HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Sei mln di beni sequestrati a Cassano

Maxi sequestro di beni (6mln) della Questura di Cosenza a presunto boss dei Forastefano a Cassano

10 feb 09 E' di oltre sei milioni di euro il valore dei beni sequestrati dalla polizia a Nicola Rende, presunto boss della 'ndrangheta della cosca Forastefano di Cassano allo Jonio. I beni sequestrati in via preventiva consistono in alcuni fabbricati, terreni agricoli, un centro commerciale a Cassano allo Jonio, automobili, quote societarie, polizze assicurative e libretti di risparmio. Nicola Rende e' attualmente detenuto. Rende, infatti, ha precedenti per estorsione ed usura e nei mesi scorsi era stato condannato a sei anni ed otto mesi di reclusione per estorsione ed usura aggravati dal metodo mafioso a conclusione del processo Omnia scaturito da un'inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro. Il sequestro riguarda anche la moglie ed i due figli di Rende cui erano intestati alcuni dei beni oggetto del provvedimento. Detenuto è anche un figlio di Rende, Camillo, anch'egli condannato nel processo Omnia. Proprietari dei beni sequestrati risultano anche altre due figlie dell'uomo, Caterina e Letteria. Il centro commerciale sequestrato a Cassano allo Jonio, ancora in costruzione, si estende su un'ara di circa tremila metri quadrati. Sequestrate anche alcune società che svolgono la loro attività nel settore delle costruzioni ed agricolo. Il sequestro è stato fatto in esecuzione di un'ordinanza emessa dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Cosenza, presieduta da Francesca Marrazzo.

Questore Salerno “Impegnati a sottrarre beni frutto di illeciti”. "Il sequestro operato stamattina, in Cassano allo Jonio, testimonia l'attenzione che questa Questura riserva alla necessità di sottrarre alla disponibilità della criminalità organizzata, beni acquisiti a seguito di attività illecite". Lo ha detto il questore di Cosenza, Raffaele Salerno. "Ciò è desumibile - ha aggiunto - dalla disparità riscontrata tra i redditi delle attività lavorative dei soggetti interessati e la disponibilità di beni di valore di gran lunga superiore. Ci stiamo muovendo seguendo le indicazioni del dipartimento della pubblica sicurezza e di altri organismi centrali che ritengono la sottrazione dei beni ai gruppi malavitosi, attività precipua delle forze di polizia. Confidando nella possibilità della confisca dei beni stessi e della loro ulteriore destinazione ad enti pubblici e privati, nonché ad associazioni di volontariato che li possano nel futuro utilizzare per attività legali e redditizie nel mondo del lavoro e del volontariato nella nostra regione". "L'opinione pubblica - ha proseguito Salerno - deve sostenere questo tipo di attività, perché oltre alla sottrazione del bene al soggetto sospettato di appartenere ad organizzazioni criminali, si raggiunge la finalità di scalfire l'immagine esterna del "malfattore" che approfittando delle sue attività illegali, acquisisce forza e potere sul territorio. Ecco perché è necessario creare, tutti insieme, una rete di valori che siano di contrasto all'espansione economica della criminalità organizzata. Il lavoro fin qui svolto ci ha consentito di portare alla luce situazioni di accumulo di beni mobili e immobili per circa 60 milioni di euro". "Ciò testimonia - ha concluso - che anche la provincia di Cosenza è oppressa da un diffuso sistema delinquenziale, sopratutto per ciò che concerne estorsioni e usura, che consente ai gruppi criminali di accumulare illegalmente, ingenti patrimoni. L'attività già intrapresa proseguirà nei prossimi mesi e non si esclude la possibilità di pervenire ad altri risultati importanti"

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti