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Borse di studio all’UniMediterranea, gli studenti chiedono risposte

 

Borse di studio all’UniMediterranea, gli studenti chiedono risposte

09 apr 10 “Dopo le promesse non mantenute, gli studenti chiedono chiarezza sul pagamento delle borse di studio. Sono molti gli studenti in graduatoria che ormai da mesi aspettano invano il pagamento delle borse di studio”. Lo scrivono in un comunicato gli studenti dell’Università Mediterranea di Reggio che si firmano “In attesa di risposte”. “Dopo questa lunga attesa- scrivono-, riteniamo oggi di rivolgerci a tutti gli organi in causa, con questa lettera aperta, in modo che abbiano modo di chiarire e sanare questa grave ed inconcepibile situazione. La promessa del pagamento delle borse, fatta in pompa magna sulle pagine dei giornali, da rettore e rappresentanti degli studenti che doveva avvenire entro il mese di marzo è stata disattesa. Quello che oggi ci chiediamo è come sia possibile un tale atteggiamento, in un momento di difficoltà generale, in cui si dovrebbero incentivare e premiare gli studenti che scelgono la Mediterranea, piuttosto che privarli dei loro diritti essenziali. Erano, sono e rimarranno gli studenti il cuore ed il fine dell'università anche se in questo caso si sta dimostrando esattamente il contrario. Stiamo assistendo da settimane a "rimpalli" di responsabilità tra Mediterranea e ARDIS, quest'ultima ormai passata sotto la completa gestione dell'università, sul mancato saldo delle borse, ma arrivati a questo punto possiamo ben dire che la situazione è diventata ormai insostenibile e la misura colma. Non stiamo parlando di velleitari servizi o di qualche prerogativa, ma di un diritto essenziale che garantisce il percorso universitario a molti studenti, senza il quale si troverebbero se non nella condizione di abbandonare gli studi, comunque in una situazione di grave difficoltà e sacrificio. Cosa che dovrebbe essere attenuata il più possibile, sotto il profilo economico, per evitare che l'università diventi accessibile solo a determinate fasce sociali. Infatti sono davvero cospicue le somme che uno studente tipo deve sborsare giornalmente per proseguire il corso dei propri studi, basti pensare solamente ai libri, i codici, le stampe e tutto il materiale didattico collaterale per i quali si arriva a spendere anche più di 100/150 euro per una singola materia. Per non parlare delle spese di vitto e alloggio che devono affrontare i fuori sede e delle tasse universitarie in perenne aumento. Fino ad oggi erano centinaia gli studenti che usufruivano delle borse di studio che permettevano loro di affrontare queste spese, ma oggi questo non accade più e non se ne comprendono le ragioni se si considera che fino ad un anno fa e in quelli passati i contributi sono stati erogati dall'ARDIS alla totalità degli aventi diritto. Non bastano più le parole rassicuranti, quello che vogliamo sono i fatti, non è più il momento di tergiversare, scaricare il barile o trovare scuse di sorta, è arrivato il momento in cui qualcuno dovrà erogare i contributi agli aventi diritto o spiegare, in caso contrario, il perchè non lo ha fatto, assumendonese ovviamente tutte le responsabilità. Non si gioca con i diritti degli studenti, in particolare con quelli della Mediterranea che sono i pochi che resistono alla tentazione di emigrare credendo ancora in un futuro migliore per la nostra terra. Ma in questa situazione per quanto ancora resisteranno?”

 

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