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Vacanze sempre più brevi

 

Vacanze sempre più brevi per i turisti. Dal sud ne partone sempre meno

18 feb 09 Si viaggia più spesso rispetto al passato, anche in autunno e in inverno, ma per meno giorni - tanto che le vacanze brevi (1-3 notti) per la prima volta hanno superato quelle lunghe (almeno 4 notti) - e spesso alloggiando in casa di parenti o amici. E' questo il quadro che delinea l'Istat nel rapporto 'Viaggi e vacanze in Italia e all'estero nel 2008', diffuso oggi. Il rapporto dice che lo scorso anno i residenti in Italia hanno effettuato 122 milioni e 938 mila viaggi (con pernottamento) a cui sono corrisposte 706 milioni e 650 mila notti. Rispetto al 2007, si registra un aumento del numero di viaggi (+9,4%), a fronte di un minore incremento del numero di pernottamenti (+2,5%). I viaggi di vacanza, che hanno pesato per l'86,9%, hanno mostrato una crescita consistente (+9,9%), dovuta all'aumento delle vacanze brevi (+16,7%), cui si è accompagnato l'incremento del numero di notti trascorse fuori casa in occasione di questi soggiorni (+17%). I soggiorni di vacanza lunga, invece, si sono mantenuti sostanzialmente stabili. Per la prima volta il rapporto tra numero di vacanze brevi e lunghe si é invertito: nel 2008 il 41,4% dei viaggi è stato effettuato per vacanze lunghe e il 45,5% per viaggi brevi. Considerando sia le vacanze brevi, sia le lunghe, la durata media dei soggiorni di vacanza è diminuita, passando da 6,5 notti del 2007 a 6 notti del 2008. I viaggi per motivi di lavoro, che hanno rappresentato il 13,1% dei viaggi, sono rimasti sostanzialmente stabili, così come il relativo numero di notti. Sono in aumento i viaggi effettuati usufruendo dell'ospitalità di parenti o amici (+25%), soprattutto quelli effettuati in occasione di vacanze brevi. Sono aumentati i viaggi effettuati prenotando l'alloggio e/o il trasporto tramite internet (+24,5%). Per quel che riguarda la destinazione, sono aumentati gli spostamenti con destinazioni italiane (+10,4%), che rappresentano l'83,9% dei viaggi complessivi; ciò è dovuto principalmente all'aumento dei viaggi diretti verso l'Italia meridionale (+22,9%), dove sono cresciute sia le vacanze brevi (+43,7%), sia quelle lunghe (+20,6%). All'estero, dove si è andati nel 16,1% dei casi, si è registrato un aumento dei viaggi di lavoro (+26,8%) e dei viaggi di vacanza lunga diretti verso i Paesi non appartenenti all'Ue. Secondo Mercury, società specializzata nello studio del mercato turistico, l'anno di crisi 2008 è andato meglio del previsto per il comparto del turismo, che ha 'tenuto' più di altre attività produttive; complessivamente si è registrata una diminuzione delle presenze dell'1,9% e degli arrivi del 2%. Per gli stranieri, -4,1% di presenze e -4,4% di arrivi, sostiene una ricerca. Mercury indica tra le ragioni di questa tenuta il fatto che il turismo "é ormai un bene irrinunciabile di prima necessità". Previsioni pessimistiche arrivano invece da Faita Federcamping per il quale nell'ultimo quinquennio il turismo all'aria aperta ha registrato una perdita dell'8% delle presenze (-5.200.000 dal 2004) e il 2009 non saràroseo

Aumentano i viaggi invernali e religiosi. Aumentano i viaggi che gli italiani compiono nei trimestri invernale ed autunnale: la complessiva crescita dei movimenti turistici con pernottamento si è concentrata soprattutto nel trimestre invernale (gennaio-marzo) e nel trimestre autunnale (ottobre-dicembre), in entrambi i casi favoriti da un calendario delle festività particolarmente vantaggioso. Lo rileva l'Istat, nel rapporto 'Viaggi e vacanze in Italia e all'estero 2008' diffuso oggi. La maggiore quota di viaggi dell'anno si è concentrata, come sempre, nei mesi estivi, pur se in misura minore rispetto all'anno precedente (38,5% nel 2008, 41% nel 2007). Anche nel 2008 - osserva l'Istituto - si è osservata una lieve diminuzione dell'incidenza dei viaggi di vacanza effettuati nel periodo estivo e in particolare di quelli di lunga durata (dal 64,2% nel 2007 al 63,2% nel 2008). Aumentano poi le prenotazioni via Internet dal 18,8% del 2007 al 21,4% del 2008 come cresce l'utilizzo di abitazioni di parenti o amici: la preferenza verso le strutture private è stata ancor più marcata di quella osservata nell'ultimo triennio: nel 54,3% dei viaggi si è pernottato in alloggi privati; le strutture private hanno accolto il 60,7% delle notti, a fronte del 39,3% di pernottamenti in strutture ricettive. La motivazione dei viaggi di vacanza rimane invariata: prevalgono le vacanze fatte per trascorrere un periodo di riposo e svago, 65.7% sul totale. Nel 2008 infine, c'é stata una crescita del numero di soggiorni per motivi religiosi rispetto al 2007 (+40,4%).

Dal sud partono sempre meno. Nel 2008 è rimasta stabile, rispetto al 2007, la percentuale di coloro che hanno viaggiato: in media in un trimestre è stata pari al 29,2% nel 2007 e al 30,4% nel 2008. Al nord ha viaggiato il 34,5% dei residenti, mentre al centro e nel mezzogiorno, rispettivamente, il 33,2% e il 23,6%. Anche nel 2008, a fronte di una media nazionale di 2,1 viaggi per persona, coloro che risiedono al nord e al centro hanno avuto una maggiore propensione a viaggiare, rispetto a coloro che risiedono al sud. Le quote di viaggi medi pro capite del Nord e del Centro, infatti, sono state rispettivamente pari a 2,4 e 2,3 viaggi in media, contro 1,5 viaggi in media dei residenti nel sud. Hanno viaggiato di più i giovani e gli adulti: in particolare, nel periodo estivo, hanno effettuato almeno una vacanza il 64,4% dei bambini di 0-14 anni e più della metà della popolazione di età compresa tra i 15 e i 44 anni. Come di consueto, gli anziani (65 anni e oltre) sono coloro che viaggiano meno, sia nel trimestre estivo (soltanto il 21,8% di essi ha effettuato almeno una vacanza), sia negli altri periodi dell'anno. Cresce il numero di vacanzieri nei periodi gennaio-marzo e ottobre-dicembre. Anche nel 2008 il principale mezzo di trasporto è stato l'auto (63,6% dei viaggi) mentre l'aereo e il treno sono stati rispettivamente utilizzati per il 15,6% e l'8,8% dei viaggi. I viaggi di lavoro realizzati nel 2008 sono stati effettuati prevalentemente per assistere a congressi, o eventi similari (17,1%), per svolgere attività di rappresentanza (16,2%) e per partecipare a riunioni d'affari (14,6%). Con quote inferiori, ma non trascurabili, seguono i viaggi effettuati per frequentare corsi di lingua o di aggiornamento professionale (10,3%), quelli dedicati a missioni di lavoro (9,1%) e quelli svolti per partecipare a fiere, mostre o esposizioni (7,4%).

 

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