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La Camera approva l'Agenzia dei beni confiscati

 

 

Approvata dalla Camera l’Agenzia per i beni confiscati

11 mar 10 L'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, istituita con il decreto legge approvato oggi a Montecitorio,e che attende ora il varo da parte del Senato, avrà sede a Reggio Calabria e opererà sotto la vigilanza del ministro dell’Interno. Gli organi dell’Agenzia, che restano in carica per quattro anni e sono rinnovabili solo una volta nel mandato, sono il direttore (è stato nominato il prefetto Alberto Di Pace), il consiglio direttivo ed il collegio dei revisori. Del collegio direttivo faranno parte: un rappresentante del ministero dell’Interno; un magistrato designato dal ministero della giustizia; un altro individuato dal Procuratore Nazionale Antimafia; il direttore dell’Agenzia del Demanio o un suo delegato. L'organizzazione dell’Agenzia sarà disposta con dei regolamenti, in base ai quali i rapporti tra l’Agenzia e l'Agenzia del demanio riguardo all’amministrazione ed alla custodia dei beni confiscati (per i quali l’organismo funzionerà da amministratore giudiziario) saranno regolati da un’apposita convenzione non onerosa. Sostanzialmente, la nuova Agenzia, che allo stato avrà una struttura di circa 30 dipendenti dovrà avvalersi, nel suo operato, anche della collaborazione dell’Agenzia del Demanio e delle prefetture territoriali. Il magistrato non verrà più esautorato da ogni potere subito dopo il momento della confisca, così com'era previsto nel testo originario, ma continuerà ad avere un rapporto diretto con l’amministratore incaricato di gestire i beni. All’Agenzia verranno affidati vari compiti tra cui quello di coadiuvare l’autorità giudiziaria nell’amministrazione e nella custodia dei beni sequestrati. Ma, dopo il decreto di confisca di primo grado, potrà anche amministrare il bene da sola per proprio conto, oppure servirsi di un amministratore che potrà restare anche quello che ha gestito l’immobile o la società nella fase iniziale. E quando il bene risulti improduttivo o inutilizzabile potrà ordinarne la demolizione o distruzione. Non potranno essere nominati amministratori, nè loro collaboratori, le persone nei cui confronti il provvedimento è stato disposto, nè loro parenti, affini e conviventi. Ma soprattutto non potranno aspirare a tale incarico persone condannate a una pena che comporti l’interdizione dei pubblici uffici anche temporanea o chi è stato oggetto di una misura di prevenzione. In più, per l’affidamento dell’incarico di amministratore si dovranno seguire criteri di rotazione e di trasparenza. Il provvedimento introduce anche importanti novità per quanto riguarda l’intenzione del governo di voler vendere i beni sequestrati alla criminalità. Prima di tutto non potranno più essere «svenduti» all’asta con il rischio di farli tornare alle cosche, ma si dovranno vendere normalmente, a trattativa privata, e per un prezzo che non sia inferiore all’80% del loro valore effettivo.

Calipari "Nessun bene torni ai boss". “L’approvazione da parte della Camera dei deputati, maggioranza e opposizione, del provvedimento che istituisce l’Agenzia per la gestione dei beni confiscati alla mafia è un fatto importante perché togliere la linfa vitale alla criminalità organizzata è un fatto e non soltanto un simbolo della battaglia per la legalità”. Lo dice Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati del PD. “Mi rallegro che l’Agenzia, proposta dalla Commissione Antimafia fin dalla XV legislatura sia ora realtà e che come sede sia stata scelta la città di Reggio Calabria nella quale, negli ultimi mesi, la ‘ndrangheta ha fatto sentire le propria presenza con attentati e minacce, le ultime, anonime all’onorevole Napoli del Pdl alla quale va la mia personale solidarietà. Mi piace sottolineare che il Partito Democratico che pure sta protestando in aula contro il decreto salvaliste, abbia contribuito con il suo voto e con i propri emendamenti a dotare l’Italia di uno strumento che farà male alle cosche e le priverà di immobili o proventi che potranno essere invece destinati ad uso sociale”. “Anche oggi, grazie al lavoro delle forze dell’ordine – ricorda la vicepresidente del gruppo PD – sono stati confiscati beni per oltre quattro milioni di euro. Vigileremo perché nulla torni nelle mani dei boss”.

Santelli (Pdl) "Agenzia è ora una realtà". ''Da oggi, con la istituzione dell'agenzia per i beni confiscati, abbiamo uno strumento in piu', ma uno strumento importantissimo, per proseguire sulla strada del contrasto alla criminalita' organizzata. Il tema del recupero dei grandi patrimoni sequestrati ai boss riveste una importanza che e' sotto gli occhi di tutti: privare la malavita organizzata del patrimonio accumulato attraverso le attivita' criminali e' un duro colpo alle cosche di ogni genere. Fino ad oggi si aveva a che fare con un percorso procedurale lento, farraginoso, tanto per la tempistica che per l'enorme mole di passaggi burocratici da rispettare che spesso si rivelava poco utile a causa dell'inadeguatezza e, qualche volta, dell'inattivita' delle istituzioni chiamate ad assolvere allo scopo''. Lo afferma Jole Santelli, vice presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera. "Particolarmente importante e simbolica, poi - precisa- e' la scelta di collocare l'agenzia dei beni confiscati proprio a Reggio Calabria: si e' deciso, dunque, di inviare uno straordinario segnale simbolico di attenzione politica nella lotta alla 'ndrangheta. Una decisione che scaturisce dall'impegno del governo, che ha varato, come annunciato proprio il ministro Maroni a Reggio Calabria lo scorso gennaio, un vero e proprio piano straordinario antimafia, che ha portato, inoltre, ad un controllo ancora piu' intensivo dei territori maggiormente interessati dalla piaga della criminalita' organizzata e ad una potenziata attivita' informativa e investigativa, a riprova della presenza forte dello Stato". ''Collocare la cabina di regia unica per la gestione dei patrimoni nella disponibilita' dei clan proprio a Reggio fa avvertire concretamente a vicinanza alla Calabria dei ministri Maroni ed Alfano del presidente Berlusconi, dei sottosegretari Nitto Palma e Mantovani che sento di dover ringraziare, tutti, dal profondo del cuore, come calabrese e come rappresentante della mia regione in Parlamento. Gia' nel corso dei lavori delle Commissioni era palpabile la soddisfazione di tutti per il contributo che stiamo dando allo sviluppo di intere aree del Paese''. ''Quella individuata e' una sede prestigiosa, che sara' il fulcro della restituzione di tutto cio' che i mafiosi hanno tolto, ed e' tanto, alla Calabria ed ai calabresi'', conclude la parlamentare del Pdl.

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