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Due mln di beni sequestrati dalla Dia a Vibo

 

Due milioni di beni confiscati dalla Dia a Vibo

08 mar 10 La Dia di Catanzaro ha confiscato beni mobili e immobili per un valore di due milioni di euro ad un commerciante, Roberto Cuturello, accusato di essere affiliato alla cosca Mancuso della 'ndrangheta. Il provvedimento e' stato disposto dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della Procura della Repubblica. Tra i beni sequestrati somme in contanti depositate su conti correnti bancari, immobili e varie attivita' commerciali tra cui un supermercato a Limbadi, centro in cui ha avuto origine la cosca Mancuso diventata poi una delle piu' potenti della 'ndrangheta. I particolari della confisca sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa. Tra i beni confiscati risulta anche il compendio aziendale della ditta individuale con insegna “Supermercato Vivo”, a Limbadi. Cuturello, coniugato con una diretta congiunta di Luigi e Pantaleone Mancuso, ritenuti ai vertici dell’omonimo clan vibonese, avrebbe svolto, in passato, un ruolo di primo piano nel traffico di sostanze stupefacenti tra la provincia di Vibo Valentia ed il Nord Italia, in particolare con la Toscana. Ciò è quanto emerge nell’ordinanza di custodia cautelare notificatagli nel 1993, emessa dal gip al Tribunale di Firenze. Al termine dei vari gradi giudizio, nel 1995 venne condannato dalla Corte di Appello di Firenze. Secondo gli inquirenti Cuturello farebbe parte della struttura organizzativa dell’associazione criminale rivestendo un suo preciso status al suo interno con conseguente attribuzione di compiti tendenzialmente stabili, segnatamente nell’ambito del traffico di stupefacenti. Per l’operazione di oggi, In particolare, gli uomini della Dia di Catanzaro hanno eseguito una complessa attività di analisi economico/patrimoniale che ha riguardato, per un arco temporale compreso tra il 1988 ed il 2003, tutti i cespiti in qualunque modo riconducibili al Cuturello nonché una copiosa documentazione bancaria, allo scopo di documentare, tra l’altro, la netta sproporzione tra il reddito dichiarato ai fini delle imposte dirette e le attività economiche espletate.

 

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