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Notizie di cronaca

 

 

Rafforzata protezione a Sindaco S.Agata d’Esaro

25 feb 10 Sara' rafforzata la presenza delle forze dell'ordine a Sant'Agata d'Esaro, dove dal mese di maggio dello scorso si stanno susseguendo episodi intimidatori nei confronti del nuovo sindaco Antonio Bisignani. Il Comando provinciale dei carabinieri di Cosenza ha disposto, dopo i controlli effettuati presso il palazzo municipale e le riunioni nella Procura di Castrovillari che indaga sugli episodi, l'invio di due militari di rinforzo alla Stazione del paesino dell'Esaro. Affiancheranno i militari in servizio effettivo coordinati dalla Compagnia di San Marco Argentano. L'episodio piu' recente, avvenuto nella notte di domenica, e' l'incendio dell'abitacolo della Mercedes del Primo cittadino. Prima ancora numerosi atti intimidatori sono stati rivolti a lui e alla sua famiglia, come una bottiglia incendiaria fatta penetrare all'interno del salone dell'abitazione dei genitori, che ha danneggiato un divano e annerito la stanza, non provocando fortunatamente conseguenze piu' gravi.

Protesta al Centro Accoglienza S.Anna di Crotone

25 feb 10 Circa 150 immigrati ospiti del Centro d'accoglienza S.Anna di Isola Capo Rizzuto (Kr)hanno inscenato una protesta percorrendo a piedi la statale 106 in direzione Crotone. Gli immigrati, tutti di nazionalita' curda irachena, chiedono rassicurazioni sullo stato delle loro domande d'asilo, regolate dalla convenzione di Dublino in base alla quale soltanto un unico Stato dev'esserecompetente per l'esame di una domanda d'asilo, per evitare che i richiedenti vengano inviati da uno Stato all'altro senza che uno di essio si dichiari competente. Nel contempo si evita che un richiedente l'asilo presenti contemporaneamente o consecutivamente una domanda d'asilo in piu' Stati. I dimostranti mostrano alcuni cartelloni con la scritta: "l'Italia e' la nostra unica speranza".

Duemila persone rientrate a Maierato

25 feb 10 Si sono completate nel pomeriggio a Maierato le operazioni di rientro degli abitanti residenti nelle zone del paese più distanti dal fronte della frana. Duemila persone hanno potuto tornare così nelle loro case in centro storico, nella parte bassa dell’abitato e nelle contrade. L’emergenza però non è finita perchè 298 persone, i residenti nella cosiddetta 'zona rossa' che da ieri è transennata e non agibile, sono ancora ospitati nella Scuola di polizia di Vibo Valentia ma per la cui sistemazione sono allo studio soluzioni alloggiative. “Abbiamo cercato di alleviare – dice il sindaco di Maierato, Sergio Rizzo – la sofferenza di quanti sono stati costretti improvvisamente a lasciare le loro case sotto la minaccia dello smottamento. Adesso stiamo provvedendo a completare il censimento delle persone che sono rimaste fuori e per le quali dovremo adoperarci allo scopo di trovare una soluzione di lungo periodo. Attendiamo l’ordinanza di protezione civile che dovrebbe essere approvata entro martedì prossimo”. Intanto, in paese, si colgono i primi segni di ritorno alla vita di tutti i giorni. Ha ripreso a funzionare l’ufficio postale mentre le scuole torneranno alla normalità da lunedì. Le attività commerciali sono tutte tornate in attività ad esclusione di quelle ricadenti nella zona rossa. Sono riprese anche le attività produttive più importanti ubicate nella zona industriale. A giorni sarà aperto anche uno sportello della Banca di credito cooperativo la cui sede è inagibile perchè collocata nella zona rossa. “Lentamente – aggiunge il sindaco Rizzo – stiamo cercando di tornare alla normalità anche se c'è la consapevolezza che il cammino sarà ancora lungo”.

CGIL "Su vertenza Phonemedia serve accordo naionale per CIG"

25 feb 10 I lavoratori di Phonemedia hanno incontrato a Catanzaro, nella sede della Regione, presente il responsabile dell’unità di crisi, Tonino Sorrentino, i rappresentanti sindacali della Cgil. Lo riferisce una nota congiunta di Slc-Cgil e segreteria provinciale Cgil Catanzaro-Lamezia. “Durante l’incontro - è scritto nella nota - i lavoratori hanno manifestato la loro contrarietà all’ipotesi di un accordo regionale per la cassa integrazione in deroga, per giunta a rotazione e non per tutti i lavoratori, fatta circolare da alcuni esponenti sindacali, che rischia seriamente di compromettere il buon fine della vertenza in atto. Il commissariamento in atto dell’intero gruppo nazionale, ad opera del tribunale di Novara, con il superamento dell’intero management aziendale, ha infatti creato le condizioni per la firma dell’accordo nazionale per la concessione della cassa integrazione a tutti i lavoratori. La Cgil ha invitato la Regione a non ‘avviare eventuali procedure regionali, del resto lo stesso dott. Sorrentino responsabile dell’unità di crisi ha smentito il fatto che sia mai stato aperto un tavolo regionale, chiarendo che non ne esistono le condizioni in presenza di una procedura nazionale in corso”. “È giunta però l’ora - sostiene ancora la Cgil - che tutti si assumano le responsabilità delle loro azioni, c’é chi sta millantando credito fra le istituzioni e rappresentanza fra i lavoratori, occorre serietà e lealtà verso 2.200 lavoratori, non serve generare canea, ma evidentemente qualcuno ha scambiato il ruolo sindacale con il ruolo aziendale creando ad arte confusione fra i lavoratori. I lavoratori hanno avviato una raccolta di firme per formalizzare la diffida ad avanzare proposte in nome e per conto dei lavoratori da parte di chi non ne ha più la rappresentanza. La Cgil si sta muovendo, attraverso il consenso ed il mandato dei lavoratori che restano la parte lesa di questa vicenda e che in quanto tali vanno tutelati, queste sono le regole e questo è il modo corretto di portare avanti una vertenza, una correttezza che sarebbe necessaria anche da parte di altre sigle sindacali”.

Presentata la manifestazione del primo marzo dedicata ai migranti

25 feb 10 Questa mattina, presso la sala dei Gruppi consiliari del Comune di Reggio Calabria, il Comitato reggino Primo Marzo 2010 ha presentato il programma e le rivendicazioni del “Primo marzo, il giorno dell’accoglienza e dell’integrazione”. Il Primo marzo 2010. Alla conferenza è intervenuto anche Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, che, reduce dalla presentazione nazionale tenutasi a Roma, ha spiegato le origini e le principali motivazioni che hanno reso possibile e necessario lo svolgimento della giornata del “Primo marzo 2010 – 24 ore senza di noi” anche in Italia. Quella che lunedì prossimo approderà in riva allo Stretto è una grande manifestazione non violenta dal respiro europeo, ispirata dalla francese Journée sans immigrés, 24h sans nous, ma che si estende a Spagna, Grecia ed altri paesi. Presentato anche “«Mandiamoli a casa», i luoghi comuni. Razzismo e pregiudizi: istruzioni per l’uso” un dossier in cui vengono analizzati i principali luoghi comuni e pregiudizi del razzismo, poi smentiti da reali statistiche. La parte preponderante degli immigrati presenti in Italia, ed anche a Reggio Calabria, lavora duramente e svolge funzioni essenziali per la tenuta di una società complessa e articolata come la nostra. “Chiediamo che finisca, qui e ora, la politica dei due pesi e delle due misure, nelle leggi e nell'agire delle persone”. Molti stranieri, dunque, “incroceranno le braccia”, mentre gli antirazzisti ed i lavoratori impossibilitati a scioperare indosseranno una fascia o un indumento giallo come gesto visivo e simbolico di solidarietà a questa parte fondante della nostra società. Il Comitato reggino, rappresentato quest’oggi da una delegazione di lavoratori stranieri e cittadini reggini ha, inoltre, illustrato le rivendicazioni e proposte formulate a livello locale. Tra i presenti Khadija Lahzairi, Mohamed Zghouri, Christopher Chinedu, Hassan El Mazi, Ghatoussu Abderrahim ed alcuni reggini del Comitato. Tra le rivendicazioni, scritte in 6 lingue, si leggono le dure critiche al piano legislativo esistente (pacchetto sicurezza e Bossi-Fini) la chiusura immediata dei Centri d’Identificazione ed Espulsione” (CIE), la richiesta di politiche di accoglienza per tutti i lavoratori stagionali e la reale attuazione delle politiche di integrazione nel nostro territorio, il diritto di cittadinanza per i nati in Italia ed i diritti di salute, lavoro e casa per italiani e stranieri, rifiutando in tal modo il principio della contrapposizione. Sul piano locale, il decentramento dell’Ufficio immigrazione in provincia, in via sperimentale, come soluzione del problema di sovraffollamento e conseguenti ritardi burocratici ingiustificati nella lavorazione e rilascio dei permessi e delle carte di soggiorno, il monitoraggio delle denunce effettuate per mancato pagamento, pestaggi ed aggressioni razziste e mafiose, ma anche la tutela ed il monitoraggio di quanto accade ancora oggi in territori di sfruttamento schiavista del lavoro migrante come Rosarno, dove tra sgomberi e tensioni, continua il malessere dei lavoratori stranieri ancora presenti, dopo i disgraziatamente noti fatti di gennaio. La consulta comunale degli stranieri, la grande delusione e la rabbia dei migranti reggini. Il Primo marzo reggino, inoltre, è fortemente caratterizzato dalla concomitanza delle elezioni della Consulta comunale degli stranieri. Domenica 28 febbraio, infatti, i circa 6.000 stranieri di Reggio andranno alle urne per eleggere i loro rappresentanti, un percorso iniziato nel 2005 e partito dal basso, come conferma il consigliere comunale Nuccio Barillà. C’è grande scontento tra gli stranieri reggini. Dopo anni di battaglie, infatti, questo strumento di democrazia ha prodotto parecchi problemi alle comunità. A liste chiuse, a buona parte dei candidati è stata rigettata la richiesta, dopo che le comunità erano riuscite ad aggirare il già presente ostacolo delle “liste continentali”, attraverso una sorta di primarie con cui avevano scelto le candidature. “In questo modo ci dividono – sostiene Hassan El Mazi – creano liti tra le comunità, tra fratelli e sorelle, tra marito e moglie”. Così è possibile trovare un unico candidato per le liste di Europa e America, 2 per l’Asia e 4 per l’intera Africa. Queste esclusioni che, secondo i rappresentanti, non rispettano gli accordi fatti in precedenza (possesso di permesso o carta di soggiorno, non solo per votare ma anche per essere candidati) e l’impossibilità di rimpiazzare le candidature hanno provocato disagi e divisioni all’interno delle comunità. “Proveremo ad utilizzare anche questo strumento, per quanto difettoso - ci dicono - ma restano le ingiustizie e le grandi difficoltà che la gestione di questa amministrazione ci ha provocato”. Scenderemo in piazza da reggini e con i reggini. “Dobbiamo eliminare dal nostro linguaggio le parole immigrato e straniero – ci dice Khadija Lahzairi – perché escludono. Viviamo e lavoriamo qui per il bene di questa città”. L’appuntamento è, dunque, per il primo marzo alle ore 15,00 in Piazza Garibaldi, da dove partirà un corteo che giungerà in Piazza Duomo, dove sarà allestito il “Villaggio dell’accoglienza e dell’integrazione” uno spazio multiculturale e multietnico. L’invitando alle organizzazioni ed ai singoli cittadini, non è solo all’adesione, ma alla partecipazione scendendo in piazza ed indossando qualcosa di giallo, il colore scelto da tutti i Comitati. Questi reggini scenderanno in piazza, il primo marzo sarà l’occasione per stare al loro fianco.

Numero verde della provincia di Vibo contro i reati ambientali

25 feb 10 Un numero verde (800 083 525) a cui rivolgersi per denunciare anonimamente reati ambientali come presenza di discariche abusive, immissione di sostanze nocive nei corsi d’acqua, allacci fognari illegali. È il nuovo servizio attivato dalla Provincia di Vibo Valentia. L’iniziativa è stata presentata ufficialmente dal presidente dell’ente Francesco De Nisi e dall’assessore all’Ambiente Martino Porcelli, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il prefetto di Vibo Valentia, Luisa Latella, e l’assessore regionale all’Ambiente Silvio Greco. Presenti anche l’ex assessore provinciale Francesco Marcianò e i rappresentanti dell’Osservatorio provinciale permanente sull’Ambiente, di cui fanno parte, tra gli altri, carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale dello Stato, capitaneria di porto, Ato, Arpacal e Regione. “L’iniziativa adottata dalla Provincia, infatti - è scritto in un comunicato dell’ente - scaturisce da un protocollo d’intesa siglato nel 2008 dai soggetti istituzionali che compongono l’Osservatorio”. “Il nuovo servizio gratuito dà la possibilità a chi chiama di mantenere l’anonimato - ha detto l’assessore Porcelli - e questo può rappresentare un forte incentivo a denunciare. La Provincia, attraverso i propri operatori, raccoglierà le segnalazioni e qualora si riscontri una notizia di reato questa verrà immediatamente comunicata alla Procura della Repubblica”. “Purtroppo - ha detto il presidente De Nisi - esiste ancora grande omertà verso i comportamenti illeciti e ciò aggrava ulteriormente problemi già estremamente pressanti come l’inquinamento. Tutto viene demandato all’iniziativa di magistratura e forze dell’ordine, anche se la discarica abusiva ce la ritroviamo fuori casa. Con questo servizio, dunque, diamo la possibilità di denunciare abusi e reati contro l’ambiente senza l’obbligo di dichiarare le proprie generalità, nell’auspicio che il numero verde serva non soltanto per reprimere i reati commessi, ma sia capace di esprimere anche una notevole deterrenza”. “Di segnale positivo per il territorio vibonese - riporta ancora la nota - ha parlato l’assessore regionale Greco, che si é comunque dichiarato in linea di principio “contrario alle denunce anonime”. Nonostante ciò, Greco ha condiviso la preoccupazione per la mancanza di senso civico e per il clima di omertà che spesso impedisce l’individuazione tempestiva dei reati ambientali. “Ecco perchè in Calabria - ha detto - occorre puntare molto sull’educazione alla salvaguardia ambientale. In questa regione i problemi legati all’ambiente sono gravissimi, basti pensare che attualmente sono stati “caratterizzati” 860 siti contaminati, di cui 33 ad elevato rischio per la salute pubblica, mentre altri mille, sebbene individuati, devono essere ancora analizzati. Esistono dati talmente preoccupanti che non vengono pubblicati per non creare panico. A confermare questa situazione ci sono riscontri clinici inquietanti, come l’alta incidenza in alcune zone della regione di tumori tipici delle aree ad alta concentrazione industriale, anche se in Calabria non ci sono grandi industrie”. “Il prefetto Latella - prosegue la nota - ha rimarcato la priorità rappresentata dai problemi ambientali, auspicando che il numero verde venga utilizzato al meglio dai cittadini “per contribuire attivamente alla protezione di un territorio bellissimo ma estremamente fragile, come dimostrano anche i fatti recenti. Non ci può essere salvaguardia ambientale davvero efficace se non c’è collaborazione da parte dei cittadini onesti, perché sono loro il primo baluardo contro l’illegalità””.

Panificio abusivo sequestrato dai CC a Stefanaconi

25 feb 10 Un panificio abusivo e privo di qualsiasi autorizzazione sanitaria è stato scoperto a Stefanaconi dagli uomini della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia e da quelli del N.A.S. di Catanzaro. Già da tempo i militari della Stazione Carabinieri di S. Onofrio avevano notato movimento intorno ad una piccola abitazione della cittadina alle porte del capoluogo. In particolare giornalmente, soprattutto di mattina, si vedeva uno strano movimento di mezzi e persone che, apparentemente senza nessun motivo, si recavano in una piccola casa colonica. I militari dell’Arma, dopo aver osservato con discrezione il movimento per alcuni giorni, hanno deciso di intervenire e, nella tarda mattinata di ieri, hanno bussato alla porta della piccola costruzione. Ad aprire è stato il proprietario, P.D. 50enne del posto, che, sporco di farina, è rimasto sorpreso aperta alla vista dei Carabinieri. I militari hanno così fatto il loro ingresso scoprendo come alcune stanze dell’immobile fossero state trasformate in un vero e proprio centro di produzione di pane, con tanto di impastatrici, decine di sacchi di farina e filoni di pane pronti per essere venduti. Immediatamente il personale del N.A.S. ha chiesto l’esibizione della documentazione attestante le autorizzazioni sanitarie alla produzione alimentare e l’idoneità dei locali, peraltro intrisi di umidità e con molti macchinari consunti dalla ruggine. Documentazione completamente sconosciuta al titolare dell’attività abusiva che, in pochi attimi, si è visto sequestrare l’illegale laboratorio ed elevare oltre 3 mila euro di sanzioni amministrative.

Sit in contro i tagli di Trenitalia il 6 marzo a Reggio

25 feb 10 Le segreterie regionali dei sindacati di categoria Filt- Cgil, Fit-Cisl, Ugl, Orsa e Fastferrovie si mobilitano contro i tagli ai treni previsti da Trenitalia nel territorio calabrese. Un sit-in è in programma per il 6 marzo a Reggio nella piazza antistante la stazione ferroviaria. “La Calabria - è scritto in una nota inviata dai sindacati al presidente della Regione, ai presidenti delle Province, ai sindaci dei capoluoghi e al Comitato sindaci della Locride - non può sopportare un ulteriore ridimensionamento in termini di collegamenti ferroviari. Con una autostrada a pezzi, con aeroporti non sufficientemente collegati al resto d’Italia, attivare la mannaia dei tagli ai treni significa il totale, drammatico isolamento del nostro territorio”. I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Ugli, Orsa e Fastferrovie parlano di “grave atteggiamento assunto da Trenitalia Divisione Passeggeri N/I nei confronti del territorio calabrese nonché della mancata, preventiva informazione sui presunti tagli ai servizi di collegamento ferroviario da e per la Calabria con il centro nord Italia e invitano le istituzioni locali ad attivare ogni forma di iniziativa tesa alla tutela degli interessi della collettività”. “Le segreterie regionali - prosegue la nota - hanno avviato nei confronti del Gruppo FS le previste procedure di raffreddamento che, in assenza del ritiro dei provvedimenti assunti, scaturiranno in una serie di azioni di lotta che si intende perseguire unitamente alle amministrazioni dalle quali si auspica una ferma e decisa reazione”. Oltre al sit-in a Reggio le organizzazioni sindacali preannunciano un’analoga iniziativa in un centro della fascia jonica.

Marocchino in manette per furto a Reggio

25 feb 10 Gli agenti della “Volante” della Questura di Reggio Calabria hanno arrestato in flagranza di reato un marocchino, Zidane Asdine, 24 anni. La Sala Operativa della Questura aveva inviato un equipaggio delle “volanti” presso la palazzina denominata “WO” di proprietà dell’ente Ferrovie dello Stato dove era stato segnalato un cittadino straniero che armeggiava su di uno scooter parcheggiato all’interno dell’area. Il personale di polizia ha individuato il malvivente che si era dato alla fuga tra i binari in direzione dei vagoni ferroviari. Lo straniero è stato inseguito e dopo pochi minuti raggiunto e bloccato. Dalla prima attività investigativa è emerso che il marocchino stava tentando di rubare lo scooter. Dopo una perquisizione personale l'uomo è stato accompagnato in Questura e tratto in arresto nella flagranza di reato di furto aggravato. Lo scooter è stato riconsegnato al legittimo proprietario ed il cittadino marocchino, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e clandestino sul territorio nazionale, è stato ristretto nelle camere di sicurezza in attesa del giudizio per direttissima.

Un arresto dei cc per armi e droga nel reggino

25 feb 10 I militari della Compagnia Carabinieri di Melito Porto Salvo, nell’ambito di servizio di controllo del territorio hanno arrestatoa Fossato Leandro Stelitano, 33 anni di Roghudi. L’uomo aveva una pistola Beretta con matricola punzonata calibro 9 mm perfettamente manutenuta con all’interno una cartuccia dello stesso calibro. L’arma era nascosta sotto l’armadio della camera della sua abitazione. I militari hanno anche sequestrato 180 grammi di “Cannabis Indica”, detenuta all’interno di un sacchetto in cellophane che si trovava nello scantinato. I militari hanno eseguito alcune perquisizioni nell’abitato di Fossato (popolosa frazione del comune di Montebello Ionico). Il controllo si è esteso anche a numerosi altri casolari che si trovano nelle vicinanze dell’abitazione dello Stelitano ed in uno di questi, un rudere in pessimo stato, molto vicino all’abitazione dell’uomo, è stato rinvenuto, ben occultato sotto il tetto, uno zainetto in tela con all’interno quasi duecento munizioni di vario tipo e calibro (tra queste anche da guerra, del tipo utilizzato dalle forze armate e di polizia).

 

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