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Consiglio di Stato annulla scioglimento comune Amantea

 

 

Il Consiglio di Stato annulla lo sicoglimento del Comune di Amantea

01 apr 10 Il Consiglio di Stato ha annullato lo scioglimento del Consiglio comunale di Amantea disposto con decreto del Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008 su proposta del Ministro degli Interni e della Presidenza del Consiglio dei Ministri. A darne notizia e' l'avv. Giacomo Carbone di Catanzaro che assieme agli avvocati Andrea Reggio D'Aci e Luigi Manzi ha presentato i ricorsi del sindaco e di alcuni componenti della giunta avverso la sentenza di primo grado emessa dal Tar di Catanzaro che aveva rigettato l'impugnativa degli amministratori. Il consiglio comunale di Amantea era stato sciolto in seguito ai risultati dell'inchiesta ''Nepetia'' sulla scorta dei quali la Prefettura di Cosenza aveva ravvisato il pericolo di infiltrazione mafiosa all'interno dell'ente comunale, che si sarebbe manifestata in particolare nell'ambito della gestione dell'area portuale. Contro il provvedimento di scioglimento del Consiglio era stato presentato un ricorso in cui, spiega l'avv. Carbone ''il sindaco e i componenti della giunta comunale evidenziavano come l'operato della Giunta fosse stato caratterizzato dalla massima trasparenza e legalita', e da una serie di iniziative che avevano evidenziato la volonta' politica di eliminare ogni disservizio cittadino ed ogni possibile contiguita' con la criminalita' organizzata. In primo grado, tuttavia, i giudici amministrativi di Catanzaro, pur dando atto di tale volonta' politica, non avevano ritenuto che il ricorso fosse meritevole di accoglimento. Al contrario il Consiglio di Stato, con dispositivo del 30 marzo 2010, ha accolto la tesi dei ricorrenti, che cosi' hanno potuto vedere riconosciuta non soltanto una linea di discontinuita' politica con le precedenti amministrazioni, ma anche che il loro operato fosse improntato all'osservanza ed al perseguimento dei principi di legalita' e trasparenza dell'agire amministrativo''.

La storia. Lo scioglimento del consiglio comunale di Amantea era stato disposto nell’agosto del 2008 a seguito di un’indagine della Dda di Catanzaro sulla cosca capeggiata da Tommaso Gentile accusata di avere avuto il controllo delle attività del Comune e del porto della cittadina tirrenica cosentina. Tra le 39 persone arrestate nell’inchiesta denominata “Nepetia” c’era anche l’assessore comunale Tommaso Signorelli, all’epoca del Pd, che nelle ultime elezioni regionali si è candidato nelle liste dei Socialisti Uniti-Psi a sostegno del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. Signorelli non è stato poi eletto. Sulla candidatura di Signorelli è scoppiato un caso che ha animato la campagna elettorale. Poche ore dopo la presentazione delle liste, infatti, è stato lo stesso Scopelliti a intervenire per chiedere che venissero messi fuori due candidati “non graditi” facendo proprio i nomi di Signorelli e di un altro candidato presente nella lista “Noi Sud”, Antonio La Rupa, figlio del consigliere regionale uscente Franco, già sindaco di Amantea e indagato nella stessa inchiesta. Antonio La Rupa ha successivamente annunciato il ritiro dalla competizione. Signorelli, nelle elezioni di domenica e lunedì scorsi, ha ottenuto proprio ad Amantea 1.289 preferenze.

Laratta (Pd) "Il Governo chieda susa". In merito all'annullamento da parte del Consiglio di Stato dello scioglimento del consiglio comunale di Amantea per infilltrazioni mafiose- provveddimento governativo al quale ci siamo subito opposti e abbiamo contestato duramente con iniziative pubbliche e interpellanze parlamentari- non possiamo che esprimere la nostra piena soddisfazione. Lo afferma il parlamentare del PD Franco Laratta. Il decreto di scioglimento adottato in fretta e furia dal ministro degli Interni era chiaramente infondato, ed aveva tutto il sapere di una rappresaglia politica contro un, un sindaco ed una giunta che avevano fatto della legalità una bandiera. Esprimiamo affetto al sindaco Tonnara, al consiglio comunale reintegrato e alla città di Amantea, ingiustamente accusati di essere mafiosi e amici dei mafiosi. Al ritorno alla Camera dopo la pausa pasquale chiederò al governo chi pagherà i danni all'amministrazione comunale e alla città di Amantea che per due anni hanno pagato un prezzo altissimo per accuse infamanti e del tutto prive di fondamenta. Ci aspettiamo che il Governo chieda scusa ai cittadini di Amantea e ripaghi l'offesa che ha loro procurato.

Zavettieri “campagna di criminalizzazione”. “La decisione del Consiglio di Stato che ha annullato il provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale di Amantea disposto con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro degli Interni e della Presidenza del Consiglio dei Ministri è un primo passo per la chiarezza dopo una campagna di becera criminalizzazione che non ha precedenti .” E’ quanto ha dichiarato, Saverio Zavettieri, leader dei “Socialisti Uniti – P.S.I” “Ora – prosegue Zavettieri - aspettiamo i commenti e le osservazioni dei cultori dell’antimafia, per capire se anche il Consiglio di Stato è un organo sospettabile di condizionamento mafioso, magari conoscendo la posizione dell’On. Angela Napoli che del caso in questione né ha fatto una bandiera”. “Quanto al risultato dei Socialisti Uniti – continua - questo conferma poi come la nostra lista sia stata esente ed immune da qualsivoglia voto mafioso, se non altro perché visto che la mafia è così potente credo che avrebbe avuto se non altro i voti necessari per poter eleggere un suo esponente. “L’auspicio – conclude Zavettieri è quello che gli amministratori di Amantea, riprendano il loro cammino con impegno e dedizione e con la massima trasparenza nell’interessa della comunità locale”.

 

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