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Corte dei Conti su frodi comunitarie e sanità

La Corte dei Conti punta l’attenzione sui conti della sanità e sulle frodi comunitarie

21 feb 09 Le frodi nella gestione dei fondi comunitari ed i debiti nella sanità sono tra i principali settori sui quali si è concentrata l'attenzione della Corte dei Conti della Calabria nel corso del 2008. I dati sulle due principali attività della magistratura contabile calabrese sono emersi nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti svoltasi stamani a Catanzaro. Alla cerimonia, tra gli altri, hanno partecipato il vice presidente della Regione, Domenico Cersosimo, il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, ed il sindaco del capoluogo calabrese, Rosario Olivo. Il procuratore regionale, Cristina Astraldi De Zorzi, nel corso della relazione ha evidenziato che "gli importi di danni richiesti con gli atti di citazione sono ammontati ad oltre 42 milioni di euro, con un incremento del 27% rispetto al 2007. Le fattispecie di danno più numerose sono derivanti da indebita percezione di fondi comunitari: di esse circa l'80% ha riguardato i fondi destinati alla zootecnia, mentre cinque atti di citazione sono stati relativi ai fondi infrastrutturali della legge 488". L'attività d'indagine delegata alla guardia di finanza e quella svolta d'iniziativa ha portato ad individuare danni erariali in tutta la Calabria per un importo complessivo di circa 150 milioni di euro. "Nel decorso anno - ha aggiunto il Procuratore regionale - si sono avute le prime condanne dopo che soltanto nel 2006 era stata riconosciuta la giurisdizione della Corte dei conti anche nei confronti di soggetti privati. In particolare, numerose sono state le condanne per indebita percezione di fondi comunitari nei confronti di allevatori che hanno reso false dichiarazioni al solo scopo di beneficiare di contributi comunitari". Le altre condanne in materia di fondi comunitari hanno riguardato imprenditori che hanno "ordito truffe - ha concluso - attraverso la legge 488 per ingenti importi ed in taluni casi anche a carico di funzionari della Regione che hanno omesso i dovuti controlli, incoraggiando così un meccanismo truffaldino a carico dell'Unione Europea". Sul fronte della sanità il procuratore regionale non ha esitato a ricordare che "i debiti fuori bilancio costituiscono una annosa questione e rappresentano una problema di estrema rilevanza con riferimento alla necessaria salvaguardia dell'equilibrio del bilancio. L'aspetto più rilevante è quello relativo al lievitare dei costi per l'assistenza sanitaria". "C'é poi - ha concluso - lo spreco di risorse quali la inutilizzazione di farmaci e la mancata utilizzazione di strutture ospedaliere". E proprio in merito alle strutture ospedaliere è stata ricordata una recente indagine della guardia di finanza attraverso la quale è stato scoperto un danno erariale per sette milioni di euro circa la mancata utilizzazione dell'ospedale di Gerace nonostante la realizzazione della struttura risalga a molti anni fa e nonostante nel tempo la struttura abbia subito rilevanti interventi di ripristino e ristrutturazione. La magistratura contabile calabrese ha rivolto particolare attenzione anche nei confronti dei conti di tutti gli enti ed amministrazioni che gestiscono denaro pubblico. Il presidente della Corte dei Conti, Maria Teresa Arganelli, ha ricordato come da una ricognizione effettuata e riferita all'esercizio 2006 sia emerso che "nessun agente contabile delle Asl e dei presidi ospedalieri operanti nella regione (in totale 35) aveva presentato il conto; su 411 comuni l'adempimento è stato curato solo da 47 tesorieri e 39 altri agenti contabili". "Non è solo un problema - ha concluso Arganelli - di mera inosservanza di norme di legge: la pratica giudiziaria ha infatti evidenziato anche nel corso dell'anno che tali inadempimenti si ricollegano ad ammanchi o comunque a gestioni irregolari anche, talora, per il non soddisfacente funzionamento dei meccanismi di controllo interno". L'attività svolta dai magistrati contabili ha raccolto il plauso degli avvocati del foro di Catanzaro. "La Corte dei conti - ha detto il presidente dell'Ordine, Giuseppe Iannello - é un approdo certo e insostituibile per i conti pubblici. La produttività crescente delle sentenze è un fatto positivo. E' impensabile però che la procura contabile, in un territorio come la Calabria, veda solamente la presenza di un Procuratore e di soli tre magistrati". Alla cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario ha partecipato anche il rappresentante dell'associazione nazionale magistrati contabili, Maria Teresa Polito, che ha evidenziato come la recente approvazione del disegno di legge contenente norme sulla Corte dei Conti è stato un provvedimento "frettoloso e disorganico che va in direzione diametralmente opposta agli obiettivi interessi dei cittadini contribuenti".

Debito sanità, annosa questione. "I debiti fuori bilancio nel settore della sanità costituiscono una annosa questione e rappresentano una problema di estrema rilevanza con riferimento alla necessaria salvaguardia dell'equilibrio del bilancio". E' quanto ha detto il procuratore regionale della Corte dei Conti, Cristina Astraldi De Zorzi, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Nel 2008 amministratori di aziende sanitarie locali sono stati "condannati - ha aggiunto - per aver conferito incarichi illegittimi, per avere nominato direttori generali ed amministrativi senza concorso o sulla base di falsa documentazione e per avere inquadrato illegittimamente il personale". "Ma l'aspetto più rilevante - ha proseguito il Procuratore - sotto il profilo economico è quello relativo al lievitare dei costi per l'assistenza sanitaria, ovvero la distrazione dei fondi ad essa destinati. Contribuisce ad aggravare la situazione del settore sanitario lo spreco i risorse, quali la inutilizzazione di farmaci per essere gli stessi venuti a scadenza, e la mancata utilizzazione di strutture ospedaliere". Il procuratore regionale della Corte dei conti ha ricordato che recentemente si è conclusa una indagine della guardia di finanza ha scoperto un danno erariale per sette milioni di euro circa la mancata utilizzazione dell'Ospedale di Gerace nonostante la realizzazione della struttura risalga a molti anni fa e "nonostante nel tempo - ha concluso - l'ospedale ha subito rilevanti interventi di ripristino e ristrutturazione. La Procura contabile ha prontamente disposto con l'invio di inviti a dedurre ai presunti responsabili".

Frodi alla UE, serve controllo fondi. Nel 2008 i danni erariali individuati dalla Corte dei Conti sono stati oltre 42 milioni di euro, con un incremento del 27% rispetto al 2007, e la gran parte hanno riguardato l'indebita percezione di fondi comunitari. Il particolare è emerso dalla relazione del Procuratore regionale della Corte dei Conti, Cristina Astraldi De Zorzi, nel corso della relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Nel decorso anno - ha detto il Procuratore regionale - si sono avute le prime condanne dopo che soltanto nel 2006 era stata riconosciuta la giurisdizione della Corte dei conti anche nei confronti di soggetti privati. In particolare, numerose sono state le condanne per indebita percezione di fondi comunitari nei confronti di allevatori che hanno reso false dichiarazioni al solo scopo di beneficiare di contributi comunitari". Le altre condanne in materia di fondi comunitari hanno riguardati imprenditori che hanno "ordito truffe - ha aggiunto - attraverso la legge 488 per ingenti importi ed in taluni casi anche a carico di funzionari della Regione che hanno omesso i dovuti controlli così incoraggiando un meccanismo truffaldino a carico dell'Unione Europea". "Le fattispecie di danno più numerose - ha concluso - sono derivate da indebita percezione di fondi comunitari: di essere l'80 per cento ha riguardato i fondi destinati alla zootecnia, mentre cinque atti di citazione sono stati relativi ai fondi infrastrutturali della legge 488, uno ha riguardato i fondi concessi per la formazione professionale, uno i fondi agevolati per l'imprenditoria giovanile ed un altro i fondi destinati agli operatori del settore pesca"

Scoperti dalla Finanza 150 mln di danni erariali. Nel corso del 2008 le indagini della Guardia di Finanza hanno portato a scoprire circa 150 milioni di danni erariali. Il dato emerge dalla relazione del Procuratore regionale della Corte dei Conti, Cristina Astraldi De Zorzi, nel corso della cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario. Il nucleo di polizia tributaria di Catanzaro ha concluso sei deleghe di indagine ed ha accertato ingenti danni erariali pari a 94 milioni di euro ed ha segnalato 825 presunti responabili e, nell'ambito dell'attività d'iniziativa, ha accertato danni erariali per sei milioni di euro. La maggior parte dei danni sono stati accertati nel corso di indagini dirette a verificare la corretta applicazione della normativa regionale circa la creazione del servizio socio assistenziale nei confronti dei bambini portatori di handicap in Calabria. Il nucleo di polizia tributaria di Vibo Valentia ha concluso dodici deleghe di indagine ed ha accertato danni erariali ammontanti a circa 13 milioni di euro ed ha segnalato 84 presunti responsabili. La guardia di finanza di Reggio Calabria, infine, ha portato a termine 31 indagini delegate dalla Procura e la maggior parte hanno riguardato la indebita erogazione di contributi comunitari seguita da ipotesi di danno nel settore della sanità ed in quello della gestione del personale. Sono stati segnalati danni erariali per oltre 34 milioni di euro.

Pochi enti e comuni presentano i conti. Sono pochi gli enti che hanno "il maneggio di denaro pubblico" che sottopongono i conti giudiziali all'attenzione della Corte dei Conti. E' quanto emerge dalla relazione del presidente della Corte dei Conti della Calabria, Maria Teresa Arganelli, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. "I conti giudiziali - ha detto Arganelli - sono quei conti che i tesorieri e tutti gli altri agenti contabili, che hanno 'maneggio di denaro pubblico', sono tenuti a sottoporre all'esame necessario e continuo della Corte dei Conti. Su questo fronte si registra quella cronica inosservanza di norme di legge. In sostanza la maggioranza degli agenti contabili sono inadempienti a fronte dell'obbligo di presentazione del conto alla Corte dei Conti". Da una ricognizione effettuata dalla Corte dei Conti e riferita all'esercizio 2006 è emerso che "nessun agente contabile delle Asl e dei presidi ospedalieri operanti nella regione (in totale 35) aveva presentato il conto; su 411 comuni l'adempimento è stato curato solo da 47 tesorieri e 39 altri agenti contabili". "Non è solo un problema - ha concluso Arganelli - di mera inosservanza di norme di legge: la pratica giudiziaria ha infatti evidenziato anche nel corso dell'anno che tali inadempimenti si ricollegano ad ammanchi o comunque a gestioni irregolari anche, talora, per il non soddisfacente funzionamento dei meccanismi di controllo interno, produttive di danni erariale per le quali è stato instaurato giudizio di responsabilità".

 

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