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25mila i ricorsi tributari in Calabria

 

 

Sono 25mila i ricorsi definiti dagli uffici tributari calabresi

20 mar 10 Sono stati 25.414 i processi definiti dagli uffici tributari della Calabria nel periodo primo luglio 2008-30 giugno 2009. Il dato e' emerso a Catanzaro dalla relazione letta nella cerimonia di apertura dell'anno giudiziario tributario 2010 dal presidente della Commissione tributaria regionale, Gianfranco Migliaccio. La Commissione regionale ha definito, nello stesso periodo, 2.268 processi a fronte dei 3.432 pervenuti. I processi pendenti sono passati da 11.598 a 12.762. Alla relazione del presidente Migliaccio sono state allegate quelle di Antonino Di Blasi, presidente della Commissione tributaria centrale (sezione della Calabria), e di Costantino Salvatore, presidente del Garante del contribuente per la Calabria. Nel suo intervento il presidente Migliaccio si e' soffermato sul ''futuro della della giurisdizione tributaria. Il problema, a mio avviso - ha sostenuto - e' quello di istituire un giudice tributario che legittimi la sua esistenza (e con essa la sua dignita') in base ad una selezione che avvenga con le modalita' previste per le altre giurisdizioni, in quanto l'esercizio di funzioni cosi' delicate e complesse (certamente non meno delicate e complesse di ciascuna altra giurisdizione) non puo' essere affdato a persone che non abbiano prima affrontato e superato il vaglio di una selezione articolata e rigorosa quale solo un concorso di secondo grado, analogo a quello previsto per i magistrati amministrativi e contabili ( e sostanzialmente anche per i magistrati ordinari) puo' garantire''. Il presidente ha fatto riferimento ad alcuni dei passaggi della relazione del Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria al Ministero dell'Economia e delle finanze sull'andamento della giustizia tributaria nel periodo primo gennaio-31 dicembre 2008 ''che hanno destato in me viva preoccupazione'' in materia di reclutamento in cui sono proposte ''alcune modifiche all'attuale sistema francamente inaccettabili''. ''Auspico che il Consiglio di presidenza - ha concluso Migliaccio - si renda conto delle questioni che investono la sopravvivenza stessa della giurisdizione tributaria e che devono essere affrontate non in sedi ristrette ma in un ampio corale contesto in cui abbiano voce i magistrati tributari, gli ordini professionali, il mondo accademico e tutte le altre categoeri interessate, nessuna esclusa''. Antonio Genise, componente il Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria e giudice nella commissione provinciale di Cosenza, ha sottolineato l'impegno dell'organo di autogoverno della magistratura tributaria sulle questioni relative all'accesso e all'incompatibilita'. ''C'e' una crescita del livello e della qualita' - ha detto - della giustizia tributaria. E' vero che il grosso dell'arretrato si registra in Calabria, Campania e Sicilia, ma in queste regioni si nota una flessione mentre l'arretrato cresce nelle altre regioni''. Le carenze di organico sono state evidenziate dalla relazione del presidente della Commissione tributaria centrale (sezione di Catanzaro), Di Blasi. ''Al 31 dicembre del 2009 - afferma - i magistrati della sezione sono complessivamente sei, incluso il sottoscritto presidente, e corrispondono alla meta' della dotazione organica prevista che prevedeva una dotazione di 12 magistrati e l'istituzione di due collegi''. Dal primo gennaio al 31 dicembre 2009 l'organismo ha tenuto 50 udienze, con 298 ricorsi assegnati e 230 provvedimenti definitivi. Nel 2009 sono aumentate le segnalazioni all'ufficio del Garante del contribuente, con 116 casi a fronte dei 106 del 2008. Le segnalazioni trattate e definite sono state 111, mentre quelle pendenti sono 4

 

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