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Elettrodotto tra Calabria e Sicilia
Elettrodotto sottomarino tra Calabria e Sicilia approvato dal Ministero dello sviluppo 25 feb 09 Il progetto di realizzazione di un primo tratto dell'elettrodotto sottomarino che collegherà la Calabria alla Sicilia per mettere in sicurezza il sistema elettrico dell'Isola ha ricevuto l'approvazione del Ministero dello Sviluppo, d'intesa con il Ministero dell'Ambiente e dopo l'accordo favorevole raggiunto dalle due Regioni. Il cavo - rende noto un comunicato del Ministero dello Sviluppo - attraverserà lo Stretto di Messina per un tratto lungo 43 chilometri, sarà il più esteso al mondo. I lavori di realizzazione, da parte di Terna, inizieranno il prossimo giugno. "L'avvio di questa importantissima opera consentirà l'eliminazione della congestione della rete elettrica tra Sicilia e Calabria", assicura il ministro Claudio Scajola. "Ciò eviterà il rischio - aggiunge - di isolamento elettrico della Sicilia e aumenterà l'efficienza della rete con una riduzione delle perdite di circa 50 chilowattora l'anno". Il ministero spiega come il cavo è il primo tassello per la costruzione di un futuro elettrodo, ora in fase di valutazione d'impatto ambientale, della lunghezza di 103 chilometri. Si tratta di un'infrastruttura energetica per la quale si prevede un investimento di 390 milioni, da finanziare con il contributo della Commissione europea. Confindustria “Finalmente qualcosa si muove”. "Finalmente qualche cosa si muove. In due giorni l'accordo sul nucleare e ora l'elettrodotto". Antonio Costato, vicepresidente di Confindustria per l'Energia e il Mercato, commenta così l'approvazione del progetto per l'elettrodotto sottomarino tra Sicilia e Calabria. "Questa è un'opera - dice - che risolverà un problema che all'Italia è arrivato a costare 90 milioni di euro nel solo mese dell'agosto scorso". Per il vicepresidente degli industriali "l'efficienza energetica si assicura cominciando da queste decisioni di poco impatto mediatico ma di grande valenza economica. Confindustria - aggiunge Costato - è intervenuta di recente sui governatori del Sud per spiegare come sia ormai prioritario e di interesse soprattutto delle regioni a basso reddito spingere il Pun (prezzo unico nazionale) al ribasso grazie alle nuove interconnessioni che 'vettoriano concorrenza '. L'attenzione sollevata sul tema delle macro zone dal decreto anticrisi è servita a focalizzare l'interesse generale sul tema sprechi e rendite da congestione"
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