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Latitante arrestato a Crotone

 

Latitante arrestato dalla Mobile a Crotone. Era su Facebook

16 mar 10 Pasquale Manfredi, 33 anni, latitante dal 4 dicembre 2009 ed inserito nella lista dei cento latitanti piu' pericolosi è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Crotone. L'uomo, elemento di spicco della cosca Nicosia-Manfredi di Isola Capo Rizzato, ricercato dallo scorso novembre, e' ritenuto responsabile di associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidi, reati estorsivi, traffico di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi, anche da guerra. Manfredi, che era ricercato da quando sfuggì all'arresto nell'ambito dell'operazione ''Pandora'', e' stato arrestato a Isola Capo Rizzuto. Deve rispondere tra l'altro degli assassinii di Carmine Arena e Pasquale Tripodi. L'uomo ha tentato la fuga dai tetti, ma e' stato bloccato dagli agenti.

Era su Facebook e si faceva chiamare 'Scarface’ – come il trafficante di cocaina interpretato da Al Pacino nel film diretto da Brian De Palma – Pasquale Manfredi, arrestato nella notte dalla polizia a Isola Capo Rizzuto. Gli uomini della squadra mobile di Crotone assieme a quelli del Servizio centrale operativo (Sco) della polizia scientifica sono arrivati a lui proprio grazie ad internet: Manfredi, infatti, usava una chiavetta per collegarsi a Facebook, che utilizzava non solo per lavoro. Gli agenti dello Sco sono così riusciti ad intercettarlo e a capire dove si trovava e stanotte poco dopo le tre è scattato il blitz.

Tentava di fuggire dai tetti. I poliziotti hanno circondato un palazzo in via Kennedy di tre piani e hanno fatto irruzione proprio mentre Manfredi, che abitava in un appartamento al secondo piano, tentava di fuggire sul tetto. Il latitante è stato immobilizzato e non ha opposto resistenza. Gli inquirenti considerano Manfredi un sicario 'freddo e crudele' della cosca Nicosia e lo accusano di diversi reati tra cui associazione di tipo mafioso, omicidi, traffico illegale di armi, estorsione. Manfredi è ritenuto tra l’altro responsabile degli omicidi di Carmine Arena, ucciso nell’ottobre 2004 con un bazooka e di Pasquale Tipaldi, avvenuto a Natale del 2005. Il boss avrebbe anche frequentato una sorta di scuola di guerra nella zona di Pavia, dove si sarebbe specializzato nell’uso delle armi da guerra.

Dda: "Arresto importante" "L'arresto di Pasquale Manfredi rappresentava un obiettivo importante in un'area sulla quale la Direzione distrettuale antimafia presta una particolare attenzione". Lo ha detto il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, nel corso della conferenza stampa a Crotone durante la quale sono stati illustrati i particolari dell'arresto del latitante Pasquale Manfredi. "E' un risultato - ha aggiunto - tanto più importante in quanto costituisce il buon esito di un'attività di coordinamento delle forze di polizia giudiziaria". Il riferimento del procuratore aggiunto è ad una recente attività di indagine della Compagnia della Guardia di finanza di Crotone che avrebbe potuto creare sovrapposizioni nell'arresto del latitante. "La capacità di rinunciare al colpo ad effetto - ha proseguito Borrelli - ed il coordinamento hanno favorito il buon esito dell'operazione". Il procuratore della Repubblica di Crotone, Raffaele Mazzotta, ha evidenziato il massimo impegno degli agenti della squadra mobile e del servizio centrale operativo. Il vicequestore vicario, Roberto Pellicone, ha sottolineato come l'operazione, coordinata dalla Dda, è stata "avviata e pianificata da diverso tempo". Il dirigente della squadra mobile di Crotone, Angelo Morabito, ha detto che le indagini per l'arresto di Manfredi, definito "esponente tra i più pericolosi" del territorio crotonese, si erano concentrate da tempo sullo stabile di proprietà di alcuni suoi parenti. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il funzionario dello Sco, Marco Basile, e il vicedirigente della squadra mobile di Crotone, Cataldo Pignataro.

Loiero: Una buona notizia. “La cattura di un pericoloso latitante come Pasquale Manfredi, inserito nell’elenco dei 100 più pericolosi del Paese, e indicato come un killer professionista, è una buona notizia”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero. “Allo Sco della Polizia di Stato e alla squadra mobile di Crotone del dottor Angelo Morabito, che insieme hanno teso una trappola con un’operazione di intelligence e di alta professionalità, vanno le mie congratulazioni e dell’intera Calabria”. “La cattura dei latitanti e il sequestro dei patrimoni delle cosche – ha concluso Loiero - costituiscono l’asse centrale di una strategia che può e deve garantire una vita serena e operosa, cioè normale, alla nostra regione”.

Bianchi "Oggi vince la giustizia". "Oggi non è stata soltanto scalfita, bensì scardinata, una pericolosissima cosca e per questo voglio congratularmi con lo Sco della Polizia di Stato e con la squadra mobile di Crotone. Grazie al loro lavoro, oggi ha vinto la giustizia". Così Dorina Bianchi, vicepresidente dei senatori Udc, ha commentato la cattura del latitante Pasquale Manfredi. "La lotta alla criminalità è condizione indispensabile per la crescita del Sud e della Calabria in particolare, dove l' 'ndrangheta ha sempre costituito un freno per lo sviluppo della Regione. Colpire alle base le organizzazioni mafiose - conclude Bianchi - costituisce anche una parte fondamentale del piano per garantire la sicurezza del territorio e dei cittadini".

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