Dir.resp. Pippo Gatto

 

Toccato il fondo, bruciata l’auto alle suore di Rosarno e sulla BBC va in onda la vicenda degli immigrati

01 mar 09 Un'automobile utilizzata dalle suore di Santa Maria Ausiliatrice è stata incendiata la notte scorsa a Rosarno, nel reggino, dove le religiose prestano la loro opera. Le vettura, una Fiat Panda, era parcheggiata nel cortile dell'asilo delle suore. Persone non ancora identificate hanno scavalcato la recinzione e hanno cosparso di liquido infiammabile la vettura, dandole fuoco. L'auto è andata distrutta. Le indagini sono condotte dai carabinieri. La madre superiora dell'ordine, suor Caterina Crucitta, non ha voluto commentare l'episodio. Solidarietà alle religiose è stata espressa dal commissario prefettizio Domenico Bagnato che guida l'Ente dopo lo scioglimento del Consiglio comunale deciso, nel dicembre scorso, dal Consiglio dei ministri per infiltrazioni mafiose dopo che il sindaco era stato arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il parroco di Rosarno, Pino Varrà, ha condannato il gesto durante l'omelia nella messa di stamani

Sulla BBC va in onda la vicenda degli immigrati. Una fabbrica abbandonata, diventata una squallida e malsana "città di cartone" dove vivono in condizioni "simili a quelle di animali" oltre 600 immigrati illegali africani che raccolgono la frutta: succede in Italia del sud, secondo un servizio andato in onda sulla Bbc e visibile sul sito dell'emittente. La Bbc non dice dove si trovi, ma secondo un'anticipazione di qualche giorno fa del Sole 24 Ore si tratta di Rosarno in Calabria. Medici senza frontiere, ricorda la Bbc, ha descritto questo posto come "l'inferno sulla terra", dove, come si vede dalle immagini del servizio, si accendono fuochi all'interno della fabbrica, non ci sono servizi igienici, né riscaldamento, e la puzza è insopportabile. "E' come un campo profughi, ma qui siamo in Italia del sud, nel cuore dell'Europa", dice il reporter Duncan Kennedy. Nel servizio viene intervistato Saverio Bellizzi, di Medici senza frontiere, che presta assistenza agli immigrati insieme ad altri volontari (qui e in altri luoghi simili denunciati dall'organizzazione in varie regioni meridionali italiane). "E' una situazione che siamo abituati a vedere in altri paesi, in via di sviluppo, ma qui - dice Bellizzi - siamo in piena Europa... è una situazione imbarazzante".