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Allarme frane nel cosentino

 

Maltempo, nel cosentino la situazione più grave. Grandi frane in movimento

04 feb 09 La Media Valle Crati e la Valle dell'Esaro, nel cosentino, sono tra le zone più colpite dal maltempo in Calabria. Da San Vincenzo La Costa a Montalto Uffugo, da San Benedetto Ullano a San Martino di Finita, da Lattarico a Rota Greca, da Fagnano a Malvito lo scenario è spettrale. Frane, smottamenti, muri sbriciolati, intere colline venute giù, strade collassate, abitazioni segnate da profonde lesioni, in alcuni casi ci sono stati distaccamenti tra i vari corpi di fabbrica per non parlare dei cimiteri, letteralmente accartocciati. A San Benedetto Ullano la strada principale è praticamente inutilizzabile, quattro famiglie sono ospitate in albergo a spese del comune, perché la loro casa è stata dichiarata pericolante. A Lattarico tra frane e smottamenti sono saltati i collegamenti con le frazioni. Anche qui il cimitero ha subito molti danni. Alcune cappelle sono state fortemente danneggiate. La situazione non è migliore sia a Rota Greca che a San Martino. In quest'ultimo centro, di etnia albanese, già provato da una evidente instabilità idrogeologica, il monitoraggio è costante. Gli esperti indicano quest'area ad alto rischio idrogeologico con vecchie frane attive da decenni come ad esempio quella di San Vincenzo La Costa e che interessano tutto il versante appenninico. Nel piccolo centro alle porte di Rende i danni sono ingenti. Le frazioni sono praticamente isolate da giorni per il cedimento della provinciale in più parti e di una delle principali strade comunali. Gli ultimi cedimenti hanno reso impossibili i collegamenti. Le scuole sono state chiuse e cominciano ad avvertirsi anche i primi disagi per i rifornimenti dei negozi. Particolarmente grave la situazione tra San Vincenzo centro e la Frazione di San Sisto. La strada provinciale è venuta giù e il movimento franoso ha avuto un effetto domino nella vallata in direzione di Settimo. Qui, una intera tenuta, l'azienda agricola "De Caro" è stata praticamente sconvolta. Spazzati via i vigneti e gli uliveti; resi inagibili i casolari e i capannoni ed ora a rischio anche l'abitazione principale. Secondo una prima stima i danni ammontano a circa due milioni di euro. San Vincenzo La Costa è considerata dagli esperti della task force istituita dal prefetto Fallica tra le situazioni più critiche anche perché il dissesto idrogeologico interessa gran parte del territorio come emerge da numerosi studi e ricerche geologiche. Solo il provvido intervento di messa in sicurezza effettuato negli anni scorsi nel centro abitato di San Sisto, interessato fa un grave movimento franoso, ha impedito che questa ondata di maltempo avesse effetti devastanti e conseguenze anche tragiche.

Tassone “Il Governo riferisca in aula”. "Il Governo riferisca in Aula sulla situazione di estrema emergenza in Calabria causata dal maltempo". Lo ha chiesto, intervenendo alla Camera, il deputato dell'Udc Mario Tassone, vicesegretario del partito. "I pericoli di frane e smottamenti - sostiene Tassone - impongono interventi urgenti e tempestivi. Occorre garantire al più presto un coordinamento efficace con le autonomie locali e i responsabili provinciali. Ci auguriamo che l'Esecutivo non si limiti a fornire risposte insoddisfacenti e di circostanza come avvenuto la settimana scorsa in occasione di una nostra interpellanza urgente in cui avevamo già posto la questione"

Feraudo “Preoccupati dalle frane”. "Continua l'allerta meteo, con piogge insistenti previste al centro-sud e purtroppo in tutta la Calabria si sta ancora combattendo con il rischio frane. Su 160 strade della provincia di Cosenza, ad esempio, 140 sono interessate a frane più o meno grandi. E' un dato allarmante da non sottovalutare". E' quanto afferma, in una nota, il capogruppo di Idv alla Regione, Maurizio Feraudo. "Che la Calabria sia una regione a rischio idrogeologico - prosegue Feraudo - è noto a tutti da tempo innumerevole. Siamo consapevoli delle difficoltà nelle quali la nostra regione può incorrere quando piove incessantemente; eppure, ogni volta che succede, non riusciamo ad evitare questo incubo nel quale siamo caduti anche stavolta. Le situazioni continuano a essere critiche in paesi come Fagnano Castello, Cassano, San Vincenzo La Costa, Altomonte, San Martino di Finita. Ad Altomonte, addirittura, sono cinque le zone a rischio e tutto il paese sta rischiando la stabilità, mentre a San Martino di Finita c'é una frana dalle dimensioni pazzesche, che tocca quasi i 50 chilometri". "Certo, dappertutto si sta monitorando, lavorando per ripristinare la viabilità là dove è interrotta - sostiene ancora il capogruppo di Idv alla Regione - ma un po' di attenzione in più ai cittadini va data. Proprio a San Martino di Finita, ad esempio, i cittadini sono molto preoccupati, si dicono poco informati e non sanno che precauzioni devono prendere per salvare le proprie case e anche se stessi. In questa zona che comprende anche Cerzeto, comune colpito pesantemente già in passato da una grossa frana, è in atto un monitoraggio, una vigilanza via satellite, ma i cittadini dovrebbero esserne più informati in modo da essere più tranquilli. La nostra, ribadiamolo, è una regione a rischio. Il problema è che ce ne accorgiamo sempre a cose fatte, quando è troppo tardi. Ora che il patatrac è successo, tutti pronti a parlare di rischio idrogeologico e interventi in merito, ma quando la crisi sarà passata e avrà smesso di piovere il tutto finisce nel dimenticatoio e si tirerà fuori la prossima volta che staremo per annegare". "A livello economico - conclude Feraudo - serve un intervento dalle grosse dimensioni. E' stato dichiarato lo stato di calamità naturale e il Governo, ora, dovrà determinarsi in merito e dare una mano concreta a una regione in serie difficoltà. Noi di Italia dei Valori saremo vigili e seguiremo il tutto da vicino, esortando chi di dovere ad agire non solo nel momento del bisogno o quando è troppo tardi, ma in tempo utile, in modo da prevenire ed evitare certi accadimenti"

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