, salvo brevi chiusure in eventuali momenti di affollamento.
NELL'AREA 6 MAXISCHERMI: Saranno sei, in tutto, i maxischermi collocati nell'area dell'evento: quattro in via della Conciliazione, uno nei pressi di Castel Sant'Angelo e uno a piazza Risorgimento. Saranno, inoltre, collocati in tutta l'area 500 bagni chimici e assicurata la provvista d'acqua con 4 autobotti e 1 milione di bottiglie di minerale. Il Comune mettera' in campo 600 vigili urbani, 300 operatori della Protezione civile comunale e circa 500 volontari. A loro si aggiungeranno altri 1.500 volontari, molti dei quali di lingua tedesca e provenienti dall'area di Bolzano.
TRASPORTI POTENZIATI E LINEE BUS DEVIATE: Il trasporto pubblico sara' potenziato, con un servizio analogo a quello dei giorni feriali. Ulteriori potenziamenti, specie della metro e delle linee bus che servono l'area di San Pietro saranno ulteriormente potenziate al momento del deflusso. Una quarantina di linee, durante la celebrazione, saranno deviate. E' stato inoltre potenziato il call center ChiamaRoma 060606 con un incremento del numero di operatori in servizio durante il fine settimana e resa disponibile la lingua tedesca anche domenica mattina. Sul sito www.comune.roma.it, sono disponibili tutte le informazioni relative all'evento.

Accoglienza e sicurezza

Tutto pronto a Roma per la messa che,domattina, segnera' l'inizio ufficiale del pontificato di Benedetto XVI. Il maxi-dispositivo di accoglienza e di sicurezza, messo a punto da Viminale, prefettura, Campidoglio e Protezione civile in tre giorni fitti di vertici, incontri e riunioni tecniche, e' definito in tutti i suoi dettagli, ma gli organizzatori si dicono pronti a 'rimodularlo', praticamente in tempo reale, laddove fosse necessario.
L'ACCOGLIENZA - I fedeli presenti a piazza san Pietro e dintorni - tra cui molti stranieri, soprattutto tedeschi - dovrebbero essere circa mezzo milione. Ad accoglierli, troveranno 2mila volontari, in larga parte altoatesini, mentre alla loro assistenza sanitaria penseranno un centinaio di medici e 2-300 infermieri distribuiti in otto postazioni di soccorso; 120 le ambulanze pronte ad intervenire. I bagni chimici saranno 500, mentre le bottigliette di acqua da distribuire raggiungeranno il milione: precauzione necessaria, visto che temperature e umidita' sono previste in salita. Il dispositivo sanitario si basa su 118, Croce Rossa, Anpas, Misericordia e Ordine di Malta, ma e' previsto anche il contributo dei medici della Polizia di Stato.
MAXISCHERMI - Praticamente impossibile che tutti i pellegrini riescano ad assistere dal vivo alla messa: la maggioranza dovra' accontentarsi dei maxischermi allestiti dal Campidoglio. Per ora se ne prevedono quattro in via della Conciliazione, uno in piazza Risorgimento e uno a Castel Sant'Angelo, ma alla bisogna altri potrebbero essere accesi a piazza del Popolo e al Colosseo.
TRAFFICO - La novita', introdotta nel Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di ieri, e' il corridoio 'blindato', interdetto anche al traffico pedonale, che da piazza Venezia portera' le delegazioni ufficiali (dovrebbero essere in tutto intorno a 150) in Vaticano attraverso via delle Botteghe Oscure, via Arenula, Ponte Garibaldi, Lungotevere fino a ponte Amedeo Savoia Aosta, galleria Pasa. Chiuse le strade immediatamente limitrofe alla piazza, a partire naturalmente da via della Conciliazione, per altre - come corso Vittorio Emanuele - ci potranno essere limitazioni "a vista". I divieti scatteranno alle 5 e dureranno fino alle 14. Per i pullman - la maggior parte de quali arrivera' all'alba - sono previste cinque aree di parcheggio (Anagnina, Ponte Mammolo, Santa Maria del Soccorso, Eur, Saxa Rubra) mentre le linee di bus 34 e 116 saranno sospese sino al termine dell'evento e le linee 23, 32, 40 Express, 46, 49, 62, 64, 70, 81, 87, 110 Open, 119, 130 Express, 190 Express, 280, 490, 492, 590, 628, 870, 881, 913, 916, 982, 990 e 991 saranno deviate su percorsi alternativi. Seicento gli operatori della Polizia municipale chiamati in servizio: la speranza e' che la situazione torni alla normalita', o quasi, entro le 15.
LA SICUREZZA - Il piano e' quello gia' collaudato con successo l'8 aprile scorso, giorno delle esequie solenni di Giovanni Paolo II. A vigilare sulla sicurezza dei fedeli, penseranno almeno 5mia tra poliziotti e carabinieri: molti di loro vestiranno in borghese e saranno confusi tra la folla. Altri 1000-1500 provvederanno a scortare le autorita' in arrivo a Fiumicino, Ciampino e Pratica di Mare: le guideranno lungo percorsi sicuri fino ai cancelli di San Pietro, dove verranno prese in custodia dalla sicurezza vaticana. Rispetto a due settimane fa, quando sul sagrato della Basilica si diedero appuntamento quasi tutti i grandi della terra, ci saranno molti meno vip: tra i piu' attesi, il re di Spagna Juan Carlos, il presidente argentino Kirchner, il cancelliere tedesco Schroeder, il premier francese Jean-Pierre Raffarin, il principe Alberto di Monaco. Tra stasera e domattina speciali
nuclei artificieri di Polizia e Carabinieri passeranno al setaccio le vie del centro e del Vaticano, 'bonificando' cassonetti, tombini e gallerie sotterranee: previsto anche l'impiego di tiratori scelti, di unita' cinofile e di nuclei di bonifica di ordigni esplosivi e di specialisti Nbc (Nucleare, batteriologico e chimico) dell'Esercito.
CIELI OFF LIMITS - La copertura radar dei cieli della capitale sara' totale. Missili Hawk (dell'Esercito) e Spada (dell'Aeronautica) sono stati collocati in punti strategici intorno alla capitale, mentre in volo - o pronti al decollo dalle rispettive basi - ci saranno - oltre al 'solito' Awacs della Nato - due elicotteri HH3F, quattro aerei MB339CD, dotati di dispositivo Smi (Slow Mover Interceptor), quattro AMX e quattro F16, sempre dell'Aeronautica militare. Due i cilindri di interdizione dello spazio aereo decisi dall'Enac: dalle 8 alle 16 di domani tutto il traffico aereo su Roma sara' interdetto per un raggio di 5 miglia (8 chilometri circa) con centro sul Vaticano (il che significa che la limitazione non avra' ripercussioni sull'operativita' di Fiumicino). Dalle 8 di stamattina alle 8 di lunedi' invece sono vietati i voli Vfr, quelli senza l'ausilio dei dispositivi strumentali di bordo, per un raggio di 35 miglia (55 chilometri circa), sempre con centro sul Vaticano, e per un'altezza di circa 6.500 metri. Dalle 13 di sabato alle 16 di domencia resta infine chiuso, "ad eccezione dei voli di stato e dei voli di emergenza", lo scalo di Ciampino. Una curiosita': l'apparato di prevenzione non esclude le minacce via mare, visto che a presidiare la costa laziale provvedera' un cacciatorpediniere, il lanciamissili

 

 

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