HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Legge regionale per l'immigrazione

 

La Giunta regionale approva pdl per accoglienza inserimento immigrati. Portavoce Onu “Opportunità di sviuppo”. Il Sindaco di cauloni apropone il voto agli immigrati

11 mar 09 L 'accoglienza come opportunità per lo sviluppo locale. Un'integrazione possibile, perché a misura d'uomo e calibrata sulle esigenze del territorio. E' questa la filosofia racchiusa nel provvedimento in materia di accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati e di sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità locali, approvato dalla Giunta regionale e che passerà subito al vaglio del Consiglio. A presentarlo oggi a Palazzo Alemanni il Presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, il vicepresidente della giunta regionale Domenico Cersosimo, il portavoce dell'Alto Commissariato Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) Laura Boldrini, e Gianfranco Schiavone del direttivo nazionale dell'ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione). Il capogruppo del PD in Consiglio Regionale Nicola Adamo, che ha partecipato attivamente alla redazione del testo di legge, non ha fatto in tempo a rientrare in Calabria da Roma, per prendere parte all'incontro. Con questa legge la Calabria si doterà, per prima tra le Regioni italiane, di uno strumento che promuove l'accoglienza e l'inserimento dei rifugiati sul territorio coniugandolo allo sviluppo socio-economico delle comunità locali. Il provvedimento nasce dalla positiva esperienza di alcuni Comuni della Locride - Riace, Caulonia e Stignano - dove i rifugiati sono diventati una vera e propria risorsa. Arrivati a più riprese a partire dalla fine degli anni Novanta, sono da tempo impegnati in attività artigianali e produzioni locali e stanno così contribuendo, in armonia con la popolazione locale, a rivitalizzare l'economia di borghi segnati da un passato di emigrazione di massa e altrimenti destinati a un futuro di decadenza e spopolamento. Un modello di integrazione balzato agli onori della cronaca nazionale la scorsa estate quando la Locride accolse l'appello disperato che arrivava da Lampedusa, di farsi carico dei nuovi arrivi visto che il centro d'accoglienza dell'isola era perennemente stracolmo. L'obiettivo che adesso si propone la Calabria è "mettere a sistema" il modello locride, dare cioé impulso alla realizzazione su tutto il territorio regionale di interventi diretti all'accoglienza e all'integrazione per arrivare a definire un vero e proprio sistema regionale integrato di accoglienza. E infatti il provvedimento finanzia, con risorse regionali e comunitarie, i progetti presentati da Comuni, Province, Comunità Montane etc. finalizzati all'inserimento socio-lavorativo dei richiedenti asilo e dei rifugiati, soprattutto nei borghi interessati da fenomeni di spopolamento e da particolari sofferenze socio-economiche. Non solo: la legge sosterrà azioni che favoriscano la conoscenza reciproca tra i popoli, base fondamentale di una convivenza serena. L'esperienza insegna che tutto ciò è possibile se attuato gradualmente e attraverso la strategia dei piccoli numeri, tenendo conto cioé delle esigenze di ciascuna comunità locale. Il diritto d'asilo è garantito dall'articolo 10 della Costituzione che recita: "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge". Lo Stato Italiano, pur avendo ratificato le convenzioni internazionali in materia, ed avendo recepito nel proprio ordinamento le relative direttive dell'Unione Europea non ha ancora una normativa organica nazionale. Nonostante l'assenza di una legge organica il numero di persone che bussano alle porte dell'Italia perché in fuga dai propri Paesi è in continuo aumento. Alla fine del 2008 le richieste pervenute alle Commissioni Territoriali per il diritto d'asilo sono state 31.097, quelle esaminate 21.933 di cui 11.849 con esito positivo. Nel 2007 le domande d'asilo erano state 14 mila, l'anno prima circa 10.400. L'aumento, pur significativo, degli arrivi dei richiedenti asilo, va letto con attenzione e senza allarmismi; l'Italia è stata infatti, per lungo tempo, un Paese "di transito" con una presenza molto modesta di rifugiati rispetto alla media europea. Quanto sta avvenendo è quindi il segnale di un cambiamento del ruolo dell'Italia quale paese di destinazione nel contesto dell'Unione. Il diritto d'asilo e le procedure di riconoscimento della condizione di rifugiato sono di competenza dello Stato. Le Regioni, nell'ambito della loro potestà legislativa, possono svolgere un ruolo importante sostenendo interventi di protezione, accoglienza ed integrazione sociale dei rifugiati favorendo la costruzione di una rete di servizi territoriali.

FINALITA' DELLA LEGGE - "Promuovere interventi specifici per l'accoglienza, la protezione legale e sociale dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei titolari di misure di protezione sussidiaria presenti sul territorio regionale con particolare riguardo alle situazioni più vulnerabili (minori, donne sole vittime di tortura); " sostenere azioni indirizzate all'inserimento socio-lavorativo dei rifugiati e richiedenti asilo; " promuovere un sistema regionale integrato di accoglienza;

IL PIANO TRIENNALE Lo strumento di programmazione degli interventi previsti dalla legge è il Piano regionale, con valenza triennale, che individua per ogni annualità, le strategie, gli obiettivi, le linee di intervento, i soggetti ammissibili, le risorse e il sistema di monitoraggio." interventi in favore di comunità interessate da fenomeni di spopolamento e declino che intendano avviare percorsi di riqualificazione e di rilancio-socioeconomico collegato all'accoglienza di rifugiati. E' data priorità ai progetti che valorizzino le produzioni artigianali, le competenze e le tradizioni locali, che prevedano forme di commercio equo e solidale e di turismo responsabile; " promozione di eventi culturali volti a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla cultura dell'accoglienza allo scopo di prevenire situazioni di intolleranza e razzismo; " programmi di formazione rivolti alla pubblica amministrazione

I BENEFICIARI Sono i Comuni, le Province, e le Comunità Montane per ciò che riguarda gli interventi di riqualificazione e di rilancio socio-economico e culturale collegati all'accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati, e dei titolari di misure di protezione sussidiaria o umanitaria. Gli stessi enti locali, nonché le istituzioni scolastiche, le aziende sanitarie, i soggetti pubblici associazioni ed enti senza fini di lucro possono attuare interventi per la produzione e la diffusione di eventi culturali volti a sensibilizzare l'opinione pubblica ad una cultura dell'accoglienza e ad una conoscenza del diritto d'asilo, anche allo scopo di prevenire e contrastare situazioni di intolleranza e razzismo

Il COMITATO DEI GARANTI Ha compiti di: - formulare proposte per l'attuazione del piano regionale - esprimere una valutazione dei progetti sotto il profilo della coerenza e sostenibilità - operare un monitoraggio sull'andamento dei progetti finanziati - formulare proposte per l'attuazione di studi e ricerche oggetto della legge - valuta l'attuazione degli interventi e redige un rapporto Il Comitato è composto da 5 componenti, individuati dall'amministrazione regionale tra gli enti e le associazioni maggiormente significative sul piano nazionale nelle materie attinenti la tutela del diritto d'asilo, la tutela dei diritti umani, il dialogo interculturale, lo sviluppo di modelli di economia solidale nelle comunità locali e nelle relazioni internazionali

Boldrini (Onu) “Opportunità di sviluppo”. "Questa di oggi è una bella notizia - ha detto Laura Boldrini, portavoce dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati - perché il provvedimento che presentiamo è originale. Non è un progetto di legge buonista ma si propone di coniugare accoglienza per i rifugiati e sviluppo del territorio. Non si dimentica nessuno: minori, vittime delle tratte e donne sole capofamiglia". "Altro elemento importante - ha detto ancora Boldrini - è che fa uscire la tematica dall'emergenza. In un momento in cui prevale la tendenza al localismo un ente locale si fa promotore dell'inclusione". Il vicepresidente della Regione, Domenico Cersosimo, ha parlato di "legge impegnativa" e di "integrazione dolce". Per Gianfranco Schiavone, del direttivo nazionale dell'Associazione per gli studi giuridici (Asgi), la proposta "segna discontinuità con il clima di intolleranza che investe il Paese. Il dato centrale è proprio nell'esplicitazione del nesso tra accoglienza e sviluppo locale, sociale e economico". Testimonianze sull'esperienza in corso a Caulonia e a Riace sono state offerte dai sindaci dei due centri Ilario Ammendolia e Domenico Lucano.

Loiero “Atto in controtendenza”. "Un atto in controtendenza che va iscritto tra le cose positive di una terra segnata da fatti negativi". Così il presidente della Regione, Agazio Loiero ha presentato a Catanzaro il pdl sul diritto d'asilo. "Il diritto di asilo è nella Costituzione all'art. 10 - ha detto Loiero - ed è giusto che sia lo stato a svolgere un ruolo di primo piano. Noi però alcune cose le possiamo fare sul piano dell'accoglienza e della protezione di queste categorie particolarmente vulnerabili. In una terra che storicamente è luogo d'accoglienza dobbiamo tutti sentire questo dovere. E' tanto più necessario agire quando, in un momento come l'attuale, per fini politici vengono artatamente poste questioni che ingenerano un clima negativo e di paura".

Il Sindaco di Caulonia propone il voto agli immigrati. Il sindaco di Caulonia, Ilario Ammendolia, avanza la proposta di dare il diritto di voto agli immigrati presenti nel territorio del Comune. "Non si tratta - dice Ammendolia - d'una proposta estemporanea ma dal naturale approdo d'un percorso. Infatti in uno dei primi consigli comunali dopo le elezioni abbiamo deciso ad unanimità, di far parte alla rete dei comuni solidali; il primo maggio l'abbiamo celebrato con una riunione di cittadini immigrati residenti nel nostro Comune; il 3 settembre 2008 abbiamo manifestato la nostra determinata volontà di accogliere i "migranti". "Il percorso - dice il Sindaco - non è né sarà facile. Gestire cittadini stranieri in un paese come Caulonia, afflitta da mille problemi, non rappresenta una cosa assolutamente facile. La proposta di dar diritto di voto a tutti i cittadini comunque residenti nel nostro comune in occasione di elezioni amministrative rappresenta solo un tassello d'una politica di progressiva integrazione che vorremmo sviluppare a più livelli e specificamente: a livello lavorativo.In questo senso abbiamo istituito le "borse lavoro" con "tirocini formativi" tesi a dare una qualche opportunità di lavoro ai migranti; a livello civile: il diritto di voto rappresenta una volontà nel senso di integrare tanto gli immigrati e che i "migranti" nel tessuto civile e politico del paese; a livello assistenziale: non a caso abbiamo assicurato la tessera sanitaria provvisoria a tutti i migranti ma, nel mese di marzo, aprirà lo "sportello immigrazione" per una assistenza legale, psicologica, medica e sociale ai cittadini stranieri residenti nel nostro paese". La proposta che avanza Ammendolia al consiglio va in due direzioni: concedere il diritto di voto a tutti i cittadini immigrati residenti nel nostro paese senza distinzione di "razza", di sesso, di religione, di nazionalità. Il diritto si potrà esercitare dal prossimo rinnovo del consiglio comunale. Si dà mandato alla segreteria comunale e al competente ufficio elettorale di disporre la modifica dello statuto (da portare alla prossima riunione del consiglio comunale) in modo da comprendere i cittadini immigrati residenti nel nostro Paese nelle liste elettorali del Comune. " Come "norma" transitoria sino alle elezione del prossimo Consiglio Comunale si propone la costituzione della consulta degli immigrati con due rappresentanti uno di coloro che provengono dei paese europei, uno per gli extracomunitari. I due rappresentanti avranno la possibilità di presenziare alla riunioni del consiglio comunale - dietro invito del Presidente del Consiglio - con diritto di parola ma senza diritto di voto.

La Lega si oppone al voto degli immigrati. "Il voto degli italiani è garantito dalla Costituzione con regole ben precise. Proporre il diritto di voto agli immigrati non è un naturale approdo di un percorso, ma una forzatura che sicuramente non è tra le priorità di questo governo". Così il senatore della Lega Nord, Enrico Montani, commissario del Carroccio in Calabria replica al sindaco di Caulonia, Ilario Ammendolia, che oggi ha avanzato la proposta di dare il diritto di voto agli immigrati presenti nel territorio comunale. "Le regole già ci sono, non bisogna affrettarsi su percorsi alternativi - prosegue Montani - e penso che gli immigrati prima di poter aspirare a essere partecipi delle nostre funzioni politiche ed istituzionali, hanno ben altri problemi come la casa, il lavoro. La nostra Costituzione parla chiaro e non sto qui a ribadirlo al sindaco di Caulonia che, presumo, conosca la nostra Carta". Domani, Enrico Montani insieme ai deputati Giovanni Fava e Franco Gidoni terrà una conferenza stampa di presentazione della Lega in Calabria a Lamezia Terme.

Napoli “Al Cpa di Crotone intervenga il Ministro Maroni”. Angela Napoli, deputato di An, ha presentato un'interrogazione al Ministro dell'Interno sul Centro di prima accoglienza di Isola Capo Rizzuto, che è il pù grande d'Europa. "Il Centro, gestito dalla locale Confraternita ' Misericordia', appartenente alla Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia - è scritto nel testo - ospita attualmente 1.171 immigrati, di ben 35 etnie diverse, più 99 in permanenza Cie; ben 625 unità risultano richiedenti asilo per cui si ritrovano a soggiornare in quel luogo per diversi mesi. Purtroppo, però, l'eccessivo numero delle ore di uscita (dalle 8.00 alle 21.00), peraltro senza alcuna sanzione per il ritardato o mancato rientro, ha portato gli immigrati ad invadere i marciapiedi di Crotone e quelli della piccola località di Sant'Anna (territorio nel quale insiste il Cpa), ed a vagabondare sulla statale 106 e nella stazione ferroviaria della città". "Conseguentemente - prosegue Napoli - sono aumentati sul territorio gli episodi di accattonaggio, di furti, di criminalità, di prostituzione, il tutto sta minando la sicurezza e l'ordine pubblico e sta mettendo a dura prova la convivenza; le locali istituzioni pubbliche, a dispetto dei proclami di solidarietà conclamati ad ogni convegno, e al di là di una inutile ordinanza del sindaco di Crotone che prevede multe impossibili da pagare da parte degli immigrati nulla tenenti e nulla facenti, non si sono prodigate per predisporre strutture di accoglienza diurna ne iniziative di aggregazione nella città capoluogo". "Le Forze dell'Ordine chiamate a presidiare il territorio risultano sicuramente insufficienti - è scritto ancora nell'interrogazione - non solo per il Centro di Sant'Anna, ma anche per il controllo della città di Crotone, se si pensa che l'organico è simile a quello definito nel 1995, allorquando è nata la Questura in città; la Polfer di Crotone si sta ritrovando, con organico non adeguato (16 sole unità), a fronteggiare una situazione particolarmente aggravata, considerata la partenza e l'arrivo quotidiano di numerosi extracomunitari nonché la presenza di immigrati che si accampano nella stazione ferroviaria, creando pericolo anche per i comuni viaggiatori, in particolare nelle ore notturne. Nell'interrogazione, Napoli chiede "quali urgenti iniziative intenda attuare per adeguare alle necessità gli organici della Polizia di Stato e della Polfer di Crotone; se non ritenga, altresì, necessario ed urgente modificare la normativa vigente, tanto per diminuire le ore di uscita dal Cpa quanto per prevedere adeguate sanzioni per i mancati o tardivi rientri. Quali iniziative intenda, comunque, assumere al fine di scongiurare il crollo del già instabile equilibrio creatosi sul territorio crotonese tra la presenza di numerosi extracomunitari e la capacità di accoglienza e di accettazione sociale" .

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti