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Apre il processo per la strage di Dusiburg: familiari parte civile
Apre il processo per la strage di Dusiburg: familiari parte civile 14 apr 10 I familiari delle sei vittime della strage di Duisburg, compiuta a Ferragosto del 2007, si sono costituite parte civile nel processo a Giovanni Strangio, accusato di essere stato l'ideatore ed uno degli autori materiali. Il processo è iniziato stamani dinanzi ai giudici della Corte d'assise di Locri. Strangio sta partecipando all'udienza in videoconferenza dal carcere di Roma. Dopo la costituzione delle parti civili, l'accusa e la difesa stanno discutendo di una serie di eccezioni preliminari sulle quali dovranno pronunciarsi i giudici della Corte d'assise di Locri. L'accusa sostiene che Strangio avrebbe ideato la strage per vendicarsi dell'assassinio della cugina, Maria Strangio, uccisa a San Luca il giorno di Natale del 2006 nell'ambito della faida di San Luca che da anni vede fronteggiarsi le cosche dei Pelle-Vottari con quella dei Nirta-Strangio. Una delle vittime della strage, Marco Marmo, era sospettato, infatti, di essere il responsabile dell'omicidio di Maria Strangio. Taormina ricuserà i giudici . L'avvocato Carlo Taormina, difensore di Giovanni Strangio, ha preannunciato che ricusera' i giudici della Corte D'Assise di Locri dinanzi ai quali e' in corso il processo per la strage di Duisburg. All'inizio dell'udienza l'avv. Taormina ha chiesto ai giudici di astenersi perche' incompatibili in quanto stanno gia' affrontando il processo ad una quindicina di imputati, tra cui lo stesso Strangio, accusati di essere affiliati alle cosche di San Luca coinvolte nella faida che porto' all'omicidio di Maria Strangio, uccisa il giorno di Natale del 2006. Proprio l'omicidio della donna, secondo l'accusa, fu all'origine della strage compiuta in Germania nella quale furono uccise sei persone. I giudici della Corte D'Assise di Locri, dopo una lunga camera di consiglio, hanno rigettato la richiesta di Taormina e quest'ultimo ha preannunciato che nei prossimi giorni presentera' una istanza di ricusazione. Successivamente il pubblico ministero della Dda di Reggio Calabria, Federico Perrone Capano, ha chiesto la riunificazione del processo per la strage di Duisburg con quello ai presunti esponenti delle cosche di San Luca. Sull'istanza si stanno pronunciando i difensori degli imputati e successivamente ci sara' la decisione dei giudici. Il processo per Strage Duisburg unificato con quello sulla faida Il processo per la strage di Duisburg e' stato riunificato a quello in corso sulla faida di San Luca e sull'omicidio di Maria Strangio avvenuto il giorno di Natale del 2006. Lo hanno deciso i giudici della Corte d'assise di Locri, presieduta da Bruno Muscolo a latere Angelo Ambrosio, dinanzi ai quali stamani si è svolta la prima udienza del processo per la strage avvenuta a Ferragosto 2007 in Germania. La richiesta di riunificare i due processi è stata avanzata dal pubblico ministero della Dda di Reggio Calabria, Federico Perrone Capano. Il pm ha sostenuto che i due processi sono collegati tra loro perché la strage di Duisburg fu la risposta all'omicidio di Maria Strangio. Alla richiesta del pubblico ministero si sono opposti i difensori di tutti gli imputati nel processo per la faida di San Luca. La prossima udienza del processo è stata fissata per il 16 aprile. E' iniziato davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Locri il processo che vede imputato Giovanni Strangio, ritenuto il killer della strage di Duisburg e rinviato a giudizio il 9 marzo scorso dal gip del Tribunale di Reggio Calabria con l'accusa di omicidio plurimo. Il processo si apre a oltre due anni e mezzo dalla strage del 15 agosto 2007, quando Marco Marmo, Francesco Pergola, Tommaso Venturi, Marco Pergola, Francesco Giorni e Sebastiano Strangio, appena usciti dal ristorante italiano ''Da Bruno'' a Duisburg, vengono travolti da una raffica di proiettili che li falcia uno per uno. Un eccidio brutale che sconvolge l'Europa e costringe Berlino a fare i conti con la sempre piu' ingombrante presenza della 'ndrangheta sul suo territorio. Una strage maturata nell'ambito della faida di San Luca tra il gruppo dei Nirta-Strangio e il contrapposto schieramento dei Pelle-Vottari-Romeo al quale appartenevano le vittime. I sei morti di Duisburg sono infatti la risposta all'omicidio di Maria Strangio, uccisa il giorno di Natale del 2006 in un agguato indirizzato in realta' al marito della donna, Giovanni Luca Nirta, e a Francesco Colorisi, rimasto ferito in quell'occasione insieme al minorenne Domenico Nirta. Secondo gli investigatori, pur di vendicarsi, Strangio sacrifica il tacito accordo di non alzare troppa polvere nei fatti interni alle cosche, rompendo quella che fino ad allora e' stata una tradizione: Pelle-Vottari-Romeo da una parte e Nirta-Strangio dall'altra lasciano morti ammazzati con una certa discrezione.Gli investigatori non tardano molto a capire che alla base del delitto c'e' ancora una volta la faida di San Luca che insanguina la Calabria da oltre 16 anni. Subito scattano le indagini della Polizia tedesca, mentre nel paesino della locride si rafforzano le misure di sicurezza, e da Reggio Calabria parte per la Germania un pool di investigatori italiani. A fornire i primi elementi sono alcuni testimoni che raccontano di aver visto fuggire due persone dal luogo del delitto a bordo di un'auto. Grazie alle descrizioni fornite viene ricostruito l'identikit dell'uomo che si trova alla guida della vettura: ''Altezza intorno a 180-185 cm figura slanciata, capelli scuri corti e basette fin quasi alla bocca, senza barba o baffi, con un grosso neo sotto l'occhio destro''. L'identikit viene messo sul sito internet della polizia del Nord Reno Westfalia con questo annuncio: ''In base alle indicazioni di testimoni oculari sono stati visti nelle immediate vicinanze del luogo del delitto due uomini attualmente sconosciuti, che potrebbero essere ricollegabili ai fatti. Le due persone sono salite su un'auto parcheggiata al centro della Muehlheimer Strasse di Duisburg, una grossa berlina che si e' allontanata a velocita' in direzione dello zoo di Duisburg''. L'identikit viene inviato anche agli inquirenti di Reggio Calabria che lo analizzano per capire se possa corrispondere al volto di qualche persona collegata agli ambienti criminali della 'ndrangheta. Ma dalla prima analisi non emerge nessuna somiglianza. Poi, sempre sul sito della Polizia tedesca viene inserito un filmato in cui compaiono due sospetti sicari in fuga, ripresi da una telecamera a circuito chiuso nei pressi di un distributore di benzina.
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