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Clima di tensione a Lamezia: intimidazioni a candidati. Riunito comitato ordine e sicurezza

20 mar 10 Intimidazione la scorsa notte a Lamezia Terme contro la casa e due automobili di proprietà di Salvatore De Biase, componente del coordinamento provinciale del Pdl, e del figlio Antonio, candidato del centrodestra al Consiglio comunale. Persone non identificate si sono appostate davanti l'abitazione della famiglia De Biase ed hanno sparato sette colpi di pistola contro la casa e le due automobili di Antonio e Salvatore De Biase. Sull'intimidazione ha avviato indagini la polizia. Il questore di Catanzaro, Arturo De Felice, si è recato a Lamezia Terme per il coordinamento dell'attività investigativa.

Riunito comitato ordine e sicurezza. Una riunione straordinaria del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica si è svolta alle 12 a Lamezia Terme. La riunione è stata fissata dopo l’intimidazione subita dall’avvocato Giulia Serrao, candidata nella lista "Autonomia e diritti – Loiero Presidente" per le prossime elezioni regionali, che ha ricevuto una busta con alcuni proiettili. L’attenzione sulla città di Lamezia Terme, dove risiede Serrao, è particolarmente alta, dal momento che si voterà anche per eleggere la nuova amministrazione comunale e anche altri candidati per l’ente locale (il terzo questa mattina) hanno subito intimidazioni. Il comitato è stato presieduto dal prefetto Giuseppina Di Rosa.

Solidarietà di Loiero a Di Biase: “Non possiamo e non dobbiamo rassegnarci alla barbarie”. Così il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero dopo il raid notturno contro la casa del dirigente del Pdl di Lamezia Terme Salvatore De Biase, il cui figlio Francesco è candidato alle comunali. “Voglio esprimere a De Biase e alla sua famiglia la mia solidarietà personale e istituzionale. Si tratta di un attentato che turba la coscienza civile. Un atto intollerabile. C’è qualcuno che nell’ombra trama e tenta di interferire nella campagna elettorale. Tutti i democratici devono fare fronte comune per evitare che la città torni indietro”. “Cinque attentati in questa vigilia elettorale – continua Loiero – sono un indicatori traumatici di una situazione che potrebbe diventare incontrollabile ma che dobbiamo, invece, fronteggiare con forza, con gli strumenti della democrazia e della legalità”.

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