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Nave dei veleni, 33 sindaci diffidano il Governo

 

 

Nave dei veleni: 33 sindaci del Tirreno diffidano il Governo e domani saranno tutti a Roma a protestare

19 ott 09 Una lettera ai parlamentari ed una diffida al Governo sono le forti iniziative intraprese dai sindaci del Tirreno che si sono costituiti in comitato. La mobilitazione si è subito concretizzata nei due documenti e nell’incontro che si terrà domani a Roma alle ore 14,00 in Piazza Colonna , di fronte alla sede del Consiglio dei Ministri, per una manifestazione finalizzata a sollecitare il Governo ad un’ azione immediata ed efficace in merito alla grave questione del relitto ritrovato al largo di Cetraro: la cosiddetta “nave dei veleni”. Gli stessi Sindaci, che nei giorni scorsi hanno costituito un comitato permanente, hanno convocato per tale occasione i Deputati ed i Senatori eletti in Calabria per coordinare azioni comuni che incalzino l’esecutivo nazionale sulla vicenda, al fine di adempiere alla diffida inoltrata alla Presidenza del Consiglio, con la quale hanno intimato al Governo a rimuovere il relitto ritrovato al largo di Cetraro. Nel documento che i Sindaci del Tirreno Cosentino hanno inviato ai parlamentari calabresi si sottolinea la gravite0 della situazione e la necessità di interventi immediati sulla vicenda “Nave dei Veleni”. Nella nota infatti si legge. “Per fugare ogni dubbio e per restituire serenità ai cittadini di questo territorio occorre agire con urgenza, rimuovendo il relitto ed effettuando tutte le analisi e gli accertamenti che il caso impone, nonchè bonificando la zona interessata. E’ necessario pertanto che il Governo agisca immediatamente! Non potendo procrastinare oltre questo intervento, convochiamo i Deputati ed i Senatori calabresi ad un incontro da tenersi a Roma, martedì 20, alle ore 14,00 in Piazza Colonna al fine di adempiere alla diffida con la quale i Sindaci intimano al governo nazionale a rimuovere il relitto ritrovato a largo di Cetraro, che si allega, e coordinare azioni comuni che incalzino il Governo. Saremo presenti con le fasce tricolori! I cittadini di questo territorio non possono aspettare oltre; non possono tollerare ulteriori ritardi o ambiguite0 dalle istituzioni governative; non possono, come avvenuto in passato, essere abbandonati al proprio destino. E’ necessario che il Governo intervenga con la massima urgenza, così come è intervenuto in situazioni analoghe, affinchè quella della “nave dei veleni” diventi una priorite0 nazionale, una vicenda non solo calabrese ma che riguarda i cittadini italiani tutti!”. Il documento è firmato dal Comitato dei Sindaci del Tirreno Cosentino formato dai comuni di Acquappesa, Aiello Calabro, Aieta, Amantea, Belmonte Calabro, Belvedere Marittimo, Bonifati, Buonvicino, Cetraro, Cleto, Diamante, Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio, Fuscaldo, Grisolia, Guardia Piemontese, Lago, Longobardi, Maiere0, Orsomarso, Paola, Papasidero, Praia a Mare, San Nicola Arcella, San Pietro in Amantea, Santa Domenica Talao, Santa Maria del Cedro, San Lucido, Sangineto, Scalea, Serra D’Aiello, Tortora, Verbicaro.

La diffida:
I problemi recati dal ritrovamento della “Nave dei veleni” a largo delle coste calabresi stanno emergendo in tutta la loro gravità. Regna nella collettività la  paura, oramai invasa da un drammatico sconforto. Una situazione, questa, che tedia pesantemente la vita comune dei cittadini e distrugge definitivamente la già esigua economia che caratterizza questo territorio, soprattutto basata sulla pesca e sul turismo.
 Il programma dei lavori di accertamento, indispensabili a circoscrivere gli effetti dannosi che potrebbero derivare dall’affondamento doloso della nave che si presume essere stata identificata nella “Chunsky”, programmati e messi in atto, stanno dimostrando la loro limitata efficacia.
Il percorso programmato e fin qui frequentato si caratterizza per la sua evidente approssimazione, atteso che alcuni degli accertamenti previsti non si sono resi possibili per la conclamata inidoneità dei mezzi nautici impegnati, dimostratisi peraltro sprovvisti delle necessarie attrezzature di supporto, indispensabili per ben effettuare i rilievi e i prelievi di rito.
 Una simile situazione alimenta l’incertezza collettiva e lo stato di disagio della popolazione, oramai in ginocchio e angosciata per l’incertezza del proprio futuro e quello dei suoi figli. Anche la piccola imprenditoria locale - in genere rappresentata da pescatori, albergatori e ristoratori, nonché da quelle piccole aziende artigianali e commerciali interessate ad occuparsi dell’indotto turistico - già di per sé precaria è in stato oramai agonizzante. In alcune ipotesi si registra la formalizzazione di disdette sulle prenotazioni primaverili dell’anno a venire.  Un siffatto stato di cose, favorito dalla solitudine in cui si vivono queste giornate, nella vana speranza che ci possa di qui a poco esserci da parte del Governo Nazionale l’intervento di bonifica risolutivo, crea un notevole allarme. Un clima emergenziale tale, in termini di tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti la Salute pubblica, da mettere in serio pericolo l’ordine pubblico, già tradizionalmente a rischio per l’alta presenza mafiosa. Un evento al quale viene naturalmente data una consistente eco da media nazionale, con ulteriore ricaduta negativa nei confronti del territorio amministrato, e calabrese in generale, sì da sottrargli ogni minima opportunità di salvaguardia economica, tanto da convincere gli imprenditori ad arrendersi e fallire e da costringere gli abitanti a pensare a definitive emigrazioni dalla Calabria, già complici della desertificazione demografica  ivi in atto da tempo.
 In sintesi, uno stato di cose che richiederebbe l’applicazione delle condizioni riservate all’emergenza più elevata, del tipo quella derivante dalle calamità naturali.
 Stante una tale situazione emergenziale,  sottoscritti Sindaci in nome e per conto dei Comuni che rappresentano istituzionalmente, nell’interesse delle collettività amministrate, delle categorie economiche del Tirreno calabrese oramai all’estremo
DIFFIDANO
 la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in virtù delle funzioni esercitate dallo Stato, in via esclusiva e a più livelli istituzionali, ad intervenire, al fine di rimuovere definitivamente dai fondali marini, ricadenti nella acque territoriali, antistanti il Comune di Cetraro e, in quanto tali, di stretta competenza statale, l’anzidetto relitto ovvero, alternativamente, di adoperarsi tempestivamente allo scopo di sottrarre ogni elemento chimico-fisico che possa essere, comunque, nocivo per la Salute pubblica.
 Per conseguire la suddetta finalità dovranno, quindi, rendersi disponibili tutte le idonee procedure ordinarie e/o straordinarie, ivi compresa la possibilità di ricorrere anche al commissariamento di protezione civile, di cui alla legge n. 225/92 e s.m.i., soprattutto allo scopo di potere far ricorso allo snellimento delle procedure emergenziali necessarie, altrimenti difficilmente perfezionabili nel breve e utile periodo.

La lettera ai parlamentari.
Onorevoli Deputati e Senatori, Ci rivolgiamo a voi in merito alla nota vicenda riguardante il relitto ritrovato al largo delle coste dell’alto Tirreno cosentino; quella che i media semplificando chiamano la “nave dei veleni”, riguardo la quale, nella nostra qualità di Sindaci, abbiamo inteso costituire un “Comitato permanente”, per agire unitariamente a tutela dei cittadini che siamo chiamati a rappresentare. Una questione, per la quale, con vivo rammarico, abbiamo constatato finora l’assenza di un’azione realmente incisiva ed incalzante, nei confronti del Governo, della rappresentanza calabrese presente in Parlamento. Una questione gravissima ed inquietante che, insieme a quella della presunta presenza di rifiuti e scorie sparsi criminalmente nel territorio, angoscia enormemente la popolazione ed attenta all'immagine turistica della Calabria, minacciando di rovinare per sempre l'economia delle nostre comunità. Nell’attesa che gli organi inquirenti facciano luce su quello che è realmente avvenuto nei decenni scorsi al largo delle nostre coste e nei nostri territori, vi è al momento una sola certezza: la presenza di un relitto, nelle profondità del mare al largo di Cetraro, che potrebbe contenere sostanze radioattive o comunque altamente tossiche, inquinanti e nocive. Una presenza che pone, innanzitutto, inquietanti interrogativi per i riflessi che in questi anni ha avuto e che potrebbe avere per il futuro sulla salute dei cittadini. Una presenza che, per il grande risalto mediatico che ha ottenuto, ha ripercussioni drammatiche, come testimoniano le clamorose proteste attuate in questi giorni dagli operatori del settore della pesca. Quel relitto ed il suo contenuto costituiscono una bomba ad orologeria che rischia di far saltare la prossima stagione e quelle che verranno, mandando in pezzi l’economia di un comprensorio che, grazie alle sue riconosciute bellezze naturali, vive prevalentemente di turismo e che pur affrontando le ingiuste carenze strutturali, sta acquisendo una posizione di eccellenza nell’ambito dei mercati turistici nazionali ed internazionali. Ci rivolgiamo a voi affinché un intervento tempestivo, unitario e deciso della rappresentanza dei Deputati e Senatori calabresi di tutti gli schieramenti, costringa il Governo Nazionale a dichiarare lo “stato di emergenza” su tale questione e ad attuare le necessarie azioni a tutela della salute pubblica e dell'economia della nostra terra. Per fugare ogni dubbio e per restituire serenità ai cittadini di questo territorio occorre agire con urgenza, rimuovendo il relitto ed effettuando tutte le analisi e gli accertamenti che il caso impone, nonché bonificando la zona interessata. E’ necessario pertanto che il Governo agisca immediatamente! Non potendo procrastinare oltre questo intervento, convochiamo i Deputati ed i Senatori calabresi ad un incontro da tenersi a Roma, martedì 20, alle ore 14,00 in Piazza Colonna al fine di adempiere alla diffida con la quale i Sindaci intimano al governo nazionale a rimuovere il relitto ritrovato a largo di Cetraro, che si allega, e coordinare azioni comuni che incalzino il Governo. Saremo presenti con le fasce tricolori! I cittadini di questo territorio non possono aspettare oltre; non possono tollerare ulteriori ritardi o ambiguità dalle istituzioni governative; non possono, come avvenuto in passato, essere abbandonati al proprio destino. E’ necessario che il Governo intervenga con la massima urgenza, così come è intervenuto in situazioni analoghe, affinché quella della “nave dei veleni” diventi una priorità nazionale, una vicenda non solo calabrese ma che riguarda i cittadini italiani tutti! F.to i Sindaci del Tirreno cosentino

 

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