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A S.Onofrio tutto pronto per l'Affruntata
A S.Onofrio tutto pronto per l'Affruntata 10 apr 10 L'Affruntata, il tradizionale rito pasquale rinviato domenica scorsa a Sant'Onofrio, nel vibonese, si terra' regolarmente domani. Una settimana dopo l'intimidazione al del priore della congrega del santissimo Rosario Michele Virdo', a cui spettava l'organizzazione dell'iniziativa, nel piccolo centro e' tutto pronto per il regolare svolgimento della manifestazione religiosa. Una risposta forte, cosi' come ha sottolineato il prefetto di Vibo Valentia Luisa Latella. Perche' non compiere il rito sarebbe stato, secondo il prefetto, "un segnale della forza delle cosche". D'altronde, era stata la 'ndrangheta a mandare un messaggio chiaro agli organizzatori, esplodendo alcuni colpi di arma da fuoco contro il cancello di casa del priore, non condividendo la decisione della Chiesa di scegliere con oculatezza i portatori delle statue, allontanando i personaggi in odore di mafia. In passato, secondo le testimonianze raccolte, le 'ndrine erano riuscite infatti a indicare propri uomini per questo ruolo, per offrire un segnale di immagine e forza alla popolazione. Un modo per calcare il legame che la malavita organizzata ha sempre cercato di tessere con la fede. Fino alla decisione, appunto, di evitare la presenza di personaggi "scomodi" da parte della congrega. E domani, a Sant'Onofrio, ci saranno non solo i cittadini di tutto il comprensorio, ma anche tantissimi esponenti delle forze politiche, istituzionali e sociali della Calabria. A riprova che, dinnanzi alla lotta alla criminalita' organizzata, si puo' fare quadrato. Quella di realizzare l'Affruntata, anche se con una settimana di ritardo, e' stata la volonta' di tutti. A partire dal vescovo della diocesi, Luigi Renzo, che l'aveva proibita dopo l'intimidazione ma che ha dato il via libera dopo il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si e' svolto in Prefettura nei giorni scorsi. Le adesioni alla manifestazione di domani sono numerosissime, con l'invito del presidente della Provincia, De Nisi, e di numerosi parlamentari, ad affollare le strade del piccolo centro, anche come segnale di vicinanza alla Chiesa e alla sua attenzione ferma nei confronti del contrasto alle organizzazioni mafiose. Il ritorno del rito religioso, tappa storica della Pasqua a Sant'Onofrio, segnera' un forte messaggio di legalita', cosi' come hanno sottolineato in tanti, ma anche una momento di isolamento di quanti hanno utilizzato negli anni i momenti di fede per sfidare lo Stato, la Chiesa e le regole del vivere civile.
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