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Sbancavano inerti da torrente, in tre in galera
Sbancavano inerti da torrente, tre fratelli in galera 17 mar 10 I fratelli Giorgio, Rocco e Vincenzo Calarco, responsabili a vario titolo della Celedil Sas, sono stati arrestati con l’accusa di frode nell'esecuzione di contratto pubblico e furto aggravato. Il primo e' stato portato in carcere, mentre agli altri due sono stati concessi i domiciliari. I tre sono indagati nell’ambito di un inchiesta nella quale sono indagati anche un impiegato dell'Ufficio del Demanio della Provincia di Reggio Calabria, un responsabile di cantiere di un'altra ditta appaltatrice e un tecnico dell'Anas. Affidatari di un subappalto per la sistemazione del torrente Catona nell'ambito dei lavori di realizzazione di una variante della strada statale 670 i tre, secondo l'accusa, hanno eseguito nell'alveo del torrente, attivita' di scavo e movimento di inerti in maniera eccedente lo scopo dei lavori. In sostanza, i tre fratelli, eludendo i controlli dell'Anas, e con l' acquiescenza dell'impresa appaltatrice, asportavano senza autorizzazione enormi quantitativi di inerti andando ad incidere sull'equilibrio idro-geologico dell'area. I materiali venivano stoccati in un'area nella disponibilita' dei fratelli per poi essere rivenduti, come se fossero legali, ed una quantita' sarebbe finita anche nella realizzazione del porticciolo turistico a Villa San Giovanni. Nel corso delle indagini, alle quali ha collaborato la direzione dei lavori dell'Anas, e' emersa anche la sparizione di una pratica delle autorizzazioni sui movimenti all'interno del torrente. Il sequestro dei mezzi ha riguardato anche altre ditte. E' emersa, infatti, una equa quanto tacita spartizione delle zone. I fratelli arrestati operavano a valle del torrente, mentre, anche se al di fuori degli appalti per la statale, a monte operavano altre ditte. Per loro il reato ipotizzato e' furto aggravato. Nel corso dell'operazione, condotta dai carabinieri della Compagnia di Villa San Giovanni, sono stati sequestrati sei mezzi edili da movimento terra ed una ''montagnola'' artificiale di 32.000 metri cubi di inerti fluviali pronti per essere venduti.
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