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Truffe alle assicurazioni: 9 arresti
Truffavano le compagnie assicurative la Stradale di Cosenza Nord arresta 9 persone tra cui avvocati e consigliere comunale di Cosenza 16 feb 10 Gli agenti della Polizia Stradale di Cosenza Nord ha arrestato 9 persone, tra cui professionisti, medici e legali, coinvolte in una truffa ai danni di diverse compagnie assicurative. Gli arresti sono pervenuti a seguiti di complesse indagini che ha interessato 150 persone che a vario titolo hanno partecipato alla commissione delle diverse attività delittuose. L’accusa mossa è quella di truffa, false testimonianze e false perizie, nonché per falso ideologico in certificazioni mediche in atti pubblici. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP di Cosenza a seguito di attività di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Cosenza. L'attività investigativa, svolta dal personale della sottosezione Polizia stradale di Cosenza nord coadiuvati dal Compartimento Polizia stradale di Catanzaro, ha consentito di individuare un’organizzazione criminale che, con la complicità di professionisti, otteneva indebiti risarcimenti da compagnie assicuratrici mediante l’esibizione di false perizie mediche ovvero di false fatture per riparazioni mai effettuate. All occorrenza venivano reclutati anche falsi testimoni da presentare in caso di procedimento civile o penale. L’attività criminale, che ha procurato all’organizzazione ingenti profitti, ha comportato, in tutta la provincia, un incremento del costo delle polizze assicurative di circa il 10%. Le 150 persone coinvolte a vario titolo nell’attività illecita hanno mosso un giro di affari di centinaia di migliaia di euro. In manette è finito anche il consigliere comunale del Pdl di Cosenza arrestato con l’accusa di truffa. Per lui che in passato è stato anche coordinatore provinciale del Pdl, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Coinvolti tre legali sono stati portati in carcere insieme al titolare di un’agenzia di pratiche automobilistiche, e ad un fisioterapista. Arresti domiciliari, inoltre, per altri tre. Incidenti stradali simulati e false certificazioni per lesioni personali mai subite sono state messe su dagli interessati per incassare gli indennizzi dalle compagnie assicurative. Così funzionava il sistema di truffe ai danni delel assicurazioni scoperto dagli agenti della polizia stradale di Cosenza che hanno portato a termine l'operazioen All Inclusive culminata nell’ arresto di nove persone con altre 150 indagate. I particolari dell'operazione sono state illustrati nel corso della conferenza stampa svoltasi a Rende presso la sede della sotto sezione di Polizia stradale di Cosenza Nord. Dalle indagini è emerso anche che alcune persone indagate simulavano di tutto, anche degli aborti, a causa delle lesioni riportate in incidenti mai avvenuti. In un caso, la moglie dichiarava di aver investito il marito eseguendo una retromarcia, ed invece l'uomo si era procurato il danno in altro modo. In un altro caso per simulare i danni ad un braccio una donna si era ferita con una spazzola per capelli. Tutti elementi scoperti grazie all'enorme mole di lavoro eseguito attraverso intercettazioni ambientali. Alla base della truffa esisteva un vero e proprio kit documentale completo, composto da certificato dell'Asp, certificato fisioterapico, ricevute di pagamento per l'esecuzione mai eseguita di fisioterapia, perizia medico-legali dalle quali emergevano punti di invalidità. Il kit veniva usato per ingannare il medico della compagnia assicurativa che visti gli atti prodotti non poteva non concedere qualche punto di invalidità. Di conseguenza ne scaturiva un forte indennizzo ai danni delle compagnie di assicurazione. I truffatori, quando serviva, erano anche capaci di produrre false testimonianze che, senza pudore, venivano presentate all'Autorità Giudiziaria presso la quale si era instaurato il procedimento civile-penale. i testi, quindi, erano capaci di condizionare il giudizio dei giudici posto che giuravano il falso. Tra i processi spiccano procedimenti civili con importi consisenti, uno dei quali di 200.000 euro. In un processo penale, addirittura, a seguito di una falssa testimonianza veniva pronunciata una sentenza di condanna nei confronti di una imputata. Di tutto e di più, dunque. Le truffe alle compagnie assicurative, dunque, avvenivano, secondo gli inquirenti, con la complicità di avvocati e medici i quali avrebbero rispettivamente istruito le pratiche dei falsi incidenti e certificato le false lesioni. Le persone arrestate sono accusate di truffa ai danni di molteplici compagnie assicurative, falso ideologico in certificazioni mediche ed atti pubblici nonchè falsa testimonianza e perizie nel corso di procedimenti penali e civili. L'attività criminale prodotta, inoltre, gravava sulle tasche di tutti i cittadini perchè il peso delle truffe era tale da far aumentare mediamente le polizze assicurative nella provincia di Cosenza di oltre il 10% a causa dell'aumento dell'incidenza media dei sinistri inventati per produrre le truffe. Nell’operazione della polizia stradale di Cosenza nord sono coinvolti quattro studi legali, un ufficio di consulenza infortunistica stradale, cinque avvocati iscritti all’albo di Cosenza, due studi medici, quattro medici di base e due centri di fisioterapia. Inoltre dieci persone su delega degli uffici legali procedevano all'individuazione per la trattazione dei sinistri. L'indagine, che ancora non è stata chiusa, prevede a breve ulteriori sviluppi da parte del magistrato inquirente.
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