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Operazione Paco, 7 arresti

 

Maxi operazione antidroga dei CC, 7 arresti, stroncato traffico di droga verso Acri

11 gen 10 Questa mattina alle prime luci dell’alba i carabinieri della Compagnia di Rende hanno cinto di assedio Acri per eseguire una serie di provvedimenti cautelari e numerose perquisizioni domiciliari a spacciatori ed assuntori di sostanza stupefacente. In manette sono finiti Pasquale Gaccione di 21 anni e Camillo De Maddis di 20 anni (già in carcere per l’omicidio di Fabrizio Greco), Antonio Feraco di 44 anni di Acri, Francesca Molinari di 52 anni di Ottaviano (Na), Agostino Ritacco di 30 anni di Cosenza. Agli arresti domiciliari Angelo Capalbo di 37 anni di Acri e Gaetano Spezzano di 24 anni di Acri. L’operazione, denominata “Paco” dal soprannome del principale indagato, ha interessato il territorio del Comune di Acri, Bisignano, Cosenza, Rende e Lamezia Terme ed è stata condotta da oltre 70 carabinieri con l’ausilio di unità antidroga del Gruppo Operativo “CALABRIA” di Vibo Valentia. L’operazione ha permesso di interrompere un traffico di sostanze stupefacenti, hashish e marijuana, che dal capoluogo raggiungevano Acri. Tre arrestati sono stati tradotti presso le case circondariali di Cosenza e Castrovillari, due soggetti sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari e due provvedimenti cautelari sono stati notificati in carcere.

Agostino Ritacco - Antonio Feraco - Francesca Molinari

I militari della Compagnia di Rende hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque soggetti, due dei quali già detenuti per omicidio, ed un provvedimento di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di altri due soggetti per i reati di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente. I provvedimenti in argomenti sono stati emessi dal Tribunale Ordinario – Ufficio G.I.P. di Cosenza su richiesta del dott. Claudio Curreli della Procura della Repubblica. Contestualmente sono stati notificati altri cinque avvisi di garanzia ad altre persone coinvolte nell’indagine ed effettuate undici perquisizioni domiciliari. L’attività investigativa, che è durata oltre un anno, ha avuto inizio il 18 dicembre del 2008, in Acri, allorquando i carabinieri della Stazione di Acri hanno arrestato Antonio e Pasquale Gaccione, rispettivamente padre e figlio, in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di 312 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Immediatamente dopo l’arresto, Antonio Gaccione si è assunto la totale responsabilità in relazione alla detenzione della droga ritrovata determinando, così, la successiva liberazione del figlio. Si è dato inizio, pertanto, ad un’attività di indagine con l’ausilio di intercettazioni, telefoniche ed “ambientali”, nei confronti del Pasquale Gaccione che ha permesso di appurare, fin da subito, come questi si recava spesso a Cosenza per l’acquisto di sostanza stupefacente del tipo marijuana e hashish che poi rivendeva nel territorio di Acri. Pasquale Gaccione, per la rivendita della sostanza stupefacente in Acri, si avvaleva della collaborazione di Angelo Capalbo, il quale, oltre che assuntore e quindi acquirente di stupefacente, lo coadiuvava nello smercio e, talvolta, nella detenzione delle droga. In un primo tempo Gaccione si era avvalso della collaborazione anche di Gaetano Spezzano, il quale però, dopo un primo periodo, era entrato in contrasto con il predetto, in quanto aveva detenuto, presumibilmente al fine di rivenderla in proprio, una grossa quantità di stupefacente senza dire niente al suo “datore di lavoro”. Gaccione si avvaleva anche della collaborazione di Francesca Molinari e Antonio Feraco entrambi con precedenti in materia di sostanze stupefacenti. La donna fungeva, infatti, da intermediaria per la cessione dello stupefacente dal Gaccione al Feraco, durante il periodo di detenzione domiciliare di quest’ultimo. Antonio Feraco, in un primo periodo, assumeva il ruolo quasi esclusivo di acquirente, a causa della misura cautelare degli arresti domiciliari inflittagli per precedenti reati in materia di stupefacenti, acquistando quindi, spesso per tramite della Molinari, droga dal Gaccione Pasquale. Terminato, però, il periodo di arresti domiciliari, il Feraco assumeva nuovamente il ruolo di spacciatore attivo, mantenendo vivi i contatti con il Gaccione, fino al marzo 2009. Gaccione, però, aveva una serie di problemi di carattere economico in quanto molto spesso gli assuntori non gli pagavano la sostanza stupefacente. Tra questi c’era anche De Maddis che aveva un debito con Gaccione di circa 2000 euro. Gaccione aveva così deciso di “assumere” alle proprio dipendenze anche il De Maddis affinché lo potesse coadiuvare nella vendita della droga ad Acri e fargli così saldare il debito. Gaccione, a causa del mancato pagamento della droga da parte dei suoi “clienti”, aveva accumulato un debito con il suo fornitore di Cosenza di oltre 10.000 euro. Insomma il giro di sostanza stupefacente, soprattutto hashish e marijuana, nel piccolo paese montano era davvero impressionante. L’attività illecita del gruppo è stata, però, interrotta dall’arresto di Pasquale Gaccione e Camillo Antonio De Maddis per l’omicidio di Fabrizio Greco, il ragazzo arso vivo la notte del 28 marzo 2009. Il fatto di sangue ha modificato gli equilibri del gruppo. Infatti Antonio Feraco, a seguito della cessazione della misura cautelare degli arresti domiciliari inflittagli per precedenti reati in materia di sostanza stupefacenti, tornava di nuovo in libertà E riprendeva la propria attività di spaccio. Diventava così frequente la collaborazione con Francesca Molinari ed, insieme, si recavano spesso da Agostino Ritacco, 29enne di Cosenza, per l’acquisto di droga, in parte da consumare ed in parte da rivendere ad Acri. L’operazione “Paco” ha permesso di interrompere un traffico di sostanze stupefacenti, hashish e marijuana, che dal capoluogo raggiungevano il paese montano. Tre arrestati sono stati tradotti presso le case circondariali di Cosenza e Castrovillari, due soggetti sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari e due provvedimenti cautelari sono stati notificati in carcere. Nei prossimi giorni ci saranno gli interrogatori di garanzie.

Operazione Paco, sette arresti dei CC

 

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