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Clamorose dichiarazioni di De Magistris

 

Pesanti accuse di De Magistris “La nuova P2 controlla la Magistratura, ed io non sono il nuovo Di Pietro”

10 mar 09 Per l' ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, "sotto il profilo di alcuni passaggi, come il controllo della magistratura, siamo in piena P2. Per il 60-70 per cento il piano di Rinascita democratica è stato già applicato, anzi lo stanno migliorando nella loro ottica, lo stanno rendendo contemporaneo". Lo dice l' ex pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, intervistato per il programma web "Klauscondicio". "Constato - dice il PM - che chi ha fatto negli ultimi tempi investigazioni delicate sul tema delle collusioni interne alle istituzioni e, soprattutto, dove il collante è stato quello dei poteri occulti, non credo che abbia avuto un grosso ausilio da parte di chi dovrebbe istituzionalmente stare vicino". "Il Csm - spiega il magistrato - nel passato, se pur in casi simbolici ed isolati, è intervenuto su magistrati iscritti alla P2. Però non entrava con il bisturi nel sistema. E' importante che il Csm dovrebbe vigilare per evitare che si cada nuovamente in quello che è successo nel 1982, quando addirittura una corrente della magistratura, all'epoca magistratura indipendente, risultò avere finanziamenti da parte della loggia P2".

Non sono il nuovo Di Pietro. "Non sono il nuovo Di Pietro. Io credo che la cosiddetta 'nuova tangentopoli' ruoti attorno al controllo della spesa pubblica e sia molto più pericolosa e molto più inquietante di quella del '92, '93 e "94". Il magistrato ricorda che la magistratura era compatta a contrastare fenomeni di corruzione, "c'era una parte politica che reagiva, ricordo la Lega, e soprattutto c'era un forte contrasto tra politica e imprenditori, con questi ultimi che si sentivano vessati, concussi". Dal '92 ad oggi - sottolinea De Magistris - ''chi gestisce in modo criminale la cosa pubblica ha dovuto crearsi degli anticorpi. Quindi, da un lato forti riforme legislative, fatte dal centrodestra ma anche dal centrosinistra, tese ad ostacolare sostanzialmente l'attività investigativa. Dall'altro, evitare che si potesse ricreare la contrapposizione con gli imprenditori, e questo avviene soprattutto attraverso i grossissimi flussi di denaro pubblico. I soldi sono talmente tanti, soprattutto al sud: mettiamoci attorno al tavolo, c'é denaro per tutti". L' ex pm osserva che si cerca di controllare la magistratura "non solo attraverso le leggi, ma facendone arrivare una parte di essa all'interno del sistema. Cioé avvicinandola sempre più al potere ed in particolare a quello esecutivo".

Il caso Genchi una bufala, non ho paura di Rutelli. Il caso Genchi "é una grande bufala": lo dice l' ex pm di Catanzaro che, a proposito della relazione sulla vicenda che il presidente del Copasir leggerà oggi in Senato, sottolinea di non aver "assolutamente paura di Rutelli, ho agito nel pieno rispetto della legalità e delle norme solo al fine di accertare determinati fatti. Prendo atto che non si vuole far emergere la verità ". De Magistris è convinto che il Copasir non possa fare accertamenti sull'operato dell'autorità giudiziaria. "Se questo accadesse - sottolinea - saremmo fuori dalle regole dello Stato di Diritto. L'Autorità giudiziaria ordinaria non ha limiti nella sua investigazione se non quelli stabiliti dalla Costituzione e dalla legge della Repubblica. Altri limiti non li può individuare né il Copasir né altre autorità che non sia l'autorità giudiziaria ordinaria". Quanto a Genchi, l' ex pm di Catanzaro si assume l' intera responsabilità delle indagini e ribadisce che quelle di Genchi "non sono intercettazioni, i tabulati servono per capire un soggetto sul quale si stanno facendo investigazioni quali contatti telefonici ha avuto, ma all'investigatore non interessano tutti i contatti telefonici che questo ha avuto". Per De Magistris, tra l' altro, "non c'é nessuna legge che vieta l'intercettazione di appartenenti ai servizi segreti; detto questo, io non ho mai intercettato nessun appartenente ai servizi. Il punto che forse sfugge è che nell'ambito di queste inchieste erano coinvolti appartenenti ai servizi segreti e non é la prima volta che purtroppo accade in questo Paese".

Forse un libro con il suo diario. "Tengo sa sempre un diario, un' abitudine che ho consolidato negli ultimi anni. Penso che scriverò un libro sul mio diario, assolutamente”. "Tenere un diario è un'abitudine sacrosanta per un magistrato – spiega il PM - Io continuo a farlo. Il diario principale ce l'ho in testa, nel mio cervello. Quelli più importanti li ho consegnati alla procura di Salerno; tutto ciò che interessa la magistratura penale io l'ho consegnato all'autorità giudiziaria". Per il resto, i diari di De Magistris "riguardano riflessioni sulla vita quotidiana di ogni giorno. I miei diari hanno ad oggetto soprattutto fatti penalmente rilevanti. Poi, all'interno di fatti penalmente rilevanti, ho descritto anche riflessioni che riguardano comunque aspetti di gestione illegale della cosa pubblica".

Diverse opzioni per il futuro. "Candidarmi in politica? Oggi come oggi non programmo più la mia vita": lo dice l' ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris. "Mentre un anno fa avevo messo da parte opzioni diverse dalla magistratura - spiega - adesso non escludo di fare l'imprenditore agricolo o l'avvocato, l'intellettuale o lo scrittore o il politico". "La mia vita è cambiata enormemente - sottolinea De Magistris -. Io sono stato messo ingiustamente all'angolo, per non nuocere evidentemente. Continuano iniziative disciplinari assolutamente prive di fondamento e incredibili per certi aspetti, quindi io non escludo in questo momento nulla. Ma questo non significa che ho preso delle decisioni"

 

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